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Autore: Giulia23    20/06/2013    16 recensioni
A causa della sua amica Bonnie, Caroline si ritrova catapultata nel passato al fianco di Klaus, Signore indiscusso dello Hampshire. Ma un'importante ed inattesa missione la attende e dovrà rimanere al fianco del suo nemico se vorrà portarla a termine.
< Non preoccupatevi Caroline, non vi farò del male.> non era un mostro, almeno non in quel senso. < Giurate.> sussurrò lei fissandolo negli occhi quasi per voler leggervi attraverso.
Klaus si trovò a rispondere ancor prima di riuscire a capire l’importanza e lo sforzo sovrumano che quella promessa avrebbe comportato.
< Giuro.>le disse sorridendole e facendo un passo verso la sua direzione. Questa volta Caroline non indietreggiò. No, era rimasta abbagliata da quel dolce sorriso. Il primo sincero e spiazzante sorriso che la ragazza aveva visto comparire su quel volto irresistibile.
Caroline annuì.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ebbene sì, il grande momento è arrivato mie care! =) Ho scritto il capitolo in fretta perché tutte le idee per renderlo degno delle aspettative, stavano esplodendo nella mia testa. Spero davvero che vi piaccia, ci ho messo tutto il mio impegno per dedicarlo a tutte le persone che mi seguono, che commentano e che mi dimostrano il loro calore. Ma una dedica speciale va a Elyxa85 Mery1992  jo_gio17 e terry88febbraio, siete la mia ispirazione, non saprei come esprimere meglio l’importanza delle vostre parole, questo capitolo è per voi. Mie care siete state ufficialmente invitato al ballo dei Mikaelson ;-).
 
 
Alla fine Caroline aveva deciso che l’idea del trombettiere fosse un po’ troppo strana, almeno per lei ma aveva fatto sì che un nutrito gruppo di guardie controllasse discretamente l’arrivo di ogni invitato, depennandolo così dalla vista. Non voleva avere sorprese da Mikael proprio quella sera, e non era mai stata una stupida.
C’era solo un piccolo problema che non riusciva a risolvere. Visto che praticamente viveva nello stesso palazzo dove ci sarebbe stata la festa, Klaus sarebbe dovuto passare a prenderla?
Forse no, forse doveva aspettare un altro po’ nella sua camera, ricontrollare il trucco, i capelli… rifare il letto, pulire un po’ la canna del camino, mettersi a ricamare qualcosa!
No, ok …. Doveva tranquillizzarsi. Diamine, doveva trovare il coraggio di aprire la porta, scendere quelle enormi scale di marmo, sperando di non cadere, ed entrare nel salone. Perché poi si sentiva così agitata?
Come prima di  un … oh no, no e poi no! Quello non era un appuntamento vero? Ma certo che non lo era!
Klaus l’aveva invitata a fargli compagnia per la serata …. Solo quello. Insomma sicuramente andare ad un ballo non accompagnati doveva essere una sorta di tabù nel ‘500. Sicuramente!
 < Caroline, avanti! Sono arrivati quasi tutti! L’orchestra ha già iniziato a suonare, vuoi farti attend…> ma alla vista di Caroline, Becky rimase paralizzata e con la bocca aperta sul ciglio della porta.
 < Sei bellissima.> sussurrò fuori l’amica quasi sotto shock. L’aveva lasciata poco meno di mezz’ora prima per andare ad indossare il suo vestito e lasciar fare a Caroline lo stesso. Aveva già visto separatamente vestito, acconciatura e trucco ed era tutto meraviglioso, ma osservare il risultato finale l’aveva lasciata senza parole.
 < Sir Niklaus questa sera non riuscirà a staccare gli occhi da te.> le sorrise civettuola e complice l’amica.
 < Non credo sarò solo io stasera a fare incetta di cuori!> scherzò la vampira andando ad abbracciare Becky.
 < Sei bellissima anche tu! John è un ragazzo fortunato.> le sussurrò amorevolmente all’orecchio la vampira.
L’amica si scostò da lei e la fissò interrogativa.
 < Oh avanti! Lui è cotto di te ed il modo in cui lo guardi … Mi domando solo se ve ne siate accorti voi due.>
Becky arrossì e si lisciò il vestito color rosa antico, che metteva in risalto il suo splendido incarnato nocciola.  < In realtà questo vestito me lo ha regalato lui. > sussurrò sognante prima di rivolgere un mega sorriso a Caroline che contraccambiò con lo stesso calore.   < Ma non è successo nulla …> si corresse Becky.
 < Ancora!> scherzò Caroline prendendola sottobraccio e facendola ridere.
  < Perché sei nervosa?> le domandò con tranquillità l’amica, tornando seria.
Caroline deglutì rumorosamente, pensò distrattamente che la gola non le bruciava. Strano, non beveva sangue umano da più di un giorno, ma non aveva fame. Affatto. Forse era per via dei crampi allo stomaco che le stavano togliendo il respiro.
 < Non lo so. Ho un brutto presentimento. O forse no, forse vorrei solo che questa serata andasse veramente bene. Credo di aver bisogno di normalità. Sono state settimane fin troppo movimentate.> “E poi ho paura di combinare un bel casino con Klaus”. Ma quella paura era meglio tenersela per sé.
 < Non si approfitterebbe mai di te. Credo che lui ti ami, anche Elijah lo pensa. L’ho sentito litigare con Rebekah riguardo a questo. E devo dire che da quando ti ha conosciuta è diventato un padrone migliore. Più … umano.> osservò serena Becky.
Caroline scoppiò a ridere di gusto, tanto da doversi coprire la bocca con la mano. Becky la stava fissando con aria enigmatica e preoccupata, così decise di placare almeno un po’ le sue risa.
 < Scusa. È che … umano! Klaus … umano. Non avrei mai pensato di sentir pronunciare le due parole in una stessa frase!> commentò ancora ridendo. Cavolo, ma anche lei lo aveva pensato!
