~·~ Matteo~·~
Entrammo, -Buonasera- dissi. -Buonasera- risposero due uomini.
-Loro sono il signor D, il capo del campo e Chirone il direttore delle attività.- ci annunciò Annabeth.-Signor D, Chirone loro sono… ehm non ho chiesto i loro nomi.- disse imbarazzata.
-Quindi voi siete?- ci chiese il signor D. -Noi siamo Mat Swift e Roby Dixon- risposi io. -Io sono Sara Blake- di annunciò Sara.
Il direttore delle attività del campo, Chirone era su una sedia a rotelle quindi non sapevo come facesse a dirigere le attività, ma poi si alzò dalla sedia e scoprii che era mezzo cavallo e mezzo umano. -Lei è… lei è..- non riuscivo a parlare. -Sono un centauro- disse.-Allora visto che abbiamo finito con le presentazioni passiamo al dunque- continuò. -Voi siete semidei ovvero metà dei e metà umani, in questo campo vi addestrate per diventare dei guerrieri in grado di affrontare i mostri che ci sono nel mondo e questo è l’unico posto al mondo sicuro per voi. Ad ogni deo dell’olimpo è stata costruita una casa qui al campo per accogliere i propri figli semidivini e chi non è stato riconosciuto starà con i ragazzi della casa 11, la casa di Hermes finché non verrà riconosciuto. I mortali come il vostro genitore non divino non è ammesso ad entrare al campo. Inoltre il campo è protetto da confini magici per non far entrare il mostri.- concluse.
-Chirone- disse Annabeth.-Stai dimenticando la foschia- gli ricordò Annabeth
-Ah giusto-continuò Chirone.-La foschia è un velo magico che nasconde ai mortali quello che succede nel nostro mondo,tuttavia alcuni mortali hanno un dono e riescono a vedere attraverso la foschia, che a volte inganna anche noi. E poi c’è il bronzo celeste che è il materiale con cui si rispediscono i mostri nel tartaro.
-Che vuol dire riconosciuto?- chiesi. -Riconosciuto vuol dire che il proprio genitore divino lo ha riconosciuto come figlio e quindi potrà andare nella casa del proprio genitore per stare con i suoi fratelli semidivini. Detto questo potete andare, per il momento sarete nella casa numero 11 finché non verrete riconosciuti.- e si concluse la visita a Chirone. Più tardi andammo a cena e gettammo del cibo nel falò come offerta agli dei e poi andammo a dormire.
Credetemi la casa 11 sembrava una di quelle classi piccole e sovraffollate, ma il bello era che la casa era grande e spaziosa, peccato che di spazio non ce n’era proprio perché era tutto occupato da letti in mezzo alla stanza, per fortuna io, Roby e Sara avevamo tre letti vicini così almeno potevamo parlare con qualcuno.
Ci svegliammo la mattina seguente e Chirone ci chiamò tutti all’arena.
-Oggi ci sarà la caccia alla bandiera.- Ci chiamò tutti e tre al centro dell’arena.-Loro sono Mat Swift, Roby Dixon e Sara Blake chi li prende in squadra?- chiese.
-Li prendo nella mia squadra- si fece avanti Annabeth. -Li conosco già ed almeno così già conoscono qualcuno.- disse.
-Prima vrete bisogno di un’arma e dell’armatura.-dichiarò Chirone.-Li puoi accompagnare tu Annabeth?- chiese.-Certo- rispose Annabeth.
Ci accompagnò all’armeria e ci chiese -Che arma volete?-
-Io una spada- risposi.
