Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Yuki Kiryukan    20/06/2013    5 recensioni
Disperazione e paura. Sono queste le cose che la dodicenne Yuuki ricorda della notte nella quale i suoi genitori morirono.
Non sa chi ne sia l'artefice, tanto meno il perché di tale strage. C'era solo il sangue, il buio, la paura ed una Luna Rossa che illuminava i cadaveri.
Sono passati cinque anni e da quel massacro Yuuki ha ottenuto la capacità di vedere i morti.
Ha fatto di tutto per lasciarsi quel trauma alle spalle e andare avanti, ma ancora non sa che un'altra catena di eventi sanguinari la porterà faccia a faccia con la verità nascosta dietro quella notte.
Per andare avanti non potrà che affidarsi ad una sola cosa; al significato del suo stesso nome: "coraggio".
Dal capitolo 23:
Yuuki aveva avuto due nuovi inizi.
La prima volta che si era inabissata nel buio, prigioniera delle proprie paure, era stato Rain a riportarla alla luce, aiutandola a rimettersi in piedi.
Era stato il suo coraggio.
La seconda volta, quando era stata inghiottita di nuovo dal vortice oscuro per colpa di Rain stesso, era stato Kyo a farla risorgere.
Era stata sul punto di tramontare per sempre ma Kyo era stato la sua nuova luce.
Genere: Azione, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco qui il primo capitolo di Luna Rossa! E' solo un "episodio pilota", nel senso che serve per introdurre in quello che è il contesto della storia, spero che gradirete! ^^
Qui compaiono solo due personaggi, che però sono quelli principali, ma presto ne vedremmo comparire molti altri, quindi continuate a seguirmi!
Un grazie particolare va alle persone che hanno recensito il prologo dandomi il loro immancabile sostegno :) Grazie davvero <3
Fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo!
Un bacione a tutti, ci vediamo al prossimo aggiornamento, che vi avviso, saranno settimanali!
Yuki!






                                      Episodio Pilota - Gli Esorcisti 




                                                                                               ***
 
 
               


                                                                                         "Nessuno ha ancora capito se la morte sia un punto o una virgola"
                                                                                 
                                                                                                                                                                     Cesare Mori
 
 
 
 
 


Quando ti affidavano delle missioni era davvero una lotteria.

I "piani alti" non ti davano altre informazioni se non: "Rilevata creatura pericolosa nella zona x. Procedere con l'eliminazione".

Ti rimaneva solo da sperare che non si trattasse di qualche catapecchia dove il pavimento cedeva al semplice passaggio o qualche quartiere malfamato.

Yuuki in questo senso, era sempre stata una sfigata di prima categoria; non gliene andava mai dritta una.

Quella che aveva davanti era una villa inabitata almeno da due secoli, andandoci leggero. Il cancello che cigolava, il portone chiuso da una massiccia catena, i corvi che ti spiavano dagli alberi spogli del giardino, la classica fontana ormai inutilizzata... il ritratto perfetto di un film dell'orrore insomma.

L'unica sua consolazione risiedeva nel fatto di non essere sola.

Lanciò un'eloquente occhiata al suo compagno di missione che, come al solito, era impassibile a tutto.

Rain Otomi: mai qualcosa che lo turbasse.

I capelli sotto la luce della luna erano quasi color platino. Gli occhi, solitamente neri come la pece, avevano un ché di scarlatto.  

Lui era il così detto "bello e dannato", dall'aria eternamente corrucciata; ormai godeva di una certa fama tra loro Esorcisti.

Perché si, erano Esorcisti.

Com'era solita fare, raccolse i capelli mogano scuro, scalati e ribelli, in due codine alla base del collo, cosicché non le dessero fastidio e si lasciò andare ad un lungo respiro  << Ok. E adesso? >>

  << Che vuol dire "adesso"? >>  fece lui, alzando un sopracciglio  << Facciamo il nostro lavoro >> 

E detto ciò, cominciò a scalciare la porta, con la sua forza sovrumana, e ben presto ruppe le catene, lasciandoli libero accesso.

 << Cavolo Rain, fai piano! Vuoi che ci senta tutta la città? >> sbraitò lei, guardandosi intorno circospetta.

Ma lui non le diede retta, come sempre, e si addentrò all'interno lasciandola indietro. Si affrettò a raggiungerlo ma era così buio che non vedeva ad un palmo dal naso.

Si vergognava ad ammetterlo, ma le sue più grandi paure erano il buio ed il sangue. Non era proprio l'ideale per il suo "mestiere" ma, per quanto impegno ci avesse messo, non riusciva a guarire da queste due fobie.

