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Autore: ferao    20/06/2013    2 recensioni
Lei e Camille erano sempre state l’una lo specchio dell’altra – nessuna differenza, nessun dettaglio in grado di distinguerle. Crescevano insieme così come erano nate insieme, cambiavano all’unisono, avevano gli stessi ritmi e le stesse stagioni. Era impensabile che una diventasse adulta e l’altra rimanesse bambina, impensabile e sbagliato.
[Scritta per i Prompts Day di Pseudopolis Yard!]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nota: questa flash è stata scritta per i Prompt Days di Pseudopolis Yard. Passate a trovarci, è un posto bellissimo! *^*
Il prompt che ho sviluppato è "fotografia". Non ho mai scritto di questo telefilm (che pure adoro), quindi mi sono appigliata a qualcosa di "facile": la scena in cui Lena e Camille si ritrovano faccia a faccia per la prima volta e realizzano entrambe cosa sia accaduto.
Questo è il punto di vista di Lena.
Per segnalazione di errori, orrori e schifezze di vario genere, sono qui ^^
Buona lettura, 
Fera.






Photographie



C’era qualcosa di orribilmente sbagliato in quella situazione. Lena se ne rese conto ancora prima di capire cosa stesse accadendo e chi avesse di fronte: qualcosa non andava, qualcosa non era giusto.
Prima ancora di realizzare che quella davanti a lei era Camille, la sua gemella morta anni prima, la mente di Lena aveva fatto un ulteriore balzo in avanti, ponendosi per prima cosa la domanda: perché è rimasta così piccola?
Non andava bene, era sbagliato. Lei e Camille erano sempre state l’una lo specchio dell’altra – nessuna differenza, nessun dettaglio in grado di distinguerle. Crescevano insieme così come erano nate insieme, cambiavano all’unisono, avevano gli stessi ritmi e le stesse stagioni. Era impensabile che una diventasse adulta e l’altra rimanesse bambina, impensabile e sbagliato.
Eppure Camille era lì, davanti a lei, e non era cambiata di un giorno. Era rimasta ferma ad anni prima, improvvisamente non era più lo specchio di Lena ma una sua fotografia, un momento del passato fissato per sempre, immobile, immutabile.
Sbagliato.
Fu questo a sconvolgere Lena, prima ancora della presenza di Camille. Prima ancora del suo essere viva, fu il suo essere diventata una fotografia a darle la misura di quanto fosse sbagliato tutto quanto.
Di quanto non fosse giusto. Di quanto facesse male.
 
Poi venne la comprensione, chiara, spietata. E allora Lena non poté far altro che disperarsi.





   
 
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