Era diverso… lei lo aveva visto. Aveva potuto vedere l’immensa umanità che muoveva le fila di ogni azione del suo ibrido, ma non pensava nessun altro avrebbe potuto notare o accettare quel cambiamento. Ma se così era … forse c’era davvero una speranza. Le sue non erano solo illusioni, lo aveva cambiato. Forse i suoi amici sarebbero riusciti a capire, se avessero potuto vedere coi loro occhi …
Qualcuno bussò alla porta facendola sobbalzare per la sorpresa.
 < Becky, Amelia ci vuole parlare nelle cucine, ora. > si sentì la voce di Rose provenire dall’altro lato della porta.
 < Scusami, ci vediamo di sotto … nel frattempo cerca di recuperare la sanità mentale ok?> scherzò con aria un po’ troppo seria la ragazza, mentre usciva velocemente dalla stanza.
  < Ok. > bofonchiò Caroline mettendo il broncio e facendo scoppiare a ridere l’amica.
Ok, il grande momento era arrivato. Doveva solo autoconvincersi che tutto sarebbe andato bene. Se ogni grande serata a Mystic Falls finiva inevitabilmente per diventare un immenso e sanguinario delirio, non voleva di certo dire che sarebbe successo anche quella notte. Giusto?
Caroline prese un profondo respiro e si ripeté per l’ennesima volta che tutto sarebbe andato bene.
 
 
 
Più della metà degli ospiti aveva già fatto il suo ingresso ed era stata accolta da un elegantissimo Elijah, una civettuola Rebekah ed un educato ma alquanto impaziente Klaus.
L’orchestra aveva cominciato a suonare musica da sottofondo, per allietare le noiose chiacchiere di rito. Tutto era stupendo, Caroline aveva reso quella sala già molto bella, un vero e proprio splendore.
Gli enormi candelabri in cristallo che pendevano dal soffitto e quelli da parete illuminavano la stanza di una luce calda, quasi incantata. Su ogni bicchiere o superficie bagnata un piccolo arcobaleno di colori andava a crearsi, gli alti candelabri a forma di angelo delimitavano la stanza. Gli specchi, lucenti come non lo erano mai stati, creavano così tanti giochi d’illusione da far sorridere chiunque, come fosse un bambino. E poi fiori in ogni dove e le tende di velluto bianco lasciate aperte per lasciar trapelare la dolce luce lunare. Era tutto meraviglioso. Ma ben presto Klaus dovette ricredersi, c’era qualcosa di ancor più meraviglioso ad attenderlo.
Una forza misteriosa gli aveva suggerito di voltarsi. Proprio in quel momento. Un profumo inconfondibile lo raggiunse, facendolo sorridere.
Ferma, immobile, bellissima all’inizio della breve scalinata che introduceva nella sala, c’era un angelo.
Caroline sembrò guardarsi intorno allarmata, quando incrociò lo sguardo di Klaus però il suo viso si accese in un sorriso mozzafiato. Aveva trovato quello che stava cercando. Sembrò in imbarazzo, sollevò lievemente il suo vestito e concentrò tutta la sua attenzione sui gradini.
In maniera automatica Klaus si incamminò a passo svelto e deciso verso di lei, rischiando di prendere a spallate persino qualche invitato. Il cavaliere che era in lui era difficile da soffocare, voleva aiutarla. Come se quella fosse l’impresa più difficile che Caroline potesse intraprendere in vita sua.
Lei, che era bellissima. Le parole non potevano esprimere quello che Klaus sentiva incendiargli il cuore e la mente mentre le si avvicinava.
Caroline era avvolta in un lungo e sensuale vestito blu. Un tono di blu che sembrava richiamare quello più intenso degli occhi di Klaus, e quello più chiaro, luminoso dei suoi. In realtà il corsetto aderente di un blu azzurrite, impreziosito lungo la scollatura da una cascata di piccoli diamantini, andava a placarsi pian piano fino a raggiungere una dolce tonalità celeste lungo la fine della gonna. Una sottile cintura color avorio, decorata con piccoli lapislazzuli le cingeva la vita sottile, per poi scivolare sinuosa dietro di lei, tra le pieghe del suo vestito. Le maniche trasparenti, lasciate cadere seducentemente poco al di sotto delle sue spalle univano i due elementi che impreziosivano l’intero vestito in un gioco incantevole di blu, celesti e bianchi : diamanti e lapislazzuli ne percorrevano l’intera lunghezza, sparsi qua e là sul tessuto celeste chiaro, fino a diventare due bracciali di luce intesa attorno alle maniche. I lunghi boccoli, più luminosi del solito, erano lasciati ricadere lungo le sue spalle, sul suo petto prosperoso. Solo i ciuffi laterali erano stati tirati indietro in due incantevoli trecce per scoprirle il volto perfetto. Erano tenute da uno splendido diadema medievale che le cadeva sulla fronte in piccole gocce diamantate.
No, lei non era solo una fata, una miraggio, una visione. Caroline era una creatura celestiale. La ragazza che si era scoperto, con sua immensa sorpresa, ad amare più di ogni cosa al mondo.
Klaus afferrò la mano di Caroline con delicatezza, la vampira era ancora intenta a fissare le sue scarpe felice di essere arrivata sana e salva all’ultimo gradino. Alzò il viso lentamente, non si aspettava di trovarlo lì.
 < In pensiero per me? Visto, sono stata in grado di non farvi sfigurare atterrando al centro del salone.> scherzò Caroline con aria così dolce da farli accendere entrambi nel medesimo, sconvolgente sorriso.
 < In realtà stavo temendo di vedervi svanire davanti ai miei occhi, siete stupenda stasera Caroline. La donna più bella ed incantevole che io abbia mai avuto l’onore di osservare. E fidatevi, in cinquecento anni ho potuto incontrare molte donne. Ma voi siete semplicemente un angelo. Non si può competere con un miraggio. > disse Klaus con tutta la serietà e la galanteria di un uomo d’altri tempi.
Caroline rimase a fissarlo incredula e sorpresa. Lui le aveva davvero rivolto quelle parole? O se l’era solo sognato? Qualcuno doveva darle un pizzicotto! Ora!
