Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: YUMA    03/01/2008    2 recensioni
Bill e Tom vengono separati dalla nascita.
Le loro vite sono parallele. Talmente vicine che non si incontreranno mai pienamente.
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1 Settembre 1997:

Venne spalancata una piccola porta di legno,rotta in più punti. Era vecchia, di almeno cinquant’ anni prima.
-Oh finalmente. Pensavo non saresti più tornato. Quanto ti hanno pagato?-
Un bambino alto un metro e un loaker stava posando una maglia di cotone su una piccola sedia color betulla.
Aveva in mano un piccolo borsellino color blu.
Portava un paio di pantaloni color marrone rotti all’altezza delle ginocchia con una maglia blu sgualcita.
- Mi hanno pagato 5 euro. Tieni-
Il piccolo bambino lanciò quel piccolo borsellino in aria e lo fece roteare più volte.
Aveva un’aria triste. Il viso era sporco di nero. I capelli arruffati e sporchi.
- Bill,tieni due euro. Vai in città e compra qualcosa che ti piace-
La signora sorrideva davanti a quel povero ragazzo lasciato a morir di fame in quella piccola catapecchia.
Mandato a lavorare all’età di otto miseri anni.
- No mamma,non c’è bisogno. Poi non possiamo più mangiare- La povera donna abbozzò un sorriso. Il suo piccolo figliolo aveva ragione.
- Figliolo,non ti preoccupare. Oggi è anche il tuo compleanno- Disse la donna sfoggiando un sorriso.
Prese il borsellino e ne estrasse due miseri euro. Li rigirò più volte nei palmi della mano e poi li consegnò al figlio,il quale le abbozzò un piccolo sorriso non del tutto convinto.
Non voleva togliere dei soldi per il mangiare, ma aveva bisogno di qualcosa da vestire e qualcosa per lui.
Prese i soldi e si diresse verso la porta che lo avrebbe condotto fuori dal mondo povero in cui era sempre vissuto.
Saltellava per strada tenendo la sua ricchezza in tasca,proteggendola a costo della vita.
Era la prima volta che sua madre gli dava dei soldi e lui si sentiva un piccolo ragazzo con qualche aspettativa. Con un piccolo futuro,perché anche pochi soldi per lui,volevano dire vivere.
Continuava a camminare in quella strada sterrata colpendo tutti i sassolini che gli si presentavano davanti.
Pensava di essere in una piccola partita di calcio. Con tanta gente che lo guardava,che lo acclamava.
Colpiva le piccole pietre come se fossero palloni e rideva,perché anche andando a lavorare,dentro era ancora un bambino ingenuo,capace di sognare e di fantasticare.
Arrivò in città e si precipitò in una piccola cartoleria.
Entrò e rimase spiazzato da quante cose colorate regnavano in quel piccolo posto.
Pupazzi,fogli,penne,calendari,borse,zainetti. Ogni cosa che per un bambino normale poteva essere un regalo comune.
Ma per lui quelle cose erano delle piccole grandi ricchezze,che poteva solo osservare da lontano.
Guardò con aria perplessa la commessa e finalmente aprì la bocca.
- Mi scusi,con due euro,cosa posso comprare?-
La signora abbozzò un sorriso. Aveva capito che quel piccolo ragazzino non poteva permettersi molto.
- Guarda,se vuoi ti posso dare un diario su cui scrivere le tue cose personali e anche una penna blu-
Il ragazzino sorrise e mostrò i suoi denti bianchi.
Prese in mano il suo diario e la sua penna ed uscì dal negozio.
Iniziò nuovamente a saltellare contento del suo nuovo acquisto. Sempre se così si poteva definire.
Chiuse gli occhi ed iniziò a correre libero per le strade.
Libero dalla povertà. Libero dai brutti pensieri che lo circondavano.
Si sentiva un bambino libero.
Ad un tratto però non sentì più il sacchetto nelle sue mani e sentì la sua faccia a contatto con qualcosa di freddo.
Sopra di lui qualcosa di veramente pesante.
Aprì lentamente gli occhi e cercò di capire cosa fosse successo.
Vide un sacco di gente affianco a lui e dopo pochi secondi non sentì più un grosso peso sulla schiena.
Si alzò lentamente ed iniziò a massaggiarsi la nuca,raccogliendo il sacchetto caduto per terra.
- EHI RAGAZZINO,GUARDA DOVE CAMMINI!-
Una voce squillante lo aveva fatto sobbalzare. Allargò gli occhi e mise a fuoco la figura che gli si presentava davanti.
Un uomo grosso e alto lo aveva preso per il braccio e stava urlando cose senza senso.
- Scusi,mi può lasciare?- disse con animo calmo il povero ragazzo.
- COSA? TU ADESSO BRUTTO POVERO CHIEDI SCUSA AL RAGAZZO CHE HAI INVESTITO CON IL TUO MISERO CORPO. E’ CHIARO?-
Il piccolo ragazzino si guardò intorno cercando la persona che involontariamente aveva urtato.
Girò il volto a destra e a sinistra,ma non vide nessuno,finchè il suo sguardo si posò su un ragazzino poco più basso di lui,con un grosso cappello in testa,un paio di pantaloni larghi di jeans e una maglia che poteva assomigliare ad una coperta.
Il ragazzino abbassò lo sguardo abbattuto.
- Scusa- mormorò.
L’omone lo lasciò andare e lo fece cadere nuovamente per terra. Gli calpestò il sacchetto e si allontanò.
Il povero ragazzo alzò piano la testa e si meravigliò di quello che vide.
Due occhi color nocciola lo stavano fissando.
Lui aveva già visto quegli occhi. Li ricordava. Erano un piccolo ricordo confuso.
- Ti ricordi di me? Io sono Tom Kaulitz-
Il ragazzino si alzò da terra e si crollò la sporcizia di dosso.
- Non nominare più quel cognome hai capito?- Disse il bambino a denti stretti.
L’altro ragazzino lo guardò in cerca di spiegazioni. Ma non gli vennero mai date,perché il povero ragazzo prese il sacchettino e si allontanò dalla sua esatta copia,ritornando alla vita di sempre.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: YUMA