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Autore: Bluemask    19/06/2013    4 recensioni
Blaise aveva fatto una smorfia triste.
“Non mi fido di Potter, e nemmeno tu dovresti.”
Draco aveva sorriso, beffardo, mentre lo guardava andare via.
-
“Ti fidi di Draco Malfoy.”
Harry non aveva capito se fosse una domanda o no, Neville sembrava così sicuro quando aveva pronunciato quelle parole, ma sentì la necessità di rispondere comunque.
“Mi fido di lui.”
-
“Secondo te è sbagliato?”
“Cosa?”
“Tutto questo. Io, tu, noi.”
“Tu credi che sia sbagliato?”
“Non lo so.”
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Neville Paciock | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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    Secret

 

 

Got a secret,
can you keep it?
Swear this one you'll save.
If I show you,
then I know you wont tell what I said.

 

 

 

“Credi davvero che possa funzionare?”
Draco Malfoy si rigirò nel letto, fissando il soffitto dei dormitori Serpeverde, i pugni chiusi ai lati del corpo e il volto serio.
“Non mi aspetto che tu capisca.”
No, certo, come poteva capire una cosa così importante un ragazzo viziato come Blaise?
Illuso, Draco era stato un illuso ad aver solo pensato una cosa simile.

“Sii ragionevole, è un’idiozia.”
Draco si passò una mano sulla fronte, abbandonandola tra i ciuffi biondi, ascoltando i respiri pesanti dei suoi compagni di stanza addormentati. C’era anche quello del suo migliore amico, tra essi.
Il suo migliore amico, con cui aveva litigato non più di due ore prima e che gli aveva voltato le spalle; come, d’altronde, facevano tutti. Tutti tranne Harry Potter.
Harry credeva in lui, Harry gli sorrideva, Harry lo faceva stare bene, Harry lo teneva stretto a sé mentre piangeva, Harry non lo aveva abbandonato quando si era mostrato fragile, Harry lo baciava con dolcezza.
“Non è un’idiozia, né uno sbaglio. Non è nulla di quello che hai detto.”
La loro relazione – pur segreta – non era sbagliata.
Harry lo aveva ripetuto tante volte, doveva essere vero. Harry doveva dire la verità. Lui diceva sempre la verità.
In effetti, non sapeva mentire: le guance si tingevano di rosso, abbassava lo sguardo sui propri piedi e sorrideva nervosamente, come un bambino sorpreso a mangiare dolci alla panna nascosto sotto il tavolo.
Draco si rilassò appena.

“Se solo i nostri compagni lo sapessero... se solo Pansy, il professor Piton, se solo tuo padre lo sapesse!”
Draco represse un brivido.
Non voleva pensare a cosa sarebbe potuto accadere se Lucius avesse scoperto una cosa simile; lo avrebbe sicuramente deluso, e non voleva deluderlo: aveva passato sedici anni a cercare di renderlo orgoglioso di lui.
“Non ti azzardare a dirlo in giro, Zabini.”
La voce di Draco era stata ferma, ma la sua certezza vacillava: e se Blaise lo avesse detto a tutta Hogwarts? E se fosse stata una scelta sbagliata confessargli quello che c’era tra lui e Harry? Dirgli il loro segreto?
“Mi credi capace di fare una cosa simile?”

Poteva vedere ancora chiaramente davanti alle palpebre chiuse il viso contrariato di Blaise e il suo tono deluso gli risuonava come un eco nello orecchie.
Draco era rimasto impassibile, gli occhi grigi puntati in quelli neri dell’altro, i nervi tirati come corde di violino.
Blaise aveva fatto una smorfia triste.
“Non mi fido di Potter, e nemmeno tu dovresti.”
Draco aveva sorriso, beffardo, mentre lo guardava andare via.

“Dici sul serio, Harry?”
Harry Potter si morse il labbro inferiore, girandosi su un fianco nel letto del dormitorio Grifondoro e fissando la parete con le palpebre spalancate nel buio.
“Ti prego, cerca di capirmi.”
Harry lo aveva guardato con gli occhi verdi supplicanti, Neville Paciock si era grattato il collo, nervoso.
“Questa storia non mi convince, Harry. Non mi convince affatto.”
Harry sospirò, stringendo le lenzuola; aveva pensato che dirlo a qualcuno sarebbe stata la cosa migliore, per poi trovarsi a corto di persone.
Ron era stato scartato immediatamente: sarebbe svenuto, si sarebbe infuriato, avrebbe urlato per qualche ora, avrebbe strangolato Harry e Schiantato Draco, il tutto in ordine sparso.
Invece, aveva pensato attentamente se dirlo o meno ad Hermione: lei avrebbe elencato gli innumerevoli motivi per cui mettersi con un Serpeverde – Draco Malfoy, per giunta – avrebbe portato a morte certa e si sarebbe arrabbiata, ma alla fine lo avrebbe sicuramente aiutato.
Oppure no?
E se avessero litigato? E se alla fine lei non avesse più voluto vederlo?
Infine aveva trovato Neville seduto a leggere un libro di erbologia nella Sala Comune vuota e la soluzione gli era caduta dal cielo.
Caduta in testa, così forte da averlo intontito e avergli fatto dire tutto a Paciock. 
Il loro segreto, suo e di Draco.
Oh, che idea orribile.
“Draco non è quello che sembra. Cioè, voglio dire, okay, è snob e tutto il resto, ma io lo amo.”
Neville aveva fatto un salto, scattando in piedi e buttando il libro per terra.
“Credo che sia troppo presto per esserne sicuri, Harry. Senza dimenticare che Lucius Malfoy...”
Harry non era riuscito a trattenersi, era semplicemente scoppiato.
“Lui non è come suo padre!”
Neville lo aveva guardato per alcuni attimi senza dire nulla, Harry si era stupito del suo sguardo immobile e serio.

