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Autore: KeepSmiling    21/06/2013    8 recensioni
«Okay, lo so che mi odi e non posso negare che anche io provo un odio profondo verso di te e verso tutta questa situazione, ma dobbiamo conviverci e quindi, per il bene di tutti, non provare a sfiorarmi neanche un capello, anzi no, meglio, limitati a buongiorno e buonasera.» ringhiò Jessica, serissima.
Louis restò scioccato con la bocca semiaperta, forse per la troppa vicinanza a quello sguardo di un verde così intenso e a quelle labbra rosee così delicate;
ma dopo una manciata di secondi, scacciò quegli strani pensieri che gli frullavano in testa, abbozzò una risata e con la mano destra catturò il mento della ragazza, lasciando tra i loro volti uno spazio di tre centimetri scarsi.
«Non ti darò mai tregua, Styles» disse con un sorriso malizioso.
**
Si può odiare a tal punto un fratellastro tanto da innamorarsene?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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11.
L’ultima nota dell’ultima canzone, il pubblico eruppe in un fragoroso applauso accompagnato da una standing ovation. Sul volto di tutti gli attori il sorriso soddisfatto di chi, con grande impegno e successo, ha portato a termine un progetto.
Il sipario lentamente si chiuse: urla, abbracci, pianti e risate esplosero tra i ragazzi esultanti e appagati dalla loro performance. Jessie si lasciò completamente andare e si catapultò, un po’ ridendo e po’ piangendo per l’emozione, tra le braccia di Louis che la sollevò facendola girare.
«Sei stata fantastica, e non ne avevo alcun dubbio.» le sussurrò all’orecchio,
«Siamo stati fantastici!» ribatté lei calcando sulla prima parola, la voce rotta dall’emozione ma piena d’orgoglio.
«Louis, dobbiamo parlare» aggiunse poi dolcemente, una volta che il fratellastro l’aveva messa giù, guardandolo intensamente negli occhi. Solo pochi centimetri li dividevano, ma «Oddio, Jessie sei stata magnifica!» e «Fratello hai spaccato di brutto!» sentirono alle loro spalle, e di scatto furono allontanati da Amy, l’amica riccia ed esuberante di Jessie, ed Harry e tutta la gang dei loro amici scalmanati. Fin quando poterono, cercarono di non perdere il contatto visivo tra di loro, e mentre ricevevano abbracci e complimenti a destra e a manca, ringraziavano con un sorriso di cortesia, continuando a cercarsi tra la folla, ma invano.
 
«Okay okay, ma ora lasciami cambiare e sono subito da te!» pronunciò Jessie tra le risate, cercando di placare l’eccessivo entusiasmo dell’amica. «Va bene, ma sbrigati!» incalzò Amy, schioccandole un bacio sulla guancia e lasciandola andare al suo camerino.
 
«Dai, datti una mossa amico che dobbiamo festeggiare!» esordì Zayn esaltato, assecondato dagl’altri, dando dei colpetti sulle spalle dell’amico. «Sì ragazzi, il tempo di darmi un aggiustata e sono tutto vostro!» rispose Louis ammiccando agli amici e incamminandosi verso i camerini.
 
