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Autore: kiara_star    18/06/2013    6 recensioni
“Afferrò il cartoncino con il suo nome e lo rigirò fra le dita prima di rimetterlo al suo posto. Non sapeva chi altro ci sarebbe stato seduto lì con lui a condividere quella serata, ma gliene importava poco.
Tutto ciò che contava era che sul cartoncino alla sua destra ci fosse scritto Colin Farrell.”
...
[pairing extra: Hiddlesworth (Tom Hiddleston, Chris Hemsworth)]
[guest star: Billie Joe Armstrong]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5. Dime que me quieres


Come tutti coloro che sparivano alla ricerca del nettare degli dèi, anche Tom e Chris parvero latitare per una vita, ma stavolta Jared sperò davvero che nessuno facesse ritorno. A fanculo l’alcol, ora che aveva il profumo di Colin ad avvolgerlo, poteva tranquillamente diventare astemio.
«E così si sono baciati...» Annuì con un ghigno soddisfatto. «Nient’altro?»
«Perché? Volevi sapere i dettagli sconci?» ridacchiò.
«Tu no?» Sul viso di Colin un sorriso che rispecchiava il suo.
«Hiddleston non si è sbilanciato. Avrei dovuto farlo bere di più.» Chissà quali altri segreti avrebbe sputato fuori.
«È tipico di Tom.»
«Tipico?» Alzò un sopracciglio con fare divertito. «Non mi sembra che lo conoscessi così bene da poter dire cosa sia tipico e cosa no.»
Colin si allentò il nodo della cravatta lanciandogli uno sguardo con la coda dell’occhio. «Di solito, quando incontri qualcuno la prima volta, non gli chiedi con chi va a letto, o con chi vorrebbe andarci.»
«Io lo faccio» affermò ovvio.
«Tu non fai testo. Tu sei un’eccezione al genere umano.» Si ritrovò a ridere però non gli risparmiò un pugno su una coscia. «Ahi! Guarda che stavolta era un complimento!» si giustificò Colin massaggiandosi la parte indolenzita.
«Mi perdonerai se faccio ancora fatica a distinguere gli insulti dai complimenti con quel tuo fottuto accento, poi! E comunque non suonava proprio come un complimento.»
«Ah si?»
«Ah sì!» Colin manteneva a stento un sorrisino mentre Jared riusciva a tenere la sua maschera da offeso senza problemi. Attorno a loro una mandria di gente che si dimenava in modo scoordinato neanche fosse posseduta.
«Comunque sei molto sexy stasera.»
Si trattenne dal non sorridere come un ebete. «Guarda che non stai recuperando, Farrell. Mi spiace.» E fu costretto a nascondersi dietro al bicchiere di una calda ed imbevibile tequila.
«Non volevo recuperare, volevo solo essere sincero - e poi che cazzo dovrei recuperare, me lo spieghi?» A quel tono isterico quasi sputò l’alcol che gli scivolò comunque un po’ sul mento. Accidenti a lui!
Si pulì con il dorso della mano mentre sentiva quegli occhi scuri su di sé.
«Che c’è?» chiese finendo di asciugarsi con le dita.
Colin scosse la testa. «Oh nulla, solo una piccola sensazione di dejà vu.» E poi il pervertito sarei io, giusto?
«Idiota...» sospirò fingendo un’offesa a cui ovviamente Colin non credette.

«Alla fine abbiamo deciso di andarcene.»
«E abbiamo mollato Zach davanti al locale che continuava a parlare senza rendersi minimamente conto che noi eravamo già saliti nel taxi.» Tom completò il racconto di Chris e rise con lui accompagnato anche da Jared e Colin.
«Che bastardi» sospirò sorridendo quest’ultimo.
«Oh, andiamo, è quello che volevamo fare anche noi con Tom.» Colin scoppiò a ridere e Jared gli crollò sulle ginocchia. Chris avvolse ridacchiando un braccio attorno alle spalle di Tom mentre l’inglese diventava sempre più porpora.
