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Autore: weretogether    19/06/2013    4 recensioni
Lui era li? Justin era li? Era tornato? E non era solo.
-Kristen?- pronunciò lui.
Maledizione, non doveva succedere. Maledizione, non poteva essere. Maledizione, non sarei dovuta venire. Ma lui cosa ci faceva li?
---
Hai mai amato qualcuno così tanto da non riuscire a liberarti del suo ricordo? Kristen si. Kristen ci vive col ricordo di lei e Justin felici, ma quello che ancora non sa è che presto non sarà più solo un ricordo. A quanto pare il passato è deciso a tornare, ovviamente con i suoi vantaggi e svantaggi, ma che sia un bene o un male questo ancora nessuno lo sa.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8.
''him and his memory''

-Kristen svegliati.- disse mamma sbattendo la mano ripetutamente contro la porta della mia camera.
‘come se non lo fossi già’ pensai.
-arrivo.- urlai mentre di alzarmi non ne volevo sapere.
Avevo passato la notte in bianco, non era la prima e di sicuro non sarebbe nemmeno stata l’ultima.
Le parole di Justin si erano impadronite dei miei pensieri e ora non riuscivo a togliermele di mente.
Avevo paura, paura che potesse tornare sul serio e che se ne sarebbe andato, una seconda volta, e non avrei potuto sopportare ancora una volta la sua assenza.
E se mi fossi abituata alla sua presenza? Se avesse davvero mantenuto la sua promessa? Se avesse ripreso a tutti gli effetti a far parte della mia vita? Come avrei fatto poi ad andare avanti, senza lui?
Dovevo assolutamente parlare con qualcuno, ma, al contrario di quanto pensassi, la prima persona a venirmi in mente fu Ronnie. Era strano, ma avevo subito pensato a lei, sapevo che mi avrebbe capita di sicuro meglio di Izzy, e, anche se mi sentivo dannatamente in colpa per aver ‘tradito’ la mia migliore amica, ero decisa a parlare con Ronnie.

A Ronnie:‘ehi, che ne dici di uscire questo pomeriggio dopo scuola? –Kristen’

