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Autore: ChevyDestiel67    19/06/2013    3 recensioni
Dean Winchester è il cantante dei "Demon Trap", una rock coverband. Castiel, disegnatore del fumetto di successo "Supernatural" ma poco appassionato di musica punk/rock, viene trascinato da suo fratello Gabriel al loro concerto, e da allora non ha che un desiderio: conquistare il cuore di Dean. A costo di spendere centinaia di dollari in dischi.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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La sera stessa del concerto Gabriel decise che avrebbe passato la notte da suo cugino, facendo un occhiolino a Castiel, un occhiolino che notò tutta la tavolata. Le guance di Castiel divennero rosse per l'imbarazzo, ma dentro di sè la sua parte meno timida avrebbe voluto gridare "Sì, vado a letto con questo bel pezzo di manzo".
Tuttavia anche lo stesso Dean sono-un-fottuto-punk-rocker Winchester si sentì in imbarazzo quella sera perché mentre lui e Cas tornavano verso la macchina per andare via, venne fermato da un gruppetto di ragazzi e ragazze che gli fecero i complimenti per il suo concerto. Una ragazza gli allungò un bigliettino, che prontamente Castiel fece volatizzare in un cestino dei rifiuti non appena la ragazza sparì dietro l'angolo.
- Geloso, uh? - lo schernì Dean, mentre avviava il motore dell'Impala.
- Non ti ci abituare, Winchester - rispose Castiel, posandogli una mano sulla gamba - e sbrigati, che ho in testa diverse idee da mettere in atto.
Dean non se lo fece ripetere due volte, ed in men che non si dica i due avevano raggiunto la casa di Castiel.
- Ora che ci penso, ho lasciato mio fratello solo con Jessica... dio solo sa cosa potrebbe combinargli quella ragazza.
- Quello che sto per combinarti io, Dean? - replicò Castiel, spingendo l'altro contro il muro, chiudendo la porta d'ingresso come meglio poteva. Il suo cuore batteva all'impazzata. Dio, se gli era mancato il suo cantante preferito. Gli era mancato da mozzare il fiato, ed ora sapeva, sentiva, che non avrebbe permesso a niente ed a nessuno di portarglielo via. Aveva intrecciato le dita della sua mano destra con quelle della mano sinistra di Dean, portando invece l'altra mano sotto la sua maglia, toccando il petto caldo di Dean che già ansimava contro la sua bocca. I loro baci erano veloci e disperati, si rubavano l'aria a vicenda, rincorrendosi in un gioco fatto di morsi e sguardi intensi. Dean avrebbe voluto strappare via i vestiti dell'altro e farlo venire subito nella sua bocca, senza nemmeno raggiungere la camera da letto, ma cercò di trattenersi ricordando che Castiel non poco tempo prima aveva desiderato che quella sera, in particolare, doveva essere speciale.
- Cas... - ansimò Dean - mentre cercava di staccarsi, non senza fatica, dal suo corpo sudato - vieni...
Dean lo prese per mano e lo portò sul divano.
Si prese due minuti per scegliere un cd dalla collezione di Castiel (collezione che, con sua somma gioia, era cresciuta di parecchio nelle ultime settimane); rise quando trovò Let it Bleed dei Rolling Stones, e decise di mettere su proprio l'ultima canzone, quella che aveva dedicato a Castiel qualche ora prima. Premette il tasto repeat sullo stereo.
- Dean. Dean - lo attirò a sè Castiel.
- You can't always get what you want - gli canticchiò Dean all'orecchio, accarezzando il suo viso e le guance rosse che tanto adorava - but if you try sometimes... you just might find...-
- ...you get what you need - sospirarono le labbra di Cas a meno di un palmo da quelle di Dean, che sorrise fiero.
- Ho bisogno di te, Cas - gli disse, attirandolo a sè, due corpi che stavano diventando uno.
- Sono qui, Dean. Sono tuo, sei mio.
Si baciarono e si coccolarono sul divano per un tempo infinito, come per recuperare il tempo perso a causa della loro testardaggine. Fu Castiel a spezzare il silenzio, chiedendo a Dean di fare l'amore come non lo avevano mai fatto prima.
I due si persero tra gemiti e sospiri, tra labbra infuocate e mani che scivolavano sui corpi, diventando un'unica entità, con fuochi d'artificio che esplodevano mentre sussurravano i loro nomi come se fossero delle preghiere. Il mondo attorno a loro sparì e fu quella sera stessa che entrambi capirono che sarebbero morti l'uno senza l'altro, e che nessuno avrebbe potuto dividere ciò che il destino - o chi per esso - aveva deciso di unire.
 
