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Autore: crucchina    04/01/2008    1 recensioni
"Angela non aveva osato fargli domande sulla vita al fronte dato che ogni accenno alla guerra portava in quegli occhi color del mare un velo di tristezza talmente terribile che le aveva fatto attorcigliare lo stomaco.
Tante volte si era domandata chi glielo facesse fare di rischiare così tanto...."
Genere: Guerra, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali
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intro AVVISO
Le persone che sono descritte in questa fanfic sono tutte maggiorenni e sono pura invenzione della sottoscritta.
Non voglio offendere nessuna idea politica in nessun modo, si tratta di un racconto ambientato nella mia città durante la seconda guerra mondiale, per cui vi saranno numerosi riferimenti ad eventi storici realmente accaduti (bombardamenti, processi ecc.), ma tutto il resto è opera di fantasia.




"oggi, 20 Aprile 1944, sono stati processati i 35 partigiani della Griffith, che erano stati catturati sul Montagnana..."

Angela spense la radio con mano tremante. Non voleva più saperne di questa maledetta storia. Aveva le lacrime agli occhi mente pensava che lì in mezzo c'era anche Lui, ed aveva rischiato di essere catturato, salvandosi per il rotto della cuffia e grazie all'aiuto di un prete.
Proprio lui che i preti li odiava.
Poche ore prima Isabella era venuta a casa sua per informarla che le donne avrebbero manifestato in piazza del tribuanale contro i giudici fascisti, ma lei aveva sollevato le spalle.
Questa volta non sarebbe andata, ma avrebbe fatto una passeggiata nei campi per pensare un po' a tutta quella situazione che ormai, a suo parere, rasentava il ridicolo.
Nonostante il bando dell'8 marzo nel quale il Comando germanico aveva ammonito i civili a non aiutare i "Ribelli", due giorni prima aveva accompagnato un giovane piemontese alla stazione di Collecchio, gli aveva dato degli abiti civili e l'aveva preso sottobraccio, incamminandosi con lui per i campi di Vicofertile, sperando e pregando un Dio in cui non credeva perchè nessuno li fermasse, prendendoli per due giovani innamorati che cercano un po' di intimità nei campi.
La stazione di Parma era troppo pericolosa, sarebbero stati di sicuro fermati e lui, disertore dell'esercito, sarebbe stato ucciso all'istante, mentre lei sarebbe probabilmente diventata il giocattolo sessuale di qualche soldato, per cui si era messa le scarpe comode ed era partita per una passeggiata di 15 kilometri.
Ugo, così si chiamava il giovane disertore, aveva capelli color del grano e grandi occhi azzurri, sembrava quasi un tedesco e forse questo suo aspetto avrebbe aiutato la fuga.
Angela non aveva osato fargli domande sulla vita al fronte dato che ogni accenno alla guerra portava in quegli occhi color del mare un velo di tristezza talmente terribile che le aveva fatto attorcigliare lo stomaco.
Tante volte si era domandata chi glielo facesse fare di rischiare così tanto, ma da quando aveva conosciuto Enrico si era ritrovata coinvolta in questa faccenda senza avere nemmeno il tempo di riflettere.
La guerra era sbagliata, le aveva detto, ma per combatterla si dovevano usare le armi, bisognava scendere al suo livello.

"Ugo, siamo quasi arrivati alla stazione.... nella terza carrozza ci sarà una persona con un capello verde in testa. Vai da lui e mostargli il mio fazzoletto, lui capirà"
"Grazie Angela, grazie per tutto quello che la tua famiglia sta facendo per me.... e per noi"
"Su, vai... non c'è tempo per i commiati, in bocca al lupo"
"Spero di rivederti un giorno...."

Angela gli voltò le spalle. Non doveva affezionarsi a nessuno. Erano solo persone che avevano bisogno di lei, ma , una volta finito il suo compito, non doveva più saper niente di nessuno.
Voleva solo tornarseme a casa, nella sua Parma che, pensava sorridendo, era stata risparmiata dalle bombe angolamericane. In giro non si diceva che Parma rossa non si toccava e che gli eserciti l' avrebbero risparmiata, e mentre giungevano sempre più notizie di città devastate dalle bombe molte persone si rifiutavano perfino di andare nei rifugi quando sentivano la sirena.
Nonostante Enrico continuasse a ripeterle che erano tutte frignacce da quattro soldi Angela non immaginava che questa illusione dell'intoccabilità non sarebbe durata ancora a lungo.




  
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