Così, ancor prima che me se ne rendesse conto, aveva già stretto nel pugno la manica della giacca di Rain.

Non ne conosceva il motivo ma anche il più piccolo contatto con lui, persino il semplice stargli vicino, la faceva sentire protetta. Anzi, forse un motivo c'era. Dopotutto, se non fosse stato per Rain, lei non sarebbe stata lì, nel mondo dei vivi.

Lui se ne accorse, ma non fece nulla per districarsi dalla presa. La guardò di traverso, ma non voleva turbare quell'espressione concentrata con qualche battuta. Così, si limitò a rimanere immobile, forse per farle credere di non essersene accorto  << Allora? >> 

Yuuki, che odiava sembrare debole, come riscossa dal trans si ritrasse e disse, atteggiandosi da spaccona:  << Allora che? Su, entriamo in azione! >> 

Fece diversi passi avanti, ma la punta del suo piede incontrò qualcosa di non previsto e in meno di un secondo finì a terra, sbattendo la faccia.

Mentre pregava ogni possibile divinità esistente per non essersi rotta il naso, dietro di lei Rain sospirò, portandosi una mano alla testa
 << Ma perché in coppia con te? >> chiese, più rivolto a sé stesso che ad altri.

  << Potresti anche aiutarmi, bastardo... >>

  << Aspetta fuori, che è meglio >> 

  << Non se ne parla! >>  obbiettò lei, con una nuova grinta. Si rimise in piedi e gli sorrise, strizzandogli l'occhio  <<  Non ho intenzione di tirarmi indietro! Non me l'hai insegnato tu stesso? >>

I suoi occhi magnetici si incollarono a quelli della ragazza, che ebbe la sensazione che le stessero leggendo l'anima. Il sentimento di soggezione che era capace di infonderle Rain non aveva paragoni.

  << Immaginavo di sentirtelo dire >> borbottò alla fine il ragazzo, con quello che poteva essere definito un mezzo sorriso. Ma tornò serio in una frazione di secondo e Yuuki non poteva essere sicura di aver visto bene  << Muoviamoci allora. Non mi piace perdere tempo >>

Cacciò dalla cintura la torcia che erano abituati a portarsi dietro: non era certo la prima volta che dovevano svolgere missioni in ambienti perfettamente definibili  "case infestate".

Ciò che Rain illuminò aveva tutto l'aspetto di una normale villa con uno stile un po' arretrato, ma Yuuki sapeva bene che al suo interno si nascondeva qualcosa di sinistro.

  << E' davvero lugubre >> si lasciò sfuggire. Se ne pentì subito però, perché lui colse la palla al balzo per sfotterla dicendo:  << Paura? Non fartela sotto che non ho il ricambio >>

  << Spiritoso >> commentò lei, acida  << Ovvio che no >>

  << Certo... Allora? >> l'incalzò  << Senti qualcosa? Da che parte? >>

Yuuki capì subito a cosa si riferisse: il suo "potere".

Lei era l'unica tra gli Esorcisti a possedere la capacità di vedere i morti. Non l'aveva sempre avuta; l'aveva acquistata la sera in cui morirono i suoi genitori.

Una simile capacità era considerata un'arma infallibile dall'Organizzazione, perché le anime dei defunti, uccisi da morte violenta, erano le prede preferite dei demoni. 

Le creature che loro sterminavano.

Chiuse gli occhi, concentrandosi. Spesso e volentieri erano loro che le apparivano; era raro che dovesse richiamare la loro presenza di sua iniziativa.

Francamente, era una cosa che le metteva i brividi, ma si trattava pur sempre di lavoro.

E fu allora che la percepì, nitida come non mai, la sua aura. Arrivava dal secondo piano, ed era fredda. La sentiva vibrare.

Le aure che percepiva nella mente acquistavano sempre uno specifico colore. Non sapeva però se fosse lei a distinguerle in quel modo o se davvero avessero connotazioni differenti.

L'aura che stava percependo in quel momento era di un distinto color prugna.

  << E' al piano di sopra >> bisbigliò infine  << Dobbiamo stare attenti. E'... inquieta. Credo risenta della presenza demoniaca >>

  << Ho capito >>  disse Rain, imboccando le scale.

Yuuki sbuffò e lo rincorse  << A-aspettami! E... il demone? Lo avverti? >> gli chiese, sapendo bene che non esisteva persona più adatta di lui a cui rivolgere un interrogativo simile.

