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Autore: Barbycam    03/01/2008    9 recensioni
Ryan Evans non era un ragazzo nervoso.
Era un ragazzo fascinoso, con un bel sorriso smagliante e due occhi da fare invidia al cielo più azzurro.
Aveva tutto nella vita. Soldi, bell'aspetto, simpatia spiccata, popolarità, talento...
Ma sentiva che nella sua vita qualcosa mancava.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Ryan Evans
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La palestra era piena di studenti di tutte le età

La palestra era piena di studenti di tutte le età. Addobbata a festa, con tutti i ragazzi al centro che ballavano sulle note di Dance, Dance dei Fall Out Boy dal vivo. Finalmente, Sophie e Simon si erano dichiarati, ed ora erano una coppietta felice. Clara aveva trovato il suo ragazzo ideale in Mich, amico di Simon, e in quel momento stavano ballando accanto ai loro amici.

Mentre i nostri 10 erano al bancone.

Lucy portava un lungo vestito rosa fino alle caviglie, con i bordi neri e le spalline sottili, accompagnato tutto da un copri spalle nero e da delle scarpette col tacco nere.

Accanto a lei, Sharpay, con un bellissimo vestito bianco panna a collo alto, con una cintura rosa antico alla vita e delle ballerine con il tacco basso sempre rosa antico.

Kelsi, aveva dei pantaloni neri, degli stivaletti bianchi e una camicetta bianca. Lei non era da vestiti eleganti.

Poi, Taylor con un vestito rosso fino al ginocchio con le spalline sottili e dei sandali rossi ai piedi, sedeva alla destra di Gabriella, che portava un semplicissimo vestito azzurro a tubo fino al ginocchio e senza spalline con delle scarpette bianche con il tacchetto basso. Erano tutte e cinque elegantissime, ma mai quanto i ragazzi davanti a loro.

Una sfilza di cinque ragazzi in giacca e cravatta faceva bella mostra sulla panca dov’erano seduti. Smoking…ma chi me l’ ha fatto fare!, pensavano sconsolati. Forse l’unico con il morale un po’ più sopra delle scarpe era Ryan, che era riuscito a convincere Lucy a fargli mettere il cappellino. All’improvviso, la musica nella sala cambiò. Il gruppo, decise di suonare una canzone lenta. Golden.

<< Un lento per gli innamorati! >> esclamò Patrick Stump al microfono, mentre note di chitarra si spargevano nella palestra. Il primo ad alzarsi fu Jason, a sorpresa di tutti, che si avvicinò a Kelsi e le porse la mano sorridente. Lei arrossì, ma accettò la mano e si lasciò trascinare in pista. Si abbracciarono e cominciarono a ballare lentamente. Subito dopo, lo seguirono anche Troy e David, invitando rispettivamente Sharpay e Gabriella. Stessa scena, si posizionarono al centro della pista e si abbracciarono, cominciando a ballare lentamente. Ogni tanto, si poteva sentire la bionda che malediceva Troy per averle pestato un piede.

Erano rimasti solo Chad, Ryan, Lucy e Taylor, che di ballare avevano l’intenzione quanto di fare gratis due ore di detenzione con la Darbus. Neanche a farlo apposta, la videro che ballava, con… con il preside Matsui! I quattro sgranarono gli occhi e spalancarono le bocche, tanto che una mosca si trovò indecisa su quale nuovo cunicolo esplorare per primo.

Quella scena colpì nell’orgoglio Chad, che si disse che se ce la faceva il preside ad invitare la Darbus, in quel punto del ragionamento ingoiò della saliva, poteva farcela benissimo ad invitare Taylor. Così, prese un profondo sospiro e si alzò in piedi, sorprendendo la sua ragazza.

<< Tay, vuoi ballare? >> le chiese, con voce tremante. Lei lo squadrò da capo a piedi e sorrise.

<< Quando mai mi capita un’occasione così? >> fece l’occhiolino a Lucy e si alzò in piedi, stringendo la mano del ragazzo. Ed infine, rimasero solo loro due, a sorseggiare un drink una, e a guardare le coppiette nella palestra l’altro. Non si scambiavano sguardi d’intesa, come sempre. Erano tesi. Il perchè, poi, non lo sapevano.

