Non era sicura di quante ore fossero passate da quando l’aveva portata nel suo letto. Aveva fatto l’amore con lei tutta la notte, in maniera lenta e intensa, per memorizzare ogni attimo e tenerla stretta. Per quanto non volesse pensarci, sapeva di non poter restare ancora molto lì con lui. Si stava costruendo una sua vita, i suoi sogni si stavano avverando piano piano. Lei, come i suoi genitori stavano facendo sacrifici che non dovevano risultare vani. Mai. Ma dio, quanto era bello stare distesa così fra le sue braccia. Con la guancia appoggiata sul suo petto, lei gli accarezzò la morbida pelle, facendo scorrere oziosamente le dita. Sotto il tocco delle sue dita, il petto di lui iniziò ad alzarsi e abbassarsi in modo irregolare. -“Continua così e potresti non uscire mai più da questo letto.”- Disse lui, la sua voce che riverberava contro la guancia di lei. -“Non sono sicura di voler uscire da questo letto a breve.”- Replicò lei. Quando alzò lo sguardo su di lui, i suoi occhi erano chiusi, la sua bocca sensuale incurvata in un sorriso soddisfatto. -“Stai bene?”- le chiese, passandole le dita fra i capelli. -“Mmm-mmm.”- annuì. -“Sto molto bene.”- Lui le accarezzò il braccio e le prese la mano nella sua. Le forti dita di lui erano decise, segno che ormai si era “affezionato” a lei. Per un momento, si era fermata a pensare che gli attimi più belli, sono sì brevi ma anche intensi. ...Pensiero che si interruppe subito, a causa di un dolce“ imprevisto”...