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Autore: _Rainbowie    18/06/2013    5 recensioni
Astratta. Irreale. In alcuni tratti non-sense. Malinconica. Profonda.
Definiamola così.
E' Larry, è Au , perché gli one direction non esistono. Esiste solo questo bianco, il nulla dove vaga Harold, Sarà un sogno? Sarà solo una meditazione interiore? Non ve lo so dire neanche io.
So solo che in mezzo al bianco c'è un pianoforte del medesimo colore.
Qui Harry sfogherà il suo dolore. Dolore momentaneo ma indelebile. Il contrario accade per un anima troppo pura: Louis.
Diventato un soldato per il suo estremo altruismo ed per la sua estrema sofferenza a causa di Harry. Un dolore prolungato e lancinante.
Ma tranquilli, non è un dark pesante anzi.
Regna il bianco. Regna la pace del niente. Regna lo YANG.
Una Os estrapolata da un mio sogno contorto che neanche ricordo e la noia di guardare un soffitto bianco.
HOPE U LIKE ITx
Se pensate di aver già capito tutto vi sbagliate di grosso...
Non so neanche io perché mi sia uscita sta roba (?) lol.
PER QUELLE LETTRICI CHE SI SONO STUFATE DEL SOLITO LIETO FINE A LONDRA. FAN CON IDOLO. IDOLO CON FAN. E TANTI MARMOCCHI PER CASA (?). xD.
Daaaaai fatelo per me (?) entrate e ditemi se è comprensibile. Accettate la sfida? x
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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BIANCO.

Il bianco. Sterile e monotono. Nulla.
Solo un pianoforte del medesimo colore.
I tasti neri risaltavano in quel ambiente cosi surreale.
Sudava freddo, goccioline imperlavano quella fronte fin troppo pallida.
Dov'era tutto il dolore? Dov'era la sofferenza? Dov'erano le anime dannate?
Dov'era la sua realtà di ogni giorno?
Era sicuro di non essere morto. Non era un emo, un depresso, un autolesionista. Era semplicemente un ragazzo con i sensi di colpa. Quel peso che gli attanagliava lo stomaco era l'unica cosa che percepiva.
Per tutti questi anni si era divertito. Sballato, come si suol dire di questi tempi.
Ogni volta in prigione per colpa della droga, ogni volta che vomitava l'anima in squallidi bagni pubblici, ogni volta che deludeva i proprio genitori...Lui era lì a braccia aperte, con un timido sorriso sulle sottili labbra.
 
Lo trovava dannatamente bello quanto irritante. Era la creatura dall'anima più pura che avesse mai visto.
Mai un commento negativo su qualsiasi argomento. Mai un giudizio per qualsiasi persona.
Era troppo buono, troppo altruista, troppo seducente nella sua spontaneità.
Alcune volte cercava di provocare il santarellino, di dargli fastidio, di fargli perdere il controllo.
Ma non c'è mai riuscito. E  per questo scattava quel meccanismo di repulsione per ciò che era troppo bianco.
 
Non aveva capito nulla. Non aveva capito che quel ragazzo dalla bontà sconfinata viveva per lui.
 Dopo tutto quello che aveva combinato, Tomlinson era ancora lì che gli porgeva la felpa calda, che gli rivolgeva uno sguardo dolce, che donava una carezza a quella pelle non perfetta.
 
Ma si sa, che tutto quello che si da per scontato, si perde. Il valore di una persona si capisce solo quado essa è lontana.
Ecco perché ora Harry in quell' immenso bianco poteva solo piangere in silenzio. Non degno di urlare e disperarsi. Non degno di sfogare il dolore realizzato solo in quel preciso attimo in cui su un foglio appoggiato sul pianoforte si leggeva con chiarezza la frase "Don't let me go".
La calligrafia articolata di Louis. Il foglio leggermente rosato e la fragranza di mele appena accennata.
Era una pagina del quaderno di Lou, quello che teneva sempre stretto al petto.
 
Le lacrime scendevano copiosamente. Ed a ogni goccia salata, appariva nel bianco una pagina e una frase...
 

"Cause i'm tired of feeling Alone"

 
"Now you are standing there...right in front of me"
 

"I hold on"                                           "It's getting harder to breathe"

                                 "There is a photograph"                                                                                                                                                          "It's a picture of you"                

"It lies there alone..."

