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Autore: bolladisapone_    19/06/2013    8 recensioni
-“Ti amo, Louis.”
Lo sussurrò al microfono, e Louis rise forte.
Rise forte fino alle lacrime, perché aspettava questo momento dalla prima volta che aveva incontrato quegli occhi e già li amava senza neanche conoscere i loro segreti.
Rise forte e poi si alzò sulle punte per lasciare che le loro labbra si toccassero in un dolce e casto bacio, prima di avvicinare il microfono alle proprie labbra schiuse in un sorriso.
-“Ti amo anch’io, Styles.”
COMING OUT - LARRY
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’arena era completamente avvolta nel buio.
Le luci si erano spente per annunciare la fine del concerto, portandosi via quei cinque ragazzi per cui quella mandria di fans ancora versava lacrime, ininterrottamente.
Lo spazio intorno al palco si riempì di silenzio, spezzato soltanto dai singhiozzi di sogni appena realizzati.
I minuti scivolavano lenti, e la consapevolezza che tutto fosse finito si faceva spazio nelle menti di quelle ragazze che attendevano invano di ripetere quell’attimo di pura felicità.
Le lacrime ancora scivolavano sui loro visi mentre abbandonavano piano le loro postazioni, ma i cancelli non si aprivano.
Improvvisamente un respiro spezzato riempì l’arena, facendo voltare di scatto l’intero pubblico, che puntò gli occhi al centro del palco, su quella figura scura posizionata proprio dietro l’asta di un microfono.
La figura indistinta si schiarì la voce, e le ragazze inconsapevoli di ciò che stava per succedere, si risedettero ai propri posti senza quasi respirare.
I dubbi le assalirono, mentre una dolce felicità tornava ad impadronirsi di loro alla voce che, lenta ed insicura, sussurrò quelle parole al microfono.
-“Il concerto è finito e voi vi starete sicuramente chiedendo cosa ci faccio io qui.”
La voce rauca di Harry fece eco nell’intera arena, facendo scatenare le urla contente ed emozionate delle fans.
Le labbra del riccio si aprirono in un sorriso dolce a mezze labbra, mentre una fioca luce bianca illuminava solo il suo corpo e lo spazio vitale intorno a sé.
Puntò i suoi occhi verdi, ora resi lucidi dall’emozione, sull’intera folla che lo acclamava.
E respirò affondo, facendo vibrare piano l’eco che vi si espanse dal microfono in tutta la sala.
-“Questo è l’ultimo concerto del tour, e ci ho pensato a lungo..”
Fece una pausa, stringendo la mano destra intorno al microfono, facendo quasi sbiancare le nocche per la presa ferrea e decisa.
Respirò ancora una volta, poi ricominciò a parlare.
-“Vi ringraziamo, una ad una, per averci regalato le emozioni che ci regalate ogni giorno e per essere qui, stasera.”
L’arena s’incendiò di urla e di applausi, mentre il calore delle fans lo avvolse, aiutandolo ad acquisire il coraggio necessario per parlare e respirare ancora.
-“Grazie.” sussurrò piano, prima di respirare affondo ancora una volta ed esclamare l’ultima frase.
-“Don’t let me go.”
Un applauso riempì le orecchie ed il cuore di Harry, mentre le prime note della canzone fuoriuscivano dalle enormi casse, facendo zittire le fans che, con le lacrime agli occhi, erano pronte a godersi quell’ultima e perfetta canzone.
 
Now you were standing there right in front of me,
I hold on scared and harder to breath.
All of a sudden these lights are blinding me
I never noticed how bright they would be.

 
Puntò lo sguardo sulla folla che, in silenzio e con le lacrime a riempire gli occhi e l’anima, ascoltava quelle dolci parole impregnate di dolore.
Ed Harry si accorse per la prima volta di quanto fosse importante per lui che la gente conoscesse ciò che di più segreto lui aveva tenuto nascosto nel cuore, da troppo tempo.
Si accorse di quanto le sue fans fossero presenti nella sua vita attimo dopo attimo, e di quanto fosse giusto farle venire a conoscenza della verità.
Che venissero a conoscenza di chi è davvero Harold Edward Styles.
 
I saw in the corner there is a photograph,
No doubt in my mind it’s a picture of you.
It lies there alone on its bed of broken glass
This bed was never made for two.

 
Chiuse gli occhi, mentre le voci quasi sussurrate della folla si univano alla sua, creando un dolce ed intimo sottofondo.
Harry era sempre stato sicuro che un giorno avrebbe potuto realizzare quel sogno che custodiva dentro ad un cassetto, chiuso con mille catenacci e ricoperto di spine pungenti e dolorose.
E lui si era ferito, aveva sanguinato, solo per riuscire ad aprire quel cassetto.
Aveva pianto, aveva lottato ed aveva amato, Harry.
Ed ora era lì, su quel palco, con il cassetto spalancato ed il suo sogno che lento e soave si stava liberando dalle sue catene.
Harry non doveva più chiudere gli occhi per non guardare il dolore che lo circondava, così li aprì.
 
I’ll keep my eyes wide open.
I’ll keep my arms wide open.
 
Cantò le ultime frasi da solo, sorridendo al pensiero che pochi istanti dopo qualcuno lo avrebbe raggiunto, promettendogli di stargli accanto per sempre, davanti agli occhi lucidi ed innamorati delle fans che erano lì, soltanto per loro.
Il cuore gli si incendiò, facendogli brillare gli occhi, illuminati di più dai flash delle macchine fotografiche e delle luci di scena.
Era giunto il momento che aspettava da tempo, e le sue gambe cominciarono a tremare.
Cominciò a cantare il ritornello, aggrappandosi al microfono per non crollare dall’emozione.
Non quella sera.
 
Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone.

Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone.



E si voltò con il sorriso, Harry, perchè sentì quella voce dolce e soave che tanto amava, riempire l’arena insieme alla propria.
Sospirò, come se fosse tornato a respirare dopo un lungo tempo in apnea e gli tese una mano, mentre un cerchio di luce seguì il corpo di Louis che piano camminava lungo il palco, cantando quelle parole insieme al ragazzo di fronte a sé che lo aspettava.
Lo raggiunse con un sorriso a contornargli le labbra e gli afferrò la mano, stringendogliela come d’abitudine, ritrovandosi improvvisamente di fronte a lui, entrambi al centro di quel parco diventato troppo piccolo per il loro immenso amore.
E si ritrovarono finalmente a far fondere i loro occhi ed i loro sorrisi senza timore, davanti una folla che gridava.
-“Larry, Larry, Larry, Larry.”
Si guardarono e si amarono, mentre le note della canzone continuavano a riempire l’aria di quella sera riempita dal calore del pubblico che li elogiava e li ascoltava, riempiendosi del loro amore.
-“Ti amo.”
Glielo sussurrò Louis, stando ben attento a tenere il microfono lontano dalle labbra, addolcendo quell’attimo soltanto loro.
Ed Harry gli sorrise, prima di rivolgere lo sguardo alla folla che, di nuovo in silenzio, era stretta tutt’insieme ad aspettare la prossima mossa.
Ed Harry continuò a cantare il dolore che aveva provato, perché ne aveva bisogno, e perché voleva che le persone che lo amavano lo sapessero.
 
I promised one day I’d bring you back a star,
I caught one and it burned a hole in my hand, oh.
 
E cantò da solo, stringendo la mano al ragazzo davanti a sé che lo guardava come se fosse la cosa più bella dell’arena.
Ed era così per Louis, lo era sempre stato.
Stringere la mano di Harry era come aggrapparsi ad un sogno che poteva strapparsi da un momento all’altro, era come trovare un appiglio mentre si sta per cadere nel burrone e aggrapparsi ad esso con tutte le forze.
Harry era la sua ancora, e si stava aggrappando proprio a lui in quel momento, perché la gola bruciava di voglia di urlare la verità a tutto il mondo.


Seems like these days I watch you from afar,
Just trying to make you understand.
I’ll keep my eyes wide open. Yeah.

 
Louis si unì alla voce roca e dolcemente strascicata del suo ragazzo, arricciando appena il naso alla folla che strillò alle loro voci unite in un'altra strofa.
Si allontanò di poco da quel corpo che urlava ‘stringimi’, tenendo però le mani ancora legate in una morsa stretta e calda.
Chiuse gli occhi per assaporare quel momento così perfetto, sentendosi poi strattonare appena dal riccio che, con un sorriso, lo strinse tra le proprie braccia.
Louis sorrise, accoccolandosi al suo petto e cantando il ritornello con la guancia schiacciata contro il suo petto ed il microfono stretto insieme a lui in quel bozzo d’amore e di calore.
 
Don’t let me
Don’t let me
Don’t let me go
‘Cause I’m tired of feeling alone.
Don’t let me
Don’t let me go.

 
Cantarono l’ultima strofa insieme, ancora una volta, sentendo i cuori battere ed i respiri andare all’unisono.
Louis alzò appena il viso, incontrando gli occhi verdi e pieni di lacrime del ragazzo che lo teneva stretto a sé, al sicuro da tutto.
-“Harry..” sussurrò appena, mentre la musica continuava a riempire lo spazio intorno a loro.
Le fans fissavano la scena, con gli occhi pieni di lacrime ed il cuore pieno d’amore.
-“Ti amo, Louis.”
Lo sussurrò al microfono, e Louis rise forte.
Rise forte fino alle lacrime, perché aspettava questo momento dalla prima volta che aveva incontrato quegli occhi e già li amava senza neanche conoscere i loro segreti.
Rise forte e poi si alzò sulle punte per lasciare che le loro labbra si toccassero in un dolce e casto bacio, prima di avvicinare il microfono alle proprie labbra schiuse in un sorriso.
-“Ti amo anch’io, Styles.”
Ed Harry rise insieme a lui e capì per la prima volta cosa significasse vivere, mentre la folla urlava alla verità che finalmente era stata urlata a tutto il mondo.
E si strinsero in un abbraccio che urlava ancora una volta tutto ciò che il mondo doveva sapere ed accettare, perché un amore come il loro non meritava di essere intralciato ancora.
Poi le loro labbra si unirono ancora una volta, mentre, improvvisamente, le voci di Liam, Zayn e Niall riempirono quel loro dolce silenzio pieno di parole, cantando l’ultimo pezzo della canzone e guardandoli con sguardo fiero ed un dolce sorriso stampato sulle labbra.
Ed entrambi sorrisero, labbra contro labbra, con le voci dei loro compagni di band ad accompagnare il loro bacio e le urla delle fans a riempire di più i loro cuori di gioia.
-“Io non ti lascerò mai andare.”
Sussurrò Louis, prima di incollare di nuovo le sue labbra a quelle del riccio davanti a sé che lo strinse ancora più forte tra le braccia.
Perché lo sapevano entrambi, che non sarebbe mai finita.
  
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