«Begli amici...» mugugnò con un sorriso, stretto nel caldo abbraccio del compagno.
Jared si asciugò una lacrima con l’indice e si tirò su ancora sghignazzando.
Quando i due erano tornati con le mani occupate da una vodka ghiacciata, aveva pensato bene che fosse meglio chiudere il suo alcol tour, perché mischiare tequila e vodka era da sempre una pessima idea. Tom non sembrava dello stesso parere perché ne aveva buttato giù un paio di bicchieri (ah, giusto, era la sua preferita) e Chris sembrava gradirla particolarmente, nonché reggerla di merda visto che era quasi più brillo di loro ed era lì da meno di un’ora. Colin aveva declinato ogni invito concedendosi solo un mezzo sorso per far contento Chris - si, come no...
«Adoro questa canzone!» sbottò d’un tratto l’australiano. I capelli umidi sulla fronte che neanche si preoccupava più di scostare, e la giacca gettata malamente sullo schienale del divano. «Balliamo?» La domanda era per Tom e Jared si ritrovò a reprimere una risata solo perché altrimenti avrebbe potuto vomitare anche gli occhi per lo sforzo, ma Tom scosse prontamente la testa con un’espressione terrorizzata neanche gli avesse chiesto di mettersi a 90° davanti a tutti. A quel punto Chris passò a Colin che però non gli fece neanche aprire bocca liquidandolo con un’occhiataccia ed uno: “Stai lontano dal mio culo, Hemsworth!” a cui non riuscì a resistere e per poco davvero non aveva sentito i conati salirgli dallo stomaco. Dannato Jimmy e la sua tequila da quattro soldi!
«Jared?» Gli occhi alticci di Chris erano un invito delizioso ma non ci teneva a dimenarsi al suono di quella musicaccia con un litro di tequila nello stomaco e soprattutto quattro occhi pronti ad ucciderlo all’istante, anche se sarebbe stato interessante farli morire un po’ di gelosia...
«Oh, tesoro, ti ringrazio dell’invito ma con ogni probabilità mi vomiterei addosso al primo giro. Sarà per la prossima.»
Chris sbuffò sonoramente e si alzò lo stesso. «Vado a trovare qualcuno che voglia divertirsi sul serio e – Ohi, Brian!» urlò verso la folla sventolando una mano chissà per salutare chi.
«È decisamente ubriaco» sentenziò Jared mentre Chris si infilava in quell’agglomerato di corpi sudati.
Tom sorrise scuotendo la testa. «No. Io l’ho visto davvero ubriaco e credimi, questo non è niente.»
«Wow! Allora quando torna gli facciamo finire tutta la bottiglia» aveva proposto guardando un divertito Colin.
«Certo, ma lo carichi tu in macchina quell’armadio, poi.»
«Oh, se lo caricherà Tom. Giusto?»
Tom aveva annuito ridacchiando. «Volentieri!»
Neanche tu sei ubriaco, vero, Hiddleston?
Lui gli aveva fatto scolare champagne e tequila per scioglierlo appena e a Chris era bastato un sorriso ed era diventato un imbarazzante budino brillo.
Trovò la cosa divertente e nostalgica allo stesso tempo. Gli tornò in mente quel party per la fine delle riprese di Alexander, dove lui e Colin avevano praticamente bevuto più del resto del cast e troupe messi insieme ed erano finiti con il rotolarsi su ogni superficie della camera da letto. Avevano riso tanto ed avevano fatto l’amore più volte senza mai sentirsi sazi. Quando arrivò l’alba, guardando il profilo assopito di Colin sotto i raggi di un tiepido sole, aveva creduto che sarebbe sempre stato così. Sciocco...
