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Autore: GoodGoneGirl    20/06/2013    5 recensioni
Gemma è una ragazza semplice, con una grande passione: i manga. E' ossessionata in particolare da DragonBall, che ritiene il miglior manga mai stato fatto. Il suo sogno è quello di conoscere il protagonista di questo manga, Goku, che lei ritiene il suo idolo, e tutti gli altri personaggi, anche se sa che è impossibile. Ma non sa che il destino ha in serbo una sorpresa per lei, un grande dono: la capacità di entrare in quel mondo disegnando! Questa sua nuova capacità stravolgerà la sua vita, e starà a lei decidere cosa fare, quando il suo mondo e quello di DragonBall entreranno in contatto.
Genere: Azione, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Goku/Vegeta, Goten/Trunks
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Happy Birthday!




Wow. La scuola è quasi finita, e io non ho praticamente fatto nulla per tutto questo tempo.

Sono stata poco anche insieme a Trunks e agli altri, ma non è colpa mia. E' arrivato il primo caldo. Non sopporto il caldo. Appena arriva, mi chiudo in casa e imposto il condizionatore a meno 15 gradi.

Sono come un vampiro. Se la luce del sole mi colpisce, sto male.

A mala voglia, mi alzo. Sono le undici e quaranta. Non mi ero mai alzata così tardi!

Scendo in cucina, ma non c'è nessuno. Strano... Mamma e Papà sono in ferie, e ovviamente anche Perla...

“Papà?”, chiedo. Silenzio. Ok, proviamo con qualcuno che non dorme tutto il giorno.

“Perla?”, ma niente. Vado in salotto: vuoto. Ma dove sono tutti?! Vabbè.

Visto che non c'è nessuno, decido di vestirmi e di andare da Trunks per fare colazione insieme, o meglio, una specie di brunch. Matita, penna. La mia mano scorre veloce mentre disegno il giardino che circonda la Capsule Corp e l'edifico stesso. Tutto si abbuia...

 

 

La mamma di Bulma è in giardino che sta annaffiando dei fiori. Quando mi vede sorride.

“Oh, ciao cara! Tu devi essere la ragazza di Trunks!”, mi dice, porgendomi la mano.

“Si, sono io”, sorrido.

“Molto piacere! Sono la mamma di Bulma!”, dice.

“Lo s- Piacere mio! Sa se Trunks è in casa?”, chiedo, allontanandomi.

“Dovrebbe essere ancora a letto!”. Riprende ad annaffiare le sue piante.

Bene, il mio fungo viola dorme ancora... La porta è aperta. Entro, ma anche qui non c'è nessuno. Cos'è, la giornata del 'facciamo sparire tutta la tua famiglia' ?

Salgo le scale, fino ad arrivare alla camera di Trunks. Quando entro, una leggero vento mi scompiglia i capelli. Fa caldo anche qui, ma con la finestra aperta si sta bene. Trunks dorme tranquillo nel suo letto a pancia in giù. E' nudo, quindi gli poso sulla schiena il lenzuolo.

Mi affaccio al balcone e resto un attimo a guardare fuori. Mi piace tanto il paesaggio che si vede da qui. Non che sia niente di speciale eh, ma mi piace.

Torno dentro, e solo quando sto per inciampare su una scarpa mi rendo conto di quanto sia disordinato questo ragazzo. Raccolgo quindi i pantaloni, le maglie e le canottiere sparse sui pavimenti. Dall'odore che emanano, se le sarà messe per un mese. Quindi butto tutto nella cesta dei panni da lavare. I pantaloni invece li piego e li poso sulla sedia accanto alla scrivania. Prendo le scarpe e, tenendole a distanza di sicurezza dal mio naso, le porto sul balcone per fargli prendere aria. Quando rientro, Trunks si sta svegliando. Mi siedo per terra accanto al letto.

Si volta dalla mia parte, apre gli occhi e sorride.

