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Autore: Mylia    04/01/2008    7 recensioni
Settimo anno a Hogwarts: i figli dei Mangiamorte hanno saggiamente deciso di non tornare a scuola.. tranne uno. Draco Malfoy è tornato, nonostante tutti lo evitino come se avesse la peste. Ma se fosse la persona che più ha odiato, quella a decidere di avvicinarsi a lui, e di scoprire com'è fatto il vero Draco? Ci si può fidare di qualcuno dopo tanto tempo passato ad odiarsi? Può l'amore superare davvero ogni ostacolo?
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Voldemort era stato sconfitto, finalmente.

Il Bene aveva trionfato sul Male, la profezia era stata rispettata: Harry Potter, il Precelto, aveva ucciso il Lord Oscuro, grazie all’aiuto dell’Ordine della Fenice e dei suoi migliori amici, Ron Weasley e Hermione Granger.

E ora, il Trio si preparava ad affrontare l’ultimo anno di scuola, a Hogwarts. Parecchie cose sarebbero cambiate quell’anno: prima di tutto, molti ragazzi di Serpeverde non sarebbero stati presenti. I loro genitori, infatti, riconosciuti Mangiamorte e complici del Signore Oscuro, erano stati incarcerati ad Azkaban, non più sorvegliata dai terribili Dissenatori, bensì da Auror ben addestrati.

Quell’anno inoltre, Silente l’aveva già anticipato ai tre amici, sarebbe stato lui stesso ad insegnare Difesa contro le Arti Oscure, con grande disappunto del professor Piton, che per l’ennesimo anno consecutivo vedeva sfumare la possibilità d’insegnare finalmente la sua materia preferita.

Infine, Harry sarebbe stato praticamente messo al centro dell’attenzione e idolato da tutti i suoi compagni e amici: come poteva essere diversamente, d’altronde, dopo aver ucciso il leggendario Lord Voldemort, l’incarnazione del Male?

Hermione sorrise al suo migliore amico, nel vagone centrale dell’Espresso per Hogwarts. Finalmente Harry sembrava essere tornato quello di sempre, sebbene spesso un velo di malinconia fosse visibile nei suoi occhi; tuttavia, ora che Voldemort non costituiva più un perricolo, anche lui sembrava essere pronto a vivere come un ragazzo normale.. o quasi.

- Ultimo anno a Hogwarts. - annunciò teatralmente Ron, guardando fuori dal finestrino. - Pazzesco, vero? -

Hermione non poteva essere più d’accordo: erano già passati sei anni da quando si erano conosciuti, e quell’anno, il settimo, sarebbe stato il loro ultimo anno a scuola. Il loro ultimo anno insieme.

La ragazza fu presa dalla malinconia: erano stati anni difficili, pericolosi, anche molto dolorosi.. anni in cui il futuro si presentava come un gigantesco buco nero, pronto ad inghiottire ogni cosa, trascinando tutto nell’oblio della morte.

Quante volte avevano rischiato la vita? Hermione aveva smesso di contarle. Eppure, se fosse potuta tornare indietro, avrebbe rifatto ogni cosa.

Perchè quegli anni le erano serviti per crescere, come persona e come strega, e soprattutto perchè, in quegli anni, aveva instaurato un rapporto di amicizia profonda con Harry e Ron, un rapporto che nemmeno il tempo sarebbe riuscito a logorare.

- Sì, pazzesco. - rispose Hermione, fissando i suoi amici.

Harry e Ron ricambiarono la sua occhiata.

- Sta per aprire i rubinetti.. di nuovo. - la canzonò dolcemente Harry, riferendosi ai frequenti pianti che, durante quell’estate, prendevano a Hermione.

La ragazza aveva infatti gli occhi lucidi e, dopo aver fatto una linguaccia a Harry, li abbracciò entrambi.

- Vi voglio bene.. - mormorò, la voce rotta dal pianto.

- Anche noi te ne vogliamo Hermione - le disse Ron, e Harry annuì.

Erano più che amici, erano come fratelli: i due ragazzi capivano Hermione, poichè anche loro avevano temuto tante, troppe volte, di veder uno di loro morire. Quello di Hermione era uno sfogo alla pressione e al nervosismo di quell’estate, in cui ogni istante passato insieme poteva essere l’ultimo.

Durante il viaggio in treno, nessuno di loro parlò: non ce n’era bisogno. Per la prima volta dopo sette anni, nessuno sentiva il bisogno di riempire il silenzio con le parole: e questo, perchè non si trattava di un silenzio teso o di paura, ma era il silenzio della pace, della stabilità.

Hermione sorrise al suo riflesso nel finestrino, chiudendo lentamente gli occhi: era ancora difficile da credere, spesso pensava di vivere un sogno. Ma era davvero tutto finito: avevano finito di combattere, di avere paura, di piangere. Ora potevano godersi la vita, come dei ragazzi 17enni dovrebbero poter fare.

Arrivarono a Hogwarts, e scesero dal treno, giusto in tempo per vedere Hagrid, il mezzogigante, radunare gli studenti del primo anno. Se solo Hermione ripensava a tutte la volte che la scuola aveva rischiato di chiudere.. eppure era ancora lì, e loro con lei.

Hagrid li salutò con un cenno della mano, che loro ricambiarono con un gran sorriso; si avviarono poi alle carrozze, dove Neville, Luna e Ginny li stavano aspettando: loro erano rimasti i più fedeli amici del Trio, soprattutto dopo aver combattutto nell’ES, l’Esercito di Silente, al quinto anno, ad insaputa dell’Inquisitore Supremo e successivo, quanto temporaneo, Preside di Hogwarts, Dolores Umbridge.

