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Autore: Raven Callen    18/06/2013    5 recensioni
Scoppio a piangere, affondando la faccia nel mio cuscino.
Eh si, io sto piangendo.
Chi l’avrebbe mai detto?
Io, la vanitosa, egoista, arrogante, superba Elisabeth Delmas, sono capace di piangere.
[..]
A volte basta provare a vedere le cose da un'ottica diversa..
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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--- Pov Ulrich --- 





Mi appoggio meglio al lampione.
Sissy è in ritardo. Strano.
Non è da lei.
Che mi abbia dato buca?
 
No, non è possibile. Ci teneva troppo a questa serata. I SubDigitals sono il suo gruppo preferito.
E poi…
Mi zittisco.
 
“E poi lei ha faticato tanto per ottenere questo appuntamento.”
 

Se penso alle parole di Yumi non posso fare a meno di sentirmi in colpa. Anzi, di più: mi sento proprio un verme.

 

“- Che altro motivo avresti per uscire con Sissy?-“

 
In parte…
In parte è anche vero: è difficile ammetterlo, ma è così.
Ho accettato il suo invito perché volevo far ingelosire Yumi. Volevo che lei la smettesse di stare appiccicata a William e mi guardasse. Che si rendesse conto della possibilità concreta di perdermi.
Che non sarei rimasto ad aspettarla in eterno e che era venuto il momento di scegliere.
È così, lo ammetto.
Ed è ironico ma è così che è andata. Ha scelto.
Ha scelto William ed è per questo che le sue accuse nei confronti di Sissy mi hanno dato tanto fastidio: non ha il diritto di continuare a infierire.
 

Che altro motivo…
Che altro motivo…

 
 
Però non è solo per quel motivo che ho accettato l’invito di Sissy, accidenti!
In sua compagnia sto bene.
La considero come…
Come un’amica, ecco.
Non è stata una scelta forzata o sofferta.
 
Per sdebitarmi – di cosa in particolare?- le farò passare una splendida serata.
Così magari questo senso di malessere, questi sensi di colpa spariranno.
 
Torno a guardare l’orologio.
Quasi trenta minuti di ritardo…
Che abbia avuto qualche problema?
 
 





 
- Aelita, hai visto Sissy?-
 
Incrocio per caso la rosa, a braccetto con Jeremy, mentre passeggio per ingannare l’attesa.
Lei è vestita in modo decisamente appropriato alla serata e sembra a proprio agio, appesa al braccio di Belpois.
Il caro Einstein invece è vestito come al solito: l’unica differenza è una felpa blu al posto del solito maglione.
Per completare l’opera il suo viso è color rosso fragola.
 
- No, è da un po’ che non la vedo. Pensavo che ti stesse aspettando in giardino.-
Mi impensierisco. – Lì non c’è. –
Vedo la mia migliore amica riflettere un secondo, una mano sotto il mento.
 

- Beh, forse si è stufata di attendere lì e ci sta aspettando davanti all’ingresso del concerto.- ipotizza, ignorando bellamente il mio “ho tardato solo di cinque minuti!”.
 - Si, probabilmente è così. Andiamo? -
 

Mentre ci incamminiamo mi accosto a Jeremy.
- Sei rosso come un gamberetto, Einstein.-
Lo vedo imbronciarsi appena, ancora più imbarazzato.
- Guarda che i gamberetti non sono rossi.-
Liquido la sua affermazione con un’alzata di spalle, come a sottolineare quanto il dettaglio sia irrilevante.
 
- E comunque per quanto riguarda gli appuntamenti non te la cavi meglio di me. - aggiunge, per ripicca.
- Touchè.- ridacchio, anche se la mia è una risata nervosa.
Sono inquieto.
- Beh, forse dovreste prendere entrambi delle lezioni da Odd. – si intromette la rosa.
 
- Ehilà, salve gente!-
Quando parli del diavolo…
Subito dopo il saluto vedo sfrecciarmi davanti Sam che trascina il nostro amico dalla pettinatura assurda.
- Dai, Odd, andiamo! Sta per cominciare!- sbuffa la ragazza, accelerando il passo.
- Ciao Sam. – sorridiamo.
- Ciao ragazzi! -
 


Non appena la coppietta
Sparisce dalla nostra visuale io, Aelita e Jeremy ci lanciamo un’occhiata significativa.
 