<< Vorrei chiedere un favore! – sentirono la voce di Sharpay amplificata dal microfono e si voltarono verso al bionda, accanto a Patrick, che sorrideva. – Lucy, Ryan, potete cantare per noi? >> i due sbarrarono gli occhi e il drink di Lucy andò a terra, sputacchiato. Lei scosse la testa e lui la guardò. Era così bella che gli veniva voglia di baciarla. Ma non poteva. Così si accontentò di fare un sorriso da sciogliere chiunque e le porse una mano.

<< Non vorrai deludere i nostri fan! >> le fece l’occhiolino e lei si alzò dalla sedia, stirandosi meglio il vestito. Tanto sapeva, che qualsiasi cosa avesse detto, lui l’avrebbe comunque rigirata e l’avrebbe fatta cantare. Quindi, tanto valeva togliersi il pensiero subito, no?

<< Non sia mai… >> sussurrò più a se stessa che a lui, che comunque sentì e le sorrise dolcemente. Le baciò la fronte e la portò a braccetto al palco improvvisato con delle panche. La fece salire e nell’aria cominciò a risuonare una canzone che sapevano entrambi.  

 

Dancin' where the stars go blue
Dancin' where the evening fell
Dancin' in your wooden shoes
In a wedding gown

Cominciò lei, tremante. Accompagnata dalla chitarra di Patrick, cantò la prima parte, poi lasciò a Ryan.


Dancin' out on 7th street
Dancin' through the underground
Dancin' little marionette
Are you happy now?

Cantò anche lui e le rivolse un sorriso dolce. Le prese la mano e la baciò, prima di cominciare a cantare il ritornello.


Where do you go when you're lonely
Where do you go when you're blue
Where do you go when you're lonely
I'll follow you
When the stars go blue
When the stars go blue

Ovunque, erano insieme e mai più soli. Erano stati soli, lei che si trasferiva sempre, lui che recitava per non scoppiare. Erano stati soli, ma finalmente si erano trovati ed era nato qualcosa tra i loro cuori soli.


Laughing with your pretty mouth
Laughing with your pretty mouth
Laughing with your broken eyes
Laughing with your broken eyes

Laughing with your lover's tongue
In a lullaby

Come in una ninnananna, quando la mamma raccontava le storie di bei principi e fantastiche principesse… il principe azzurro aveva trovato la sua principessa rinchiusa. L’aveva salvata dalla strega e aveva ucciso il suo drago interiore. E ora rimaneva solo la ninnananna da ascoltare, prima di riaddormentarsi di nuovo.


Where do you go when you're lonely
Where do you go when you're blue
Where do you go when you're lonely
I'll follow you
Where do you go when you're lonely
Where do you go when you're blue
Where do you go when you're lonely
I'll follow you
Follow you follow you

When the stars go blue
When the stars go blue
When the stars go blue
When the stars go blue
Where do you go when you're lonely

Where do you go when the stars go blue

Finirono la canzone con un sorriso sulle labbra. Lei aveva superato la paura di cantare in pubblico. Lui aveva lei come un  la sua valvola di sfogo. Perché solo l’uno con l’altra erano veramente se stessi. Solamente insieme, come lo Ying e lo Yang. In ognuno di loro c’era un pezzo dell’altro, che nessuno sarebbe mai riuscito a togliere. Si guardarono negli occhi, mentre tra i ragazzi si levava un applauso di gradimento. Lucy e Ryan si inchinarono, con le mani intrecciate.

Scesero dal palco, per avvicinarsi ai loro amici, che sorridevano radiosi. Gabriella era abbracciata al suo David; Troy e Sharpay erano vicini, lei appoggiata alla sua spalla; Chad e Taylor erano semplicemente per mano; mentre Kelsi e Jason… loro non c’erano.

<< Ragazzi, dove sono Kelsi e Jas? >> chiese appunto la castana, guardandosi attorno. I ragazzi, maschi, si guardarono con una sottospecie di ghigno sghembo. Invece, le ragazze si sorrisero. Un sorriso d’intesa.

<< Avevano delle cose da fare. >> risposero in coro tutti e sei, per poi scambiarsi un’occhiata eloquente. Ryan alzò gli occhi al cielo, e Lucy rispose con un << Oh >> molto confuso. Tutti scoppiarono a ridere, mentre i Fall Out Boy cominciavano a catare A Little Less Sixteen Candles, A Little More Touch Me. Si avvicinarono tutti al palco e cominciarono ad intonare la canzone, sopra il rumore della folla di studenti.

