Buonasera :3 ho pensato di cambiare il titolo della fic perchè faceva veramente schifo lasciarlo "E se...", comunque questa è l'unica novità, spero continuerete a leggere la mia fic in tanti :D
Kagura
sentì una lacrima scendere cautamente sulla sua guancia nel sentire quel grido
straziante. In quel momento avrebbe potuto combinare una grandissima pazzia.
Anche lei era una creatura imperfetta creata dagli scarti di Naraku, e anche se
era uno youkai possedeva un cuore.
«
Kagura. Mi deludi, piangere per così poco. »
«
Non sto piangendo. »
Kagura
si asciugò la morbida guancia, cercando di sopprimere il suo potere per poi scaricarlo
all’improvviso. Così la sua piuma deviò verso Naraku e gli strappò via di mano
la bambina, volando il più velocemente possibile verso il gruppo di InuYasha.
Non osò girarsi, sapeva bene che sarebbe stata uccisa ma voleva compiere il
solo unico atto d’amore che avrebbe potuto provare e realizzare in tutta la sua
vita.
«
Dove pensi di andare Kagura! Morirai ovunque tu vada! »
“Lo
so questo!” pensò tremando; il suo cuore batteva forte, a un certo punto una
fitta le fece mancare il respiro. Ormai c’era quasi!
I
nostri videro Kagura tornare indietro e si prepararono all’attacco ma alla
vista di Rin non credettero ai loro occhi. Sesshomaru saltò in alto su una
roccia sporgente e fece per prendere la bimba quando Kagura si piegò su se
stessa per il dolore, il suo cuore esplose mentre la poverina lanciava un grido
di orrore e paura. Naraku aveva appena stretto in una morsa il suo cuore e
l’aveva completamente schiacciato sotto il suo palmo. Sesshomaru prese al volo
Rin; Kagura giacque a terra. E tuttavia sorrise, una lacrima le rigava la
guancia sinistra. Era morta felice.
Bankotsu
conosceva quella sensazione e le si avvicinò, chiudendole gli occhi.
«
E’ morta per una buona causa » disse « non so se al posto suo io l’avrei fatto.
»
InuYasha
scrollò il capo. Naraku era ancora vicino. Sesshomaru all’improvviso partì
all’inseguimento.
«
Hey! Fermo! Aspetta!! » InuYasha lo seguì a sua volta.
Bankotsu
fece un cenno a Jakotsu e a Miroku. « Ragazze, restate qui. Seppellitela. Noi
andiamo a fermare Naraku una volta per tutte! » E così dicendo i tre corsero
seguendo InuYasha.
Naraku
era veloce. Questi emise una smorfia di disgusto, poi si girò a fronteggiare i
cinque.
«
Uh uh… Come siete stupidi, con questo nuovo corpo non potrete nemmeno
sfiorarmi. »
«
Parli troppo, bastardo! » InuYasha sfoderò Tessaiga ed eseguì il Taglio nel vento.
«
Sei proprio cocciuto, brutto boloto ringhioso »
«
Hey, qua l’unico che può dargli del botolo ringhioso sono io! » fece eco
Bankotsu, colpendo il nemico con il suo Banryusen.
Entrambi
gli attacchi vennero parati da una barriera formidabile. I cinque si divisero,
ognuno attaccò Naraku da una direzione, impegnandolo su più fronti. La barriera
iniziava a incrinarsi ma resisteva ancora.
I
fronzoli di Naraku ferivano i nostri su tutto il corpo ma questi non si
arrendevano. Ogni colpo indeboliva la barriera di Naraku. Ad un certo punto una
freccia si aprì la strada e colpì la barriera, annientandola. InuYasha si girò
e sorrise felice vedendo Kagome e Sango in groppa a Kirara.
«
Volevate farci perdere tutto il divertimento? »
Bankotsu
rise e rispose alla sterminatrice « Certo che no! »
«
Presto, è il momento di colpirlo tutti insieme ora che la barriera si è
dissolta! »
Naraku
pareva disorientato ma non volle arrendersi, usò le braccia di osso di drago
per creare affilatissime lame.
InuYasha
e tutti gli altri pararono i fortissimi colpi del mezzo spettro, poi lo
attaccarono tutti in gruppo, appena prima del ricomporsi della barriera.
Naraku,
completamente spappolato in schifosissimi grumi schimanti di sangue viola li
maledisse tutti. Con la poca forza che aveva decise di utilizzare gran parte
della Sfera dei Quattro Spiriti per rifugiarsi in un luogo dove sperava che gli
altri non sarebbero mai arrivati, e dove avrebbe avuto tempo di rigenerarsi.
