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Autore: Lachelle Winchester    20/06/2013    3 recensioni
Da una parte la vita normale, dall'altra la caccia: come si possono conciliare due tipi di vite così diverse? Quale vita prevarrà sull'altra? Può un cacciatore abbandonare definitivamente la caccia?
Seguito di La caccia continua
Revisione completa
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Esiste il lieto fine per un cacciatore?'
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7-We're off to never-never land

Cleveland, Ohio, Stati Uniti

Caso dopo caso anche il mese di luglio terminò ed arrivò Agosto e anche la depressione di Lachelle andò in vacanza, lasciandola finalmente dormire in pace. Dopo aver sistemato un Ruguru e viaggiato per più di sei ore, i due arrivarono in Ohio nelle calde ore del pomeriggio e decisero di fermarsi in una pasticceria per la gran fame. Lasciarono l'Impala parcheggiata sul marciapiede di fronte, in una stradina soleggiata e colorata; un paio di villette giallo-arancio mantenevano l'auto all'ombra, fiancheggiate da un negozio di articoli sportivi chiuso per ferie e un parco dove un gruppo di ragazzini giocavano a farsi il bagno con le bottiglie. L'unica cosa meno colorata era una piccola chiesetta bianca col portone marrone dove un prete parlava con una donna grassoccia dal volto pallido.
<< Povera me, ci mancavano solo sette anni di sfortuna. >> sbottò mentre lo specchietto che stava tentando di infilare nella borsa azzurra le cade a terra e si frantumava. Il parroco cercò di tranquillizzarla dandole qualche schiaffetto sulla spalla << E' solo una sciocca superstizione. >> continuò lui mentre Dean li guardava accigliato.
<< La gente crede ancora a queste cose? >> chiese incredulo, ma Lachelle moriva di fame e lo esortava ad entrare, spingendolo verso la fonte dell'odore di cioccolata che le faceva venire l'acquolina. Dean la guardò e sorrise, riconoscendo finalmente la donna di cui si era innamorato, imbranata e sempre affamata.
Dopo aver preso una fetta di torta ed essersi seduti ad uno dei tavoli bianchi vicini al condizionatore, il campanello annunciò la figura del prete di prima entrare dalla porta. Visto da vicino era meno alto e robusto, aveva il viso paffuto con un'espressione dolce e salutava tutti con un sorriso. Il proprietario del negozio insistè per regalargli una torta e lui, dopo alcuni minuti di resistenza, acconsentì, prese la torta ed uscì per tornare di nuovo nella chiesa. Dopo alcuni minuti si sentì di nuovo il campanello e la porta si aprì di nuovo; un ragazzino tutto sporco di fango intorno ai 10 anni entrò correndo.
<< E' tornato papà! >> gridò gioiosamente a gran voce ma tutti lo guardavano tristi. << Jonathan, smettila di farti del male e accetta quello che è successo una buona volta. >> le disse comprensiva la donna minuta che stava togliendo la polvere dalle mensole in vetrina. << Torna a casa da tua madre che è in pensiero per te. >> aggiunse accompagnandolo alla porta.
<< Ma questa volta è vero, lo giuro. >> si giustificò il bambino prima di uscire arrabbiato col viso rosso e triste. Lachelle guardò Dean mentre sentivano parlare la donna della triste storia della morte del padre di quel bambino; alcuni clienti curiosi si appassionano e continuano a farle domande sull'incidente ma non sembrava nulla che potesse riguardarli, così pagarono e tornano in auto, rimpiangendo molto presto il condizionatore. Lungo la strada videro di nuovo il bambino di prima, seduto sulla panchina a piangere con lo sguardo fisso nel vuoto; sembrava parlare da solo, ma notarono un'altra cosa molto strana:le case del numero 13 e 17 sembravano disabitate da anni. Il caldo forte li faceva grondare sudore, così decisero di prendere una stanza per darsi una rinfrescata e fare una bella dormita.

