* scusatemi se vi
sembrerà una cosa esagerata o fatta magari male, ma posso assicurarvi che
questo è il frutto di un discorso con un ragazzo vero che ha avuto questi
problemi e questi pensieri, queste convinzioni prima di trovare la pace nella
morte. Non credo che sia capibile una cosa simile, tanto meno condivisibile, ma
mi ha chiesto di portare testimonianza per far aprire un po’ gli occhi alla
gente che giudica senza sapere certe cose. Eppure so che chi dovrebbe veramente
leggere non leggerà, ma leggerà solo chi è già cosciente. Preciso che io non la
penso affatto così e scrivere questa fic su sua richiesta è stato difficile,
spero non sia venuta malissimo e che l’immedesimazione sia riuscita. Non ho
altro da aggiungere. Buona lettura. Baci Akane*
FORSE UN GIORNO
Sono sbagliato.
Non c’è altra spiegazione. Sono un errore genetico. Il mio DNA è stato
trascritto male al momento del concepimento. Sono certo sia una cosa del
genere.
Dio ha detto che
la donna è affidata all’uomo ed essi amandosi dovranno procreare, il matrimonio
stesso è concesso solo fra uomo e donna…a parte in poche nazioni che fanno
eccezione.
Dunque io non
sono normale. Io come tutti quelli come me.
La normalità
esiste, mia madre mi ha insegnato che normale è tutto ciò che fa la maggior
parte della gente e ciò che non crea scandalo. Quindi poiché io creo scandalo
ovunque vada e non faccio cose che la
maggior parte degli altri fa, io non sono normale.
Quelli come me
vengono puniti, guardati male, discriminati, maltrattati, sfottuti…ed è giusto
perché non sono cose che si fanno quelle che la gente come me fa.
Forse con le
punizioni la smetterò un giorno.
Forse un giorno
in questo modo potrò diventare normale e guarire da questa malattia.
Forse un giorno
riuscirò a diventare quello che dovevo diventare da piccolo.
Forse prima o
poi non mi ecciterò più guardando i ragazzi, forse i sogni smetteranno, forse
il mio corpo risponderà ai miei comandi…chissà.
Forse un giorno
smetterò di essere omosessuale.
Lo spero. Non ho
scelta, devo sforzarmi e far di tutto affinché sia così…altrimenti se mia madre
lo scopre muore. Piuttosto che accettarmi si ucciderebbe.
E poi come posso
pretendere di farmi accettare da qualcuno se prima non mi accetto io?
Ma come posso?
Voglio dire…è
inaccettabile essere così mostruoso.
Sento spesso i
discorsi di mia madre, dice che i gay sono peggio degli animali. Quando sento
certi discorsi da mia madre è come se venissi pugnalato mille volte.
Vorrei andare da
lei e piangendo chiederle in ginocchio perdono per quello che sono, dirle anche
che non è colpa mia…e supplicarla di non considerarmi peggio degli
animali…pregarla di amarmi lo stesso.
Ma poi non ce la
faccio mai.
Sono solo un
vigliacco schifoso che si masturba guardando uomini e compagni nudi.
Sono veramente
peggio degli animali.
È da quando ho
capito di essere diverso che non mi guardo più allo specchio. Esco il meno
possibile e ormai non parlo più. Ho paura di guardare mia mamma negli occhi, ho
paura di andare a scuola, ho paura di affrontare i miei amici…amici che non ho
mai avuto…la gente sa anche se cerco di nascondere. Io non so come fanno ma
tutti mi dicono battute e mi chiamano ‘frocio’ o ‘recchione’, mi fanno scherzi
cattivi…ma come poso biasimarli?
Io al loro posto
farei lo stesso.
E poi…e poi..ora
è arrivata la tragedia. Il colpo di grazia.
Non so come
uscirne. Questa volta non credo proprio di farcela.
Mi sono
innamorato. Esattamente. Ma questo è amore e lui è la persona meno adatta e
comprensibile di questo mondo. Inaccessibile che odia i gay. Io credo di amarlo e non so come andrò
avanti.
È atroce. Ogni
sera chiudo gli occhi pregando di non riaprirli più…ogni mattina li riapro
maledicendo il momento in cui lo faccio.
Dio, io credo in
te anche se non ti rispetto amando gli uomini invece che le donne, ma ti chiedo
cosa posso fare io…ti giuro, non è colpa mia se sono così, non è colpa mia, non
lo faccio apposta, prima di ammetterlo ho fatto di tutto.
Ora a questo
punto chiedo a te che fare.
Guardo lui e lo
sento ridere dietro ai ragazzini effeminati come me e più lo guardo più mi ci
perdo.
I miei sogni che
mi trasformano la notte in terrore non mi abbandonano più.
Ma io…io
continuo a rifiutarmi e a vivere il meno possibile per non dare fastidio a
nessuno. Eppure comunque vivo lo stesso.
A chi chiedo
perdono? A chi posso rivolgermi? Io non so perché certe cose succedono, io non
so molte cose e sono ignorante ma so che quello che porto non posso portarlo
per sempre.
Proprio non
posso.
Prima o poi
smetterò e farò l’unica e la prima cosa giusta della mia sporca vita.
So che non è un
premio meritato, ho solo contaminato il mondo, me ne rendo conto, ma spero non
se la prenderanno se lo farò ugualmente. Non è il mio posto qua.
Non so dove sia,
certamente non un mondo dove i diversi come me vengono condannati.
Io capisco molte
cose ma non posso reggere ancora. Non potrò mai avere quello che hanno gli
altri: amore, rispetto, fiducia, stima, sostegno, amici, famiglia…e allora non
mi resta che andarmene sperando che un giorno ci sia posto per noi qua, che un
giorno saremo accettati e potremo vivere come gli altri.
Chissà, forse un
giorno questa malattia non sarà vista più così.
Forse un giorno
la normalità sparirà e ci sarà posto anche per i diversi.
Forse un girono
le ingiustizie cesseranno e nessuno si schiferà di ciò che non capisce.
Forse un giorno
saranno tutti più disponibili e non condanneranno così facilmente.
Forse un giorno
la libertà smetterà di ammazzare gli altri.
Forse un giorno
si imparerà ad accettarsi…ma non sarà ora…ora…io vado incontro a un po’ di
pace…alla mia.
Vado a fare
questo favore a tutti.
Cosa mi rimane
da dire?
Finalmente per
la prima volta nella vita sorrido…ci credo…smetterò di soffrire!
Arrivederci.
Forse un giorno
il mondo aprirà gli occhi…e allora nessuno piangerà di dolore ma solo di gioia.
FINE