Finalmente sola, Jessie si osservava allo specchio del suo camerino, tutto ciò che sentiva erano solo le pulsazioni accelerate del suo cuore e le voci ovattate delle persone al di fuori della stanza che festeggiavano gioiosi. Si era già cambiata di abito, i costumi di scena erano riposti nella sua borsa, pronti a ritornare nelle mani di Mrs Collins.
L’unico pensiero che torturava la sua mente in quel momento era quel bacio; non riusciva a darsi pace. Erano stati i secondi più intensi della sua vita: non aveva mai provato così tante emozioni e brividi in così poco tempo. E sorrise all’idea che forse Louis avesse provato le sue stesse sensazioni, e che forse condividevano gli stessi sentimenti l’uno per l’altro.
Ma era sbagliato.
D’improvviso la realtà le crollò pesantemente addosso: non poteva esserci niente tra loro due, ormai erano fratellastri, erano una famiglia, non avrebbero potuto rischiare di sfasciarla per un loro capriccio.
Ma lo scorrere dei suoi pensieri fu ben presto interrotto da un ticchettio di nocche sulla porta.
«Avanti» pronunciò flebilmente, la voce tremolante, e non si accorse di aver trattenuto il respiro finché non rilasciò un sospiro di delusione.
«Ehy, volevo farti i complimenti. Sei stata magnifica!»
Dave entrò nella stanza in tutto i suo splendore: anche lui si era cambiato d’abito, ed ora indossava una camicia bianca leggermente sbottonata che lasciava intravedere i suoi pettorali ben piazzati, un pantalone nero che gli si appoggiava meravigliosamente sui fianchi, i capelli biondo-ramati tenuti su dal gel, e i suoi fantastici occhi chiari che brillavano come due fari. Si avvicinò sorridente alla ragazza, porgendole un mazzo di rose mischiate a fiori di vario genere.
«Oddio Dave sono splendidi, grazie mille, non dovevi! Ma lasciati dire che anche tu sei stato fantastico questa sera!» gli rispose lei, altrettanto sorridente e accettando di buon grado i fiori.
Anche lui faceva parte dello spettacolo, anche se in un ruolo secondario, ma comunque importante.
«Non potevo non regalare dei fiori splendidi ad una ragazza splendida.» disse poi, alzando le spalle e lasciandole un lungo bacio all’angolo delle labbra. Inutile dire che la ragazza era completamente paralizzata, le guance che le andavano a fuoco, finché qualcuno non si schiarì la voce, attirando la loro attenzione.
«Bhe, ora è meglio che vada. Ciao Jessie» salutò Dave, palesemente infastidito dalla nuova presenza «e complimenti anche a te, amico.» aggiunse aspramente, lasciando una pacca amichevole –ma non troppo- sulla spalla del nuovo arrivato, prima di lasciare il camerino.
Louis avanzò con un’ espressione dura e con ancora indosso i costumi di scena. Le mani affondate nelle tasche del pantalone nero aderente, il busto fasciato da una t-shirt bianca con lo scollo a V coperta da un giubbotto di pelle nera, i capelli ancora tenuti in una pettinatura anni ’60, non a caso, del tutto in tema “Grease”.
«Bei fiori.» esordì acidamente, facendo cenno con la testa.
«Me li ha regalati..»
«Sì, ho visto» la interruppe bruscamente.
«Da quanto sei qui?»
«Da un po’.»
«Ascolta Louis..»
«No, ascoltami tu. Quel bacio è stato un errore, uno sbaglio, mi sono lasciato prendere dal momento. Tutto qui.» sputò tutto d’un fiato, la mandibola serrata, la voce piatta che non lasciava trasparire alcun tipo di emozione, come gli occhi, completamente vuoti e spenti.
«Sì, sono d’accordo. Un tremendo sbaglio.» annuì impercettibilmente lei, sentendosi tutto d’un tratto gli occhi pensanti, la vista appannata e il cuore che quasi minacciava di esploderle dal petto.
«Oh, eccovi qui! Finalmente vi ho trovato!» esordì cinguettando con la sua voce irritante Mrs Collins, che stritolando in un abbraccio i due ragazzi, aggiunse «Aah, le mie piccole star! Siete state due stelle brillanti su quel palco, miei cari, braaaavi!» per poi lasciarli di nuovo soli, distratta da tutte le persone che chiamavano il suo nome per congratularsi.
I ragazzi tornarono a guardarsi negl’occhi, senza riuscire ad esprimere l’uno all’altro i veri sentimenti; solo quando Louis lasciò la stanza Jessie si lasciò scivolare a terra e si abbandonò in un pianto isterico, mentre il fratellastro, tornato al suo camerino, sferrò un pugno contro porta, talmente forte da ferirsi le nocche, per poi abbandonarsi anche lui ad un pianto liberatorio.
 
Nei giorni successivi, la tensione tra i due ragazzi era palpabile: anche se i loro atteggiamenti decisi mostravano fermezza di spirito, nei loro occhi si poteva leggere tutta la tristezza e la delusione che custodivano nel loro cuore, ma nessuno dei due riusciva a percepire il carico di sentimenti dell’altro, dunque continuavano a dissimulare come se niente fosse e a punzecchiarsi con al solito.
 
