Lei e Camille erano sempre state l’una lo specchio dell’altra – nessuna differenza, nessun dettaglio in grado di distinguerle. Crescevano insieme così come erano nate insieme, cambiavano all’unisono, avevano gli stessi ritmi e le stesse stagioni. Era impensabile che una diventasse adulta e l’altra rimanesse bambina, impensabile e sbagliato.
[Scritta per i Prompts Day di Pseudopolis Yard!]