Più o meno a metà canzone, Sophie si avvicinò alla sorella e le strattonò il braccio.

<< Che c’è? >> urlò Lucy per farsi sentire. Sophie sorrise e mise le mani a coppa.

<< Simon mi ha baciata! >> strillò di rimando.

<< Cosa?? >> la castana non aveva sentito un accidente, con tutto quel casino che facevano i suoi compagni di scuola.

<< SIMON MI HA BACIATA! >> questa volta, la sorella sentì fin troppo bene e sgranò gli occhioni blu. Mollò la sorella in mezzo alla palestra e andò a pescare Gabriella, togliendola dalle braccia di David. La trascinò dalla sorellina e gliela mise davanti.

<< Ma che sta succedendo? >> gracchiò la mora, guardando Sophie con un sorriso.

<< Simon l’ ha baciata! >> ululò Lucy, mettendosi le mani sui fianchi.

<< Che cosa?? >> neanche Gabriella aveva sentito. Così Sophie mise di nuovo le mani a coppa davanti alla bocca e prese un profondo respiro.

<< SIMON MI HA BACIATA! >> e, come prima, alla seconda volta sentì anche la mora, che ebbe la stessa reazione della sorella di Sophie. Ecco, ora erano tutte e due davanti alla quindicenne che se la rideva soddisfatta. Gabriella e Lucy si guardarono negli occhi, preoccupate. Sapevano degli ormoni in subbuglio dei quindicenni, ci erano passate anche loro. E avevano paura che Simon potesse fare qualcosa di male a Sophie. Ma poi sospirarono e sorrisero, autoconvincendosi che lui non le avrebbe mai fatto nulla di male.

 

~ ♥ ~ ♥ ~

 

La festa stava per finire. La professoressa Darbus stava facendo il solito discorso sull’importanza del teatro nella vita di ogni studente e persona matura. Dietro di lei, il coach Bolton si stava passando una mano sulla faccia, disperato. Erano una decina di anni che lavoravano insieme, e ad ogni fine dell’anno, lei faceva sempre lo stesso discorso per i ragazzi di quinta. Ma quell’anno c’era anche suo figlio tra la folla e voleva evitare che passasse l’ultima giornata del liceo a sonnecchiare come faceva sempre durante le lezioni.

Ma non sapeva, come credo nessuno degli altri studenti, che i nostri 8 erano partiti alla scoperta di Albuquerque di notte.

 

<< Ragazzi… ich!… che bella festa! >> esclamò ubriaco come una spugna Chad, appoggiato a Taylor, che lo sorreggeva a malapena. Gabriella e David, con un sorriso, si staccarono dal gruppo salutando tutti, e si avviarono verso casa della ragazza.  

<< Hai ragione fratello! >> fece di rimando Troy, staccandosi da Sharpay e andando a cadere addosso all’amico, già per terra da una precedente caduta. Gli altri scoppiarono a ridere vedendoli l’uno sopra all’altro che cercavano invano di tirarsi su. Sharpay e Taylor si inginocchiarono e tirarono in piedi i propri ragazzi.

<< Mi sa che dobbiamo andare. Avete vero la macchina? >> chiese con tono supplichevole la bionda ai due ragazzi ubriachi, che risposero con un grugnito. Si avviarono tutti ridenti verso il parcheggio, dove spiccavano due auto nere lucenti e una bianco panna. Sharpay e Troy si avviarono alla prima nera, e, con non si sa quale lucidità mentale, Troy aprì le portiere. Come lui, illuminato da chissà quale luce mistica, anche Chad aprì le portiere della macchina bianca e si infilò al posto del passeggere. Le due ragazze si scambiarono un’occhiata esasperata, ed entrarono ognuna nella macchina del proprio ragazzi, salutando con un sorriso Lucy e Ryan.

Si guardarono negli occhi e sorrisero. Si presero per mano e salirono nell’ultima macchina nera rimasta.

<< Ti riporto a casa. >> sussurrò lui, mettendo in moto l’auto. Accese la radio e le dolci note di una canzone risuonarono nell’ambiente.