Non ero sicura che avrebbe risposto, ma ci provai lo stesso, cosa avevo da perderci?
Dopo aver inviato il messaggio mi preparai e scesi di sotto, mangiai dei biscotti e dopo uscii di casa.
Volevo stare sola con i miei pensieri, ancora, e passeggiare da sola mi avrebbe aiutato.
Attraversavo il vialetto di casa e scorrevo la lista delle canzoni presenti nel mio ipod quando notai Justin aspettarmi all’inizio della strada.
-ehi.- disse facendomi un cenno con la mano.
-Justin.- dissi un po’ sorpresa di vederlo la.
-vai a scuola?- chiese.
-no, stavo pensando di andare alle Hawaii, tu?- dissi ironica.
-sei sempre la stessa!- disse scherzando.
Io? Sempre la stessa? Bene..
-si, guardami un po’.- dissi facendo un giro su me stessa e facendolo ridere.
-andiamo insieme?-
-vai a piedi?-
-no, in elicottero.-
-che fai, mi copi?- dissi fingendomi infastidita.
-dai, scherzo.- fece una pausa.- comunque si.-
-allora okay.- risposi alla sua domanda.
Dopo qualche passo tornò a parlare.
-come stai?- chiese d’un tratto.
Sentii una stretta allo stomaco, ero ancora un po’ imbarazzata per la conversazione avuta il giorno precedente, ma sapevo che avrebbe capito se avessi mentito, così risposi, senza pensare, senza preoccuparmi di ciò che potesse pensare, perché quando ero con lui ero Kristen e basta. Non dovevo mentire, non dovevo fingere, sapevo che non mi avrebbe criticata, nonostante tutto quello che c’era stato tra di noi.
-sto bene.- sospirai –penso.-
-ne sei sicura?-
-forse.-
-Kristen, lo sai che a me puoi dire tutto.- disse con voce apprensiva.
Voleva per caso diventare il mio migliore amico?
Se era così poteva anche andarsene, era già tanto se riuscivamo a parlarci, figuriamoci diventare amici.
-sono sicura, è solo che ho mille pensieri per la testa.- ammisi, ‘bene’ non era il termine adatto. Chi sta bene non piange tutte le notti. Chi sta bene non pensa continuamente al passato. Chi sta bene non pensa che le cose prima o poi possano tornare come prima, perché se vuoi che le cose tornino come prima c’è qualcosa che non va, e, per me, quel qualcosa era Justin. Erano lui e il suo ricordo a impedirmi di asciugarmi le lacrime e rialzarmi, a impedirmi di prendere sonno la notte, a impedirmi di voler guardare al futuro.
Ma ormai c’ero abituata, c’ero abituata alle notti insonni, al cuscino che di notte mi accarezzava la pelle ancora un po’ umida, ai film strappalacrime e ai barattoli giganti di gelato.
Ma ero una combattente, o sbaglio..?
-e tu?- chiesi dopo qualche secondo di silenzio.- come stai?-
-io sto bene.-
Mi faceva piacere sapere che almeno lui stava bene. Forse era dannatamente sbagliato, ma avevo sempre voluto vederlo felice, anche se la sua felicità impediva la mia, ma in un certo senso ero io che volevo smettere d’essere felice. Ero io che mi ero imposta di non essere felice. Ero io che pensavo che non esistesse felicità senza Justin. Ma se Justin non fosse mai entrato nella mia vita?
-bene sul serio?-
-bene sul serio.- affermò.
-beato te.- pensai ad alta voce.
-cosa?- chiese.
-oh no, niente.-
-sai cosa mi fa arrabbiare di te?-
-no, cosa?- chiesi un po’ confusa.
-che hai sempre paura di dire ciò che pensi, perché credi che tutto quello che ti passa per la testa sia sbagliato.-
-forse è vero.-
-si che è vero. pensi che ti potrei mai mentire?-
-ovvio che si.- esclamai ridendo.
Ero seria, ma non riuscii a non ridere quando vidi la sua espressione.
-perché ridi?-
-perché sei troppo buffo.- continuai a ridere.
-io? buffo?- disse facendo l’orgoglioso.- Kristen Hannah Edwards, smettila di ridere!- ordinò –o te la faccio pagare.-
-oh, sentiamo, cosa vorresti fare?-
Lui mi lanciò un’occhiata e capii subito cosa voleva fare.
-non provarci nemmeno- gli ordinai, ma era troppo tardi.
Entrambi buttammo gli zaini sul marciapiede e iniziammo a correre.
Io ero in vantaggio di qualche secondo ma sapevo che mi avrebbe presa.
-ti prego Justin, no.- dissi continuando a correre.
Mi girai appena e vidi che avanzava velocemente.
Stava per raggiungermi quando inciampò e io mi fermai poco distante da lui e ricominciai a ridere.
-smettila di ridere.- disse con fare da offeso, ma non riuscì a mascherare un bellissimo sorriso che gli fece incurvare verso su le labbra.
Era perfetto e non riuscivo a smettere di fissarlo.
-dovresti vederti.- dissi facendolo innervosire.
-tanto te la farò pagare.-
-si, ma non ora.-
-devo dirti una cosa.- disse dopo poco.
-sono tutt’orecchi.- dissi imponendomi di smettere di ridere.
Era tanto che non ridevo così, nemmeno alla festa in cui avevo rivisto Justin dopo tre mesi avevo riso così tanto.
-no, devi venire qui, puoi sentirlo solo tu.-
-dai, smettila di fare il bambino.- sapevo che c’era qualcosa che non andava.
-allora non te lo dico.-
-va bene, vengo.- dissi avvicinandomi.
Si avvicinò al mio orecchio e sentivo il calore che emanava quando apriva bocca solleticarmi la pelle. Rabbrividii.
Ebbi a malapena il tempo di sentire il suo respiro accanto al mio viso che mi ritrovai sull’erba di una casa che distava circa tre chilometri da casa mia.
Ero sdraiata sul prato dei Millers, la mia schiena aderiva perfettamente con l’erba ancora umida, il prato era stato di sicuro innaffiato da poco e Justin era su di me. Si teneva su con le sue mani ed il mio viso era a pochi centimetri dal suo.
Guardai nei suoi occhi color nocciola, li avevo sempre amati, ci avevo sempre visto l’infinito dentro.
-sei uno stronzo.- dissi distogliendo lo sguardo imbarazzata.
-e tu sei una stronza sexy.- mi strizzò l’occhio.
-che fai, ci provi?- chiesi.
-no, sto solo cercando di farmi perdonare.-
Gli rivolsi uno sguardo interrogatorio.
-visto, hai già dimenticato tutto.- sorrise.
-vaffanculo.- dissi facendo come per mandarlo via, ma lui era molto più forte di me, e questo non mi dispiaceva.
Fingevo di volerlo mandare via, ma stare con lui mi faceva stare bene.
-Justin, alzati.- dissi controvoglia ma senza darlo a vedere – faremo tardi a scuola.-
-non fa niente.- disse con noncuranza.
-dai, o ci becchiamo la detenzione.-
-ho un’idea.- disse d’un tratto.
-che idea?-
-saltiamo scuola.-
-non pensarci nemmeno.-
-dai.- mise il broncio.
-oh, non riuscirai a convincermi mettendo il broncio.- esclamai distogliendo lo sguardo.