***
 
Passarono mesi e le cose sembravano stabili per tutti. Il mondo era bellissimo, le strade piene di sfumature autunnali stavano accogliendo i primi veri freddi in attesa del Natale che sarebbe arrivato da lì a poco.
Dean sembrava aver lasciato da parte tutti i sogni di gloria con i Demon Trap, ma non rinunciava al suo look punk/rock; aveva però deciso di togliersi i piercings, non senza dispiacere di Castiel. Il lavoro all'officina non mancava, sebbene Bobby cercava di convincere il ragazzo a trovare di meglio.
Sam era sotto pressione per gli ultimi esami ma sapere di avere la laurea ad un passo lo invogliava a stare con la testa sui libri come non mai; non che non si facesse distrarre da Jessica, con cui aveva iniziato a frequentarsi dopo la serata del famoso concerto acustico di suo fratello maggiore. La ragazza però sapeva aspettare ma soprattutto rispettare i tempi di Sam, passando il tempo nella sua compagnia e facendosi sempre più voler bene da Dean, Castiel, Gabriel e tutti gli altri. Il più piccolo dei Winchester inoltre aveva praticamente già il posto di lavoro assicurato da Balthazar.
In città si assistette anche al ritorno di Crowley e Meg, ormai accoppiati, che avevano deciso di unire le loro agenzie immobiliari sotto un'unica ala; rimasero giusto il tempo di mettere in atto le pratiche, mettersi al corrente delle novità degli ultimi mesi (Meg quasi si strozzò con la birra quando venne a sapere della vera sessualità di Dean, e dopo averlo preso in giro per una serata intera si dichiarò realmente felice per lui e Castiel, che lei aveva iniziato a chiamare “l'unicorno di Dean”). Lei e Crowley ripartirono per New York nella prima settimana di Dicembre, intenti ad aprire altre filiali della loro agenzia.
Ellen, Jo ed Ash continuavano a lavorare alla Roadhouse, e gli affari per loro fortuna giravano bene.
Gabriel sfornava torte a ripetizione sia per rifornie l'American Bakery che la Roadhouse. Aveva anche deciso che trasferirsi momentaneamente da Balthazar non era stata una cattiva idea, dato che una volta aveva quasi beccato suo fratello fornicare con Dean nel corriodio all'ingresso di casa, con i gemiti che si erano propagati per tutto il vicinato.
 
 
 
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- Sam, davvero, ho bisogno di aiuto.
- Dean lo sai che in queste cose non sono mai stato un granché... perché non chiedi consiglio a Jo, o Ellen...
- Perché chissà che diavolo mi farebbero comprare. Ho bisogno di un consiglio... da te.
- E va bene – sbuffò Sam – allora... vuoi rimanere sulle cose classiche? O vuoi... dio mio, stupirlo?
- Tu proponi, Samantha.
- Chiamami ancora così, Dean, e sai dove puoi infilare il regalo per Cas?
- Ok, ok, scusa.
- Senti, se andassimo direttamente al centro commerciale? Almeno potresti riuscire a trovare qualcosa che ti ispira senza doverci pensare troppo.
- Hai così poca fiducia in me, Samantha.
- Io, eh?
- Sì, pensi che potrei finire col comprare a Cas uno di quegli orrendi maglioni natalizi con renne e fiocchi di neve...
- Andiamo, dai.
Dopo aver passato due ore al centro commerciale, Dean ne uscì soddisfatto con sottobraccio un pacchetto regalo, al cui interno si celava un orrendo maglione natalizio con renne e fiocchi di neve.
 
