20/06/2013
7 recensioni
Questa ff fa parte della serie "Un’infanzia da recuperare: Haruna Otonashi non si ferma davanti a niente." che è, attualmente, il lavorazione.
Buona lettura.
1. Di Altalene e Margherite.
Se qualcuno l’avesse visto lì, in quel preciso momento, sarebbero stati guai.
Se quel qualcuno, poi, era Fudou allora la faccenda poteva assumere una piega decisamente tragica.
E no, non stava affatto esagerando: Fudou Akio sapeva essere odioso – e lo era per la maggior parte del tempo.- e lui di certo non voleva dargli un motivo in più per infastidirlo, o per meglio dire, sfotterlo senza pietà.
Non che lui non sapesse difendersi, però era seccante.
Uno spreco inutile della sua pazienza.
C’era solo una persona che poteva spingerlo a correre il rischio delle prese in giro di quel punk da strapazzo…
- Più in alto, Nii-san! Più in alto!-
Se qualcuno l’avesse visto mentre spingeva sua sorella sull’altalena – come quando avevano cinque anni – avrebbe potuto dire addio alla sua reputazione di regista serio e impassibile.
L’ultima volta che aveva espresso il suo affetto per la Otonashi – un bacio sulla fronte e un regalo per il compleanno di lei.- era diventato lo zimbello dello spogliatoio per settimane.
In nomali circostanze le prese in giro sarebbero durate al massimo un’oretta scarsa.
Ma no, Fudou aveva dovuto tirarla per le lunghe, altrimenti – poverino.- non era contento.
Quel punk sapeva essere piuttosto creativo, quando si trattava di ridere alle sue spalle.
E, cosa peggiore, riusciva ad irritarlo fin quasi all’esaurimento.
Non aveva mai conosciuto nessuno così insopportabile.
Che per colpa sua fosse costretto a esternare il proprio affetto fraterno in segreto – neanche fosse qualcosa di immorale - era ridicolo.
- Nii-san!-
Kidou fece appena in tempo ad alzare lo sguardo che Haruna aveva già spiccato un balzo.
All’indietro. Su di lui. Già.
- Haruna, ma sei impazzita?! Potevi farti male!-
La blu, per risposta, scoppiò a ridere.
-Avresti dovuto vedere la tua faccia! - riuscì a dire, tra una risata e l’altra.
E Yuuto sorrise, perché amava la risata di sua sorella: era rimasta la stessa di quando erano bambini.
Il rasta si perse un secondo a contemplare il momento: passato e presente per un istante si sovrapponevano.
I suoi occhialini dondolavano dolcemente, cullati dal vento, sul ramo basso sopra il quale li aveva lasciati.
- Non farmi mai più uno scherzo simile.- sbottò infine, cercando di apparire severo.
Con scarsi risultati.
- Altrimenti?-
Haruna alzò un sopracciglio, in una perfetta imitazione del fratello, e sorrise ironicamente.
- Altrimenti… subirai la massima punizione!- proclamò, lanciandosi di sorpresa su di lei.
Un secondo dopo Haruna era a terra che si dimenava per sfuggire al solletico.
- Basta, basta!- supplicò lei, agitandosi e ridendo forte.
Kidou continuò, giusto un po’, a farle il solletico sotto il mento –dove sua sorella lo soffriva di più.
Solo… non erano previsti contrattacchi.
- Questo è un gioco a cui si può giocare in due, Yuu-chan! – esclamò Haruna, mentre ora era Kidou a dimenarsi per sfuggire al solletico.
Entrambi erano finiti tra le margherite di quel parco, deserto alle 7 del mattino.
L’aria era ancora frizzante e il vento sembrava voler raccogliere il suono delle loro risate – così belle e spontanee – per portarselo con sé.
Ad un tratto la Otonashi si fermò, mettendosi a sedere e lasciando a suo fratello il tempo di riprendere fiato.
Steso supino tra quei fiori, Yuuto respirava a pieni polmoni.
Il suo petto si alzava e si abbassava velocemente, cercando di regolarizzare il respiro e il battito del cuore.
- C’è qualcosa che non va? – chiese, notando il silenzio prolungato della blu.
Haruna aveva, infatti, accantonato per un momento la spensieratezza infantile, assumendo un’aria matura che ricordava a Kidou quanto fosse effettivamente cresciuta.
- Non ti avevo mai sentito ridere così tanto, Nii-san.-
- Sarà la tua presenza…- sorrise lui.
Haruna si stese accanto a Yuuto e lo abbracciò.
Lui, dopo aver afferrato tra le dite una margherita che si era impigliata tra i capelli della sorella, la strinse a sé.
Rimasero così per un po’, quanto non lo seppero, prima di rialzarsi – recuperare le loro cose – e tornare a casa.
- Kidou!-
Il rasta vide Gouenji venirgli incontro.
Non stava correndo, ma comunque procedeva a passo svelto.
- Che succede? -
- Ma dove sei sparito, stamattina? Ti abbiamo cercato per ore ed Endou ha quasi dato di matto! Lo sai quanto ci tiene alla puntualità. E soprattutto quanto si preoccupa se qualcuno salta gli allenamenti. –
Yuuto sbatté appena le palpebre, dietro ai suoi fidati occhialini, e inclinò appena il capo.
- Allenamenti? Ma che stai dicendo? Oggi non c’erano gli allenamenti.-
- Oh, fidati, c’erano eccome! Chi ti ha detto il contrario?-
***
- Nii-san, visto che non ci sono gli allenamenti, stamattina, che ne dici di andare insieme al parco?-
- Ma Haruna, sei sicu..-
- Sono sicura. Andiamo, dai! -
***
Angolo del Corvo:
Ehilà, gente!
Eccomi qua, con questa... cosa.. Non riesco a defirnirla neppure io.
Ce l'avevo in testa da un po' ma ho voluto aspettare un'occasione speciale per scriverla e pubblicarla.
Ovvero il compleanno di Sissy! Infatti la OS è dedicata a lei v.v
Sissy, spero che questa ff ti piaccia! Tanti auguri di Buon Compleanno! (mica potevo aspettare la fine degli esami, non ti pare?)