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Autore: MeganMoore    18/06/2013    4 recensioni
Percy e Annabeth in una romantica passeggiate a mare
Dal testo:
"E ci perdemmo negli abissi dimenticandoci di tutto e tutti, soprattutto dei numeri d’infiniti baci che ci demmo."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stare al mare, raccogliere conchiglie mano nella mano con Annabeth di sicuro è il miglior modo per dimenticarsi di qualche piccolo incidente avuto mesi prima. Per piccolo intendo la quasi rinascita di un Titano il cui nome è Crono, si lo so uno da niente, la morte della mia amica, che sebbene mi avesse tradito la ritengo ancora tale, di  Luke mio amico/nemico, dipende dai punti di vista, che alla fine si è rivelato un vero eroe, e la distruzione quasi totale dell’olimpo. Niente di grave, non credete? In fondo, ogni cosa è stata messa a posto ed io posso finalmente bearmi del profumo di brezza marina che Annabeth emanava.

- … pensa nell’ala sinistra ho progettato una stanza insonorizzata completa di tutti i tipi di strumenti e dall’altra … Testa d’alghe mi stai ascoltando?-

I suoi occhi grigi mi fissavano curiosi ma allo stesso tempo furiosi.

- Emm … certamente! Sta - stavi parlando delle muse, no?-

- Ovviamente, se stiamo parlando di Apollo che si duplica in nove ragazze! Ma dove hai la testa?! -

“Stavo pensando che hai un buonissimo profumo”.

No, questo non lo potevo assolutamente dire. Io e lei abbiamo un rapporto complicato, come sempre. Lasciavamo il romanticismo a momenti speciali, in altre parole quando siamo quasi con il piede in una fossa. Cose da semidei. Mi ricordo ancora il primo bacio che mi dette.

Sentii le guancie arrossarsi all’istante.

- Oh, ma guarda questa conchiglia! Potresti utilizzarla per il trono di mio padre!- deviai spudoratamente il discorso.

Certo, sono un genio. Deviare il discorso con una figlia di Atena. La figlia di Atena per eccellenza, era proprio una cosa intelligente.

Mi ritrovai, infatti, bagnato nella riva del mare. “Ma come diamine fa ad avere così tanta forza?!” Ve lo giuro, me lo chiedo ogni singola volta che mi straccia a braccio di ferro!

- Avanti Testa d’Alghe non fare il prezioso … - mi sorrise maliziosamente.

Si avvicinò a poco a poco fino a quando non fece quasi sfiorare le nostre labbra. Ero entrato in uno stato d’iperventilazione e molto probabilmente se non fossi stato in acqua avrei perso i sensi. Perché doveva farmi ancora quell’effetto? Perché ogni sua singola mossa doveva essere così suadente, così elettrizzante. Un colpo al cuore ogni volta.

- Annabeth, come devo fare con te?!- Gli chiesi disperatamente divertito, due sentimenti che non c’entrano nulla tra di loro, lo so, ma lei mi fa sentire così, come un pesce fuor d’acqua e questo, per un figlio di Poseidone, era davvero il colmo!

Allora la baciai consapevole che tutta la folla in spiaggia ormai si era voltata a fissarci.

Come al solito, il tempo si fermò. No, tranquilli non apparve Crono, erano solo lebbra di Annabeth. Che poi, solo mi sembrava riduttivo, stiamo parlando Annabeth in fondo! Adoravo baciarla, adoravo le sue mani sui miei capelli e adoravo lei.

-Ora mi dici a cosa pensavi?- Mi chiese con gli occhi da cucciolo bastonato.

Come non resistere?

- Pensavo che tu sia la cosa più bella che mi sia capitata- La guardai dritta negli occhi. Grigio e azzurro si scontrarono, tempesta e oceano che avevano trovato la loro armonia.

E mi baciò, con una foga che nemmeno avevo calcolato. La portai sottacqua perché lì, senza quegli occhi indiscreti, potevo dirle quanto la amavo.

Ma a un tratto mi fermai. La guardai negli occhi e mortificato le dissi:

- Mi dispiace, però, nessuno batte i biscotti al cioccolato di mia madre-

Rise, stranamente e dopo si butto tra le mie braccia che, come al solito, erano sempre pronte ad accoglierla.

- Testa d’Alghe, sei uno spasso! Come dovrei fare senza di te?!

E ci perdemmo negli abissi dimenticandoci di tutto e tutti, soprattutto dei numeri d’infiniti baci che ci demmo.

   
 
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