Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
Segui la storia  |       
Autore: LeanhaunSidhe    19/06/2013    1 recensioni
A volte, per indossare nuovamente la tua maschera, hai bisogno di guardare cosa c'è oltre quella degli altri. Amina deve riappacificarsi col suo passato e, mentre tenta di riuscirci, forse riuscirà a cambiare anche il presente dei protagonisti...
E' una storia breve, leggera e senza pretese, dalle tinte appena scure. Se avete voglia di tentare con la lettura di una storia un pò diversa, ecco qua :)
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima, Nuovo Personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La bionda aveva scosso elegantemente la testa per mostrare con movimento simuoso la sua chioma perfetta. Usciva in quel momento dalla centrale e continuava a bearsi dei complimenti dei colleghi e del suo capo. Dopo aver acciuffato i tre pericolosi malviventi che avevano cercato di saccheggiare la villa estiva di un pezzo grosso, nessuno avrebbe potuto negare che, passo dopo passo, si sarebbe avvicinata presto alla tanto agognata promozione.

Salutò tutti con un sorriso, prima di infilarsi in macchina. Dopo essersi chiusa la portiera al fianco e messo in moto, sospirò pesantemente, afflosciandosi sul sedile di pelle. C'era il conto da pagare. Amina Forks non faceva mai nulla per nulla.

Raggiunse in pochi minuti il locale in cui si erano date appuntamento. Osservò tra i tavoli vuoti e appoggiò le mani ai fianchi, sbuffando. Non aveva voglia di aspettare. Stava invecchiando: non si era accorta di subito del tizio col giubbetto di pelle e la chioma di fuoco, rintanato nell'angolo più buio. Mentre si avvicinava, non potè che confermare a se stessa quanto quella ragazza fosse strana.

“Buongiorno a te, mia cara.”

Esordì con tono mellifluo, con leggero scherno. Quando però incrociò i suoi occhi, il sorriso le morì in gola. Si sedette silenziosa e appoggiò le dita sulla birra che era già stata ordinata per lei. Osservò il collo stretto della bottiglia e bevve un lungo sorso. Posò il vetro scuro sul legno e la guardò in viso. C'era solo l'ombra di Amina, di fronte a lei. Dov'era finita la fiamma che ardeva nelle iridi verdi della figlia del generale Forks?

 

Iniziarono a parlare per diversi minuti, prima di venire al punto. Lesse la sorpresa dell'amica quando confidò il nome del misterioso magnate. Amina restò dapprima in silenzio, poi esplose in una fragorosa risata. La rossa non rideva mai. Era sempre dura, composta. Quella risata aveva il suono argentino della voce di una donna e del cristallo che si spezza.

 

A forza di vedere il male ovunque, era caduta così in basso da non percepire l'ovvio. Che quell'uomo era troppo innamorato di Maya, che l'amava così tanto che voleva proteggerla anche da se stessa. La verità fu come una scossa che le squassò il cuore all'improvviso, come un lampo che illuminasse per una frazione di secondo il buio che l'attanagliava. Ayami amava Maya nella stessa maniera in cui Toki amava lei. Al ricordo della forza di quel sentimento, l'immagine di Toki che correva verso la pallottola per farle da scudo le tolse il respiro. Sentì il cuore mancarle un battito e si portò la mano al petto. Ripeté il nome dell'amato mentre le lacrime sfuggivano bollenti dalle sue ciglia a rigarle il viso. Lo ripetè ancora, stringendosi le braccia con le mani, perché era in quel modo che lui l'aveva abbracciata l'ultima volta. Si piegò su se stessa, a toccare il legno puzzolente di quel tavolo con la fronte. Poi non seppe dire. Fu tutto buio.

 

Si ritrovò nell'ambiente asettico di un ospedale, collegata ad una macchina che dedusse doveva monitorare il suo battito cardiaco. Vicino a lei c'era un comodino bianco. Sopra, un mazzo di fiori. Non ci mise molto a capire che fossero della sua amica. Un grazie sussurrato le morì sulle labbra. In quella stanza, un'altra donna, molto più vecchia di lei, ancora dormiva. Si staccò i cerotti cogli elettrodi da sola, mentre i fili penzolavano inerti sul letto, fece forza sulle gambe e si alzò. Impiegò poco. Era abbastanza in forze da vestirsi da sola ed abbandonare la stanza. Quando le infermiere la videro uscire, sembravano aver visto un fantasma. Stavano per iniziare a rimproverarla, ma la testa le doleva. Le precedette, chiedendo di avere subito il foglio di uscita con cui si prendeva da sola la responsabilità della propria avventatezza. Aveva una cosa da fare e voleva finire in fretta.

 

Alzò il bavero del giubbetto di pelle. Qualcuno, incrociandola lungo la strada, si fermava spiritato a causa della sua brutta cera. Amina non era tipo da curarsi di certe cose. Cerea, si dirigeva verso la moto. Scacciò le lacrime che volevano ricominciare a scendere, lei, che non piangeva mai. Da quando era diventata così donnicciola? Non se ne voleva curare, anche se il suo cuore stava diventando una maschera che si rompe in pezzi. Il suo obiettivo, ora, era raggiungere Hayami.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Il grande sogno di Maya / Vai alla pagina dell'autore: LeanhaunSidhe