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Autore: Bianca__    20/06/2013    1 recensioni
Nel quartiere londinese di Camden Town, Victoria è la proprietaria di una modesta libreria, lei abita con una coinquilina di nome Zoey, un "artista" impacciata e poco sveglia.
La protagonista incontra Louis Tomlinson che si trova nella capitale inglese per promuovere un album, quando lei entra nel suo negozio e si incontrano per la prima volta.
è una commedia che narra la storia d'amore tra una pop star e una ragazza comune.
-' Infondo sono solo un ragazzo,in piedi di fronte a una ragazza e le sta chiedendo di amarlo.'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pubblico era in estasi. Applaudiva e incitava. Cosa? Lo scoprirete presto…
Presentatore: restate con noi e tra pochissimo, avremo la fortuna di parlare con gli One Direction!
Lo disse con un tono estasiato, ma comunque si poteva intuire la sua stanchezza e la sua impassibilità. A lui non interessava affatto che gli One Direction sarebbero andati nel suo studio televisivo. Aveva solo bisogno di soldi e di un pubblico affiatato, per questo faceva così.
Presentatore: La più grande Boy Band del momento. L’ ultimo disco della band sta scalando ancora una volta in classifica ….
Il pubblico continuava ad applaudire e lui continuava a parlare, nulla di nuovo ma eccoli, eccoli davanti ai riflettori. Sorrisi, sorrisi falsi per qualche scatto e via. Spopolavano su tutte le riviste, su tutti i palchi di tutte le città, erano loro: Gli One Direction.
Non ostante però avessero successo e tutto quello che si potesse desiderare, a loro mancava una cosa: Una vita. Paparazzi su paparazzi li opprimevano e ormai non potevano più uscirne.
Soprattutto a uno di loro pesava questa cosa: Louis. Il più grande, forse il più ‘cercato’ dalle telecamere, forse quello a cui mancava di più una serata in famiglia e via.
Dall’ altra parte della città invece, in un modesto quartiere di Londra si trovava Victoria. Una semplice ragazza di città
VICTORIA’S VERSE.
Naturalmente ho sempre ascoltato le loro canzoni e li ho sempre trovati..ehm, come dire.. Famosi!
Però, ecco, milioni e milioni di anni luce lontano dalla realtà in cui vivo,che sarebbe qui: Camden Town, il mio angolo di Londra preferito. C’è il mercato, dove nei giorni feriali si vende ogni genere di frutta e verdura noto all’ uomo, la bottega del tatuaggio: con fuori un tizio che si è ubriacato e non ricorda perchè si è fatto incidere ‘Sono pazzo di Lenny’ sul braccio, i parrucchieri: dove tutti quelli che escono sembrano una delle space girl versione ‘i capelli sono miei e me li gestisco io’. E poi all’ improvviso hai il fine settimana: dall’ alba centinaia di bancarelle sbucano fuori dal nulla affollando tutte le vie e d’ovunque guardi, migliaia di persone comprano milioni di oggetti di antiquariato: alcuni autentici e altri…mmm, non proprio ‘autentici’.  La cosa bella è che tutti i miei amici sono finiti in questa parte di Londra. Ed è così quindi che passo i miei giorni e i miei anni: in questo piccolo villaggio al centro della città in una casa dal portone blu che abbiamo acquistato io e il mio ragazzo prima che lui mi piantasse per una tipa che sembra il clone di Saylor Moon.
E dove ora conduco una specie di mezza vita con una coinquilina di nome…
NARRATORE.
Victoria: ZOEY! Sono qua!
Zoey: Ciao! Ehm.. non è che mi aiuteresti per una decisione di vitale importanza?
Victoria: E’ importante paragonata diciamo a quella di aiutare la vita dei peluches nel terzo mondo?
Zoey: No! Finalmente ho un appuntamento con quello strafigo di John e volevo essere sicura di aver scelto la T-shirt giusta!
Victoria: quali sono le alternative?
Zoey: aspetta bella, ti faccio vedere!
Come potete intuire, Zoey non è affatto una ragazza, diciamo.. sveglia! Anzi.. non lo è per niente!
Mentre Victoria si preparava un toast, Zoey saliva frettolosamente le scale per assicurarsi che scegliesse una maglietta giusta. Scese le scale con una maglietta con su scritto ‘ Amo il sangue baby’ e con una macchia di sangue disegnata
Zoey: La prima è questa! Grr forte eh?