 La vampira fece scorrere audacemente i suoi occhi sul corpo di Klaus. La giacca di velluto rigido, color marrone ambrato che indossava era completamente chiusa fino al collo donandogli un’aria austera, ma seducente. Di certo non lasciava spazio all’immaginazione. La sottile cintura color oro cadeva … beh cadeva dove era meglio non soffermarsi a guardare. I Pantaloni di pelle nera, aderenti gli conferivano un’aria temibile ed elegante allo stesso tempo. Era perfetto.
 < Non ci ho sicuramente messo tanto tempo quanto voi.> la punzecchiò solare l’ibrido. < E dopo questo studio approfondito della mia persona vorreste ancora dire che non vi piaccio?> un sorriso sornione e malizioso increspò gli angoli della sua bocca. Subito dopo le rivolse un elegante inchino, offrendole la sua mano.
 < Volete dirmi che per apparire bella, devo impegnarmi più del solito?>  osservò la vampira, alzando un sopracciglio. Klaus sollevò lo sguardo e le donò un sorriso così malizioso da farla sentire imbarazzata.
 < Non volevo assolutamente dire questo, e lo sapete. Vedo che avete un ottimo modo per eludere le domande delle quali non volete dare risposta.> la punzecchiò divertito senza accennare ad alzarsi.
 < Non illudetevi, le mie labbra non toccheranno le vostre di mia spontanea volontà nemmeno sotto coercizione stasera!> rispose stizzita la ragazza.
Caroline lo fissò, giocosamente irritata e lo superò con passo deciso, lasciandolo solo ed ancora inchinato. Klaus si tirò sù, sorridendo come un bambino e la raggiunse per pararsi davanti a lei.
 < Avete accettato di essere la mia dama per stasera, offritemi almeno un ballo.> la fissò con aria così seducente e perentoria che Caroline non potè fare nulla se non rimanere a fissarlo intrappolata dal suo magnetismo.
 < La musica non è adatta per nessun ballo.> osservò, quasi sollevata Caroline. Si, Becky il giorno precedente aveva cercato di farle un corso accelerato di balli rinascimentali, ma doveva ammettere che ricordare tutti i passi sarebbe stato impossibile.
Klaus non allontanò un solo istante gli occhi da lei e dopo un gesto della mano, la musica cambiò intonando una melodia più gioviale.
Solo allora Caroline si accorse che quasi tutte le persone nella stanza li stavano fissando e prontamente si era creato un grande vuoto al centro della sala. I più coraggiosi si inchinarono davanti alle loro dame per condurle al centro della sala e Caroline si ritrovò ad afferrare la mano di Klaus con un sorriso.
Klaus la allineò con fare disinvolto assieme alle altre dame,  e raggiunge gli uomini che si trovavano schierati davanti a loro.
Si, dire che si sentiva disorientata era dire poco. Cosa che sembrò non passare inosservata a Klaus. Infatti quando tutti gli uomini fecero un profondo inchino, l’ibrido non staccò mai gli occhi da lei e le sorrise con aria seducente e rassicurante, tanto da ammaliarla.
Con un secondo di ritardo anche Caroline si inchinò assieme alle altre dame. Klaus l’aveva distratta, non era giusto! Ed ora quello scemo stava ridendo sotto i baffi della sua gaffe.
Finalmente Caroline riuscì a riconoscere la musica e ad associarne così i primi passi. Il ballo più complicato di tutti, favoloso!
Le dame ed i loro cavalieri si avvicinarono, pronti a cominciare le loro danze.
 < Siete incantevole. > le sussurrò seducente in un orecchio Klaus, mentre faceva scorrere la sua mano lungo il basso ventre di Caroline, per poi posarsi contro il suo fianco. La vampira fece lo stesso, con molta meno malizia ovviamente. Ed i due presero a girare lentamente, così come le altre coppie.
 < Lo avete già detto. Cos’è avete finito le battute del vostro repertorio da seduttore?> lo punzecchiò Caroline, irritata dal modo eccitante e fin troppo possessivo con il quale Klaus faceva muovere le sue mani su di lei.
 < Dinanzi alla vostra bellezza mi sento disarmato, non prendetemi in giro per questo amore. Non esistono altre parole che io conosca per esprimere la vostra perfezione. E non solo questa sera. Siete incantevole in ogni vostro gesto. Non sono solo i vostri profondi e limpidi occhi azzurri che adoro, ma anche quello che vi è dietro. Voi. Quale incantesimo mi avete fatto?> Le labbra di Klaus le sfiorarono la guancia, lasciandole scivolare sulla pelle il suo respiro caldo. Un brivido inaspettato le attraversò la spina dorsale, facendola annaspare per un po’ d’aria.
Ma proprio in quel momento Klaus si allontanò da lei, con un sorriso malizioso sulle labbra.
Ah già, il ballo! Caroline tornò alle sua postazione e si preparò a prendere la mano di ogni uomo, facendo una mezza giravolta, così come facevano le altre donne.
Non potè non notare gli sguardi di approvazioni che le rivolgevano alcuni uomini, due o tre di loro provarono persino a parlarle. Caroline rispondeva cordialmente, ma il suo sguardo era fisso su quello di Klaus. Si avvinava a lei con passi di danza eleganti, seducenti. Nonostante tutto sembrava un cacciatore intento a raggiungere la sua presa.
 < Non posso separarmi da voi nemmeno per la durata di un ballo a quanto pare.> osservò iracondo l’ibrido mentre le afferrava una mano e la aiutava a compiere la sua giravolta.
 Caroline lo fissò malamente ma non ebbe il tempo di rispondergli. Stupido ballo!
Un altro giro del genere e Klaus ripiombò su di lei come un falco. Non sapeva quale fosse l’umore di quello psicopatico, non lo aveva più degnato di uno sguardo.
 < Non sto facendo niente di male, io non vi appartengo!> sibilò la ragazza prima di fare due passi indietro e tornare nella postazione iniziale. Si guardarono in cagnesco, ognuno irritato verso l’altro. Se quella non era passione, nessuno nella stanza sapeva spiegarsi cos altro fosse!
Con una sola, iraconda falcata Klaus si avvicinò a Caroline, un attimo prima di tutti gli altri. La afferrò per la vita e la strattonò contro di lui.
  < È vero, non mi appartenete. Ma siete mia. Non consento a nessun uomo di posare gli occhi su di voi in quel modo.>  le ruggì contro mentre la fissava con aria severa.