La musica sfumò ancora in un altro pezzo indecente e Jared guardò verso la postazione del DJ per vedere chi fosse quella bestia incapace alla console. «Ma questa è atroce? Ma che siamo in una balera?!» sospirò con un che di disgustato mentre veniva ignobilmente raggiunto dalle fastidiosissime note di una canzone latino americana. D’un tratto si sentì colpire forte lo sterno da una gomitata. Era stato Colin. «Ma che-» Non riuscì a terminare ché l’irlandese gli aveva afferrato il mento e gli aveva diretto il viso verso la pista rumorosa. Subito sgranò gli occhi e la bocca totalmente shockato. «E quello che cazzo è?» sbottò alla vista di un metro e novanta di australiano che si dimenava ritmicamente con un invidiabile movimento di bacino insieme ad una procace mora.
«Una patchanka o una bachata, non ne sono sicuro.» Si voltò quasi con comica lentezza verso il viso di Hiddleston che osservava con anormale interesse la scena.
«Per quale dannato motivo Chris sa ballare la bachata?» chiese ancora attonito. No, questo decisamente non se lo aspettava.
«Lunga storia...» rispose con un sorriso Tom mentre entrambi tornavano a guardare l’imbarazzante spettacolo.
«Andiamo Tom, portalo via da quella fottuta pista!» sospirò Colin passandosi le dita sugli occhi come a voler cancellare quell’ignobile vista.
«Io? E perché?»
«Certo, tu. È tuo fratello, no?» Tom sbatté le palpebre arrossate e Jared continuò. «Domani sarà sul tubo sotto il link: Hemsworth balla ubriaco una polka
«È una bachata.» Lo corresse Colin.
«È uguale.»
Tom continuava a passare con lo sguardo dalla pista, dove Chris si stava sbottonando la camicia strusciandosi insieme a quella mora, al viso di Jared sempre più deciso a non lasciarsi crollare dalle risate.
«È per la sua reputazione, Tom.» Alle sue spalle, Colin gli diede man forte, di certo divertito come lui per la bizzarra svolta che aveva preso la serata.
«Già!» assentì con vigore. Tom esitò qualche altro istante torturandosi il labbro inferiore con i denti, ma quando partirono fischi ed applausi all’ennesimo colpo di fianchi di Chris, si decise ad alzarsi. «Bravo! Vai e riportalo qui!» L’inglese annuì sistemandosi la giaccia e si infilò nella folla. Quei due erano meglio di qualsiasi coppia di comici che avesse mai solcato i palchi dei cabaret di tutta NY. «Guarda! Guarda!» Jared scosse il polso di Colin mentre Hiddleston cercava di avvicinarsi a Chris sussurrandogli qualcosa all’orecchio, ma di tutta risposta il biondo abbandonò la mora iniziando a ballare verso di lui e cingendogli addirittura la vita con un braccio mentre Tom sembrava stesse per avere un infarto da un momento all’altro.
«Santoddio!» Colin crollò sul divano sghignazzando e Jared gli si accasciò addosso con le risate che avrebbero potuto bloccargli la mascella. «Ora la moglie li castra tutti e due!»
Tentò di guadare attraverso le iridi sfocate dalle lacrime. «Cazzo, li stanno riprendendo!» Notò mentre partivano diversi flash dai vari smartphone.
«Sono sputtanati a vita!»
«Non riusciranno a racimolare più uno straccio di contratto.» Forse non era corretto ridere delle disgrazie altrui, ma al diavolo! Quella era una scena che meritava di essere incorniciata. «Ohi, Colin che dici, stasera lo fanno?»
«Ma perché non lo stanno già facendo? Guarda il culo di Chris! Ma dove l’ha imparato?»
Jared gli schiaffeggiò una coscia più volte mentre si asciugava le ennesime lacrime. «Sto male... Ora vomito di certo» balbettò alternando le parole a colpi di risate.
«Allora levati di dosso, Leto!» Colin lo scostò in modo brusco sghignazzando e lui gli tirò un pugnò su un fianco ancora ridendo.