Il sole sulla bella città di Cleveland cominciò a tramontare, colorando il mare e i palazzi di arancione ma i suoi raggi non smettevano di infondere calore e tormentare le famiglie che, di ritorno dal mare, rimanevano bloccate nel traffico.
Mentre Dean dormiva beatamente nella stanza del Blu House Motel, Lachelle si girava e rigirava nel letto, in pensiero per quel bambino, così si alzò piano per non svegliare Dean, si infilò i pantaloncini e una canotta, caricò la pistola con le cartucce di sale per sicurezza e scese a fare un giro. Le persone che incrociava lungo la strada centrale si comportavano tutte in modo strano; chi scappava da un gatto nero, chi parlava con persone invisibili. La cacciatrice si sentì osservata, voltò lo sguardo alla sua destra e dietro un albero vide una targa familiare e poi un uomo che le sorrise. Chiuse gli occhi e quando li riaprì l'uomo non c'è più:era suo padre. Un brivido le percorse la pelle e l'aria cominciò a mancarle; sentiva il bisogno di correre e senza accorgersene dopo poco si ritrovò nei pressi della chiesetta che aveva visto la mattina. Due agenti della polizia sostavano sulla soglia del portone e parlano con un altro prete, alto e mingherlino con gli occhiali più grossi della faccia. Si avvicinò silenziosa, nascondendosi dietro al recinto di un piccolo cimitero proprio accanto alla chiesa e sentì gli uomini fare domande su una donna di nome Anne Morgan, morta poche ore dopo essere stata in quel convento. “La balena vanitosa e superstiziosa” pensò tra sé Lachelle ricordando la donna grassoccia che aveva fatto cadere lo specchio. Di corsa si diresse al negozio di dolci sperando che la donna che quella mattina aveva raccontato la storia del padre di Jonathan sapesse l'indirizzo di Anne Morgan e fortunatamente i suoi piani andarono a gonfie vele, ma dopo aver controllato e ricontrollato la casa della donna tornò in motel senza alcuna informazione utile.
<< Hai controllato se c'era del sale a terra o qualche gatto nero nell'angolo? >> ironizzò il cacciatore dopo aver ascoltato tutto quello che Lachelle gli aveva raccontato. << Sono sicuro che ti stai impressionando. Andiamo, morti che ritornano? E chi sono Paul McCartney? >> continuò sempre divertito ma Lachelle si alzò dal letto arrabbiata.
<< Ho visto mio padre poco prima di arrivare vicino alla chiesa e sono sicura che non fosse Paul McCartey. >> sbottò mentre una lacrima le bagnava la guancia destra. Dean si alzò e la guardò negli occhi, poi le si avvicinò e l'abbracciò, chiedendole scusa.
<> sdrammatizzò l’uomo udendo suoni chiaramente poco equivocabili dalla stanza accanto. Notò che solo le grida maschili aumentavano d'intensità, poi diventarono quasi come se fossero lamenti di dolore ed infine un rumore di vetri infranti rimbombò in tutto il motel. << Non credo. >> rispose la donna prima di precipitarsi alla porta accanto, seguita da Dean. Non era chiusa a chiave così entrano senza alcuna fatica. L'interno era identico alla loro stanza se non fosse per le pareti dipinte di sangue e quello che ne restava del corpo di un ragazzo senza vita sul letto ma non c'era traccia di nessun partner né di vetri infranti.
Dopo aver cercato inutilmente dei sacchetti per tutta la stanza, presero la carta d'identità dal portafoglio del ventenne Andrew Wood e segnarono l'indirizzo su un pezzo di carta trovato stesso dalla giacca del defunto.
<< Che diavolo succede? >> chiese il Winchester un po' sconvolto mentre tornavano in camera loro; mai gli era capitato caso più strano. La cacciatrice cercò nel suo diario e poi lesse ad alta voce << Una leggenda metropolitana diffusa soprattutto negli Stati Uniti parla di due giovani che si incontrano in un locale, hanno una notte di passione in un albergo o in auto e il giorno dopo quando il ragazzo si sveglia si ritrova solo e sullo specchio c'è scritto -Benvenuto nel mondo dell'AIDS- >>. Prense il biglietto su cui avevano segnato l'indirizzo e lo girò per mostrargli il testo. Dean si appoggiò sul letto massaggiandosi la testa << Beh manca la parte in cui uno uccide l'altro. >> notò ancora confuso.
<< No. Questi sono appunti presi dalle favole di Bobby e questa parte non c'è. >> disse lei sicura mentre si sedeva accanto a lui.
<< Perché quando te le racconto io non prendi appunti? >> le chiese, sorridendo all'idea di una Lachelle diciassettenne che scriveva quello che Bobby le raccontava.
<< Perché le tue favole sfociano in un altro genere a rating rosso che non è l'horror. >> lo canzonò ridendo. << Comunque dobbiamo capire cosa sta succedendo ma sono le otto e dobbiamo ancora mangiare. >> riprese mentre la fame tornava a farsi sentire; era dalla morte di BobbyJohn che non mangiava più così tanto, questo era segno che man mano stava superando la brutta notizia. Dopo aver mangiato una pizza andarono a dormire senza scoprire altro.

