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Autore: Rosebiffi    19/06/2013    3 recensioni
"Harry resta lì, immobile, cercando di capire in che guaio si è cacciato. Una cosa sola è certa: deve imparare l’Occlumanzia, perché Piton non deve sapere nulla di quello che è accaduto pochi minuti prima."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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E' il mio primo tentativo con la coppia Drarry, siate clementi ^^ Chiedo umilmente perdono per possibili errori di battitura (sperando che non ce ne siano...)  Enjoy!!




-Molto bene, Potter. Riprenderemo la lezione domani sera.- la voce untuosa di Piton è, per la prima volta, un vero balsamo per le orecchie di Harry, decisamente ansioso di tagliare corto con l’odiosa lezione di Occlumanzia.
Piton esce dall’ufficio come una nube nera, il mantello svolazzante dietro la sua schiena che lo fa somigliare fin troppo ad un pipistrello.
Appena la porta si richiude dietro di lui, Harry si volta verso Malfoy, che sorride sornione.
-Ripetizioni, Potter?- chiede, con un ghigno sprezzante. –Sapevo che facevi pena, ma non mi aspettavo che persino Piton avesse pietà di te.
-E’ un problema, Malfoy?- ribatte il grifondoro. Il serpeverde lo guarda, vagamente sorpreso dall’aver ricevuto una risposta. Probabilmente si aspettava di fare un’uscita di scena lasciandolo ammutolito e schiumante di rabbia, ma niente lo distrarrà dal suo proposito di avere sempre l’ultima parola.
-Certo che no. ma non so bene cosa dire in tua presenza, sai? Potresti sempre andare a riferire tutto a Rita Skeeter… anche se non so quanto resisterà prima di inserire in un altro dei suoi commuoventi articoli pro-Potter una frecciatina su te e Chang. Cosa le piace di te? Gli ricordi il suo Ced? O prova solo una gran pena nei tuoi confronti?- sogghigna. Harry stringe i pugni per non mettergli le mani addosso. Non può permettersi di dargli un motivo per andare a piagnucolare dalla Umbridge.
-Sei arrabbiato perché ora il tuo papino è un noto Mangiamorte?
Draco scoppia a ridere, e sembra davvero divertito.
-Potter, non ti facevo così stupido, ma mi stupisci sempre! Quello che dice il Cavillo di mio padre non interessa proprio a nessuno. E almeno mio padre è qualcuno di importante. Mi ricorderesti che fine ha fatto il tuo?
Non ce la fa più. Scatta in avanti e spinge Draco contro il muro di pietra fredda, il braccio premuto sul suo collo. Il biondo lo guarda sempre con l’espressione sprezzante e piena di sé, il mento sollevato, costretto in quella posizione scomoda.
-Oh, aspetta solo che lei lo venga a sapere! Ora non c’è più Silente a pararti la schiena, Potter.
-Andrai da lei a piagnucolare? Ma sì, Malfoy, vai a piangere dietro le gonne di donne più grandi di te, tu non sei capace di sostenere uno scontro alla pari, no? sei troppo codardo.- Harry lascia la presa sul suo collo e lo guarda riprendere fiato. Per metà si sente un completo coglione per averlo aggredito, e il dorso della mano gli fa già male per le ore e ore di punizione che dovrà scontare, ma l’idea di aver finalmente dato sfogo a tutta la sua rabbia e frustrazione per tutto quello che sta succedendo è troppo liberatoria per provare già rimorso.
-Non chiamarmi codardo, Sfregiato.- sibila Malfoy. I loro occhi si incontrano e restano così per qualche secondo, forse qualche minuto, ad osservarsi in cagnesco, valutando le possibili mosse, gli occhi smeraldini di Harry fissi in quelli d’argento di Malfoy.
In quelli meravigliosi di Malfoy.
Ma che cosa sta pensando? Harry si riscuote, non riesce a credere di aver davvero pensato che Draco ha dei begli occhi. Un attimo, Draco? Da quando è Draco e non Malfoy? Si rende conto di quel passaggio solo in quel momento. E nello stesso istante capisce che il ragazzo che gli sta di fronte non è solo un serpeverde e un suo nemico. È anche strepitosamente, incredibilmente bello. Angelico. Assolutamente sexy.