“Ti fidi di Draco Malfoy.”
Harry non aveva capito se fosse una domanda o no, Neville sembrava così sicuro quando aveva pronunciato quelle parole, ma sentì la necessità di rispondere comunque.
“Mi fido di lui.”
Neville aveva annuito e stava per dire qualcosa, ma alcuni ragazzi del primo anno erano entrati nella Sala e lui si zittì di colpo.
Harry si era morso il labbro inferiore salando nel dormitorio.




“Allora?”
Draco alzò lo sguardo dalle sue mani intrecciate, trovandosi davanti il volto teso di Harry; strizzò gli occhi grigi, infastidito dal sole, e scrollò le spalle.
“Allora cosa?” domandò di rimando.
Harry sbuffò, sedendosi sulla panchina del giardino di Hogwarts vicino a lui.
“Ieri pomeriggio hai detto di volerne parlare con Zabini. Allora, che ha detto?” si inumidì le labbra secche con la lingua, allontanandosi la camicia dal collo: nonostante fosse solo primavera faceva incredibilmente caldo, o forse era solo la vicinanza a Draco?
La Serpe reclinò la testa all’indietro, fissando il cielo azzurro.
“Ha detto che è un’idiozia e che non devo fidarmi di te.” mormorò, le guance più pallide del normale.
“Io l’ho, beh, detto a Neville.” Harry deglutì, preparandosi al peggio.
Draco inarcò elegantemente un sopracciglio.
“E’ buffo.” disse poi, voltando il capo verso di lui. “Mi è parso di sentire che tu lo abbia detto a Paciock.”
“Ehm.” borbottò Harry.
“Perché tu non l’hai detto a Paciock, vero?” sibilò Draco.
“Ehm.”
“Potter.” Draco strinse gli occhi, minaccioso.
“Malfoy.” sussurrò Harry poco convinto.
“Avevamo detto che non ne avremmo parlato con nessuno.” gli ricordò con tranquillità.
Non era un buon segno.
“Tu l’hai detto a Zabini.” protestò, debolmente, il Grifondoro.
“Blaise mantiene i segreti, al contrario di Paciock.”
“Questo non è vero.” Harry roteò gli occhi.
Rimasero in silenzio per qualche secondo, il vento leggero che soffiava nelle orecchie.
Draco era tornato a guardare il cielo, Harry osservava un albero senza vederlo davvero.
Due Corvonero del terzo anno passarono davanti a loro, parlando così fitto che non si accorsero nemmeno della strana coppia che avevano accanto.
“Secondo te è sbagliato?” si decise a chiedere Harry quando furono di nuovo soli.
“Cosa?” replicò Draco con il tono forzatamente annoiato.
“Tutto questo.” sbottò Harry. “Io, tu, noi.” indicò entrambi.
Draco riportò la sua attenzione su di lui.
“Tu credi che sia sbagliato?” bisbigliò, così piano che Harry fece fatica a sentirlo.
“Non lo so.” ribatté, arrossendo.
Draco si avvicinò di più a lui, slegandogli il mantello nero e sbottonandogli i primi bottoni della camicia, Harry trasalì.
Draco non si scompose, stringendo tra le dita un filo d’argento sottile che pendeva dal collo di Harry e che il ragazzo teneva nascosto sotto i vestiti; il Serpeverde appoggiò sulla propria mano un anello decorato con l’oro e il verde che pendeva dalla collana, portandolo davanti al naso di Harry.
“Te l’ho regalato quando ci siamo messi insieme, cinque mesi fa.” mormorò con una sfumatura malinconica e dolce. “Harry Potter e Draco Malfoy sono fidanzati. Harry Potter e Draco Malfoy si amano. Amarsi non è uno sbaglio.” soffiò, posandogli un bacio sulle labbra socchiuse.
Harry sorrise e fermò Draco appoggiandogli una mano sul petto.
“Non ci posso credere, dopo cinque interminabili mesi hai finalmente ammesso di amarmi?” 
Draco cercò di non ridere, ma un ghignò divertito si formò sul suo volto.
“Quanto sei stupido, Potter? E comunque l’ho detto anche quando ti ho dato l’anello.” si lamentò, mettendo il broncio.
“Ti amo.” giurò Harry, accarezzandogli una guancia.
“Lo credo bene, sono adorabile.”

Blaise incrociò le braccia al petto, appoggiando la schiena al muro di un corridoio.
“Secondo te dovremmo dividerli?” domandò al ragazzo in piedi vicino a lui, la fronte aggrottata.
“E perché? Infondo non sono male insieme.” Neville si strinse nelle spalle, le mani affondate nelle tasche dei pantaloni.
“Sono un Grifondoro e un Serpeverde.” Blaise fece una smorfia contrariata, Neville rise.
“E noi cosa siamo?” replicò, scuotendo la testa.
“Ma è totalmente diverso.” Blaise alzò un dito, agitandolo freneticamente davanti a sé. “Io potevo benissimo essere smistato in Corvonero grazie alla mia intelligenza e tu sei praticamente un Tassorosso.”
“Sai, penso di essermi offeso.” Neville inclinò la testa da un lato, perplesso.
“Puoi continuare a far finta di essere offeso o venire qui a baciarmi, la scelta è tua.” Blaise gli sorrise maliziosamente.
“Idiota.” borbottò Neville, passando le braccia intorno ai fianchi del Serpeverde e facendo incontrare le loro labbra.

  
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