  < Allora dovrete estrarre molte orbite oculari! E poi io non sono vostra! > rispose irritata la vampira mentre si lasciava trasportare nel ballo dall’ibrido. La musica si era fatta più calma, romantica.
Senza staccare gli occhi da lei Klaus fece scivolare la mano libera sotto quella di Caroline, per alzarle all’altezza delle loro spalle. La vampira posò automaticamente l’altra mano sulla spalla dell’ibrido.
  < Continuate a mentire a voi stessa, ma non potete negare l’attrazione che vi lega a me.>  le sussurrò maledettamente seducente contro le sue labbra.
Klaus chinò il viso di lato dolcemente e si avvicinò ancor più al viso della vampira.
Caroline chiuse gli occhi, troppo stordita dalle emozioni contrastanti che provava verso di lui. Voleva quel bacio, come negarlo?
Ma invece delle soffici labbra dell’ibrido la ragazza si ritrovò a contemplare la sua risata.
  < Oh no mia dolce Caroline, abbiamo fatto una scommessa ed intendo vincerla. Voi però mi sembrate molto vicina alla sconfitta.> scherzò con aria fin troppo felice ed eccitata l’ibrido mentre la trascinava in una gioiosa giravolta.
Caroline lo guardò stizzita e cercò di divincolarsi da lui.  < Non vi stavo baciando!>
 < Ma non stavate nemmeno opponendo resistenza.> osservò l’ibrido.
Touchè, maledizione! Touchè!
 < Va bene, cosa ne dite se ricominciamo da capo?> le domandò dolcemente Klaus mentre incatenava i loro sguardi.
 < Cosa intendete?> domandò la vampira ancora irritata.
 < Mi concedete l’onore di questo ballo?> le domandò sorridente l’ibrido mentre la faceva volteggiare sotto il suo braccio.
La riportò contro il suo corpo con un seducente strattone ed entrambi scoppiarono a ridere.
 < Come non potrei negarlo ad  un ballerino provetto come voi!> scherzò Caroline che finalmente riusciva a sentirsi rilassata. Se stessa.
Klaus le riservò un sorriso sincero, luminoso. Un sorriso così umano e gioviale da confonderla.
Per il resto del ballo si lasciarono trasportare dalle dolci note della musica, stretti l’uno all’altra in un abbraccio sicuramente poco consono. Persi l’uno negli occhi dell’altro.
Klaus avvicinò le sue labbra a quelle di Caroline e rimase fisso, combattendo contro la sua voglia di colmare quella breve distanza.
Quando la musica cessò si ritrovarono fermi al centro della sala senza nessuna voglia di allontanarsi. Fu Caroline la prima ad abbassare gli occhi, imbarazzata mentre Klaus le riservava un sorriso gentile e comprensivo.
 < Venite con me.> le sussurrò con aria sognante. Klaus fece scivolare il braccio di Caroline sotto il proprio e si indirizzò verso una delle porte finestre che si stagliano sul lato della sala.
 < Niklaus, questo ballo credo sia il migliore che abbiate mai organizzato. È tutto incantevole.> un ragazzo sulla trentina, alto, moro ed affascinante si parò davanti a loro, accompagnato da una ragazza dai capelli rossi ed il viso a forma di cuore.
 < Non è merito mio devo ammettere.> rispose con tono falsamente educato l’ibrido.
 < Siete stata voi?> domandò stralunato il ragazzo guardando Caroline.
 < Si, come avete fatto ad indovinarlo?> la vampira percepiva l’impazienza di Klaus, non voleva di certo perdere tempo a chiacchierare con i suoi ospiti, ma la reazione del giovane l’aveva davvero incuriosita.
 < Il modo in cui Niklaus lo ha detto …> osservò con fare  enigmatico. < Avete fatto davvero un ottimo lavoro … ?>
 < Caroline.> rispose gentilmente la vampira. Cercò di sorridere alla giovane ragazza davanti a lei, ma sembrava essere un ornamento appeso al braccio del suo accompagnatore.
 < Miss, Milady … come dovrei chiamarvi?> domandò l’uomo.
 < Basta così.> tuonò perentorio l’ibrido catturando tutti gli sguardi su di lui.
 < Se siete venuto qui per indagare sulla mia vita privata, potete andare. Adesso!> ruggì l’ibrido con aria minacciosa.
L’uomo balbettò qualcosa, cercando di scusarsi ma lo sguardo di fuoco che Klaus gli rivolse lo fece desistere. Sotto lo sguardo di tutti, il gentiluomo e la sua dama lasciarono in fretta la sala.
 < Perché lo avete fatto?> gli domandò scioccata Caroline, con tono d’accusa.
 < Vi stava apertamente offendendo.> sibilò iracondo l’ibrido mentre stringeva la presa attorno al braccio di Caroline e ricominciava a camminare verso la sua vecchia destinazione.
 < Cosa? Aveva solo chiesto il mio nome?> si, Klaus era ufficialmente uscito fuori di testa.
 < Caroline, ma come fate a non capire? Siete così ingenua … Cercava di capire con quale titolo chiamarvi. Voleva sapere se siete la mia cortigiana, la mia amante o la mia puttana.> sentenziò duramente, mentre si fermava per osservare la reazione di Caroline. Era ancora arrabbiato, si vedeva.
 < Oh …> sussurrò fuori la vampira, scombussolata.   < E che differenza c’è? > non riusciva davvero a capirlo.
Klaus scrollò la testa con fare disperato e si accostò al tavolino dei liquori.
 < Sareste la mia cortigiana se foste una prostituta di mestiere ed io vi avessi pagato. La mia amante se foste di nobili natali, magari sposata ma in una relazione adultera con me, mentre sareste … se foste una serva e vi obbligassi a venire a letto con me.> parlò lentamente, con fare calmo mentre versava il whisky in due bicchieri di cristallo.
Ne passò uno a Caroline che lo afferrò prontamente e mandò giù una lunga sorsata. Si sentiva la gola in fiamme.