-amo il gelato.-
-lo so, per questo ti ho portata qui.- sorrise.
-che razza di subdolo piano hai in mente?- chiesi.
-nessun piano. voglio solo che tu sia felice.- affermò.
C’era un timbro di sincerità nella sua voce e questo mi fece sorridere.
Ma per quanto l’idea di passare del tempo con Justin mi allettasse, avevo una tremenda paura di perderlo e tornare ad essere come tre mesi prima.
Non mi ero ripresa molto, ma stavo decisamente meglio rispetto a tre mesi prima.
-vuoi davvero che io sia felice?- chiesi mentre mi pulivo la bocca con uno dei soliti tovaglioli inutili delle gelaterie.
-si, perché non dovrei?-
‘perché te ne sei andato tre mesi fa senza nemmeno darmi una spiegazione e non capisco per quale motivo vorresti che io fossi felice’ pensai.
-perché nessuno ha mai voluto che io fossi felice.- dissi sincera. Non era il vero motivo, ma c’entrava.
-allora io sono nessuno.- disse facendomi sorridere.
-sei strano.-
-e tu sei bellissima.- disse e io arrossii.
Perché si comportava così? Tornava da un giorno all’altro e si comportava come se niente fosse. Se quello era il suo modo d’essermi amico allora non avrei resistito a lungo.
Era già tanto se riuscivo a autoconvincermi di non essere più la sua ragazza, figuriamoci se avrei retto il peso di dei complimenti da parte sua.

Justin’s pov.
La vidi arrossire al sentire un mio complimento.
Dovevo fare in modo che tornasse a credere in se stessa, dopodiché non so cosa saremmo stati, ma se fossi riuscito a farle tornare il sorriso, avevo fatto abbastanza.
-posso assaggiare il tuo gelato?- chiese.
-ma hai già mangiato il tuo.- le ricordai.
-si, ma voglio assaggiarlo.- disse con fare da bambina, era dolce.
-okay, ma io cosa assaggio?-
Lei esitò –la prossima volta che mangiamo un gelato insieme, se ci sarà- precisò- ti farò assaggiare il mio.-
-chi ti dice che mangeremo un gelato insieme un’altra volta, cosa ci guadagno?-
-pensa che mi farai felice.- scherzò.
-no.-
Si avvicinò e assaggiò il mio gelato ugualmente.
-è buono.-
-ma ti avevo detto di non assaggiarlo!- mi finsi arrabbiato, lei fece spallucce e scoppiammo entrambi a ridere.

Kristen’s pov.
Lui si finse arrabbiato per il mio gesto, io feci spallucce e dopo entrambi scoppiammo a ridere.
Poco dopo sentii il cellulare vibrarmi nella tasca.
Lo presi e lessi il messaggio.

Da Ronnie: ‘certo, alle cinque allo Starbucks . –Ronnie’

Subito dopo me ne arrivò un altro.

Da Jon: ‘ehi bellezza, che fine hai fatto?’
A Jon: ‘non sto molto bene. i professori sono incazzati?’

-chi era?- chiese Justin.
-nessuno.-
-no, ti sbagli, io non ti ho mandato nessun messaggio- disse riferendosi a quanto detto prima, così subito sorrisi. –allora, me lo dici?- continuò.
-niente di importante.-
-cosa mi nascondi Kristen Hannah?-
-cosa dovrei nasconderti?-
Si avvicinò e iniziò a farmi il solletico.
-basta, smettila.- dissi ridendo.
-dimmi chi era.-
-perché ti interessa?- chiesi.
-perché per ora sei sotto la mia tutela, quindi devo tenerti d’occhio.-
-ti ricordo che nessuno ti ha detto di badare a me e poi sono solo un anno più piccola di te.-
-ti sbagli.- disse serio –per ora sei la mia Kristen Hannah e non posso non sapere chi ti manda messaggi.-
-okay, okay, ma smettila di dire stronzate.- risi.
-va bene.- rise anche lui.
-era Ronnie.-
-erano entrambi suoi?-
-e l’altro era Jon.-
-siete di nuovo amici?- chiese con noncuranza.
-si.-
-bene, allora digli che tu sei la mia Kristen Hannah per il resto della mattinata e quindi non può mandarti messaggi.-
Gli diedi un pugno sul braccio.
-ahio.- disse.
Ridemmo.
Era strano lui. Tornava e mi faceva star bene, come se niente fosse successo.
E mi sentivo strana anch'io, ma d’altronde ero la sua ‘Kristen Hannah’, e se ero sua, in parte ero come lui.
Strana e pazza, a tal punto da amarlo così tanto.

**
 

Eccomi qua con il capitolo 8.
Mi scuso per averlo postato dopo più di un mese, ma non ho avuto tempo e ero da due settimane circa alla ricerca di una canzone adatta
al capitolo e, finalmente, ieri mi sono messa d'impegno e l'ho trovata.
Spero vi piaccia, sono dispiaciuta sul serio per l'enorme ritardo e non so qualcuna leggerà ancora il capitolo.
Ad ogni modo, spero in una vostra recensione e vi ringrazio per le recensioni dei capitoli precedenti. 
Baci, weretogether ♥

  
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