Il giorno dopo si svegliarono presto per andare a parlare con i genitori di Andrew, che avevano saputo della sua morte solo poche ore prima, in veste di agenti FBI Brown e McFly e scoprirono che il figlio era assolutamente un bravo ragazzo; trascorreva tutto il tempo a casa a studiare, a giocare e a scrivere, non aveva neanche mai avuto una ragazza e gli amici gli volevano bene. Speravano che questi potessero dire loro qualcosa di più, così si fecero dare l'indirizzo del club di tennis dove giocava e andarono a parlare con loro.
<< Da quando ha conosciuto Cindy, la ragazza dei suoi sogni, è cambiato. >> disse loro una bionda dall’aria stralunata. Un altro ragazzo si avvicinò << Cambiato? Non era più lui:si drogava, veniva a tennis ubriaco e trascorreva tutte le notti in motel. >> disse con tono serio.
<< Da quanto tempo abita qui? >> chiese loro la cacciatrice. La ragazza bionda sembrò disturbata da quelle parole ma le rispose. << E' arrivata un mese fa ma è scomparsa da ieri sera. >> spiegò con tono accusatorio, cominciando a tirare qualche palla con la racchetta.
<< Il DNA Luxury Nightclub, il posto dove le persone troppo ingenue credono di trovare l'amore ma trovano solo stronze che ti portano via i soldi e il cuore. >> sbottò il ragazzo rilanciando la palla alla ragazza. << In quel posto sembrano tutte perfette e poi… >> non concluse la frase, perso nei suoi pensieri. Lachelle guardò Dean e poi chiese se avevano avuto altre esperienze simili e si fece dare l’indirizzo del club, poi andarono via.

<< Allora, Peter Pan si fa sedurre da Jessica Rabbit e si dà alla droga, al sesso e all'alcol? >> chiese il Winchester prendendo il proprio posto al volante e Lachelle lo guardò perplessa. << Magnifico. Sono sirene? >> ipotizzò sistemando lo specchietto prima di mettere in moto.
<< Suppongo di si. >> gli rispose mentre lo guardava sistemarsi la cravatta davanti allo specchietto. << Lo sai che se ti specchi a mezzanotte il giorno del tuo compleanno vedi il modo in cui morirai? Mi sto facendo influenzare, scusa. >> continuò sorridendo la donna.

Erano le 10 quando stavano percorrendo un corridoio vuoto dell'ospedale per arrivare all'obitorio. Dopo cinque minuti di ricerca di indizi sul corpo della signora Morgan arrivò un dottore col camice a prendere della cartelle e li sorprese.
<< FBI, in borghese. >> si apprestò a giustificarsi Dean mentre l'uomo alto e grasso, con una barba lunga che faceva un tutt'uno con i capelli lo guardava. << Devo chiamare la polizia se non avete i distintivi. >> disse sbuffando. I due li avevano dimenticati in stanza, così Lachelle cercò di prenderlo con le buone.
<< Siamo gli agenti Turner e Swann, la prego è stata una giornata faticosa. Perché non vediamo di trovare un accordo? >> propose con tono sicuro, dice tirando dalla tasca delle banconote. Dean la guardò amareggiato.
<< Me li sono sudati onestamente. >> sussurrò sporgendosi leggermente alla sua sinistra, avvicinandosi all'orecchio senza smettere di guardare i movimenti del dottore, che li fissava ancora indeciso.
<< Giocando a carte. >> gli rispose lei, sporgendosi allo stesso modo.
<< E' difficile vincere senza barare. >> continuò Dean e lei sbuffò.
<< Va bene, mi spoglio e ti tieni i soldi. >> concluse alzando la voce ed ammiccando al medico. Il Winchester le tolse i soldi dalle mani e li portò all'uomo immediatamente.
<< Mi sta bene anche la seconda opzione. >> tentò di dissuaderlo quello col camice ma il cacciatore lo fulminò con uno sguardo minaccioso e un grugnito arrabbiato.
La cacciatrice gli chiese cosa sapesse della donna che stavano esaminando e il medico le confessò di aver sentito dire che urlava prima di morire, diceva che c'erano dei topi rabbiosi che la mordevano.
<< I Rat Dog. >> concluse l'uomo con naturalezza.
<< I Rat Dog non esistono, idiota. >> lo schernì Dean.
<< Sono una leggenda. >> cercò di riprendere il discorso Lachelle.
<< Non in questa città. >> rispose il dottore prima di andarsene.
Il cacciatore guardò la compagna aspettando di sentire cosa sapesse a riguardo, sicuro che sapesse qualcosa.
<< Una donna va in vacanza, incontra un cagnolino a cui si affeziona e lo porta con sé a casa:lo nutre, lo fa mangiare, ci gioca, sembra un cane vero. Questo almeno fino a che il giorno dopo non lo trova con gli occhi arrossati e la bava, lo porta dal veterinario e dopo alcune analisi viene a sapere che è un topo. >> gli sintetizzò mentre i due uscivano dal corridoio per tornare alla loro macchina.
<< Dovremmo controllare le fogne? >> si chiese Dean disgustato all'idea ma Lachelle sembrava non trovare altra soluzione. << E va bene, scendo io per primo, Raffaello. >> si rassegnò mentre scrutava la strada in cerca di un tombino.
<< Io non voglio essere Raffaello. A me piaceva Michelangelo. >> si ribellò lei, seguendolo e facendo attenzione e non urtare il pavimento con i gomiti.
<< Michelangelo era un idiota. >> ribatté il maggiore dei Winchester mentre la luce del sole scompariva dietro i capelli della donna, che scese fino a toccare terra e acqua che puzzavano effettivamente di fogna. Lei sorrise e lo baciò sulla guancia una volta toccato terra. << Ho sempre avuto un debole per gli idioti. Andiamo? >> concluse sbrigativa. 
Il viaggio in quel luogo sporco e oscuro non si rivelò per niente utile; nessuna traccia, nessun indizio ,nessun << bassotto col sombrero. >> come li apostrofò Dean.