«Almeno la canzone è finita.» Le note spagnole, o colombiane o portoricane – chi ne capiva la differenza? E soprattutto a chi importava? – terminarono con uno scroscio di applausi mentre Chris in camicia ormai mezza sbottonata, elargiva inchini a destra e a manca e Tom sembrava cercare il balcone aperto più vicino da cui gettarsi senza rimpianti.
«BIS!» urlò dal divanetto Colin amplificando la voce con l’aiuto delle mani. Qualcuno lo sentì e gli fece eco.
Jared guardò il DJ … No, non poteva davvero-
Immediatamente partì un’altra musica simile alla precedente con gioia estrema della folla, e di Hemsworth soprattutto, nonché per la disperazione palpabile di Tom, e lui e Colin pregarono intensamente di non soffocare per davvero dalle risate.

«Bella esibizione!» Jared si accosto di più a Colin per permettere a Chris e Tom di sedersi.
«Oh, grazie» ridacchiò un alticcio e sudato Hemsworth mentre Tom si tamponava le tempie con un fazzoletto, e Jared era certo fosse più per l’imbarazzo che per quella specie di ballo coattivo. Santo dio, aveva ingurgitato da solo i tre quarti dell’alcol di tutta la sala e ancora si preoccupava di mantenere un decoro! Era quasi tenero da guardare.
«Sei un gran ballerino, biondone.» Colin si distese con il busto per assestare uno schiaffo sulla coscia del suddetto biondone che tornò a ringraziare, e poi lanciò un sguardo complice a Jared. Sì, è stato dannatamente divertente.
«Però anche Tom balla bene, anzi più che bene!» affermò ancora Chris stringendogli un braccio attorno al collo.
«Magnificamente!» Jared si sforzò di non ridere loro in piena faccia, non tanto per delicatezza, quanto per il fatto che rischiava sul serio di vomitare anche l’anima su quel divanetto. «Coraggio! Un brindisi ai nostri insospettati ballerini.» Riempì ogni bicchiere presente sul tavolo e stavolta anche Colin si accodò.
«Io penso che forse è meglio che io non bevo... no più...»
Guardò silente il viso di Tom che si grattava un sopracciglio continuando a farfugliare altre frasi sgrammaticate e poi fu Chris a dare inizio ad una risata collettiva riuscendo a tirarsi dietro quel poveraccio di Hiddleston che nel mentre si ritrovò con un bicchiere fra le dita. Magia Leto!
«Io brindo a questa serata che si è rivelata inaspettatamente divertente» affermò Jared alzando la sua vodka e poi invitò con lo sguardo Colin a fare lo stesso.
«Concordo.»
Non era partita nel migliore dei modi, ma come tutti gli spettacoli della vita, l’importante era regalare una degna chiusura che facesse dimenticare qualche battuta stonata di troppo.
«Tom, tocca a te» incitò l’inglese che Chris aveva deciso di liberare dal suo abbraccio stritola collo.
«Oh, ecco...» Cercò le parole guardando un punto indefinito del tavolo e poi riportò gli occhi lucidi su quelli degli altri. «Brindo ai nuovi incontri e a tutto ciò che possono insegnarti.» Jared si lasciò sfuggire un sorriso compiaciuto ed annuì. Sì, ma se stasera non te lo porti a letto, avrò parlato al vento...
«Vai Chris!» Colin esortò l’ultimo di loro e Chris gli regalò un sorriso esagerato alzando il suo bicchiere.
«Io brindo a Colin che c’ha provato spudoratamente con mia moglie ma che alla fine è andato in bianco.» Risata collettiva, occhiataccia di Jared. «Brindo a Jared, che è dannatamente simpatico e ha dei capelli fantastici.» Risata mista a fischi osceni di Colin. «Ed infine, brindo a Tom, il mio migliore amico, mio fratello…» Il sorriso sul suo viso sfumò appena. «Una persona meravigliosa senza la quale mi sentirei perso. I love you, mate.»
Silenzio.