Che??? Si riprende di nuovo, un po’ scioccato dall’ultimo pensieri. Draco Malfoy… sexy? Oltre al fatto che, bè… è Malfoy… è un ragazzo! A lui non piacciono i ragazzi… no? insomma, ha baciato Cho. Non che gli sia piaciuto. Umido, l’aveva definito, e ancora adesso lo considera una delle cose più disgustose di sempre. E allora perché sta immaginando di spingere Draco al muro e baciarlo?
Draco lo guarda.
Il Grifondoro ha l’aria molto più sbattuta del solito, i capelli già di loro disordinati, ora sono del tutto fuori controllo, i ricci neri ricadono da tutte le parti, sui suoi occhi, sulla fronte, sparano in aria.
Quegli occhialetti gli nascondono leggermente la vista degli occhi dietro alle lenti, verdi e intensi, che lo guardano con un’espressione indecifrabile. Di odio, certo, ma è troppo abituato a leggervela per non notare che c’è dell’altro. Ammirazione, per un attimo. Ed è già scioccante di per sé che Potter lo ammiri. Ma in fondo… chi non lo adora?
E poi, con un brivido lungo la spina dorsale, si accorge che quell’ammirazione è ben altro. Attrazione. È lo stesso sguardo che ha Pansy quando lo guarda. Che ha Nott. Che ha Zabini. Lo stesso sguardo di tutti quelli che gli vanno dietro.
Ma Potter non gli va dietro.
Insomma… è impossibile. Oppure sa qualcosa. Qualcuno gli ha detto il suo segreto? Impossibile, lui non l’ha detto ad anima viva, ma c’è pur sempre quella serata sfocata a base di whiskey incendiario, quella in cui ha annunciato a tutta la casa serpeverde di essere gay.
Ma non crede di aver detto che gli piace Potter. Lo spera, almeno.
Il suo sguardo vacilla mentre gli occhi scivolano fino alle labbra dello Sfregiato, immaginandone la consistenza e il sapore. Se l’è chiesto così tante volte, come sarebbe stato baciarlo, e l’ha immaginato altrettante. Ma niente sarebbe come l’originale, l’impossibile e inavvicinabile originale. Non può fare nulla per avvicinarsi a Potter, non più ormai. Non dopo averlo ferito così tante volte.
Eppure una parte di lui, quella ancora persa nei sogni da bambino, crede che un modo ci sia… da qualche parte.
Harry gli si avvicina impercettibilmente, e Draco sembra non essersene accorto, o almeno non fa nulla per allontanarsi.
Ma in realtà se n’è reso conto, eccome. Gli sembra solo troppo bello per essere vero.
E poi, come in uno di quei tanti sogni ad occhi aperti che ha fatto, Harry si china su di lui e gli regala un leggero, incerto bacio.
E si stacca.
Oh, no.
Non può lasciare tutto in sospeso.
-Potter, sei un coglione.- dice Draco, e non si era reso conto di essere senza fiato finché non prova ad articolare quelle parole.
-Che…?- ma non finisce la frase perché Malfoy lo spinge a sua volta contro il muro, immobilizzandogli le mani contro la parete, e lo bacia con passione e foga.
Lui schiude le labbra e sente la lingua del biondo farsi strada e incontrare la sua, danzarci, visibilmente più esperto in questo ambito di quanto sia lui.
Apre gli occhi solo per un attimo e vede quelli argentei di Malfoy guardarlo. Si perde il quel mare liquido e vorrebbe rimanere così per sempre. Perché il sapore di Draco è del tutto diverso da quello salato delle lacrime di Cho Chang. Perché lui gli mozza il fiato. Perché è tutto perfetto, almeno finché il biondo non si stacca e lo guarda sogghignando.
Gli si avvicina all’orecchio e soffia qualche parola che Harry afferra a malapena.
-Domani sera alle dieci in punto, corridoio del terzo piano… e non arrivare in ritardo.- gli dice. Poi se ne va, scomparendo oltre la porta di legno scuro dell’ufficio di Piton, ma non prima di avergli donato un bacio leggero e fresco sul collo che lo fa rabbrividire di piacere.
Harry resta lì, immobile, cercando di capire in che guaio si è cacciato. Una cosa sola è certa: deve imparare l’Occlumanzia, perché Piton non deve sapere nulla di quello che è accaduto pochi minuti prima. 







Grazie per il tempo dedicato a questo sclero, se vi va recensite ;))
S.
  
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