“Buongiorno”, gli dico, sporgendomi per dargli un bacio sulla punta del naso.

“Buongiorno”, risponde lui. “Perchè stai seduta per terra?”, mi chiede, accarezzandomi i capelli.

“Non volevo svegliarti”.

“Bhe, ora sono sveglio. Vieni qua”, dice, e con uno scatto mi afferra il braccio tirandomi sul letto sopra di lui. Atterrando, sbatto la fronte contro la sua.

“Potresti essere anche un attimino più delicato!”, dico, tirandomi a sedere sul suo bacino e massaggiandomi la fronte. “Sei un fungo viola cattivo!”, continuo, facendogli la linguaccia.

“Non chiamarmi 'fungo viola'!”, dice, salendo sopra di me e facendomi il solletico. Per me è un'arma letale. Lo soffro tantissimo.

“Ok! Ok! Non lo faccio più, giuro! Ora smettila però!”, lo imploro con le lacrime agli occhi.

Lui si ferma, mi da un bacio a stampo e scende dal letto, dirigendosi verso la porta.

“E copriti, scostumato!”, gli urlo, tirandogli il cuscino. Lui si volta, sorridendo, e torna indietro ancheggiando.

“Non mi provocare!”, dico poi, tirando via il lenzuolo dal letto e legandoglielo in vita.

Lui mi si avvicina. Poi mi spinge, facendomi fare una capriola all'indietro sul letto.

“E lavati che puzzi!”.

“Ai suoi ordini, My Lady”, si inchina, ed esce. Lo seguo fino al bagno, da cui esce suo Padre.

“Ciao Vegeta”, lo saluto sorridendo.

Lui non dice nulla, ma tornando in camera sua mi saluta con la mano.

Trunks si affaccia dal bagno, e il vapore della doccia esce. “Vuoi condividere la doccia con me?”, mi chiede maliziosamente.

“Vai! E muoviti!”, dico, spingendolo dentro. Quanto amerò questo ragazzo?

Mi siedo sul bordo delle scale, aspettando che il Saiyan finisca di lavarsi. Dopo cinque minuti due mani mi sollevano da sotto le spalle, e mi portano giù per le scale a mezzo metro da terra. Poi mi lasciano.

“So volare anche io, ricordi?”, chiedo, tirandogli una guancia.

“Si, me lo ricordo!”, risponde Trunks. “Mamma! Io e Gemma andiamo a fare colazione fuori!”, dice poi.

“A quest'ora colazione? Ma Trunks, è mezzogiorno e venti!”, dice Bulma, guardando l'orologio sulla parete.

Ma Trunks non l'ascolta, e mi tira fuori dalla porta volando. Poi prendo il volo anche io.

Supero il mio Saiyan mentre voliamo, e così inizia una specie di gara di velocità. Rischiamo di sbattere tra di noi più volte, e alla fine vinco io, anche se credo mi abbia lasciata vincere.

“Gemma?”, mi chiama poi.

“Dimmela”.

“Quanto mi ami da uno a dieci?”, chiede.

“Non lo so. E tu?”, chiedo io.

“Secondo te?”, continua, prendendomi in braccio.

“Ma.. Vediamo, direi 10”.

“Sei sicura della tua risposta?”.

“Al cento per cento!”.

“Hai indovinato!”, dice poi, sorridendo.

“Bene! Cosa ho vinto?”, chiedo.

“Un bacio ti basta?”.

“Certo, fungo”. Prima che possa replicare, avvolgo le braccia attorno al suo collo e lo bacio.

Poi mi accorgo che non stiamo andando verso il solito bar dove mangiamo. “Dove mi stai portando?”

“E' un sorpresa”, dice, facendomi l'occhiolino.

Voliamo per altri 500 metri, finchè non arriviamo ad una radura immensa, con tanti alberi e tanti fiori. In mezzo a due alberi, sotto la loro ombra, c'è una coperta blu cielo, con una ciotola di patatine fritte, altre cose da bere e mangiare ed un pacchetto. Scendiamo, e Trunks mi posa sulla coperta.