Jared vide gli occhi di Tom farsi ancora più lucidi mentre abbracciava Chris con calore. «I love you too.» E in quel momento si voltò a guadare Colin che osservava la scena con una certa malinconia nascosta negli occhi che, per quanto profondamente scuri fossero, riuscivano a far trapelare sempre qualcosa nel momento in cui le difese erano basse. Quando si accorse che lo stava osservando si disegnò un sorriso e le rialzò. Jared si sentì malinconico e triste a sua volta. Lui non gli aveva mai detto qualcosa di così carino e intimo, neanche Colin lo aveva mai fatto, chissà perché...
Si erano detti altre cose, altre bugie, forse, a cui avevano voluto credere entrambi.
Colin gli aveva promesso che sarebbe cambiato, che non si sarebbero dovuti nascondere per sempre. Poi sei mesi dopo era andato all’altare con un’altra e lui aveva udito il suo cuore sbriciolarsi su quelle foto.
Jared gli aveva detto che andava bene così, che quella situazione la poteva sopportare, che non avrebbe voluto che la cosa si facesse davvero seria.
Forse sarebbe solo bastato essere semplicemente sinceri, almeno un po’, almeno una sola volta.
Spostò gli occhi al tavolo in disordine pensando che stava per arrivare il contraccolpo dell’euforia alcolica: una laconica depressione.
Merda. Santissima merda.
«Ehilà, gentaccia!» Non fu mai così grato come in quel momento di vedere il sorriso da schiaffi di Billie Joe.
«Armstrong!» Lo salutò un sorridente Chris e Billie lo guardò interdetto sbattendo le palpebre.
«Sei bello ubriaco, eh?» Chris gli rispose con un sorrisino che fu condiviso da Tom.
«Che ci fai qui, tappo? Non dovresti stare lontano da certa roba? Cos’è, vuoi tornare già in rehab?» sputò velenoso Jared. Nonostante tutto, ancora non gli aveva perdonato il tiro mancino a quel maledetto gala. Ma Billie la prese sul ridere e si accomodò accanto a Colin.
«Sto testando la mia resistenza alle tentazioni.»
«E come sta andando?» gli chiese l’irlandese.
«Di merda, direi, mi sono già fatto un paio di shots.» Sul viso di Billie un sorriso triste a cui Colin rispose con una pacca sulla spalla.
«All’inizio non è facile. Io ci sono ricaduto decine di volte.»
«È una vera merda» sospirò ancora il cantante passandosi una mano sulla fronte per scostare i capelli, poi tornò di nuovo a sorridere come niente fosse successo. Allora anche tu indossi qualche maschera... Siamo tutti uguali alla fin fine, si trovò a pensare Jared. «Come va? Vi ho visto ballare e volevo farvi i complimenti.» Chris ghignò e Tom arrossì appena. «Non tutti avrebbero il coraggio di rendersi così ridicoli. Vi stimo.»
Un risata unanime si alzò dal divanetto e stavolta anche le guance di Chris si tinsero di rosso.
«Anche tu sai renderti ridicolo molto bene, Armstrong» tentò di colpirlo ma quest’ultimo gli sorrise sornione strizzandogli un occhio.
«Detto da te è un complimento, piccola diva.» Se non ci fosse stato Colin a dividerli, il pugno di Jared avrebbe beccato in pieno lo sterno del cantante.
«Ahia!» lamentò l’irlandese a cui fu destinato per errore(?) il destro.
«Stasera ti rompo il culo per davvero, Armstrong!» lo minacciò con poca convinzione.
«Uh, è una promessa?» rise Billie facendo ridere anche un redivivo Colin alias “cuscino di protezione non autorizzato”.
«Sì, ti piacerebbe... ma per tua sfortuna non sei il mio tipo.»
«Che peccato» sospirò falsamente deluso l’altro.
«E qual è il tuo tipo?» si intromise un divertito Chris beccandosi un’occhiata da parte di Tom a cui ovviamente non poté dare la giusta importanza. Poi gli occhi chiari dell’inglese si posarono su quelli di Jared che però sorrise sghembo. Tranquillo Hiddleston, non mi sputtano così facilmente come qualcun altro...