 < E cosa sarei io per voi in realtà?> domandò con voce strozzata. Quello strano modo di pensare era mille miglia lontano dal suo mondo. Ma era il mondo di Klaus. E all’improvviso non poteva fare a meno di domandarsi cosa fosse lei per lui. Uno strano panico si impossessò delle sue membra in attesa di quella risposta.
Lo sguardo di Klaus si fece calmo, dolce. Con la mano libera accarezzò il viso di Caroline mentre le rivolgeva un sorriso disarmante.
 < Voi siete Caroline. Non esistono etichette che possano imprigionare il vostro spirito.> le disse con tono rassicurante. Sembrava quasi sconvolto dal fatto che lei non lo capisse.
Bella risposta, pensò Caroline mentre riprendeva a respirare.
 < Ma se proprio questa gente deve parlare di voi, che vi pensi come la dama che sto cercando in ogni modo di conquistare. Siete una donna libera Caroline e spero che un giorno potrò chiamarvi mia.> gli occhi blu dell’ibrido si legarono ai suoi con così tanta devozione e profondità da farla sentire nuda di fronte a lui.
 < Provo qualcosa per voi.> sbuffò fuori Caroline senza trovare il controllo della sua bocca.
 < E le splendide parole che mi rivolgete mi fanno sentire… bene. Riuscite a rendermi persino felice delle volte, certo quando non fate di tutto per irritarmi a morte.> scherzò la vampira nel tentativo di alleggerire l’atmosfera. Si portò a guardare il bicchiere che teneva tra le mani e ne mandò giù un’altra profonda sorsata. Cosa stava facendo?
 La mano di Klaus le sollevò dolcemente il viso. Voleva vederla in quell’istante, doveva riuscire a credere con i suoi occhi che le parole di Caroline fossero reali.
Il sorriso di Klaus … quel sorriso. In quel preciso momento sembrava un giovane innamorato, così felice da far accendere della stessa gioia i suoi profondi occhi blu.
 < Alla fine avete ceduto.> scherzò facendola ridere.  < Voglio mostrarvi una cosa.>
Klaus afferrò il suo bicchiere e lo posò sul tavolino, la prese sottobraccio e la guidò in silenzio oltre la porta finestra più vicina.
Quei giardini di notte sembravano incantati e la luce lunare quella sera sembrava così forte da stendere il suo candido velo in ogni dove.
Camminarono per un po’ in silenzio, scambiandosi sguardi imbarazzati o sognanti ed osservando il mondo attorno a loro.
 < Vorrei mostrarvi così tante cose. Questo mondo a volte sa essere un incantevole luogo in cui vivere, ma per stasera ,mi accontenterò di mostrarvi il mio. > disse a voce bassa, suadente l’ibrido mentre le stringeva la mano. Caroline gli rispose con un sorriso solare e piacevolmente sorpreso.
Klaus si fermò all’improvviso.  < Eccoci arrivati.> aprì una porta che si trovava sull’ala est del castello e da vero gentiluomo si inchinò, facendola entrare per prima.
La stanza era completamente al buio ma quell’odore era inconfondibile.
 < Aspettate.> le sussurrò seducentemente Klaus prima di allontanarsi da lei. Accese le candele sfruttando la super velocità da vampiro, così che in un attimo Caroline si ritrovò immersa nello studio di Klaus.
Quadri di ogni dimensione erano appesi ovunque, qualcuno era adagiato a terra, altri erano coperti. Foreste di pini, la Sfinge, immense distese di grano, il Colosseo e persino una mandria di cavalli si materializzarono davanti a lei lasciandola senza parole.
Caroline si accese in un sorriso mozzafiato, che non venne interrotto nemmeno dall’avvicinarsi suadente dell’ibrido.
Klaus si fermò pochi centimetri di fronte a lei.
 < La mia passione.> sussurrò senza staccare gli occhi dai suoi.
Le mani di Caroline si gettarono sul suo volto e le sue labbra si schiantarono voraci e sensuali su quelle dell’ibrido. Non le importava di perdere la scommessa, non avrebbe tollerato un altro giochetto sensuale da parte sua, senza avere prima un bacio.
Klaus rispose al bacio con prontezza, vorace, repentino come un cobra. Afferrò rudemente il bacino di Caroline e lo premette contro il suo, mentre un ruggito sommesso gli usciva dalle labbra.
La lingua di Klaus scivolò sinuosa e dirompente dentro la sua bocca per dare vita ad una danza inebriante.
Oh mio Dio, lei doveva avere di più, lei doveva sentirlo contro la sua pelle!
Caroline lo scaraventò contro il muro, facendolo inciampare in qualche quadro. Nessuno dei due ci fece troppo caso. Si gettò contro di lui, facendo aderire perfettamente i loro corpi. Le mani di Caroline scivolano frenetiche sul petto, l’addome e la schiena di Klaus facendolo andare fuori di testa.
L’ibrido la afferrò per le cosce e la fece salire su di lui.
Le gambe di Caroline erano intrecciate dietro la vita di Klaus, che con desiderio travolgente e possessivo continuava a baciarla senza interruzione.
Sentire la mani di Klaus sorreggerla le fece andare il sangue in ebollizione. Una mano ferma, rude contro il suo fianco, l’altra aperta, seducente contro la sua natica.
 < Oh al diavolo tutto.> sussurrò fuori la vampira tra un bacio e un gemito di piacere.
Afferrò il bavero della giacca di Klaus e la aprì, rompendone i bottoni e la camicia sottostante.
Fu in quel momento che Klaus la depositò a terra contro voglia. Si tolse con velocità vampiresca giacca e camicia e riafferrò Caroline per la vita, schiacciandola contro di lui facendoli scoppiare a ridere.
Mentre le sue mani scorrevano seducenti sulla schiena di Caroline, a slacciare i lacci del vestito, la lingua di Klaus si divertiva a tormentare il collo della vampira.
Un gemito di piacere e Caroline sentì il vestito scivolare a terra.
Si afferrò con maggior bisogno alle spalle di Klaus e lo baciò con tutta la passione che le incendiava il cuore.
Klaus la afferrò dolcemente per la vita e scostò le sue labbra da lei.
Caroline lo fissò allarmata e ansante.
