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Autore: rainbowmusic    19/06/2013    2 recensioni
Melissa Grimaldi, giovane promessa dell' atletica italiana. Directioner, come quasi tutte. Un concerto le cambierà la vita e scoprirà che grazie all' amore tutto è sopportabile, persino il fatto di lasciare il suo Paese , la sua famiglia e i suoi amici per intraprendere le Olimpiadi di Londra 2012. Spero vi piaccia, anche se l' inizio non promette nulla di buono ;) E' la mia prima fan fiction, buona lettura! :*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Il concerto fu un successone, le nostre fan erano fantastiche, una più bella dell' altra. A metà un faro illuminò una ragazza che cantava,  come facevano tutte. Appena accortasi che la stavo guardando sorrise timidamente abbassando lo sguardo, rialzandolo poco dopo, ma il faro si spostò su un altro gruppo di ragazze.
Continuai a cantare, contando mentalmente fino a sessanta.
Rispostai lo sguardo e la vidi sorridere di nuovo, le feci l' occhiolino e vidi le ragazze davanti e dietro a lei agitarsi perchè credevano l' avessi fatto a loro.
Mi spiaceva illuderle, ma che ci potevo fare?
I fari non si spostarono più su di lei, o almeno io non ero presente tanto ero preso a cantare. Finito il concerto la cercai un' ultima volta, e trovai di nuovo i suoi occhi guardarmi luccicanti di emozione. Mi salutò timidamente con la mano e io le sorrisi. Per mascherare questo contatto con lei feci un piccolo discorsetto simpatico alle ragazze, raccontando del "prima concerto". Scoppiarono tutte a ridere.
Salutammo e ce ne andammo nel backstage. - Ragazzi io vi aspetto in albergo - dissi
- Ciao Lou - dissero in coro 
- Occhio a non farti travolgere - scherzò Niall
- Se mi trovate mezzo nudo sapete chi è stato - scherzai reggendogli il gioco
Li salutai sorridendo e me ne uscii in strada, mettendomi i Ray-Ban nel tentativo di non dare tanto nell' occhio.
La vidi ancora, capelli scuri a boccoli, occhi color caramello, denti dritti e bianchi, fisico slanciato e atletico. La riconobbi a stento, però bastò.
- Smile! - la chiamai, credendo non si girasse, invece...
- Ciao! - mi disse in italiano, passando subito all' inglese - Scusa, non ci ho pensato che eri inglese -
- Tranquilla, so che vuol dire - le risposi ridendo
Arrossì lievemente mentre prendevamo a camminare assieme. Diedi una veloce occhiata in giro per evitare che finisse sui giornali di gossip per colpa mia. Non c' era nessuno... e poi era notte, però non si sa mai.
- Come ti chiami? - chiesi io
- Melissa - rispose - A te è inutile che lo chiedo - aggiunse ridendo
Risi anch' io, un po' inquieto per la paura dei paparazzi. - Hai twittah? -
- Si... perchè? -
- Perchè poi ti farò vittima di stalking! - scherzai
- Si e lo stalker saresti tu? - chiese lei ridendo
- Mi sembra ovvio -
Ridemmo come scemi, poi lei mi diede il suo contatto e io le diedi il mio. - E se non ti trovo? - chiese lei
- Cinguetta - risposi ridacchiando
- Pio Pio - scherzò a sua volta
- A parte gli scherzi - dissi io
- Come si fa a stare seri con uno come te? - mi interruppe lei
- Guarda che so rimanere serio -
Mettemmo il broncio tutti e due e dopo qualche secondo scoppiammo a ridere contemporaneamente. Sembravamo due fidanzatini.
- Ok, dimmi -
- Questo è il mio numero -
La chiamai e lei memorizzò il numero in rubrica, salvandolo nella sim e in tutti i posti che poteva pur di non perderlo. - Vedo che ci tieni - osservai 
- Ma no... solo un po' - rispose esuberante mentre però le guance si tingevano di rosso
- Sei veronese? -
- No, bresciana -
- Sei venuta qui da Brescia? Complimenti Meli -
Sorrise guardando il marciapiede. Poi un familiare senso del pericolo si fece strada in me, le spiegai cosa sentivo e la salutai frettolosamente, promettendole che l' avrei richiamata o twittata.
Lei girò a destra e io proseguii dritto. Eccoli lì, anche di notte. Quanto li detestavo!!!! Mi fecero mille foto, poi se ne andarono tutti gonfi d' orgoglio manco fossero pesci palla. Che nervoso. Tornai in albergo e mi buttai sul letto, esausto, andando immediatamente su twitter e followando l' ultima cosa che aveva scritto. Gli altri arrivarono dopo poco e mi videro un po' abbacchiato. - Lou? Tutto ok? - chiese Liam che era tornato il solito Liam di sempre.
- Ho solo sonno... notte ragazzi -
Harry mi guardò profondamente. Aggrottai la fronte e lui inarcò un sopracciglio.
- Domani - mi arresi
- Lo spero - rispose dolcemente
- Hazza...-
- Dimmi -
- Grazie -
Mi sorrise e andò anche lui a nanna.
  
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