«Possibile che anche durante le vacanze di Natale tu debba metterti a studiare?» esordì ironico Louis, raggiungendo la sorellastra nel soggiorno, sfilandole il libro dalle mani e spaparanzandosi accanto a lei sul divano accendendo la tv.
«Louis, leggere un libro non significa studiare, significa mantenere il cervello attivo; ed è quello che dovresti fare tu, visto che il tuo è completamente atrofizzato.» rispose a tono Jessie, cercando di riprendersi il libro, ma invano.
«Nah, anche la tv aiuta la crescita del cervello.» ribatté lui annoiato, facendo zapping.
«A quanto pare no, visto che il tuo si è fermato all’età di 6 anni.» lo punzecchiò lei, aggrappandosi al braccio del fratellastro e riuscendo a riprendersi i libro.
«Meow! Siamo aggressive oggi, eh? Hai aumentato le dosi giornaliere di acido muriatico nel the?» ghignò lui, guadagnandosi un’occhiataccia e un secco «Sei patetico».
«Jessie aspetta» la richiamò poi, prima che si allontanasse «ci vieni ancora con me al concerto di stasera?» lei roteò gli occhi al cielo prima di rispondere «Lo faccio solo perché è Ed Sheeran!» ed avviarsi nella sua stanza. Louis abbozzò una risata e scosse la testa divertito seguendola con lo sguardo, finché la sua figura non fu più visibile ai suoi occhi.
 
«Jessie ti muovi?! Troveremo file chilometriche!» sbuffò Louis spazientito girovagando senza meta per casa, sotto lo sguardo divertito di Harry che era intento a giocare alla xbox.
«Fratello ti conviene sederti, te lo dico per esperienza!» pronunciò il riccio, mettendo in pausa il gioco e facendogli segno di accomodarsi sul divano.
Il più grande seguì il consiglio e lo raggiunse.
«Ti va una partita?» propose Harry, porgendogli il joystick.
Louis rifiutò con un’alzata di spalle e un cenno di testa.
«Come vuoi» rispose il più piccolo, riprendendo la partita da dove l’aveva interrotta e «Che eleganza! Sembra che tu abbia un appuntamento e non che stia per andare ad un concerto con la tua sorellastra» sghignazzò poi, riferendosi ai suoi jeans scuri, alla camicia scelta accuratamente e ai capelli sapientemente spettinati, senza mai distogliere lo sguardo dalla tv, dunque, purtroppo –o per fortuna- Harry non poté notare il sorriso imbarazzato che gli si era increspato sul viso.
«Harry tu che faresti se..» iniziò indugiando, guardando in un punto impreciso del pavimento per poi fare una pausa.
«Se..?» lo incitò il fratellastro.
«Nah, niente, non è importante.» scosse la testa e sospirò pesantemente.
«Eccomi Louis! Quanta fretta!» li interruppe Jessie, scendendo le scale.
«Oh, finalmente! Ce ne hai messo di.. tempo.» pronunciò lui raggiungendola e, rimasto folgorato da ciò che si trovava davanti, rallentò sull’ultima parola.
«Wow.» disse poi, facendo svolazzare le ciglia un paio di volte.
«E questo vestito super attillato è per Sheeran?» continuò, squadrandola da capo a piedi, soffermandosi sulle gambe lunghe e per metà scoperte.
«Mi sembra logico!» sorrise maliziosa lei, facendo spallucce.
«Beato lui, allora!» le sussurrò lui all’orecchio mentre le infilava il cappotto, guadagnandosi un colpo scherzoso sul braccio.
 