 < Alla fine avete ceduto voi, posso vedere.> scherzò l’ibrido senza alcun tono d’accusa o di vittoria. Solo gioia.
I due scoppiarono a ridere assieme, ma Klaus si fece subito serio quando il suo sguardo si posò sulla leggera sottoveste di seta della vampira. Ne stropicciò il tessuto adagiato sotto la sua mano, posata contro la vita di Caroline.
 < Ne siete sicura?> domandò con aria seria tornando a fissarla negli occhi.
Caroline rispose alla sua domanda con uno smagliante sorriso. A dire il vero un po’ divertito.
 < È per questo che vi siete fermato?> domandò con aria incredula.
 La dolcezza e la serietà con la quale Klaus ricambiò il suo sguardo la fecero sentire inopportuna, ma … al sicuro.
 <  So di aver scherzato a lungo con voi su questo fatto, ma non voglio che vi sentiate obbligata, non voglio che ve ne pentiate.> la ruga di preoccupazione che era comparsa sulla sua fronte le scaldò il cuore.
Caroline fece scorrere le mani sul petto dell’ibrido, sempre più sù fino ad intrecciarle dietro la sua nuca.
 < Volete farmi sentire una poco di buono o volete che vi implori, mio cavaliere?> scherzò la ragazza.
Lo sguardo di Klaus si accese di desiderio ed eccitazione, abbandonando in un istante la preoccupazioni dell’attimo prima.
Sollevò Caroline, prendendola in braccio con uno scatto felino e le rivolse il più seducente e malizioso dei sorrisi.
 < Non si dica mai che ho lasciato insoddisfatta una donzella.> scherzò facendola scoppiare a ridere. Si indirizzò con la super velocità fuori dalla studio, diretto nella sua stanza.
Sapeva che sfruttando le sue doti sovrannaturali, nessun occhio umano avrebbe potuto vederli.
Ma le urla,  il rumore di vetri infranti e il frastuono che ne seguì interruppero la sua marcia.
Klaus si immobilizzò ancora con Caroline tra le braccia. Era appena uscito dalla porta e quel delirio era cominciato all’improvviso. Sentiva odore di bruciato, di sangue. Cosa diavolo stava succedendo?
Depositò Caroline a terra, anche lei allarmata quanto lui.
 < Va nelle tue stanze Caroline, ora!> non era stato un ordine, ma una supplica dettata dalla sua disperazione. Non poteva saperla in pericolo.
Caroline ricambiò il suo sguardo preoccupato e sembrò combattere contro se stessa, ma l’attimo dopo era scomparsa.
Klaus gettò fuori un sospiro di sollievo e schizzò verso il Salone degli Specchi. Era da lì che proveniva tutto il frastuono.
La scena apocalittica che gli si parò davanti lo lasciò senza parole.
C’erano persone riverse a terra in un lago di sangue, altre che si accalcavano contro ogni uscita nel disperato tentativo di sfuggire alle fiamme o … ai lupi.
Ogni vetrata era in frantumi, una quindicina di lupi mannari aggredivano e divoravano ogni cosa trovavano sul loro cammino.
Il suo sguardo corse ad Elijah e Rebekah, erano bloccati in un angolo del salone, completamente accerchiati dai lupi.
In un attimo Klaus fu al loro fianco. Spezzò la gamba di uno dei tavolini della sala e avvicinandola alle fiamme creò una fiaccola.
Cominciò ad agitarla davanti al muso delle bestiacce mentre Elijah seguiva l’idea del fratello e si muniva anche lui di quell’arma improvvisata.
 < Dove eri finito fratello?> gli domandò Elijah mettendosi al suo fianco. Poi osservando il petto nudo di Klaus, alzò un sopracciglio ed annuì divertito. < Capito.>
 < Cosa è successo?> domandò l’ibrido al fratello mentre con la coda dell’occhio notava che anche Rebekah si era ripresa dallo shock e si era armata.
 < Stavamo ballando, tutto era normale. All’improvviso i lupi hanno infranto le finestre e gettato a terra i candelabri e la stanza ha preso fuoco. Dovremmo fuggire.> osservò con tono calmo Elijah mentre gettava a terra un lupo che aveva avuto la pessima idea di scagliarsi contro di lui, allontanandosi dal branco.
 Fu Rebekah a finire l’opera spezzandogli l’osso del collo col piede.
 < Brutti pidocchiosi, fareste bene ad andarvene se non volete fare la stessa fine del vostro amico!> gridò la vampira.
I lupi sembrarono alzare un ringhio lamentoso alla vista del loro compagno morto ed in un attimo, all’unisono si lanciarono tutti all’attacco.
Klaus stava tentando di mettere se stesso in prima fila. Il morso di un lupo non lo avrebbe di certo ucciso, ma non sapeva se poteva infettare i suoi fratelli.
Aveva ucciso due lupi con un colpo netto alla testa, ed aveva dato fuoco ad un terzo. Ma uno di loro, approfittandosi della sua distrazione si era gettato contro il suo braccio, mordendolo fino a straccarne la carne.
Elijah aveva afferrato il lupo e scaraventato dall’altra parte della sala, ma in quel momento Rebekah stordita dalla vista del fratello ricoperto di sangue, scoprì il collo ad uno dei suoi assalitori.
 < Rebekah!> urlò l’ibrido, a terra e con un braccio quasi del tutto andato.
Non poteva vederla morire così, davanti ai suoi occhi.
Ma in quell’istante una Furia dai capelli dorati si parò davanti a Rebekah e utilizzando un candelabro come una mazza da baseball colpì il lupo sul muso facendolo capitolare a terra.
La vampira fissò con aria preoccupata l’ibrido, che a sua volta la stava fissando scioccato e furente.
Caroline si voltò in direzione di Rebekah.  < Usa questa.> e le consegnò tra le mani una strana piantina.
 < Strozzalupo.> sussurrò l’Originale rivolgendole un sorriso di ringraziamento.
Caroline si voltò verso i lupi rimanenti. Elijah era intento a fermare due di loro, mentre Klaus era già tornato in piedi.