Rain si fermò un attimo e la guardò di traverso, mettendola in soggezione, come gli riusciva spesso  << Si farà vivo non appena capirà che intendiamo sottrargli la preda >> si limitò a dire. 

  << Bella consolazione >> borbottò, seguendolo.

Yuuki si fermò davanti alla seconda porta, conscia del fatto che si trovasse al suo interno.  Fece un cenno a Rain, che la capì all'istante, affiancandola, mentre si accingeva a ruotare la maniglia. 

L'interno era vuoto e spazioso, una grande finestra e delle lunghe tende ingiallite erano il particolare che dava più all'occhio. Rain si guardò intorno mentre Yuuki sapeva bene su cosa puntare lo sguardo.

Il fantasma era di fronte a lei, dandole le spalle. Posizionato davanti alla finestra, ma il vetro non le rivelava alcun riflesso.

Rain si fece indietro; sapeva che quello era il suo momento. Yuuki infatti, fece alcuni passi avanti, dopo essersi fatta coraggio.

Era una donna; o almeno avrebbe dovuto esserlo. Spesso e volentieri la ragazza  non riusciva a capire il sesso delle anime che incontrava.
Con la morte perdevano le loro caratteristiche umane, fino a diventare una massa indistinguibile.

Quella che aveva davanti, però, aveva conservato connotati ancora molto "terreni". Aveva lunghi capelli neri che le scivolavano lungo la schiena curva e una veste bianca.

Nonostante si fosse trovata in situazioni simili molte volte, puntualmente si sentiva sempre a disagio ed inesperta.

Esordì con la frase più banale di tutte:  << Ciao. Cosa... cosa ci fai qui? >> 

Non ottenne risposta ma non demorse. Non poteva andarle bene al primo tentativo.

Si avvicinò ancora, guardinga. Doveva andarci cauta, perché non sempre gli spiriti erano consci di essere morti.  << Come ti chiami? >> continuò, con gentilezza  << Se vuoi, io posso aiutarti >>

Ancora niente. Lo spirito continuava a tacere. Dopo qualche secondo, sentì un bisbiglio. 

La sua voce disse: "Non voglio morire".

Dopodiché, si voltò verso di lei.

Guardare il volto di un morto era sicuramente la parte peggiore. Quella che Yuuki temeva più in assoluto.

Quando era fortunata, la cosa che le faceva più male era assaporare la tristezza di quei visi; ma spesso le anime non avevano più niente che poteva definirle ancora umane.

Così come quella volta.

Ciò che vide la inorridì. Il volto della donna era completamente sfigurato: l'occhio sinistro fuoriusciva dal bulbo oculare, pendendo fino alla guancia, il candido vestito era macchiato di sangue scarlatto, e perdeva materia celebrale dalle orecchie.

Yuuki represse con immenso sforzo l'impulso di vomitare, sorreggendo il suo sguardo per quanto le fu possibile. 

Era sicuramente uno spirito colpito da morte violenta, non aveva dubbi. Anime del genere erano le prede preferite dei demoni. 

Erano due i modi attraverso cui le creature oscure potevano servivano delle anime dei defunti. O se ne cibavano, assorbendone essenza, aumentando così il proprio potere maligno e salire di rango.

Oppure, sfruttavano i sentimenti negativi suscitati dalla loro morte che li tenevano ancorati al mondo terreno, per trasformarli in loro simili, rendendoli burattini da manovrare e deturpandone la purezza.

Soltanto spiriti che della loro vita terrena conservavano emozioni negative, infatti, potevano diventare veri e propri demoni. 

Dopotutto, un demone non era altro che il limpido riflesso del male e della paura.

Era qualcosa di devastante e Yuuki non poteva permetterlo.

"Non voglio morire" ripeté la "donna".

Le si strinse il cuore e le parlò ancora, cercando di usare più tatto possibile:  << Mi dispiace. Tu... tu sei già morta >> le vennero gli occhi lucidi ma doveva ad ogni costo resistere  << Ti prego, permettimi di aiutarti >>

"Io non voglio scomparire!" urlò questa volta, avventandosi verso di lei.

Le anime non avevano vera e propria consistenza e non potevano fare davvero del "male", ma in compenso ti investivano dei sentimenti negativi che le animavano.

Yuuki sentì la forza della sua disperazione penetrarle dentro, quasi fino alle ossa, e si ritrovò a vivere i suoi ricordi.
 
 

Per dieci anni era rimasta nella casa, da sola, legata al luogo in cui è stata uccisa. 