 

She rolls the window down
And she
Talks over the sound
Of the cars that pass us by
And I don't know why
But she's changed my mind

Non sapeva come, ma la canzone aveva perfettamente ragione. Lucy era riuscito a cambiarlo completamente, con un sorriso. Il sorriso sincero, che rivolgeva solo a lui, quando lo guardava. E ne era felice, perché sapeva che nessuno poteva avere Lucy come l’aveva lui.


Would you look at her
She looks at me
She's got me thinking about her constantly
But she don't know how I feel
And as she carries on without a doubt
I wonder if she's figured out
I'm crazy for this girl

Qualcosa lo bloccava, non riusciva a fargli esterniare I suoi sentimenti più veri, più profondi. Ormai, si era talmente abituato a recitare che dire la verità era diventato un optional. Lucy si girò a guardarlo e gli sorrise dolcemente, facendolo arrossire. Non ne sapeva il motivo, ma quel sorriso lo faceva andare in palla, completamente. Era meglio se guardava solo la strada.


She was the one to hold me
The night
The sky fell down
And what was I thinking when
The world didn't end
Why didn't I know what I know now

Finalmente capì tutto. Non gli piaceva Lucy. No, ne era innamorato. E solo quella sera, dell’ultimo giorno delle superiori, aveva capito quello che provava. In più, scoprì che aveva una strana voglia, guardandola. E non era una voglia molto pudica, come volerla baciare o anche solo abbracciare.

 

Right now
Face to face
All my fears
Pushed aside
And right now
I'm ready to spend the rest of my life
With you

Scesero dall’auto e lui l’accompagnò sotto casa. Lei, si mise a giocherellare con le chiavi, come se fosse indecisa se entrare o no. Alla fine si decise. Infilò la chiave nella toppa e aprì la porta. Rimase un attimo a guardare dentro. Poi, si voltò verso Ryan, che si stava trattenendo dal fare cose delle quali poi probabilmente si sarebbe pentito in seguito.


Would you look at her
She looks at me
She's got me thinking about her constantly
But she don't know how I feel
And as she carries on without a doubt
I wonder if she's figured out
I'm crazy for this girl

“E se lei avesse capito? E se mi stesse prendendo in giro?” pensava terrorizzato, sudando come se fosse in una sauna. Lucy gli sorrise. Come era riuscita a fare una cosa del genere? Come aveva fatto a farlo innamorare? Come, nessuno c’era mai riuscito! Tante, troppe ragazze ci avevano provato, sottovalutando la sua intelligenza, ma nessuna aveva quel qualcosa che aveva Lucy. Nessuna aveva quegli occhi enigmatici, che cambiavano colore col tempo. Nessuna aveva quel sorriso che lo faceva andare in palla. Nessuna aveva la sua voce, dolce e calda. Nessuna. Lei era unica, e se ne sorprendeva ogni giorno di più.

 

Would you look at her
She looks at me
She's got me thinking about her constantly
But she don't know how I feel
And as she carries on without a doubt
I wonder if she's figured out
I'm crazy for this girl

<< Vuoi… vuoi entrare? >> chiese in un sussurro Lucy, indicando con il capo l’ingresso di casa sua. Sophie sarebbe rimasta a dormire da Clara, i suoi genitori erano andati in viaggio di lavoro. Il che voleva dire, che aveva la casa tutta per sé per i prossimi due, tre giorni. Doveva pur approfittarne in qualche modo, no?

Lui sembrò cadere dalle nuvole. Entrare? Finché era fuori sarebbe riuscito a controllarsi, ma se entrava? Sarebbe riuscito a resistere alla tentazione? Non ne era sicuro, ma quando incontrò per sbaglio i suoi occhi e il suo sorriso, tutte le sue domande ebbero la stessa risposta.

 

Lo vuole anche lei.

 

Finita. Finita finita!! Allora, le canzoni dello scorso chappy erano:

- Taylor à Crazy, by Britney Spears

- Kelsi à Hot, by Avril Lavigne

- Sharpay à Angel By My Side, by Do (Dominique Van Hulst)

- Lucy à Fall To Pieces, by Avril Lavigne

Mentre quelle di questo sono: la prima è When The Stars Go Blue, di Tyler Hilton e Bethany Joy Lenz (blu insieme, nero Ryan, rosa Lucy); la seconda è Crazy For This Girl, di Evan And Jaron.

Bene… è finita. Andate in pace tutti e buon anno!! ^^

Bacioni, Barbycam

 

  
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