Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Ricorda la storia  |      
Autore: Windter    04/01/2008    3 recensioni
In una fredda serata invernale, nel più tranquillo dei momenti, una Toreador capisce che è giunto il momento di trasformare il suo ghoul, uno scrittore, in un nuovo vampiro.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le Guardie di Alcantare
Disclaimer: Tutti i nomi utilizzati e le situazioni qui descritte sono completamente frutto d'invenzione. L'utilizzo del nome Toreador non intende violare il copyright della White Wolf, ma è utilizzato solamente in qualità di aggettivo, come riassuntiva spiegazione generale del carattere del personaggio qui descritto.
Vietata la riproduzione, la commercializzazione e le opere derivate. Tutti i diritti riservati.






[ Vampiri ]

L'Abbraccio di Loris



"Mi dai un bacio?", mugolai come una bimba stringendomi alla coperta che mi avvolgeva, mentre sollevavo lo sguardo al suo viso. Il suo profilo si stagliava in penombra, illuminato dal soffuso chiarore azzurrino del monitor che fissava con occhi pensosi, intensamente. Sollevò leggermente il mento ed in silenzio avvicinò la sigaretta alle labbra, aspirando veloce e poi soffiando via con forza un filo di fumo, dritto verso le parole che campeggiavano sullo schermo, come a volerle spazzare via.
Appoggiata contro la sua spalla io lo guardavo, ed in quel preciso istante, mentre osservavo il suo collo e i suoi capelli neri così vicini al mio viso, venni attraversata dalla sensazione di aver colto improvvisamente una verità che avevo rincorso per lungo tempo, una consapevolezza che si era affacciata alla mia mente nell'esatto momento in cui avevo smesso di cercarla.
Avrei dovuto trattenere il fiato, perché così si addice a questo tipo di rivelazioni. O almeno, di solito nei libri dicono che succede così. E l'avrei fatto, forse l'avrei fatto davvero se ne fossi stata capace. Perché in quell'attimo preciso, come mai prima, si era stretto in me il nodo della verità e mi era scoppiato dentro, provocandomi un brivido. E mai nulla, giuro, avrebbe potuto stupirmi maggiormente se non il rendermi conto di avere ancora la capacità di provare emozioni così potenti, dopo tanti secoli.

Allora mi resi conto come mai prima che la sua arte, la sua capacità di creare, di strappare manciate di fuoco vivo dalle braci del silenzio e plasmarle sotto forma di frasi e parole e mondi mai immaginati prima, aveva del divino. Divino, sì. Guardandolo mentre dava forma ad un tratto del suo nuovo libro, per un istante ero stata sicura di toccare Dio, quel Dio che avevo disconosciuto secoli e vite prima. E capii che era stato quel fuoco ed era stata quell'abilità, non lui come uomo in sé e per sé, ad accendere in me, nel mio petto e nel mio ventre la scintilla della brama e del possesso.
Non volevo lui. Volevo la sua arte, e la volevo per me sola. Volevo vivere quel che lui viveva mentre scriveva, volevo respirare con le sue labbra e scrivere con le sue mani, e creare le sue creature, e farle danzare al ritmo dei suoi pensieri. Io. Era stato quello ad infiammare il suo sangue, a rendermi famelica di lui, era quello che cercavo di rubargli ogni volta che affondavo i denti nella sua carne, in cerca di sprazzi della sua vita, di gocce della sua anima.
Ma non sarei mai stata capace di sottrarglielo, ne ero perfettamente consapevole. Non era nei miei poteri farlo.
Ma se avessi potuto, se solo avessi avuto uno strumento per strappargli via quella parte del cuore, della mente, dell'anima l'avrei fatto in quell'attimo stesso. E poi, con il suo cadavere riverso sul divano al mio fianco, mi sarei piegata su quel portatile ed avrei iniziato a scrivere, a dar vita, a piegare il suo fuoco ai miei voleri.
E avrei scritto, e scritto, sino a perdere i sensi dalla fame.

Conoscevo solo un modo, no, esisteva anzi solo un modo per salvarlo dall'inesorabile avanzare del nulla eterno, dall'incombente rovina, dall'inevitabile distruzione. Solamente una via d'uscita per schivare l'inevitabile, scansarlo e proseguire oltre. Preservarlo, per l'eternità.
Consegnando la sua anima al demonio non l'avrei fatto mio. E forse, forse avrei stroncato per sempre quel fiume impetuoso che scorreva nei suoi pensieri, nelle sue dita che battevano velocissime sui tasti. Avvicinandolo a me, stringendolo al mio petto e facendolo rinascere, come una Moira solitaria, come una madre dal latte insanguinato pronta a traghettarlo nel più perverso dei mondi fantastici cui aveva dato vita, forse avrei ucciso quello che amavo così profondamente. L'avrei mostrato al mondo come un trofeo, l'avrei reso perfetto eternamente, e nella caduca gloria di quella perfezione resasi immobile, immonda, si sarebbe lanciato in un'esistenza buia e corrotta, un'esistenza di orrore e di sangue, contorta fra i vicoli malsani di questa città. Resi oscuri dalla notte, rischiarati dalle luci tremolanti dei lampioni e dalle insegne colorate dei pochi locali aperti sino a tardi. Un mondo in cui perdere, goccia a goccia, tutta la propria innocenza.

Ma non potevo rischiare che la morte se lo portasse via prima di me. L'occasione era irripetibile, la decisione già presa prima ancora di allungare le labbra verso il suo collo, aggrappandomi alle sue spalle per sorreggermi.

Il mio Sire non sapeva niente, il mio gesto sarebbe stato seguito da ripercussioni, di per certo. Ero consapevole del fatto che di fronte al giudizio degli Anziani nessuno mi avrebbe difeso, né avrebbe scommesso un soldo bucato sulla mia - anzi, sulla nostra sopravvivenza dopo che quella storia fosse venuta a galla.
Ma non potevo attendere. Non in quel momento, mentre l'estro mi coglieva con un'ennesima, potente ondata di desiderio.
Doveva essere mio. Subito.

Affondando i denti nella sua carne lo prosciugai del suo sangue mortale, scaraventandolo nel buio che precede la morte. E diedi inizio al rituale che avrebbe cambiato completamente la sua esistenza, e forse anche la mia.



  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Windter