                                 " In its bed of broken glass"                                                                                                                                                                                                                                                                                       "I'll keep my arms open"

                                                                 

"Cause i'm tired of sleeping alone"

 
 

 
 Ogni frase. Ogni lacrima....Un colpo al cuore.
Il riccio vestito con una candida camicia bianca si mimetizzava nello sfondo diafano. Si mimetizzava nel nulla.
Louis aveva sofferto come un cane.... E ora Harold si era ripromesso di soffrire molto di più.
Il castano dagli occhi blu aveva racchiuso il dolore in un quaderno, per non farlo pesare al riccio che viveva la sua vita. 
Il minore doveva soffrire...Racchiudere tutto in qualcosa...
Il pianoforte non lo aveva mai invogliato cosi tanto. Scosso da qualche singhiozzo si mise a sedere e con le grandi mani sfiorò i tasti, lisci e freddi. Chiuse semplicemente le palpebre. Era cosi difficile rimanere lucido, non usciva a vedere nient'altro, solo quella tuta mimetica, il suo sguardo per la prima volta duro e la faccia sporca di terra. Altruismo l'aveva spinto in una guerra. Harry l'aveva spinto ad allontanarsi, per finire fuori posto...In un luogo desolato e crudele.
Stava componendo una  canzone senza accorgersene. Stava cercando di arrangiare  quei frammenti dal diario di Louis in melodia. Aggiungendo parole che non aveva mai detto al soldato. Al ragazzo fuggito dal dolore ma ritrovatosi in un dolore solamente più grande.
 
La voce spezzata dal pianto di Harry risuonava nel nulla. Lui. La sua voce. Il bianco. E la loro canzone.
 
 
 
Ricordi Louis quando all'asilo ti spinsi nell'amata "scatola di sabbia"  dove costruivamo i nostri castelli?
E il tuo secchiello rosa, il tuo preferito, si ruppe?
Pensavo che avresti pianto e magari rotto anche il mio di secchiello...
 
Ma non l'hai fatto.
 
O alle Elementari, quando ti incolpai per l'esplosione del Vulcano che la maestra aveva progettato con cura?
Immaginavo che mi avresti buttato fuori dalla Fiera di scienze insomma tu eri abbastanza grande per farlo.
 
Pero non l'hai fatto.
 
Louis credo di essere sta la tua condanna. Louis sono sicuro di essere un mostro.
Potrei continuare a vita, elencando tutte le volte che mi hai perdonato.
Ma credo che sia inutile.
Adesso vorrei parlarti, vorrei prepararti delle cose per il tuo ritorno dall'Afghanistan. Vorrei cantarti la nostra canzone, Dovresti tornare a casa...
Però ancora non l'hai fatto.
 

Ecco cosa c'era scritto sul ultima pagina di quel quaderno.
Ecco l'ultima cosa che Harold aveva scritto.
Era l'ultima cosa che aveva pensato.
Era l'ultima. Perché sì, lui era ancora “vivo”...Viveva nel suo bianco, Viveva nel suo mondo. Nello Yang. Vivendo con una speranza vana nel cuore.
 
Perché Louis era lo Yang. Perché Louis era la speranza.





ANGOLO MIO (se nun hai capito una mela di quello che ho scritto LEGGI) lol.
Ribadisco alcune cosettine:

1) Harry sta tipo sognando. Si trova nel nulla (?)
2) Louis è un santarellino in questa os, perche mi sono rotta di vederlo solo in versione punk (?) Andiamo quel faccino ha anche qualcosa di angelico. 
3) Louis si è arruolato ed è partito per la guerra. 
4) Don't let me go volevo inserirla ed il fatto che Harry abbia ripreso dal diario  di Boobear le frasi più toccanti della canzone mi sembrava una cosa carina C:
5) Harry suona solo il kazoo lo so, ma me piaseva el pianoforte bianco OuO
6) Sapete che cos'è lo Yang? Vero? Ying e Yang. Pallina divisa in due. Tatuaggio Zayn. Lo yang è quello bianco. LOL.
7) RECENSITE PLIIIIIIIZ. PLIIIIIIIZ.PLIIIIIIZ.
8) ZAU BELE PAPINE, MI RACCOMANDO DATE UNA SBRICIATINE ALLE ALTRE MIE oS *__________*
KGJIFHNVOFRHNJKLFEBOHNJ Much love,bitches.
u.u

  
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