- Penso proprio che Odd abbia trovato una ragazza capace di tenergli testa.-
Dopo l’ennesima risata riprendiamo a camminare.
Spero solo di non incrociare Yumi…
 


 
***


 
 
 
Sono passati venti minuti, ma di Sissy non c’è traccia.
 
- Ulrich, calmati- Aelita mi appoggia una mano sulla spalla.
- Sono calmo.- ribatto, sbuffando.
- Allora potresti smettere di controllare che ore siano ogni trenta secondi?-
 
Sbuffo ancora, tornando a guardare l’ingresso.
Ormai il concerto sta per cominciare e sono preoccupato.
Dove sarà finita?
 
- Magari ti ha dato buca. - commenta ironico William, comparendo alle nostre spalle.
Aelita gli lancia un’occhiataccia inceneritrice che lo fa rabbrividire.
- Eclissati, Dumbar. Torna dalla tua dama, non vorrai che si senta sola… - soffia, come un gatto arrabbiato.
Vi ho già detto che adoro la mia migliore amica?
 

 
- E se fosse in giro per la scuola a cercarti?- propone improvvisamente Jeremy.
Cavolo, no!
- Ormai il concerto sta per cominciare, che facciamo?-
Ci penso un momento.
 
Potrei anche entrare e godermi la serata…
 
- Voi andate, io vado a cercarla.-
Aelita mi sorride, incoraggiante e le sorrido anche io di rimando.
Poi mi volto e corro via.
 
 



***


 
 
Corro, così riesco a scaricare meglio il mio nervosismo.
Non mi importa molto che il concerto sia già iniziato.
È che non riesco a trovare Sissy.
L’ho cercata praticamente ovunque: nella sua camera, in quella di Aelita, per i corridoi, nelle aule, in mensa…
Manca solo il giardino, ma perché sarebbe dovuta andare lì?
 
 
Faccio anche il giro del giardino, ma niente!
- Dove diavolo è finita?- mi chiedo, con il fiatone.
Muovo ancora qualche passo e la mia caviglia sinistra sbatte contro qualcosa di non ben definito.
Finisco con la faccia per terra, imprecando.
“Ma chi è che ha lasciato in giro una vecchia vanga?”
 

Maledico a bassa voce l’attrezzo di metallo rugginoso e tutto quello che mi viene in mente.
Dicono che aiuti ad alleviare il dolore.
Mi auguro solo che Jim non voglia costringerci a scavare una trincea per la prossima ora di educazione fisica.
 
- Ormai sono qui. Tanto vale che la riporti nel capanno.- convengo, rimettendomi in piedi.
Mentre mi incammino, un po’ zoppicante, mi accorgo di essermi strappato i pantaloni all’altezza delle ginocchia.
Fantastico.
 

 
Raggiunto il capanno degli attrezzi faccio per gettarvi all’interno quell’arnese malefico quando le mie orecchie captano un suono anomalo.
È basso, quasi un sussurro: assomiglia più ad uno squittio.
 
Cerco di aguzzare l’udito per capire da dove provenga.
Proviene da un lato del magazzino degli attrezzi…
 

Afferro saldamente la vanga, avanzando lentamente.
Per quel che ne so potrebbe essere una nuova minaccia mandata da Xana.
Meglio essere prudenti.
 
- Chi è là? Fatti vedere!-
 


Man mano che mi avvicino mi accordo che quel rumore non è uno squittio, ma un..
Un..
Un singhiozzo…
 
La vanga mi cade di mano quando vedo l’autore del suono misterioso.
 
Sissy.
Sissy è raggomitolata per terra, sull’erba umida.
Si volta per guardarmi, rivelando gli occhi rossi e gonfi.
 
- Sissy! Che è successo? Stai bene?!- mi allarmo, controllando che non sia ferita.
A parte i segni del pianto, è illesa.
 
- Vattene… via …- mugugna, dandomi le spalle.
- Cosa?-
Sbatto le palpebre, shockato.
 

- Vattene via!- 










Angolo del Corvo:

Salve!
Evvai, sono riuscita ad aggiornare in un margin tempo accettabile.
Temevate che vi lasciassi per tre mesi senza aggiornamenti, eh?
Ammettete di averlo pensato!
E invece eccomi qui ^^
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, vi aspetto nelle recensioni!
Kiss for everybody

Rae
  
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