Da sola, contro quattro uomini, aveva lottato fino alla fine per la propria vita, ma dodici coltellate le si erano conficcate nel ventre, ribaltandole le viscere.

Eppure le erano sembrate persone così amiche. Le avevano offerto da bere, erano state così generose... avevano detto che le avrebbero fatto vedere un bel posto.

Ma il loro obiettivo era solo lo stupro. E, indispettiti dalle sue resistenze, l'avevano eliminata. Aveva solo diciannove anni.

I sentimenti che avevano animato la sua morte, avvenuta per dissanguamento mentre i colpevoli fuggivano via, erano stati il dolore, rimorso, paura, disperazione. 

Rabbia. Odio. Vendetta.

 
 


Solo quando tornò alla realtà, Yuuki si accorse che stava piangendo. 

Aveva provato le stesse emozioni dello spettro e si era sentita come se avessero ucciso anche lei. 

Le era già accaduto precedentemente, ma era ogni volta era sempre come la prima. Non si sarebbe mai abituata a tutto quel dolore.

Purtroppo, con simili emozioni negative, la povera donna diventava la preda per eccellenza dei demoni.

La ragazza fece appena in tempo ad asciugarsi le lacrime per riprendere in mano la situazione, che sentì la voce di Rain urlare il suo nome:  << Yuuki!! >>

Si voltò, chiedendosi cosa poteva aver sconvolto fino a quel punto il compagno, ma era troppo tardi per allontanarsi dal demone che le era apparso alle spalle. Nel buio che ancora regnava dell'ambiente, tutto ciò che risaltava di lui erano gli occhi rossi.

Il cuore di Yuuki parve fermarsi e la ragazza venne investita dalla paura allo stato puro.


Tu Tum.  

Occhi rossi e maligni.

Tu Tum.

Occhi dello stesso colore del sangue.

Tu Tum.

Sangue che tingeva ogni cosa.
 


Come quella notte.
 
Quando ormai pensava di essere spacciata, sentì un braccio forte stringerle la vita e allontanarla dalla creatura oscura.

Rain le si parò davanti, trascinandola dietro di lui e puntando la Gospel, la sua inseparabile pistola, contro il demone.

Sparò senza esitazione, più e più volte, ma Yuuki sapeva che stava solo perdendo tempo. Il vero pericolo sarebbe passato solo quando l'anima del defunta avesse superato la  Line.

Putacaso il demone fosse riuscito ad impadronirsi della giovane avrebbero  dovuto dare i conti contro due nemici.

La presa di Rain sulla sua vita si allentò  << Che diavolo stai aspettando? Muoviti e purifica lo spirito! >> sbottò, continuando a sparare.

Yuuki annuì dopo attimi di smarrimento iniziale  << S-si! Pensa tu al demone! >> 

Tornò a concentrarsi sulla donna, che vide riversa a terra rannicchiata su sé stessa, come se avesse voluto cancellarsi.

"Non voglio morire" continuava a ripetere.

Nel guardarla, il cuore le si strinse in una morsa. Mai nessuno avrebbe dovuto soffrire in quel modo.

Era qualcosa di oltre modo ingiusto.

Mossa dalla compassione, si avvicinò alla donna e l'abbracciò. Per quanto forte fosse l'odio che la dominava, non aveva bisogno di nient'altro che avvertire l'amore che la vita le aveva sottratto troppo presto. Yuuki lo sapeva bene.

  << Va tutto bene >> le sussurrò  << Tu hai fatto del tuo meglio, hai lottato fino alla fine. Ma adesso è finita, non devi più star male. Non è giusto che continui a soffrire >>  si corresse  << Devi solo lasciarti andare. Liberati del rancore, ti prego >> 

La sentì calmarsi e l'agitazione della sua aura si affievolì. Le vibrazioni diminuirono e si acquietò. 

Poi si voltò verso di lei e, quella volta, Yuuki la trovò bellissima. Ma non era più un concetto terreno. Era qualcosa di più.
Ben presto scomparve e la giovane si ritrovò ad abbracciare il nulla. 

Sospirò, trascurando il senso di vuoto che le si era aperto nel petto, come accadeva ogni volta.  Ma era ancora presto per cantare vittoria  << Rain! >> urlò  << E' passata oltre! >> 

Lui allora caricò la Gospel e colpì il demone in mezzo alla fronte e sul cuore fino a quando non gli afferrò le tempie, staccandogli la testa dal collo, in un atto veloce quanto brutale.