-Io anche una spada- disse Sara
-Per te Rob?- chiese Annabeth
-Una spada anche per me- rispose. -Volete un oggetto magico?- ci chiese
-Si!-rispondemmo insieme. -Ok per te Mat un bracciale che diventa uno scudo che si può lanciare e che ritorna indietro come un boomerang, per te Sara una spada che prende fuoco. E per te Roby visto che mi somigli un bracciale che se attivato rende invisibile la persona che lo indossa e se si vuole anche le altre persone che si hanno intorno. Ora andiamo. Durante la strada chiesi-Che cos’è la caccia alla bandiera?- chiese Sara. -Vedi è un gioco di guerra; consiste nel catturare la bandiera nemica e portarla nella propria parte di territorio, si combatte con le spade e si cerca di vincere con delle strategie, modestamente la mia squadra è la più forte, più tardi vi farò conoscere Percy, un mio amico… ehm molto intimo, non vale però infliggere ferite mortali. Adesso andiamo.- concluso
-Ok grazie per avermi illuminato-. E ce ne andammo.
Scusate ma per un problema il resto del capitolo verrà pubblicato domani
~·~Roby~·~-Allora nella squadra rossa,cioè la nostra,c’è la casa di Atena,cioè la mia , la casa di Demetra, voi tre, la casa di Poseidone,quella di Percy, quella di Apollo e quella di Ares.In quella blu c’è la casa di Hermes,quella di Efesto,quella di Afrodite e quella di Dioniso.- ci disse Annabeth.
Dopo esserci messi le armature,Annabeth ci spiego le nostre posizioni. Non capii molto dalla sua spiegazione, le tattiche di guerra non fanno per me. Il compito mio e dei miei amici era semplice: stare in difesa.
La caccia alla bandiera era iniziata da un pezzo e noi ci stavamo stufando di stare li.
-E se andassimo all'attacco?- propose Mat. - Buona idea, cosi vediamo come farci catturare prima.- risposi io. Forse nel profondo volevo andarci, volevo far vedere che ero all'altezza di combattere.
-Sarebbe una buona idea rimanere qui. Annabeth ci ha dato degli ordini ben precisi...- -E noi dobbiamo rispettarli.- intervenne Mat
Dai non sarà pericoloso.
Spero che Matteo con pericoloso non intendesse: essere circondati da sette persone della squadra blu.- Mat, che facciamo?- chiesi io. -Non lo so. Sara tu hai un piano?--Io un piano?! Pensavo che Roby avesse un piano.- disse Sara.Tanto per intenderci, si é vero sono io quella che prepara i piani per scappare dalla scuola, ma quella non era una scuola erano un gruppo di ragazzi che ci circondavano. - Okay stiamo calmi, finché abbiamo delle armi e gli scudi ci potremo difendere.- dissi io in tono calmo. -Non fategli niente.- disse una voce. Man mano si fece strada fra la folla lo riconobbi: era un figlio di Afrodite. 15 anni, occhi azzurri e capelli castan, insomma carino.-Sicuro Nick?- disse un figlio di Efesto. -Sicurissimo.- aveva un sorriso da favola.-Ehy, Roby questo qui é mio!- mi disse Sara sottovoce. -Tutto tuo non ti preoccupare.- risposi io.
Nick venne vicino a Sara e con il suo sorriso gli disse- Mi piaci molto
sai?- Mancava poco che Sara svenisse. -Roby ho un piano.- mi disse Mat.-Che piano?- -Saresti disposta a distrarre principe azzurrino?- - Che dovrei fare?-Era uno dei peggior piani mai esistiti al mondo, ma stranamente funzionò.
Il piano? io distraevo il principino e gli altri mentre Mat andava a chiedere aiuto per circondarli. La parte più difficile era combattere contro Nick per distrarre tutti. Li vicino passava un piccolo fiume e piu mi avvicinavo a quel fiume più mi sentivo forte. All'improvviso mi ritrovai vicino al fiume, Nick era in netto vantaggio e si vedeva. Mi serviva un aiuto e subito. Ringrazio gli dei che il mio migliore amico venne in mio soccorso perché senza di lui sarei morta. E in quel momento successe qualcosa di strano. Ci ritrovammo con le scarpe immerse nell'acqua. Sentivo la corrente che passava, mi sentivo più forte. E in pochi secondi riuscimmo a togliere a Nick la sua spada. Annabeth aveva anche la bandiera blu in mano, avevamo vinto. Tutta la gente rimase sbalordita. Ci era apparso un tridente in testa.Eravamo figli di Poseidone