«Perché? Vuoi sapere se hai qualche speranza, Chris?» Era bravo a sviare il discorso, in fondo aveva fatto fin troppe interviste per non sapere come scivolare via da una domanda pericolosa. Era perfino riuscito a scivolare via dai sentimenti. Era quello che credeva nei giorni buoni, nei giorni belli come una bugia.
Chris rise alzando le mani. «Io sono già sistemato, ma grazie per il pensiero.»
«Jared è convinto che tutti vogliano scoparselo» sospirò Billie Dannato Joe accavallando le gambe e guardandolo con occhi di sfida. La serata stava per sviare ancora e quella chiusura poteva essere meno piacevole di quello che aveva sperato e creduto cinque minuti prima.
«Ah sì?» chiese Colin con l’espressione di chi si sta divertendo sfacciatamente troppo in tutta quella situazione. Gran bastardo anche lui.
Billie Joe annuì. «Pensa che tutti vogliano farsi il suo culo da diva-» Stavolta neanche Colin riuscì ad impedire a Leto di assestare un pugno sulla coscia del californiano che iniziò a ridacchiare dolorante.
«Quante stronzate riesce a sparare quella bocca da succhiacazzi!?» ringhiò acido scavalcando letteralmente Colin per gettarsi addosso a Billie e riempirlo di pugni neanche fosse un punchball. Colin si ritrovò messo in mezzo e cercò di scivolare verso Chris per sfuggire a quella raffica che di certo avrebbe finito col beccare anche lui - di nuovo. Chris intanto se la rideva in compagnia dell’inglese che Jared udì intimargli di non fargli male. Cazzo, ma era quello il suo obiettivo!
Poi un urlo acuto gli si ficcò nelle orecchie quando riuscì a tirare una ginocchiata dritta fra le gambe di quel bastardo di Armstrong il quale aveva iniziato a rantolare con una mano fra le cosce cadendo malamente steso sul divanetto. Lui si era ritenuto abbastanza soddisfatto per alzarsi e versarsi della vodka che buttò giù velocemente.
«Cristo, Jared!» ansimò ancora Billie mentre Colin gli chiedeva come stesse.
«Sempre sia lodato» alitò lui freddamente mentre si sistemava i capelli leggermente, anzi decisamente scompigliati. Sciolse l’elastico e rifece la coda. Troppo alcol, troppo caldo, troppi coglioni girati.
Non gliene fregava una mazza se quel nano finocchio non avesse più potuto avere figli, in fondo era stato lui a cominciare. Non si dica che Jared Leto lasci le cose a metà.
Sorry, BJ.

«Tieni.»
«Grazie, amico.» Chris era andato a recuperare una tonica per ristabilizzare Billie Eunuco Joe, e Jared aveva pensato che fosse arrivato il momento di alzare i tacchi e tornarsene in albergo. Erano quasi le 4 e Colin aveva il volo alle 10. Si voltò a guardarlo mentre ascoltava altre cazzate sparate da quel tappo canterino. Chissà se lui ci stava pensando, chissà se almeno un po’ gli importava del fatto che non si sarebbero rivisti per chissà quanto tempo.
«Tutto bene?» La voce era quella di Tom che gli si era seduto accanto, visto che il suo posto era stato occupato dal nuovo arrivato.
Jared gli sorrise. «Sei preoccupato per me, Hiddleston? Non ti sarai affezionato, vero?!» Buttò giù un bicchiere che neanche si domandò cosa contenesse. «Io non amo avere animaletti da compagnia, sappilo.» Era stato decisamente sgarbato, ma non aveva poi molto controllo di ciò che diceva e di ciò che pensava soprattutto.
Tom annuì con un velo di sorriso e non disse più nulla. Jared gli lanciò un’altra occhiata e buttò giù un nuovo bicchiere.