Un
enorme portale si aprì. Sembrò risucchiare Naraku grumo dopo grumo, finchè lentamente
iniziò a chiudersi; la magia nera utilizzata da Tsubaki permise a Naraku, a lei
e ai suoi scagnozzi di entrare e di chiudersi appena un attimo dopo.
InuYasha
e Bankotsu tentarono di colpirli rispettivamente con un Kaze no kizu e un
Banryunsci ma i due colpi combinati, purchè letali, andarono completamente a
vuoto, a riempire il cielo azzurro che lentamente volgeva al tramonto.
«
Diamine… » disse InuYasha « Dove accidenti saranno andati a finire adesso? » I
nostri atterrarono giù e finalmente si poterono rilassare un attimo nel poco di
foresta che era rimasto intatto.
Bankotsu
fece spallucce e si sedette su un tronco, l’alabarda poggiata vicino a lui.
Tutti gli altri si sistemarono attorno a loro, Sango era ferita gravemente ma
se la stava cavando bene. Per fortuna nessuno era in fin di vita.
Kagome
sospirò profondamente, le mancava un po’ Shippo, avrebbe voluto stringerlo a sé
in quel momento ma lui era rimasto a casa con Kaede, il viaggio si era fatto
troppo pericoloso per un cucciolo di demone volpe.
Ad
ogni modo, la ragazza controllò i frammenti. Ora erano ben dodici, la
situazione volgeva al meglio!
InuYasha
la guardò e intuì quello che la sua compagna stava pensando e sorrise, si leccò
qualche ferita provocata dallo scontro con Sesshomaru e poi si rivolse a
Miroku: « Hai una vaga idea di dove possano essere andati? »
«
Non saprei, il potere magico di Tsubaki è aumentato parecchio da quando è sotto
l’influenza di Naraku, grazie alla sfera dei quattro spiriti. Potrebbero
esserci dei posti in cui forse noi non possiamo neanche mettere piede » asserì
il monaco, e il tono si faceva sempre più serio.
«
Intendi un altro posto come il Monte Hakurei, barriere magiche e altre
protezioni? » chiese Bankotsu.
«
Qualcosa del genere. »
Il
ragazzo si alzò, prese l’alabarda con sé, l’appoggiò sulla spalla e guardò il
cielo. Jakotsu lo raggiunse e gli strinse forte la mano sinistra con la sua
destra. Il giovane apprezzò la tenerezza del fratello e non gli negò
quell’attimo di intimità anche se davanti a tutti.
«
Ho l’impressione che non vedremo Naraku per molto tempo, almeno finchè non riusciremo
a scoprire dove si trova. »
InuYasha
e compagnia annuirono sbrigativi, la pensavano tutti allo stesso modo.
«
Ehi Sesshomaru, cosa ne pens… Ma dov’è? » InuYasha cerco il fratello e lo
scorse appena in lontananza mentre si incamminava lentamente con Rin in
braccio. Le accarezzava il viso con le dita e le asciugava via le lacrime
provocate da tanta paura. Poi guardò in su e spiccò un balzo, raggiungendo una
rupe lontana prima di tornare da Jaken e rimettersi in viaggio.
Bankotsu
si grattò la testa per un momento, poi fece spallucce e tornò dal fratello. Jakotsu
era raggiante, solo gli era dispiaciuto dover combattere contro i suoi
fratellini in quel modo. Il giovane assassino moro gli accarezzò le guance, e
Jakotsu abbozzò un sorriso. « Lo so, anche a me ha dato molto fastidio. Ne
abbiamo passate tante assieme, ma se la sono cercata, specialmente Renkotsu. »
Il ragazzo castano annuì.
InuYasha,
Kagome, Sango e Miroku stavano parlando tra di loro su come trovare Naraku,
perciò Bankotsu ne approfittò per sedersi vicino al fratellino. Poi si fece
coraggio e prese l’iniziativa, e con quegli splendidi occhi color dell’oceano
fissò Jakotsu fino a baciarlo. Non era a fior di labbra, era il primo vero
bacio per entrambi. Jakotsu stesso ne rimase stupìto. Dopo aver sciolto il
bacio si abbracciarono a lungo: « Ti ho già perso una volta, farò di tutto
perché questo non accada più » disse Bankotsu con voce dolce.
Il
fratellino inghiottì, immaginandosi che mai avrebbe potuto sentire il suo
compagno parlare in modo così tenero. Perciò si limitò a stringerlo forte. Lo
stesso valeva per lui, ovviamente. I due giovani raggiunsero InuYasha e
compagnia, e li aiutarono a preparare l’accampamento per la notte, poiché il
tramonto stava già volgendo al termine.