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Autore: Khaleesi    19/06/2013    1 recensioni
Un viaggio attraverso i sette anni a Hogwarts di Rose tra gioie, dispiaceri, amicizie, delusioni e ... Scorpius Malfoy.
(vi è presente tutta la nuova generazione eccezion fatta per Victoire e Teddy).
Rivisitazione della mia storia 'Rose e Scorpius' pubblicata taaanto tempo fa', ma in questa ci saranno più personaggi e una tecnica di racconto più 'complessa'
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New Generation'
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Capitolo tredici - Spille e baci




Quinto anno.



Rose zampettava allegramente per i corridoi, la spilla da prefetto che l’era arrivata pochi giorni prima della scuola luccicava come al solito sulla sua divisa da Grifondoro.

«Oh, tesoro! Siamo così orgogliosi di te!» aveva strillato Hermione una volta ricevuta la lieta notizia, Ron aveva invece passato il resto della giornata a organizzare una festicciola privata per la figlia.

«Anche a me e tua madre ne hanno organizzata una uguale quando abbiamo ricevuto le nostre spille» gli raccontò con lo sguardo di chi era assorto nei ricordi.

E ora era suo il compito di far rigare dritto i marmocchi, bhè quasi tutti.

«Permessooooooooo!» ululò qualcuno alle sue spalle; Rose fece appena in tempo ad accostarsi al muro che una frenetica Roxanne Weasley, degna erede di suo padre, stava correndo a rotta di collo con una decina di caccobombe in mano mentre Pix il poltergeist svolazzava sopra di lei consigliandole i luoghi più appropriati dove lasciare quelle gradevoli sorprese.

In cuor suo Rose sapeva che non sarebbe mai riuscita a togliere dei punti a Corvonero per colpa di Roxanne, i suoi scherzi erano troppo geniali per darle una punizione. Lasciava felicemente il compito all’altra sua cugina, Dominique Weasley, nuovo prefetto di Corvonero nonché migliore amica di Roxanne che cercava un modo per tenere a bada quest’ultima da quindici anni.

E infatti …

«Roxanne bastaaaa! Fermati, ora! Dieci punti in meno a Corvonero! Ehi! Ehi! Altri dieci! …Oh, ma per l’amor di tutte le api frizzole … » Dominique la rincorreva con la spilla di prefetto in mano, sventolandola come per far vedere alla cugina che non raccontava frottole. Rose ebbe un colpo allo stomaco, Dominique si era allungata di diversi centimetri durante l’estate, i suoi capelli erano di un biondo ancora più chiaro e la sua pelle era senza neanche una scottatura; era, insomma, incredibilmente bella per essere reale.



***



Oltre alle gioie che il quinto anno offriva c’erano anche tanti obblighi che Rose di certo teneva sempre a mente. Primi tra tutti i G.U.F.O. che avrebbe svolto a fine anno e che avrebbero determinato il suo futuro. Non aveva ancora scelto una carriera magica da portare avanti subito dopo la scuola, era sempre stata convinta che con il tempo l’avrebbe capito ma ora più si avvicinava la scadenza per la scelta più i suoi desideri si facevano confusi.

Se avesse preso almeno un po’ di testardaggine da suo fratello Hugo o da sua cugina Molly non avrebbe avuto di questi problemi. Hugo era infatti ancora deciso ad andare a vivere con lo zio Charlie nell’est Europa a osservare i draghi e poi avrebbe fatto richiesta come insegnante per la cattedra di Cura delle Creature Magiche lì a Hogwarts. Molly invece aveva un talento nella medicazione che l’aveva convinta a intraprendere gli studi per diventare una Guaritrice del San Mungo.

Ancora immaginando suo fratello con una grossa barba folta in puro stile ‘Hagrid’, Rose si dirigeva a passo veloce verso l’aula di Antiche Rune per la sua prossima lezione. Una mano sbucò da dietro un armatura e afferrò il braccio sinistro della ragazza.

Prima che lei potesse fare alcun che si sentì trascinata verso chi l’aveva presa, venne poi afferrata per la vita con veloce precisione e le sue labbra subirono il contatto in un altro paio.

Rose sorrise tra se e se, facendo scorrere una mano verso la nuca del ragazzo che la stava baciando e attirandolo più vicino. Passarono attimi che parevano infiniti prima che un brusco colpo di tosse portasse entrambi alla realtà.