***
 
Natale arrivò puntuale come sempre anche a casa di Bobby, che più volte negli ultimi giorni aveva dichiarato di non volerne sapere nulla (era una storia che si ripeteva ogni anno, Sam era in grado di ripetere le sue lamentele a proposito di "tradizioni inutili" senza grande fatica). Lo stesso Sam aveva passato la mattinata nella cucina di Bobby insieme ad Ellen per preparare il pranzo (alla fine avevano optato per un menu all'italiana, che comprendeva un antipasto di salumi, lasagne e per concludere torrone e tiramisu), mentre Jo stava mettendo in ordine il salotto, addobbando il camino con luci e preparando la tavola con centrini rossi e candele profumate.
Dean e Bobby se la prendevano comoda, seduti fuori al freddo ad osservare il panorama.
- Penso che potrebbe diventare il Natale più bello di sempre, Bobby - disse Dean all'improvviso, interrompendo il silenzio.
- Lo spero proprio, Dean. Te lo meriti.
- No - replicò Dean con una lieve smorfia - non penso di meritarmi tutto quello che ho.
- Ecco che inizia il discorso di Dean "povero martire" Winchester - replicò Bobby, arrabbiato, facendo il gesto delle virgolette con le mani - Ti rendi conto che l'unica cosa che ti manca ora è trovare serenità in te stesso, brutto idiota? Guardati. E guardati attorno. Ti mancano i tuoi genitori? È una merda, so com'è... ma sei cresciuto sano e forte. E forse potrei prendermi anche un po' di merito. Il lavoro non è dei tuoi sogni, lo capisco, e la tua banda si è mollata, ma niente ti dice di prendere ugualmente in mano quella chitarra. Tuo fratello... lo hai visto di recente? È solare, per dio! Sta per terminare gli studi, ha già praticamente il lavoro e secondo me c'è in giro qualche donnina a cui sta facendo la corte. Sta realizzando il suo sogno. E tu hai Castiel! Quel ragazzo morirebbe per te se glielo chiedessi, e dio solo sa quanto non voglio immaginarvi insieme, ma Dean... dovresti vederti quando c'è Cas intorno.... e io tutto questo non te lo sto dicendo, devo mantenere la fama del bastardo paranoico.
- Bobby, io... - una lacrima percorse la guancia di Dean, incapace di formulare una frase di senso compiuto. Le parole di Bobby lo avevano colpito. Sì, erano tutte cose che sapeva già, ma sentirsele dire era stato come ricevere una secchiata di acqua gelida in faccia.
- Asciugati quella lacrima, idiota.
 
Il pranzo non durò moltissimo, ma tutti si erano riempiti fino a scoppiare. Jo ed Ellen si erano ritirate in cucina a lavare i piatti, Bobby ronfava beatamente sul divano mentre Dean trascinò fuori Sam con la scusa di dargli il regalo.
- Dean... dannazione! Ci eravamo promessi che non avremmo speso soldi per...-
- Lo so, Sammy, lo so. E infatti non ho speso niente. Ieri guardavo tra le mie cianfrusaglie ed ho trovato questa - Dean tirò fuori dalla tasca dei jeans una foto che aveva visto sicuramente tempi migliori. Se la passò sulla gamba dei jeans per pulirla (anche se gran parte del lavoro lo aveva fatto il giorno prima) e gliela porse al fratello.
La foto raffigurava loro due da piccoli. Sam era in fasce, tra le braccia della madre. Dean, di pochi anni più grande, era seduto sulle spalle del padre, il quale aveva un sorriso smagliante ed aveva un braccio intorno alla vita della sua moglie adorata.
- Dean...?
- Ho pensato che.. potresti tenerla tu.
- Sei sicuro? - chiese Sam con la voce rotta dall'emozione, senza staccare gli occhi dalla fotografia.
- Sì. Vieni qui, stronzo.
I fratelli si abbracciarono per un tempo che sembrò infinito.
Bobby ha ragione, si diceva Dean. Non abbiamo avuto famiglia perfetta come in televisione, ma se mamma e papà potessero vederci ora, penso che sarebbero fieri di noi.
 
Nel tardo pomeriggio Dean uscì per raggiungere il parco della città, dove si era dato appuntamento con Castiel.
Quasì si strozzarono dal ridere quando, aprendo i regali contemporaneamente, trovarono entrambi lo stesso orrendo maglione.
  
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