Victoria: Ecco… mmh.. magari non gronda tanto… romanticismo!
Zoey: Mh, afferrato il concetto! Ma non disperiamoci
E iniziò di nuovo a correre su per le scale
Zoey: se è il romanticismo che cerchiamo, credo di avere la cosa giusta!
Mentre Victoria prendeva il burro per il suo toast, Zoey scese con una maglietta con una  scritta e enorme: ‘METTILO QUI’ E una freccia che indicava… beh  vi lascio immaginare cosa!
Victoria: anche in questo caso magari pensa che non è vero amore che hai in mente…
Victoria parlava a Zoey con un tono da ritardata ma lei subito si fece seria
Zoey: Hai ragione amica! Ce n’è un'altra ancora però!
Non appena Vic prese la marmellata, scese di fretta Zoey cantando
Zoey: VERO AMOOORE ECCOMI QUAA!
E questa volta scese con una maglietta tempestata di cuori e con su scritto ‘Sei il ragazzo più carino del mondo’
Victoria: Ma si! Si, è perfetta!
Zoey: Ohhh ! fantastico! Grazie! Fammi gli auguri!
Victoria: In bocca al lupo!
Zoey esagitata salì le scale saltando ma non appena si girò, Victoria si accorse di una scritta nel retro della maglietta: ‘TI VA UNA SCOPATA’ ?
Okay, era senza speranze.
VICTORIA’S VERSE:
Era un altro piatto mercoledì in cui attraversavo il mercato per andare a lavorare, mai sospettando che sarebbe stato il giorno che avrebbe cambiato per sempre la mia vita. A proposito, io lavoro in una piccola libreria ma a dire il vero… si vendeva poco e niente. Condividevo il lavoro con Martin, un mio caro amico.
Mentre Martin andava a comprare un cappuccino al bar qui a fianco, io mettevo a posto il settore ‘viaggi’ della libreria quando d’ un tratto si aprì la porta. Entrò un ragazzo: non più di venti due anni con un cappello e un grande paio di occhiali da sole.
NARRATORE
Inizialmente Victoria stentò a riconoscerlo…Ma poi si accorse che
Victoria: Ehm… posso aiutarla?
Lui la guardò e disse soltanto
Louis: No grazie, do solo uno sguardo.
Victoria: Bene…
Continuava a fissarlo instancabilmente, nel caso si fosse sbagliata a capire chi fosse…Louis estrasse un libro e guardò la copertina
Victoria: Ehm, quel libro non è un gran che! Cioè, mi permetta ma sprecherebbe il suo denaro! Questo qua invece
Disse tirando su un libro dalla scrivania
Victoria: questo è molto buono!
Louis: Grazie, ci penserò…Anzi, prendo questo qua!
Indicando quello scelto da lui
Victoria: Oh certo, certo in effetti anche questo è buono, un classico direi! Sa cosa lei dico?
Louis: dai, non darmi del lei!
Victoria: d’accordo, sai cosa ti dico ? Le do quest’ altro gratis! Puo’ essere utile per.. accendere il camino, incartare il pesce, quelle cose li!
Louis sorrise guardandola
Victoria: Ecco a lei! Oh, a te scusa, ecco a te!
Disse lei porgendogli la busta con i libri
Louis: Grazie
E uscì.
Louis Tomlinson aveva appena acquistato dei libri nella libreria di Victoria e lei ancora non riusciva a capacitarsene. Andò alla vetrina e sbirciò Louis finchè non scomparve dietrò l’ angolo
Martin: Rieccomi quaa! Capuccino per tutti !
Victoria: Grazie…
Martin: cos’ hai? Vicky ?
Victoria: Nulla.. Nulla..
Louis Tomlinson aveva appena acquistato del libri nella libreria di Victoria e lei avrebbe dovuto rivederlo. Al più presto.
Victoria uscì dal negozio dicendo che sarebbe andata a prendere una spremuta d’ arancia, ma in realtà era soltanto una scusa per uscire e distrarsi.
Martin: Ehi! E il cappuccino?
Victoria: Non mi va, è caldo.
Martin: E quindi?
Victoria: E quindi ho caldo e non mi va!
Martin: Boh, voi donne siete strane… ma forse..