Quell’esperienza li aveva avvicinati, nonostante le loro differenze, e ora si ritrovavano più che volentieri per parlare o allenarsi: era diventata un’abitudine, quella di allenarsi nei duelli, e anche dopo la sconfitta di Voldemort avevano continuato nello stesso modo.

- Ultimo anno, eh? - disse Neville con un gran sorriso.

- Parla per te. - replicò Ginny - Io e Luna ne avremo ancora per un altro anno. -

- Sarà un anno decisamente interessante, questo. - disse Luna con la voce di chi è immerso nei propri pensieri, leggendo il Cavillo, la rivista di suo padre, come al solito al rovescio.

Nel corso degli anni, da quando l’aveva conosciuta, Hermione aveva dovuto ammettere che Luna, pur avendo un atteggiamento alquanto strano e incantato, era in realtà una ragazza molto sveglia: a dirla tutta, spesso capiva cose che gli altri non riuscivano a cogliere; era inoltre una persona dalla sincerità disarmante, senza peli sulla lingua. Non aveva problemi a dire ciò che pensava, indipendentemente da quanto la verità potesse essere imbarazzante.

- Avete sentito di Malfoy? - disse Neville, sporgendosi verso gli altri, incuriositi; persino Luna aveva smesso di leggere.

Hermione si volse verso il ragazzo, svegliandosi dai suoi pensieri.

- E’ tornato per finire la scuola. - annunciò Neville, orgoglioso di essere proprio lui il primo a riportare la notizia agli amici.

Ron strabuzzò gli occhi: - Ma è impazzito?! Perchè non ha fatto come i suoi amici? Appena metterà piede a scuola, verrà massacrato! - commentò.

Anche Hermione era perplessa: tutti i figli dei Mangiamorte avevano preso la saggia decisione di non tornare ad Hogwarts. Allora perchè Malfoy aveva deciso di finire la scuola? Proprio lui, figlio del braccio destro di Voldemort? Non aveva senso.

La ragazza cercò Harry con lo sguardo, ma il ragazzo era perplesso quanto lei: qualunque fosse il motivo per cui Malfoy aveva deciso di tornare a scuola, sarebbe stato un anno difficile, addirittura massacrante per lui.

I ragazzi arrivarono finalmente a Hogwarts, e si diressero subito in Sala Grande, dove Silente, dopo aver assistito come ogni anno allo smistamento, fece il solito discorso di apertura.

- Studenti, professori, ben tornati. Non riesco a esprimere la mia gioia, nel vedervi tutti qui, di fronte a me, vivi e vegeti. Sono stati anni difficili questi, lo so bene. Molti di voi si sono trovati davanti a prove che ragazzi della vostra età non dovrebbero mai affrontare. - disse il Preside, indugiando con lo sguardo al Trio - Molti di voi hanno perso persone a loro care in questo scontro contro il Male. So che niente di ciò che dirò potrà riportare in vita coloro che avete perso, nè alleviare il vostro dolore, ma lasciatemi dire una cosa. Ovunque si trovino, sono tutti fieri di voi. -

Il Preside si sedette, e un fragoroso applauso esplose dopo le sue parole, applauso che nacque anche tra i ragazzi di Serpeverde. Molti, come Neville, avevano gli occhi lucidi per le parole di Silente; Hermione si volse alla sua sinistra, verso Harry, e gli sorrise, stringendogli la mano: Silente aveva ragione. Ovunque si trovasse, Sirius e i suoi genitori erano fieri di lui.

Dopo le parole del Preside, le lunghe tavolate si riempirono di cibi e bevande di ogni tipo, e i ragazzi iniziarono a mangiare.

Ron, che sedeva alla destra di Hermione, le diede una gomitata.

- Guarda un pò lì! - esclamò, facendo un cenno con la testa verso il tavolo dei Serpeverde.

Draco Malfoy mangiava da solo, ad occhi bassi: intorno a lui, il vuoto: letteralmente. Nessuno si era seduto vicino a lui, creando così un enorme spazio vuoto tra il ragazzo e gli altri.

- Lo trattano come un lebbroso.. - mormorò Hermione, fissandolo.

- Beh, gli sta bene, no? Se lo merita! - esclamò Ron, ma Hermione scosse la testa.

- Non è questo il punto. - replicò - Malfoy non è uno stupido, sapeva a cosa andava incontro, decidendo di venire a Hogwarts quest’anno.. ma allora, perchè tornare? -

Durante la cena mille ipotesi, una più fantasiosa dell’altra, si fecero strada nella mente di Hermione: la ragazza non si accorse nemmeno dei suoi amici che, a cena finita, la chiamavano per andare in sala comune. Arrivatavi, salutò Harry e Ron, e andò subito in camera sua: una stanza singola, essendo stata promossa Caposcuola insieme a Ron, il quale aveva tra l’altro dovuto sopportare l’abbraccio soffocante di una Molly Weasley in lacrime dall’orgoglio, e le infinite prese in giro dei suoi fratelli, Fred e George.

Quella notte, Hermione si addormentò a fatica: non riusciva a togliersi dalla testa l’immagine di Malfoy in Sala Grande, ad occhi bassi, da solo.

Quando finalmente la ragazza riuscì a prendere sonno, un’unico interrogativo era rimasto fisso nella sua mente, deciso a non andarsene.

Perchè?

 

 

Finalmente, la mia prima longfiction!! Non tiene conto degli avvenimenti di "Harry Potter e il Principe Mezzosangue", in quanto Voldemort è stato sconfitto, e Silente è ancora vivo. Spero vi piaccia, vi prego, me li concedete due minuti per un commento?? Anche solo per sapere se la storia vi è piaciuta.. è molto importante per me!! Grazie!

Bacionissimi a tutti!!!

Mylia

 

  
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