«Rose, Zaki! Oh, prendetevi una stanza!» disse falsamente indignata Vicky Evans, migliore amica di Rose e sorellastra del nuovo ragazzo di quest’ultima.

«Va’ via» mugugnò Zaki Krum staccandosi quel poco che bastava dalle labbra di Rose per rispondere alla sorella, ma Vicky rimaneva lì impassibile a fissarli con un sorriso da orecchio a orecchio che le si era stampato sul volto dalla prima volta che i ragazzi le avevano detto di aver cominciato a frequentarsi. Sulle prime, però, era stata un po’ spaventata che Rose non avrebbe trovato più un po’ di tempo per lei, sapeva perfettamente quanto gli ormoni andassero a gonfie vele a quell’età. Neanche Vicky riusciva a controllare i pensieri che faceva in presenza di Albus Potter, il suo … bhè, non erano una coppia effettiva a dir la verità … non si erano mai accollati un’etichetta ma di certo di accollavano l’uno all’altra ogni volta che potevano.

«Negativo, mi dispiace ragazzi. Tu rossa hai una lezione piuttosto importante da fare, mentre tu fratellino devi andare al campo di Quidditch ora

La prima a lasciarsi convincere fu Rose, non tanto per la sua lezione quanto piuttosto per lasciare Zaki ai suoi impegni. Da quando la squadra di Quidditch di Serpeverde, casata in cui era stato smistato il ragazzo, lo aveva aggiunto come nuovo giocatore avevano praticamente vinto ogni partita. Fred Weasley, il cugino di Rose nonché nuovo Battitore della squadra di Grifondoro, aveva perso velocemente l’ammirazione per il cognome del nuovo arrivato da quando era stato battuto 60 a 450. Una ferita che per i Grifondoro era ancora aperta e sanguinante.

«Su, vai. Non puoi fare tardi agli allenamenti. Quelle serpi dipendono da te» gli disse la rossa dandogli un leggero buffetto sulla guancia, per farlo dovette alzarsi sulle punte cosa che divertì l’altro.

«E va bene – brontolò l’altro tutt’affatto convinto -  sparisci Evans, sto arrivando.»

Quando Vicky si congedò dai due Rose chiese «Come mai è venuta lei a cercarti? Fa parte della squadra?»

«Non come giocatore, lei crea gli schemi. Ho visto che è piuttosto brava a capire le persone, troppo brava a capire le debolezze … se te lo stai chiedendo no, non ha ancora detto niente neanche a me su sua madre» aggiunse il ragazzo anticipando l’ovvia domanda.

Da quando si erano svolti i funerali della madre di Vicky la ragazza non si era più sfogata né con Zaki né con Rose, temevano entrambi che magari potesse avere un crollo emotivo da un momento all’altro se avesse continuato a non affrontare il discorso. Per il momento, però, sembrava piuttosto serena.

«Bhè, ad essere sincera non mi aspettavo qualcosa di diverso da lei.» ripose Rose facendo un passo indietro e per ammirare meglio il suo ragazzo. Ammirare era proprio il verbo giusto, era molto molto bello. Era alto e dalla camicia bianca della divisa si potevano vedere i muscoli delle braccia, aveva gli occhi marroni e delle labbra carnose che mettevano in evidenza la mascella un po’ pronunciata – l’unico difetto di un altrimenti ragazzo troppo perfetto. Avrebbe dovuto frequentare il sesto anno ma dato che aveva saltato un intero anno di studi perché era stato in giro con suo padre, il pluripremiato allenatore di Quidditch Victor Krum, era stato ‘bocciato’. Zaki aveva vissuto tutta la sua vita parlando bulgaro, era quindi impossibile non notare il suo pesante accento caucasico ogni volta che apriva bocca.

«Penso che ci dobbiamo proprio separare ora – disse Zaki dopo averle stampato un altro bacio sulle labbra – altrimenti non credo che Vicky sarà così accondiscendente la prossima volta che mi verrà a prendere.»

Detto questo, si allontano correndo nel corridoio. Rose rimase un po’ lì, a dondolarsi sui talloni per qualche istante ricordando che parecchio tempo fa aveva fatto un sogno in cui proprio in quel corridoio Scorpius Malfoy le aveva detto che si era preso una cotta per lei.

Si chiedeva, ora, che cosa l’avesse spinta a desiderare una cosa del genere. Scrollò le spalle e ripartì spedita ritornando a pensare a Zaki e a quando lui per l’aveva baciata, il suo primo bacio.

   
 
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