“Come mai tutto questo?”, chiedo, rubando una patatina.

Trunks si siede davanti a me e prende il pacchetto. “Perchè ti amo. E' il mio modo per dirti 'buon compleanno'”, dice sorridendo, e mi porge il pacchetto.

Oddio, è vero. Oggi è il mio compleanno! Sono peggio di una vecchia 80enne! Non mi ricordo nulla.

Mi sporgo in avanti e gli do un bacio a stampo. Poi guardo il pacchetto. “Lo devo aprire ora?”.

“Come vuoi, ma sarebbe meglio adesso”.

Lo guardo attentamente, e vedo che ci sono dei piccoli fori sulla scatola. Lo guardo sorridendo.

Tolgo il fiocco, e sento un meow venire dalla scatola. Guardo il mio ragazzo con gli occhi spalancati. Volo via il coperchio dalla scatola, e trovo un piccolo gatto color crema con delle macchia nere e due code. Mi si riempiono gli occhi di lacrime. Tiro fuori quella piccola meraviglia e lo prendo in braccio. Mi guarda con quei suoi occhioni lucidi.

“Allora? Ti piace?”, mi chiede Trunks eccitato.

“No..”, rispondo.

“Come no?”.

“Lo ADORO!”, grido. Il gatto scende dalle mie braccia e va verso Trunks, a cui si struscia. “Grazi Trunks. Non sai quanto ti amo”, dico, prendendogli la mano.

“Sapevo quanto lo desideravi, e ho voluto farti felice”, mi sorride.

Riprendo il gatto, che mi guarda in silenzio. “E' un maschio?”, chiedo.

“Si”.

“E ce l'ha un nome?”.

“No, lo devi scegliere tu!”, dice contento.

Osservo questo piccolo essere che ho tra le mani. Anche lui mi guarda, facendo vibrare quei suoi lunghi baffi bianchi.

“Ok, allora tu sarai Blake”, esclamo.

Faccio scendere il gattino, che va subito a rintanarsi nella sua scatola per dormire.

Io e Trunks facciamo colazione tra un bacio e l'altro, godendoci la bella atmosfera.

 

* * *

 

“Mamma, sono tornata! Scusa se ci ho messo tanto, ma c'era la fila in farmacia!”, dico, togliendomi le scarpe e salendo le scale. “Mamma! Ci sei?”, nessuno risponde.

Uffa! Ma che è oggi?? Arrivo in cucina e poso la borsa sul tavolo. Non accendo la luce perchè vedo benissimo anche al buio. Quindi vado verso le scale che portano verso camera mia.

Mentre sono di schiena, si accende la luce e un sorpresa detto in coro mi fa voltare.

Ci sono tutti. I miei amici di scuola, Shion, suo fratello, i miei genitori, mia sorella, e altri parenti.

“Buon compleanno tesoro!”, dice mia mamma, venendomi ad abbracciare.

“Grazie mamma, ma non dovevi!”, dico, arrossendo.

“Sciocchezze. Ho comprato la torta al cioccolato fondente che ti piace tanto, contenta?”, dice.

Al pensiero della torta mi si illuminano gli occhi.

Con un balzo arrivo alla fine delle scale e grido “Che la festa abbia inizio!”.




Angolo dell'autrice.
Heeeeeeeeeey!
Scusatemi tanto. 
Si, lo so che mi volete morta, ma mi dovete perdonare.
Non avevo ne tempo, ne voglia, ne fantasia per continuare questa ff.
Ma ora *puff*, eccomi di nuovo qua col mio genio di scrittore!
Spero che gradiate questo capitolo, e che mi diciate cose ne pensate.
Durante l'estate cercherò di aggiornare più presto (spero T.T).
Vi lascio con la foto di Blake, il gattino di Gemma.
A presto! ;33


Blake.

   
 
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