Yuuki fu costretta a distogliere lo sguardo, cercando inutilmente di arrestare il tremolio che le pervadeva il corpo. Nonostante sapesse che ormai il peggio era passato, ci voleva sempre un po' perché riacquistasse la calma.

Le missioni che le venivano affidate si potevano considerare una sorta di prevenzione

Mentre, infatti, i normali Esorcisti si limitavano ad eliminare i demoni dei quali era stata accertata la presenza, lei si occupava si salvare le anime, evitando che si trasformassero nelle future creature oscure.

Yuuki non era una semplice Esorcista. 

Era l'Esorcista tra gli Esorcisti.

  << E' finita >> sentì dire da Rain, dopo un lasso di tempo che le parve infinito. 

Lo guardò, notando che del sangue gli macchiava il viso, che subito rimediò pulendosi con la manica della camicia. I suoi occhi brillavano di una strana adrenalina.

  << ...Ottimo lavoro >> bisbigliò alla fine la ragazza, stirando un sorriso  << Impeccabile come sempre >>

  << Tu, piuttosto >> la squadrò  << Non riesci ancora a guardare gli occhi di un demone? >>

Yuuki sgranò gli occhi. Strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nella carne, mentre si mordeva la guancia; quella domanda l'aveva colpita nell'intimo. 

Fu tentata di chiudersi a riccio, ma sapeva che in tal modo avrebbe dato solo conferma alle sue insinuazioni.

Odiava attaccarsi al passato e non riuscire ad andare avanti. Ed odiava che le persone lo pensassero.

Così si sforzò di apparire tranquilla  << Oh, ma no, ormai va tutto bene. Davvero, non mi lascio più intimorire >>

Ma non era mai stata brava a fingere ed era conscia che con Rain sarebbe stato inutile. Così abbassò gli occhi, aggiungendo:  << Anche se... non importa se io lo voglia o meno: le immagini di quella notte mi tornano sempre alla mente >> 

Andò indietro nel tempo ed i suoi occhi verdi fissarono il vuoto, diventando assenti. Ricordava tutto come se fosse stato solo ieri.
 

Tanto sangue...tutto quel sangue....
 

Rain tacque a lungo. Quando si mosse e le si avvicinò, cogliendola impreparata, le cinse le spalle con un braccio, in una buffa quanto impacciata stretta, o segno di incoraggiamento.

Yuuki rimase perfettamente immobile, incerta su come comportarsi. Rain non lo avrebbe mai capito. Ormai si era anche rassegnata a voler interpretare i suoi gesti apparentemente illogici; rischiava solo di scervellarsi.

  << Quella donna... >> fece all'improvviso il ragazzo, con la bocca vicina al suo orecchio   << ...l'hai salvata. Sii fiera di questo. Se adesso sei in grado di aiutare le anime è a causa di quell'avvenimento, dopotutto. Non dimenticartelo >> 

Yuuki, sinceramente colpita, alzò la testa per incontrare i suoi occhi ma lui non la ricambiò. Come se stesse fuggendo il suo sguardo.
Come doveva interpretarla adesso, quello che sembrava un incoraggiamento? Era così insolito da parte sua...

Fece per ringraziarlo, ma un improvviso sospetto le si materializzò nella mente. Sbatté ripetutamente le palpebre e gli domandò: << Come sai che era una donna? >> 

Non c'era traccia d'accusa nella sua voce, semplicemente era sorpresa. Non gli aveva detto che lo spirito fosse una donna. Non ne aveva nemmeno avuto il tempo.

Lo sentì irrigidirsi, ma non lasciò al presa su di lei. Forse perché, in quel modo, non fu costretto a guardarla negli occhi quando rispose:  << Hai... hai usato il femminile, prima. Non te ne sei accorta forse >> spiegò, conciso e sintetico come non era mai stato.

  << O-oh >> fece Yuuki, ancora con le idee non del tutto chiare  << Davvero? >>

  << Già. Che ti credevi? >> sbottò, lasciandola lentamente andare  << Su, andiamo adesso >> 

Improvvisamente, appena le si allontanò, la ragazza sentì freddo, come se fosse nuda e, il primo istinto che ebbe, fu quello di riabbracciarlo.

Ma non fece niente del genere e si morse il labbro per resistere all'impulso. Conoscendolo, non sarebbe stata una buona idea.

Si limitò a sorridere, annuendo  << Sì >> 
 
 





                                                                                              ***




                             
                                                                                              Continua...
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Yuki Kiryukan