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Autore: yesIame_    20/06/2013    0 recensioni
Non dimenticherò mai il giorno in cui la ebbi incontrata. Non dimenticherò mai la luce che c’ era nei miei occhi la prima volta che siamo usciti insieme. Era bellissima. Non dimenticherò mai il suo sapore la prima volta che ha posato le sue candide labbra sulle mie. Non dimenticherò mai la mia emozione la prima volta che abbiamo fatto l’ amore. Si, perché era amore, è sempre stato amore. Non dimenticherò mai la sua risata, il suo sorriso e anche il suo pianto, erano tutti bellissimi, infatti anche se il mio cuore era affranto per la sua tristezza, non potevo che arrendermi alla sua bellezza.
Non potrò mai dimenticare lei, in tutto ciò che era, in tutto ciò che significava per me, era tutto per me, lei era il mio mondo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Tratto da “Away from her” di Alice Munro.).
Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.

Non dimenticherò mai il giorno in cui la ebbi incontrata. Non dimenticherò mai la luce che c’ era nei miei occhi la prima volta che siamo usciti insieme. Era bellissima. Non dimenticherò mai il suo sapore la prima volta che ha posato le sue candide labbra sulle mie. Non dimenticherò mai la mia emozione la prima volta che abbiamo fatto l’ amore. Si, perché era amore, è sempre stato amore. Non dimenticherò mai la sua risata, il suo sorriso e anche il suo pianto, erano tutti bellissimi, infatti anche se il mio cuore era affranto per la sua tristezza, non potevo che arrendermi alla sua bellezza.
Non potrò mai dimenticare lei, in tutto ciò che era, in tutto ciò che significava per me, era tutto per me, lei era il mio mondo.

Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.

In tutta la mia  vita non sono mai stato uno che piangeva, mai.
Si, se ne sono andate molte persone nella mia vita, mi hanno lasciato, alcune per scelta loro, alcune per il corso della vita. Si, perché la vita è così, arriva sempre una fine, e la devi sfruttare al meglio. Molte persone se ne sono andate, ero triste, ma mai una lacrima era scesa sul mio viso, al massimo mi bagnava gli occhi. Mi ero ripromesso fin da piccolo  di mostrarmi forte agli altri, e molte volte non lo mostravo, ma dio quanto ero debole dentro. Nessuno mi capiva, solo lei, e quando l’ ho vista in quello stato, io mi sono sentito debole più che mai, per la prima volta nella mia vita, ho sentito gli occhi pieni, pieni di disperazione e pieni di confusione, perché è successo a lei, perché è successo a noi? Per la prima volta ho sentito una goccia d’ acqua scivolarmi lungo il viso e percorrere tutto il tratto della mia guancia, per la prima volta, io, stavo piangendo.

Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.

Entrambi sapevamo che sarebbe successo, ma cercavamo di ignorare la cosa il più possibile, c’ erano stati dei segnali, io mi preoccupavo, ma lei diceva che stava bene. Ed ecco l’ ignorarlo dove ci ha portati: in un cazzo di divano, in un fottuto ospedale lontano 300 km da casa nostra, con lei che non si ricorda un fottuto momento di quello che abbiamo passato insieme. Non si ricordava più di noi.

“Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.

Un giorno andai a trovarla, Kathrine, per la prima volta dopo molto tempo, avevo il suo bellissimo sorriso stampato in faccia. Il sorriso che mi ha fatto innamorare di lei, quello che mi teneva sveglio la notte, perché il giorno dopo volevo rivederlo, era così….luminoso…e….e…..pieno di speranza.
Speranza che in me si spense non appena quella mattina la salutai.
Mi ero messo in piega, tutto bellissimo, si me lo dicevo da solo, avevo bisogno di crederlo, non tanto per me, ma per lei. Ero perfino andato dal parrucchiere, io odiavo andarci, e quindi lei era costretta a tagliarmi i capelli con la macchinetta adatta, a le non piaceva tanto, ora che ci penso, potevo anche non chiederle di farlo e usare quel tempo lì per andar dal parrucchiere e farmi bello, come quel giorno, magari così non si sarebbe dimenticata di me, e mi avrebbe ricordato bello ed elegante, come al ballo della scuola, l’ ultimo anno. Ho combattuto come un dannato per lei perché non voleva venire al ballo con me, ero uno sfigato, e la capivo, eccome se la capivo, lei era la ragazza più popolare della scuola, la più bella della scuola, ma io non volevo arrendermi, così con la mia perseveranza, la convinsi ad uscire un giorno con me ed alla fine, dopo avermi conosciuto andammo al ballo. Insieme. È stato bellissimo. Lei era magnifica.
e mentre quel giorno le parlavo speravo che fosse uno scherzo, che mi stesse prendendo in giro, speravo che tutto d’ un colpo lei si sarebbe ricordata del ballo e di come io cercai di conquistarla in ogni modo, purtroppo però l’ alzheimer aveva colpito, ma non aveva colpito solo lei, aveva colpito quel NOI che abbiamo costruito in ben 44 anni di matrimonio.
Quella mattina, quando io andai per parlarle per chiederle come stava, lei si spaventò, mi urlò addosso con un’ aria talmente spaventata che io potrei anche ora giurare che mi sentivo morire dentro. Una delle infermiere la calmò e ci fece sedere, le spiegò che non volevo farle del male e tra me e me pensavo: “Io farle del male???come potrei, io la amo più di me stesso.”, ma ormai non importava. Dopo che lei si calmò mi chiese come mi chiamavo. Lì non mi sentivo più il cuore, è come se per quei pochi secondi fosse rimasto immobile cercando di analizzare quella domanda. Stavo male. Stavo male. Le feci compagnia tutto il giorno cercando di farle capire che ero suo “amico”, anche se non lo ero per niente, io ero la sua metà, io appartenevo a lei, come lei a me, questa non era amicizia, era amore.

Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.

Due settimane dopo vidi che fece amicizia con altri pazienti, prigionieri della stessa malattia che l’ aveva portata via da me.
Lei stava bene con tutti, è sempre stata così, solidale e socievole, ma quel giorno notai che fece amicizia soprattutto con uno, il suo nome era Louis.
Mentre io stavo con lei, mi parlava sempre del suo nuovo amico Louis: “Edward, sai che oggi Louis mi ha regalato un bellissimo fiore giallo?”, oppure: “Sai che oggi Louis ha disegnato lui e me insieme in un prato che ci stringiamo le mani?”, o la cosa per me più atroce: “Sai che oggi io  Louis ci siamo baciati in bocca?”, ancora una volta il cuore si fermò, ma lo diceva con un sorriso e una luce negli occhi così grande che non potei arrabbiarmi e non potei sembrarle triste, non potei rovinarle il suo bellissimo sorriso.
Tornato a casa piansi tutta la notte, piansi per la seconda volta in tutta la mia vita, piansi perché sapevo di averla persa. Ero geloso in più, ero geloso di un malato. Ero geloso perché mi aveva portato via l ‘amore della mia vita, ma in fondo sapevo che non era stato lui, ma è stata quella fottutissima malattia.

Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.

Un giorno andai solo a spiare quello che facevano, lui la faceva ridere come ormai io non riuscivo più, la faceva sentire più viva di come non facessi io. Quando lei stava con me mi chiedeva sempre come mai io fossi così triste, ma io le risposi solo che mi sentivo bene. Anche se non era così, non era affatto così.
Una infermiera mi scoprì mentre la guardavo con gli occhi lucidi mia moglie, felice come non mai  prima di aver contratto la malattia e mi disse :”Niente e nessuno può portarvi via quello che avete vissuto, che avete sperimentato insieme… E anche se sembra che sparisca, in realtà resta, resta per sempre”.
Le sue parole mi rincuorarono e mi aiutarono ad addormentarmi in sogni dolci molte, molte notti.


Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.


Quando Louis la lasciò per trasferirsi in un altro ospedale lei era più triste che mai, e di conseguenza io sentivo lo stesso. Mi affliggeva vederla così e volevo aiutarla anche se questo comportava il vederla felice tra le braccia di un altro uomo.


Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.


Andai a parlare con i parenti di Louis, spiegai la situazione, con le lacrime agli occhi. Essi mi dissero che anche loro avevano notato il legame forte che si era creato fra i due e avevano visto quanto era triste Tomlinson nell ‘ allontanarsi da quell’ ospedale.
Riuscii a convincerli a farlo ritornare da mia moglie, un po’ mi faceva male, ma vederla felice era la cosa più importante per me, la sola che mi metteva il cuore in pace.


Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.


Il giorno dopo, prima di andare ad accompagnare Louis all’ ospedale, parlai con suo fratello. Lui aveva capito quale era la mia situazione, e mi disse che anche se non lo sapeva, mia moglie mi amava ancora, ma ormai, anche se era così, era impossibile stare con lei, mentre lei pensava ad un altro.
Quel giorno presi una decisione: sarebbe stato l’ultimo giorno in cui andavi a trovare mia moglie, lei ormai avrebbe avuto ciò che aveva bisogno, e io non ne facevo parte, non più.
Quel giorno le dissi che c’ era una sorpresa e nel vedere Louis, si rallegrò come non mai e io ero felice per lei. Mentre Louis andò a sistemarsi, io e Kathrine rimanemmo da soli, per i nostri ultimi minuti passati insieme. Forse i più belli. Lei, piangendo, mi ringraziò molto, e per un momento, un solo momento, per la prima volta, mi sembrò mia moglie, mi sembrò che si ricordasse tutto, lei mi abbracciò e mi disse: “Ti amerò per sempre Harold Edward Styles”. Le risposi: “Anche io ti amerò per sempre principessa”.



Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.


Quello fu l’ ultimo giorno che la vidi, piansi tutto il giorno, lei si era ricordata anche per un solo momento di me. Ero felice. Sapevo che non l’ avrei mai più rivista, ma ero felice, sono riuscito per l’ ultima volta  a dirle che l’ amavo.


Non ho mai desiderato stare lontano da lei: era così piena di vita”.


Oggi sono qui, in un letto di ospedale, ormai sono vecchio, ho le rughe e la pelle tutta raggrinzita. Dei miei molti ricci, beh, al massimo ne è rimasto uno ben nascosto, se è rimasto qualcosa….
C’ è qualche parente affianco a me che mi dice che non morirò, ma non sono un idiota, e infondo non sono neanche triste di morire.
Io sono stato contento di viver la mia vita, certo, di momenti difficili ce ne sono stati molti, ma non mi sono mai arreso, e poi ho vissuto un bellissimo sogno per ben 44 anni con la donna più bella del mondo, l’ ho amata come non ho mai amato nessuna e la amo tutt’ ora, e sono contento finalmente di poterla incontrare in un posto migliore in cui lei si ricordi di me e in cui potremmo continuare ad amarci, e questa volta, sarà davvero,
PER SEMPRE.




Heeeyyyyyy babes.
Questa storia è triste, lo so, ma il film mi piace un sacco e allora.....
TATTAATANNN una one-shot.
Spero vi piaccia e se qualcuno ne ha già scritta una su questo film, io GIURO che non volevo copiare l' idea.
Quindi ecco. 
Se vi piace lasciate una piccola recensione please e magari andate a trovare la mia long.
Adiosss babes.
  
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