Senza che Martin potesse aggiungere nulla, lei si diresse verso il bar, prese la sua spremuta e mentre tornava, svoltando l’ angolo andò a sbattere con un ragazzo versando su di lui tutta la spremuta. Era Louis.
Victoria: Oddio, scusa!!
Louis: Dio! Sono fradicio!
Victoria: Mi dispiace tanto, mi dispiace tanto! Sono mortificata! Non so, io abito dall’ altro lato della strada, ho acqua e sapone se vuoi darti una sistemata!
Louis: No grazie, ho solo bisogno di trovare la mia macchina in questo momento.
Victoria: Ma ne sei sicuro?
Louis: D’ accordo, beh.. cosa intendi per ‘l’ altro lato della strada? ‘ quanti metri disti?
Victoria: una ventina di metri, eccola è li!
Disse lei indicando il grande portone blu
Victoria: casa mia è quella con la porta blu.
Louis sbuffò e fece cenno di andare.
I due arrivarono in casa. Era un disastro: disordine assoluto. E Victoria era più che i imbarazzo.
Victoria: Accomodati pure.. devo solo, sistemare un po’… Ahm, bene, bene. Vieni, non è in ordine come al solito ma.. vabeh, Il bagno è al piano di sopra!
Lui spaesato salì le scale e mentre raggiungeva il bagno Victoria cercava impacciatamente di dare un senso a quella cucina. Louis si cambiò e scese, con una maglietta al quanto scollata.
Ci fu un momento di silenzio imbarazzante
Victoria: Ti va un po’ di spremuta di arancia prima di andare?
Louis: No
Victoria: Caffe’ ?
Louis: No…
Victoria: the!
Louis la guardò in un modo al quanto strano
Victoria: Forse no… ehm qualcosa di freddo!
E si diresse verso il frigo, lo aprì. E guardandolo disse
Victoria: Coca? Acqua? Una.. ehm, disgustosa bevanda zuccherina che dicono fatta con “frutti della foresta” ?
Louis: No.
Victoria: Vuoi qualcosa da mangiare?
Louis sorrise, lei sempre frugando dentro il frigo disse
Victoria: Albicocche?
Louis: No
Victoria: Miele?
Louis: No
Victoria: Dici sempre di no.. a tutto ?
Louis:…No!
Victoria annuì un po’ stranita
Louis: è meglio che vada, grazie per l’ aiuto!
Victoria: Tu sei il benvenuto, spero di rivederti, anche se dopo aver letto quell’ orribile libro dubito che tornerai in negozio!
Entrambi accennarono una risata.
Louis: Grazie.
Victoria: Figurati!
Louis si diresse alla porta e Victoria lo seguì, si trovavano uno di fronte l’ altro, molto vicini tra loro.
Victoria: Allora… è stato bello conoscerti! Surreale ma…ma bello!
Aggiunse con tono un po’ insicuro e un po’ vergognato, Louis aprì la porta, indossò nuovamente gli occhiali e uscì
Louis: Ciao.
Victoria: Ciao…
La porta si chiuse, Victoria ci si appoggiò sopra e infilando le mani tra i capelli iniziò a scivolare con la schiena attaccata al portone finchè il sedere non toccò il pavimento. In effetti era abbastanza surreale quella situazione e lei stentava ancora a crederci.
Zoey: C’è qualcosa di strano in questo yogurt
Victoria alzò la testa, vide Zoey in mutande e reggiseno con un barattolo bianco in mano, mise le mani sulla faccia e pensò che forse era meglio non dirle nulla dell’ accaduto.
Victoria: Zoey, quello non è yougurt.
Zoey guardò il barattolo e poi guardò Victoria in attesa di una risposta ma la risposta non arrivava, Vic era troppo immersa nei suoi pensieri per badare a quelle cretinate.
Zoey: Ah no? Cos’ è allora?
Victoria: quella è maionese.
Zoey: Ah si? Maionese dici? Allora è ottima. Un ottima maionese! Ah Vic, ti va se ci guardiamo qualche film stasera? Ho davvero dei bei film!
Victoria sospirò, si alzò da terra e raggiunse la coinquilina.
Victoria: Vada per i film.
Era stata catapultata in una situazione assai strana. Louis Tomlinson. Prima in libreria. Poi a casa. Dentro casa sua. Era assurdo ma sperava di rivederlo, lo sperava davvero.
  
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