Era ormai scesa la sera a Cleveland; i Winchester dopo essersi fatti una doccia, aver pranzato ed aver cercato di capire cosa stesse succedendo tra presumibili Sirene e Rat Dog, si prepararono per andare a controllare il Nightclub.
<< Forse sono tutte controllate dallo stesso essere, forse sono la stessa cosa? >> Dean ragionava ad alta voce mentre si allaccia le scarpe dopo essersi vestito in modo formale; era già pronto col completo di giacca, pantaloni e cravatta blu scuro sulla camicia bianca ma non sapeva che Lachelle aveva una sorpresa in serbo per lui.
<< Forse Wilfred è solo immaginazione di Ryan. >> continuava con entusiasmo mentre la donna lo ascoltava dal bagno. << Se questo è un altro subdolo tentativo di anticipare la seconda serie di Wilfred, sappi che ti odio. >> gli disse facendo l'ultima passata di piastra.
<< Mi riferisco al caso. Tuo padre non può essere vivo, così come quello di Jonathan e forse anche Cindy non è vera, per questo non c'era nella stanza. Quindi neanche Jennifer, Speedy Gonzales e… >> si interruppe improvvisamente quando Lachelle uscì dal bagno. Un vestitino blu cobalto, semplice e ondulato sui bordi le copriva il fisico atletico partendo dalle bretelle sottili con un umile scollatura davanti e una lievemente più lunga a V sulla schiena, con una una fascia larga sotto al seno da cui scendeva altra stoffa blu appena fino a sopra le ginocchia. I capelli lisci e luminosi, portati sulla spalla destra, giusto un filo di trucco in più a quello di tutti i giorni.
<< S-sei bellissima. >> balbettò l'uomo che ancora la guardava ammaliato e lei lo raggiunse lentamente per non cadere dalle scarpe con un tacco.
<< Andiamo a risolvere questo caso. >> esordì avviandosi alla porta ma Dean la guardava ancora fermo sul posto. << Quale caso? >> chiese ancora senza smettere di guardarla. Lei gli sorrise.
<< Ti ricordi la questione del cervello superiore e cervello inferiore? >> la sua voce era lenta e suadente mentre le si avvicinava. << In questo momento riesco a pensare solo con uno dei due. >> ammise.
<< Pensi sempre solo con uno dei due. >> tagliò corto lei, riuscendo a non farsi intrappolare.

