Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Raheela Orbeli    21/06/2013    6 recensioni
La Roulette Russa è puro brivido; dentro di te scorre l'adrenalina e la senti parte integrante del tuo corpo, interagisci con essa. La paura domina ogni tua emozione ti controlla completamente, se giochi non puoi più tirarti indietro.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Roulette Russa.

 

 

Vedeva i loro volti sconosciuti, erano tutti maschera dello stesso antico terrore, della medesima paura di essere i prossimi ad andare all'altro mondo, di non poter contare sulla fortuna che fino a quel momento li aveva accompagnati e di sentire quella pallottola perforare la loro tempia in maniera brutale.

 

Era davvero quello il coraggio? Era davvero quella la maniera per dimostrarlo? Le sembrava un atto di codardia, il peggiore di tutti. Era un suicidio, una morte certa, lenta e dolorosa dove l'ansia corrodeva lo stomaco. Una delle peggiori.

 

Cosa spingeva quei uomini ad essere in quel posto? Cosa spingeva lei in quel luogo? Era semplice. Elementare. Era colpa sua, lui era l'inizio e la fine di tutto, il suo punto fermo, lo scoglio su cui aggrapparsi durante una tempesta nelle acque torbide dell'oceano, l'unico a cui dare ascolto, il suo assassino.

 

La Roulette Russa è puro brivido; dentro di te scorre l'adrenalina e la senti parte integrante del tuo corpo, interagisci con essa. La paura domina ogni tua emozione ti controlla completamente, se giochi non puoi più tirarti indietro.

 

Le aveva spiegato tutto quanto, lei si era fatta incantare da quelle parole oscure e misteriose, da quel gioco macabro e violento perché, infondo, la Roulette Russa era quello che mancava nella sua vita: il brivido.

 

Le giornate erano un lungo protrarsi delle stesse azioni, medesimi rituali compiuti mille volte che la rendevano sempre più triste e angosciata, pronta a compiere qualsiasi scelleratezza pur di cambiare, dare una svolta alla vita.

 

Il cuore le batteva velocissimo, correva all'impazzata come un cavallo libero, e il sudore le scendeva lento, unico testimone tangibile dell'atto vile che stava per commettere, presente per mostrarle le sue colpe.

 

Il respiro era irregolare, ansimi e gemiti la strozzavano letteralmente, era l'odore della paura che le entrava dentro minuto dopo minuto.

 

Cercò il suo sguardo in quel mare di occhi estranei, per avere certezza e sicurezza e quando lo trovò rimase immobile, pietrificata dalla durezza della sua espressione, era calmo, estremamente calmo.

 

Era come un automa, privo di emozioni. Aveva spento il tasto di sentimenti ed era rimasto solo un essere a lei sconosciuto che aspettava con ansia che la pistola passasse nelle sue mani per sentirsi potente, il padrone della morte, per poterla sconfiggere.

 

La vide, l'arma del delitto quell'accozzaglia di ferro che le faceva nascere in terrore dentro, era come se il metallo le fosse entrato nelle viscere gelandola nella posizione innaturale in cui si trovava.

 

Devi solo premere il grilletto. L'unica mossa che doveva compiere, l'unico gesto che la separava dalla vita o dalla morte, pensieri terribili l'attanagliavano e quindi decise di chiudere gli occhi fino al momento del suo turno.

 

Ora vedeva solo l'oscurità, tutto era avvolto nelle tenebre e i suoi sensi all'erta per scorgere il rumore di quella famosa pallottola che non arrivava a sentirsi, si faceva attendere.

 

Non aveva tempo per pensare ad altro se non al rumore, tutto era confuso e si sentiva lontana anni luce da quel posto, voleva tornare a casa, dalla sua famiglia.

 

Io vinco sempre, Rebecca.

 

Solo premere il grilletto. Doveva vincere, farlo per se stessa.

 

L'aria attorno a lei si sollevò, dandole l'ultimo segnale, doveva aprire gli occhi e vincere la paura della morte.

 

Con movimenti lenti prese la pistola gelida al tatto e la portò alla tempia devi solo premere il grilletto, tremava e non capiva come calmarsi. Ogni fibra,muscolo, organo compiva i suoi doveri in maniera amplificata come se avessero capito che quelle erano gli ultimi istanti di vita, le ultime occasioni in cui poteva tremare, sudare e il cuore battere all'impazzata.

Cercò, per l'ennesima volta, il suo sguardo e lui la osservò impassibile, annoiato da quell'inutile attesa creata da lei, "una stupida ragazzina".

 

Premi il grilletto,adesso.

 

Finalmente il rumore della pallottola si fece sentire.

 

 

 

 

Angolino di Malandrina.

 

Okay, eccomi con una nuova pazzia.

Ormai scrivo solo cose strane e orride, ne sono consapevole .-.

Questa è nata ascoltando la canzone di Rihanna. Russian Roulette.

Lasciatemi un vostro parere ^^ grazie a tutti <3

Alla prossima!

 

 

 

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Raheela Orbeli