La vampira afferrò qualcosa dal suo corpetto e lo lanciò contro i lupi facendoli indietreggiare. La gita a cavallo di quella mattina si era rivelata più fruttuosa di quanto si aspettasse. Aveva potuto notare con stupore numerose piante di strozzalupo nel bosco.
Klaus si portò al suo fianco e parando una mano davanti a lei, la fece indietreggiare di un passo. Per portarla dietro di lui.
 < Ti avevo detto di andare via Caroline.> sibilò mentre riafferrava la fiaccola e la agitava davanti ai lupi.
 < Ed io ti ho fatto una promessa. Non avrei mai potuto lasciarti da solo a combattere.> lo rimproverò la vampira.
Il ruggito profondo e spettrale che Klaus gettò fuori alla vista di un lupo che puntava la gola di Caroline, fece abbassare le orecchie degli animali e rabbrividire tutti loro.
 < Lei non si tocca.> ruggì fuori prima di gettarsi contro il lupo e rompergli l’osso del collo.
Fu in quel momento che Caroline notò Sam riverso a terra in un mare di sangue.
Senza pensarci due volte si gettò su di lui e constatò con sollievo che respirava ancora. Morse il suo polso e lo portò vicino alle labbra dell’amico facendolo bere ma in quel momento un lupo le morse la caviglia trascinandola verso di lui.
Klaus fu vicino a lei in un secondo. Afferrò il lupo per la coda e lo scaraventò contro il muro. Solo sentire il rumore delle sue ossa che si spezzarono riuscì a tranquillizzarlo.
 < Sono solo tre, puoi gestirli?> domandò Klaus al fratello.
Elijah lo fissò negli occhi ed annuì sicuro, così fece Rebekah ponendosi al suo fianco.
Klaus prese tra le braccia Caroline e corse via dalla sala.
In un battito di ciglia si ritrovarono alla cascata che quella mattina era stata la meta della loro cavalcata.
Klaus adagiò Caroline contro un albero e controllò la sua caviglia.
 < Ti ha morsa.> sibilò fuori come se fosse stata una bestemmia.
 < Non è niente.> sussurrò Caroline che già cominciava a sentire il veleno bruciarle la pelle.
 < Non è vero! Perché diavolo devi metterti sempre nei guai? Perché non puoi darmi retta una dannata volta!> le sbraitò contro l’ibrido tirandosi in piedi.
 < Sam stava morendo!> gli urlò contro la vampira scioccata.
 < Tu stavi morendo, dannazione non lo capisci? Se ti avesse morsa alla gola? Se ti avesse strappato a morsi la testa?> non lo aveva mai visto così furioso. Le stava persino dando del tu.
 < Non potevo non intervenire!> rispose con le lacrime agli occhi la ragazza.
Klaus si immobilizzò per guardarla. Caroline stava piangendo, la sua Caroline stava piangendo. Tutta la rabbia svanì di colpo, si chinò davanti a lei e le afferrò il viso tra le mani, le sorrise e con una mossa rapida corse alle sue labbra dischiuse per placare il loro terrore.
Un bacio vorace, passionale ma dolce, calibrato. Sembrava temere di farle del male, ma le loro labbra bruciavano dello stesso desiderio. Dovevano sapere di non essersi persi.
Caroline staccò le labbra da lui e lasciò le lacrime scorrere libere sulle sue guance.
 < Il tuo braccio.> sussurrò piangendo.
Klaus le sollevò il volto con le dita, rivolgendole il più amorevole dei sorrisi.
 < Sta già guarendo, non preoccuparti.> disse mentre le scostava i capelli dal viso e giocava con i diamanti del diadema che ancora le impreziosiva la fronte.
Caroline gli rivolse un sorriso provato ma sincero.  < Non posso perderti.> sussurrò quasi singhiozzando.
Il volto di Klaus si contorse in una smorfia di dolore, non poteva vederla soffrire in quel modo. Le accarezzò il viso con entrambe le mani e la baciò con dolcezza, lentamente. Sembrava voler prolungare il contatto tra le loro labbra per sempre.
 < Non mi perderai, ma non sono certo di poter dire lo stesso di te se continui a metterti in prima linea in questo modo.> cercò di farla sorridere. Ci riuscì nonostante il tono di rimprovero della sua voce.
< Non credo riusciremo mai a trovarci d’accordo su questo.> gli rispose Caroline cercando di soffocare le lacrime.
Klaus le sorrise e la baciò di nuovo, con più passione. Ogni bacio sembrava essere una piccola riprova dell’averla lì, davanti a lui, viva.
Caroline si afferrò alle sue spalle e cercò di soffocare il terrore provato, in quelle magnifiche labbra.
Una sensazione di pace riuscì ad avvolgerla facendole dimenticare il dolore. Le sue mani corsero lungo il petto nudo dell’ibrido mentre quelle di Klaus le avvolsero la vita per farla scivolare a terra.
Si portò sopra di lei, reggendo il suo peso sul braccio ancora sano mentre con l’altro le accarezzava il collo.
Quei baci, quelle labbra. Sembravano essere diventati il loro ossigeno. Si sentivano completi, al sicuro… felici solo quando le labbra dell’altro sfioravano le proprie.
 < Non vi perderò.> sussurrò con tono possessivo e perentorio l’ibrido, contro la bocca della ragazza.
Klaus fece scivolare il vestito di Caroline lungo il suo busto. Aveva ri indossato frettolosamente l’abito del ballo, il corsetto ancora slacciato si rivelò provvidenziale.
 < Dovete bere il mio sangue.> sussurrò seducente Klaus contro il collo di Caroline.
La vampira lo fissò spiazzata, ma ben presto capì che l’ibrido aveva ragione. Il veleno aveva già cominciato a far salire la sua temperatura corporea. La vampira annuì mordendosi le labbra. Non sapeva perché, ma assaporare il angue di Klaus mentre era mezza nuda sotto di lui sembrava avere tutto un altro sapore rispetto alle altre volte in cui lo aveva fatto. C’era una complicità ed una tenerezza tra loro che mai prima era riuscita ad avvolgerli completamente.