Quando i Winchester raggiunsero il locale non molto lontano dal motel, le luci accecanti, le pareti luminose e le voci di decine di ragazzi li facevano sentire un po' a disagio; non erano più abituati a tutta quella confusione e Lachelle si sentiva mancare la terra sotto i piedi con quelle scarpe.
<< Perché ti chiamano ogni due minuti? >> chiese il fratello maggiore a Sam al telefono, seduto su un divanetto rosso di pelle dietro un muretto blu.
<< Mi adorano. E' dura essere così bello ed amato da tutti. >> gli rispose ironico il Winchester minore.
<< Pensa quanto è dura essere il fratello più bello. >> ribattè Dean mentre vide Lachelle tornare dal bagno. << Ci sentiamo, Sammy. >> disse prima di chiudere il telefono.
<< Vedi di tenere a bada la tua bellezza se non vuoi fare una brutta fine. >> lo avvertì la cacciatrice sedendosi accanto a lui. Qualcuno poi attirò la sua attenzione ed indicò l'uomo seduto vicino al bancone, che poi scoprirono essere il prete, seduto a bere un drink, con abiti normali, che parlava con una ragazza mora dietro al bancone. Le luci continuavano a cambiare colore, dando diverse tonalità anche alle persone; sul collo dell'uomo scorsero dei tatuaggi simili a quelli di un Djinn. L'essere si alzò e ed uscì dal locale dopo che Dean lo fissò per alcuni minuti, ma quando lo seguirono fuori era sparito.
<< E’ un Djin, credo che basti la loro presenza per immaginare le cose. >> disse la donna una volta entrata in macchina << Chi più di un prete sta a contatto con tutte queste persone? Il bambino ha visto il padre dopo averlo incontrato e quando io ho visto mio padre lui non era nella chiesa. Forse era vicino a me".
<< Sapevo che la gente fosse pazza ma non mi aspettavo che lo fossero anche i mostri. Tutti uccidono e basta, lui deve arricchire la scena di dettagli. >> sbuffò Dean girando in un vialetto deserto prima di arrivare al motel. Arrivarono nell'area del parcheggio, illuminato solo da due lampioni, unica fonte di luce nella notte fonda. I due ipotizzarono che probabilmente fino a che non sarebbero scomparsi non si sarebbe più fatto vivo.
<< Se Edward mani di forbice non esce dal castello, Peggy Boggs va da lui. >> concluse l’uomo mentre cercava di aprire la porta della loro stanza. Lachelle si era tolta le scarpe ed era salita sulla sua schiena, rendendogli queste piccole azioni difficili da effettuare. Malgrado le aspettative i due si addormentarono stanchi non appena si appoggiarono sul letto.

Il giorno dopo l'alba annunciò l'inizio della seconda settimana di agosto e i Winchester si intrufolarono nella chiesa di primo mattino, attraversando un vecchio corridoio ornato di quadri e candele accese. Trovarono circa sei persone legate alle sbarre di un letto nei dormitori, fortunatamente ancora in vita così tagliarono le corde ingiallite e le aiutarono a riprendersi dal sonno che lentamente li avrebbe uccisi. Il Djinn non tardò a farsi vedere ma venne colto alla sprovvista dai due cacciatori e non riuscì ad opporre molta resistenza.
<< Come le portiamo fuori senza dare nell'occhio? >> chiese la Winchester mentre Dean cercava qualcosa nell'armadio bianco proprio accanto al letto, poi tirò fuori un abito da prete usato dal Djinn e guardò la donna sorridendo vittorioso. << No, Dean, non se ne parla. >> cominciò inutilmente lei a contrastarlo ma l'uomo si era già infilato l'abito sopra i vestiti.
<< Noi ci limitiamo a fare il nostro lavoro. Non è colpa nostra se per farlo dobbiamo ricorrere a questi sotterfugi. >> sentenziò con tono filosofico, facendo cenno al gruppo di persone perplesse di uscire dalla stanza.
Una volta tornati al motel, l'ometto basso della reception guardava accigliato Dean.
<< Vuoi toglierti quel vestito? >> lo rimproverò la cacciatrice mentre si dirigevano alla loro stanza.
<< Sono il prete più bello della storia. >> si vantò lui, continuando a riderne compiaciuto. La donna si girò e lo guardò sorridendo << Anche il più presuntuoso. >> lo provocò mentre appoggiava le proprie braccia sulle sue spalle e gli cingeva il collo.
<< Non puoi dare del presuntuoso ad un prete. Ci vuole una confessione immediata. >> rispose lui con tono malizioso, prendendola in braccio e bloccandola contro la parete rossa della loro camera.
<< Poi dici che sono io ad essere trasgressiva. >> concluse la cacciatrice rassegnata mentre gli sfilava i vestiti e lo baciava con foga, sperando che un giorno sarebbe riuscita a mantenere il famoso autocontrollo.

 
   
 
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