«Vado in bagno» affermò alzandosi e barcollando appena.
«Tutto ok?»
Ridacchiò in direzione di Chris e gli strizzò l’occhio.
«Siete fatti l’uno per l’altro. Dico davvero! Siete... fottutamente perfetti insieme.» Rise ancora e non aspettò nessuna replica.

Trovò il bagno, trovò la porta aperta, trovò il cesso occupato ed allora vomitò nel lavandino accanto ad una che si stava incipriando il naso.
Si poggiò con i palmi sulla ceramica mentre la ragazza si allontanava con una faccia alquanto disgustata.
«Stronza...» brontolò fra sé mentre sentiva un'altra spinta allo stomaco.
«Lo sapevo che andava a finire così.» Voltò la testa di lato e incrociò gli occhi di Colin. Diede un’altra boccata. «Chi doveva tenere la testa a chi mentre vomitava? Non me lo ricordo.» La mano di Colin gli scostò qualche ciocca dietro alle orecchie.
«Fottit-» Ma il suo stomaco aveva deciso di uscire fuori dalla bocca senza permesso.
Colin aprì l’acqua e gli bagnò il viso.
«Avanti sciacquati la bocca, diva.» Gli lanciò un’occhiataccia livida ma sul suo viso trovò solo un’espressione dolorosamente dolce. Mandò giù dell’acqua e chiuse il getto. «Armstrong voleva venire a vedere come stavi.»
«Poteva farlo, avrei usato lui invece del lavandino.» Si asciugò le mani con una salvietta e si appoggiò spalle alle mattonelle azzurre. Colin ridacchiò ed annuii.
«Credo che avergli distrutto le palle - letteralmente - possa bastare, che dici?»
«Dico che si può sempre fare di meglio.» Si può sempre andare più giù del fondo.
«Come ti senti?» Le dita di Colin gli accarezzarono una guancia stanca.
Perché doveva sentirsi così ogni volta che lo faceva? Perché non riusciva a farne a meno? Era più la sofferenza che il piacere, erano più le lacrime che i sorrisi, e allora perché non riusciva a fare a meno di lui?
«Voglio tornare in albergo.»
«Ok.» Il braccio di Colin gli si avvolse attorno alle spalle e lui poggiò la testa sul suo petto lasciando che anche l’altro lo stringesse.
«Ti amo, Farrell.» La risposta che ricevette fu una muta carezza sui capelli.






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NdA.
La serata giunge al termine e fra balli alquanto imbarazzanti e gente che mena e gente che si fa menare, stiamo per salutarci.
Vi ringrazio per il calore e l’entusiasmo con cui avete seguito questa storia, nata come un gioco e continuata con un po’ più di cuore.
Spero che anche questo capitolo non vi abbia deluso e che il finale possa essere altrettanto gradito.
Vi abbraccio tutte e ringrazio anche i nostri baldi protagonisti ignari di cotale obbrobrio scritto ai loro danni. Un bacio particolare a BJ, maltrattato anche troppo, ma solo perché fra tutti è colui che amo di più u.u
Come Jared mi confesso anche io.
Il titolo, per chi se lo stesse chiedendo, ha una doppia lettura: Dime que me quieres in spagnolo vuol dire “Dimmi che mi ami”, abbastanza intuibile, ma è anche il titolo della canzone che balla Chris. Sì, ho fatto le cose per bene e quindi ho trovato anche una canzone come soundtrack (sono senza vergogna, lo so u///u).
Io non ne capisco nulla di questo genere, per cui mi sono affidata ad un esperto mio fratello.
La trovate QUI se aveste voglia di farvi male o di farvi due risate, perché è ciò che ho fatto io mentre scrivevo quella scena. [Chris, Tom, forgive me]
Vi bacio tutte e vi appuntamento al prossimo ed ultimo capitolo.
LES QUIERO A TODOS <3
Kiss kiss Chiara
  
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