Klaus morse il suo polso e lo avvicinò alla bocca della vampira. Caroline posò dolcemente le sue labbra sulla ferita, ma al contatto col sapore inebriante del sangue di Klaus perse totalmente il controllo. Affondò i canini nella sua carne e succhiò avidamente quel nettare vitale ed afrodisiaco. Da quando non si nutriva? Diavolo, stava morendo di fame. Come aveva fatto a non accorgersene!
Klaus chiuse gli occhi e si lasciò cullare da quella sensazione di abbandono e condivisione che mai aveva provato prima d’allora. Non aveva mai condiviso il suo sangue con nessuno. Non così, donare non era mai stato il suo forte, ma con lei sentiva di poter fare a meno persino della sua anima, se ancora ne avesse avuta una. Gliela avrebbe donata, come in realtà stava facendo.
In preda ad una strana estasi Klaus afferrò la nuca di Caroline per aiutarla a bere, mentre le mani della vampira si aggrappavano al suo braccio per premerlo con desiderio contro la sua bocca. Con un gemito il viso di Klaus affondò nel collo di Caroline, saggiandone il profumo.
Vi depositò un dolce bacio che fece tornare Caroline alla realtà. Si staccò all’improvviso dal suo polso e lo fissò scioccata. Klaus sollevò un poco la testa per sorriderle in modo maledettamente malizioso.
 < Ne stavo bevendo troppo.> disse in un soffio la vampira, ancora sotto shock. Aveva il fiatone e la testa le girava vorticosamente. Sentiva tutte le terminazioni nervose del suo corpo accendersi, bruciare. Si passò la lingua sulle labbra, quel sapore … era inebriante.
 < Perché non mi avete fermata?> lo rimproverò la vampira ad occhi sbarrati.
In quel momento la mano di Klaus si posò sulla coscia di Caroline, la strinse affondando seducentemente le dita nella tenera carne della vampira.  < Volete fermarmi?> sussurrò contro le labbra della vampira mentre fissava gli occhi in quelli di lei. Caroline deglutì, ancora ansante senza essere in grado di emettere una parola. La situazione era tremendamente seducente.
La mano di Klaus scivolò sinuosa fino alle sue natiche e risalì lasciando una scia di fuoco e brividi lungo il fianco di Caroline.  < Ed ora?> le domandò con la voce resa rauca dal desiderio. Si avvicinò ancora di più alle labbra di Caroline, le sfiorò impercettibilmente ma non la baciò.
 < Klaus …> sospirò Caroline ormai incantata dalla stupenda creatura che si ergeva sopra di lei.
Un angolo della bocca dell’ibrido si alzò in un sorriso malizioso e complice. La mano di Klaus sfiorò il seno della ragazza fino a raggiungere la spalla. Con un solo dito fece scivolare la spallina della sottoveste di Caroline.  < Adesso?> domandò di nuovo, con aria seducente.
Ok, aveva capito il concetto! Ora basta! Caroline afferrò con foga la nuca di Klaus e lo portò  rudemente contro le sue labbra. Lo desiderava da morire.
Klaus rispose al bacio facendo muovere la sua soffice bocca sulle labbra di Caroline. Le sue mani corsero a sollevarle la sottoveste mentre baciava con foga il viso, il collo ed infine le la labbra della vampira.
Caroline gettò la testa indietro lasciandosi sfuggire un gemito di piacere che fece perdere definitivamente qualsiasi inibizione a Klaus.
Senza smettere per un momento di baciarla con vorace passione, l’ibrido fece scorrere la leggera sottoveste di seta di Caroline fino alla sua pancia. La vampira lo aiutò a toglierla completamente tra un bacio e l’altro.
Klaus rimase immobile, esterrefatto dinanzi alla bellezza di Caroline. Rimase retto sulle sue braccia a guardarla, dolce e seducente, completamente nuda stesa sotto di lui. No, nulla avrebbe mai potuto eguagliare quel momento. In cinquecento anni di vita, quell’attimo era l’unico che Klaus sentisse sarebbe mai valso la pena rivivere.
Caroline lo fissò accennando un sorriso timido ma stranamente malizioso. Klaus si accese allora in un sorriso solare ed incredulo. La sua Caroline, era il suo porto e la sua tempesta.
 < Non lo trovo giusto.> disse trattenendo un sorriso la vampira.
 < Cosa amore?> domandò solare l’ibrido prevedendo l’imminente battuta di Caroline.
 < Fissare una signora quando voi siete ancora vestito.> scherzò la vampira mentre faceva scivolare le mani lungo l’addome tonico dell’ibrido fino ai suoi pantaloni.
 < Che maleducato. Aspettate, possiamo sempre rimediare.> disse mentre si slacciava i primi bottoni. I due amanti scoppiarono a ridere assieme prima di scontrarsi in un nuovo, seducente e dirompente bacio.
I pantaloni di Klaus scivolarono al suolo e l’ibrido adagiò seducentemente il suo corpo contro quello di Caroline, pelle contro pelle. La vampira lo fissò allarmata, sentiva ogni parte del suo corpo andare in ebollizione a contatto con lui, con Klaus, con le use mani, il suo torace muscoloso, le sua braccia, la sua pelle.  Ma stava facendo la cosa giusta?
 < Quando vi ho detto di volervi donare il mondo non scherzavo. Me stesso però è la cosa più preziosa che ho da offrirvi. Prendete tutto, sono vostro. > Le disse con aria seria e rassicurante Klaus mentre la fissava magneticamente negli occhi, donandole una promessa sempiterna.
Si, stava facendo la cosa giusta.
Il sapore delle dolci labbra di Klaus cancellò ogni suo dubbio mentre con un movimento sinuoso, dolce affondava dentro di lei per fondersi in un corpo solo, una persona sola … un’anima sola.
 
 
 
Allora ragazze che ne pensate? Avrei voluto approfondire un po’ di più la situazione finale ;-), ma non sapevo se vi avrei scandalizzate o meno, quindi chiedo prima il vostro parere! Nel caso in cui volessi scendere nel dettaglio, non vi scandalizzereste vero? Penso comunque di rimanere fedele al rating arancione, beh più o meno ;-). Un bacio grande a tutte voi e … come sempre critiche, consigli, futuri desideri per la storia sono più che ben accolti! Spero tanto di non avervi deluso!
  
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