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Autore: ShadowsOfBrokenGirl    19/06/2013    1 recensioni
"Qui nulla è quello che sembra!"
"Ma il mio amore per te, quello non cambierà mai"
"In realtà questa sarà la prima cosa a mutare."pensai angosciato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-E chi abbiamo qui?-si chiese lasciando stare mio padre e avvicinandosi a me.
Io ero immobilizzato dalla paura che lui scoprisse il mio segreto e lo guardavo procedere verso di me. Mentre l’uomo proseguiva si fermò di botto e mi fissò stupito. Dopo avermi rivolto uno sguardo indagatore, mi pose la domanda che risuonava nella sua mente da tempo :
-Ma tu sei un Orco?-
Mio padre accorse accanto a me e circondatomi con le sue forti braccia, rispose al mio posto: -No…assolutamente no!-
-Certo e allora perché ha un noir?-lo beffeggiò.
Al sentir pronunciare quella parola, noir, le conflittualità si calmarono e tutti (Orchi e non) mi fissarono sconvolti.
-Sa che stiamo cercando un principe degli Orchi? Potremmo fare un accordo : lei ci da il bambino e noi le daremo una piccola ricompensa.-
-Non ho intenzione di vendere mio figlio!- gridò mio padre furioso.
L’Orco con passo lento si avvicinò e giustificò la sua offerta:-Non è una vendita… è un patto!-
Le braccia che mi circondavano strinsero ancora più forte il mio corpo tremante:
-Non lo farò e basta!-
-Come vuole lei Monsieur!- sussurrò quel bizzarro Orco facendo un inchino. –Tuttavia vorrei ricordarle che il bambino non ha alcuna speranza di vivere una vita normale ora che tutti conoscono il suo segreto! Crede che lo accetteranno a scuola? Avrà più un amico? Ed una ragazza? Lei lo sta condannando ad un’esistenza vuota ed infelice...-
Mio padre strinse i denti e rispose: - Questi sono problemi miei!-
-Ora sono anche miei perché vede, Monsieur, non posso mica tornare da Glace e raccontargli che non ho preso un ragazzo,adatto al ruolo di principe, perché il padre non vuole! Sono un Orco mica un santo?-
Fissai l’uomo con aria interrogativa, senza capire cosa volesse davvero dire. Per fortuna mio padre ebbe i riflessi più pronti dei miei. Mi spostò e spinse verso l’interno della foresta, accompagnando questo gesto con un grido “Corri Pierre!”. Nonostante mi sentissi stralunato e confuso, seguii il consiglio e cominciai a muovere i miei piedi più veloce possibile con gli occhi chiusi.
Dopo aver corso per un bel tratto una donna frenò la mia marcia.
-Signora mi aiuti… gli Orchi mi stanno inseguendo!- la supplicai. Lei mi fissò per qualche istante titubante. Nei suoi occhi leggevo il suo dissidio interiore : aiutarmi e rischiare la vita o scappare e affidarmi ad una fine certa. Mosse un passo in avanti, ma poi sbuffando mi prese per mano e cominciò a camminare. Mi sarei tranquillizzato se non mi fossi accorto che la donna dall’aria misteriosa mi stava conducendo proprio dagli Orchi. Cercai di fuggire, ma non me lo permise: che fosse un Orco anche lei.
-Sta calmo! Ok?-mi disse con tono risentito e continuò a trascinarmi.
Confermai la mia ipotesi quando, arrivati davanti all’Orco che mi dava la caccia, lui la riconobbe e la chiamò per nome:
-Cinnamon, che sorpresa! Anche tu qui?E’ da tempo che non ci vediamo!-
-Taci Sylvette! Dimmi cosa vuoi farne di lui!-rispose indicando me.
-Diventerà il nuovo principe degli Orchi. Dì : non è il suo ritratto?-
Lei mi scrutò preoccupata per alcuni secondi e poi rispose:- Lascialo andare ti prego! E’ soltanto un bambino!-
Sylvette storse il naso poco convinto e lei si avvicinò a lui.
-Fallo per me…ti prego!- gli sussurrò all’orecchio con voce suadente.
-Ad una condizione, che al suo posto al Palazzo ci venga tu!-affermò e le diede un rapido bacio sulle labbra.
Balbettò qualche cosa e poi si rassegnò: -Va bene!-
Fu un attimo: i due volarono nel cielo e sparirono.
Solo allora realizzai dove avevo già sentito il nome di quella donna.
CinnamonCinnamon MeilleureLa purificatrice. L’unica donna capace di aiutarmi,mi aveva salvato la vita. Ma solo a metà!
 
Le tenebre si erano dissolse e avevano lasciato il posto alla luce. La notte aveva, infatti, già portato a termine il suo compito: cullare un ragazzo ed i suoi pensieri. Mi avvicinai all’uscio della mia casa ed aprii la porta, pronto a tornare alla realtà. Tuttavia all’improvviso Chocola mi corse incontro e mi strinse forte a sé. Per un secondo mi sentii confuso e disorientato.
Le braccia esili e sottili, che mi circondavano divennero possenti e forti. La voce calda di mia moglie si tramutò in quella roca di mio padre. Le parole, come il passato e il presente si sovrapposero:
-Stai bene…ero così in pensiero!-
-Ma…ma… abbiamo perso l’unica opportunità di salvezza.- sussurrai con gli occhi umidi.
Gli stessi occhi che avevano ,in quella circostanza, versato tante lacrime, adesso che stavo rivivendo tutto non potevano infatti non inumidirsi. Nonostante fossi cambiato ed il mio cuore fosse divenuto di pietra, vi era ancora un po’ di quel bambino in me.
-La cosa importante è che tu stia bene, per le altre cose una soluzione la troveremo.-
Quelle furono le ultime parole che udii prima di tornare alla realtà, stavolta davvero!
Battei le palpebre e mi ritrovai nella mia villa a pochi centimetri dal viso stupito di Chocola. La congelai con lo sguardo e lei mi lasciò facendosi da parte. Sofferente salii le scale che mi avrebbero condotto nella mia stanza: avevo bisogno di un altro po’ di solitudine.
 
 La “storia” tra Sylvette e Cinnamon la chiarirò nel prossimo capitolo. Tuttavia vi anticipo che è lui ad essere innamorato di lei e che lei, a conoscenza di questa cosa, ha pensato di sfruttarla a suo favore o meglio a quello di Pierre. XD
Spero vi piaccia questa variante!
  
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