«Fila C posti nove e dieci.. oh ecco, siamo qui!» pronunciò Louis scortando la sorellastra verso i loro posti.
«Oddio che vista meravigliosa da qui! Sono così eccitata!» esultò Jessie, saltellando leggermente e battendo le mani. Il fratellastro inarcò un sopracciglio e ridendo leggermente «Calmati Jessie, ancora deve neanche iniziare il concerto!» disse, mostrando uno di quei suoi sorrisi folgoranti.
Solo pochi minuti dopo, appena il cantante dai capelli color carota fece la sua entrata sul palco, Jessie fece sfoggio delle sue capacità vocali urlando a perdifiato e cantando a squarciagola per tutto il tempo ogni canzone, lasciando il fratellastro in un primo momento sconvolto, ma poi in balia di una marea di risate.
Louis non l’aveva mai vista così felice, neanche in presenza di Dave, e questo lo lusingava. Era estasiato dalla sua esuberanza e dalla sua allegria: avrebbe venduto l’anima pur di avere la possibilità di vederla sempre così serena ed appagata.
«L’ultima canzone della serata è contenuta nella special edition dell’album. L’ho scritta quando avevo diciassette anni. E’ Little Things!» annunciò Ed Sheeran, suonando alcune note sulla chitarra che aveva tra le braccia.
«Oddio Louis questa è la mia canzone preferita!» urlò gioiosa lei, gli occhi lucidi e le mani che le coprivano la bocca. «Anche la mia.» sussurrò lui sincero, osservando la ragazza e sorridendo di conseguenza. Ed era vero, quella canzone era la sua preferita perché gli faceva pensare a lei. Lei con le sue mille insicurezze: l’odio verso il suo corpo mozzafiato, verso le sue fossette così tenere, ma lui amava tutto di lei, persino il suo dannato vizio di bere il the a qualsiasi ora del giorno anche prima di andare a dormire per conciliare il sonno.
Continuò ad osservarla rapito: le lacrime di emozione che minacciavano di fuoriuscirle, il sorriso appagato, il respiro accellerato. Cercò con tutto se stesso di frenarsi e darsi un controllo, non voleva commettere di nuovo lo stesso errore, era sbagliato e ne era consapevole, ma una forza più grande lo sommerse e gli permise di incorniciarle il viso con entrambe le mani e di premere le sue labbra contro quelle della sorellastra. Era un bacio urgente, pieno di significati, un bacio voluto a tutti i costi.
«I’m in love with you, and all your little things.» le sussurrò Louis sulle labbra, in sincronia con Ed, che invece le cantava forte nel microfono.
Un boato di urla esplose nella grande arena, ma i due ragazzi rimasero lì immobili a fissarsi, fronte contro fronte, gli occhi chiusi per assaporare meglio quel momento. Finché Louis di scatto si spostò, rivolgendo a Jessie uno sguardo sbigottito: non era riuscito a resisterle neanche questa volta. La ragazza riaprì gli occhi lentamente, una lacrima le falciò la guancia.
«Un altro errore, eh Louis?» gridò a denti stretti. «Ma quando la smetterai?!» continuò poi, facendosi largo fra la folla e scappando all’esterno.
«Jessie ti prego, aspetta!» la seguì Louis, riuscendo ad afferrarle un polso solo una volta usciti dalla grande struttura, dove il freddo del ventitré dicembre si faceva sentire, penetrando fin nelle ossa.
Nonostante fossero le undici e mezza di sera, c’era ancora parecchia gente che passeggiava per le strade addobbate con luci meravigliose e fiocchetti rossi: l’aria natalizia si percepiva palesemente.
«Perché Louis, così potrai prenderti ancora gioco di me?» sputò amaramente, voltandosi verso di lui «Oh no, non te lo permetterò!» continuò poi, la voce incrinata.
«Jessie..»
«No Louis basta, sono stufa dei tuoi continui mutamenti d’umore, non ce la faccio a starti dietro! Credimi è difficile e io..» ma fu interrotta dal ragazzo che di nuovo stava premendo le sue labbra su quelle della ragazza che era rimasta immobile, totalmente folgorata dalla situazione.
«Jessie non ti sto prendendo in giro, questo non è un fottuto gioco!» pronunciò lui, una volta staccatosi «Io mi sono innamorato di te, okay?!» gridò rivolgendo le braccia al cielo «Lo so che è folle e sbagliato, ma mi sono innamorato di te e non ci posso fare nulla!» concluse poi, addolcendo il tono di voce, attendo ad osservare ogni mossa della sorellastra.
A questo punto fu lei, le lacrime che le rigavano il volto, ad incorniciargli il viso con le mani e a scoccargli un bacio violento, passionale, un bacio che pretendeva di più, un bacio che non si accontentava di essere un semplice bacio.
 
Con un tonfo sordo la porta sbatté dietro di loro.
«Louis fa piano, sveglierai tutti!» gli sussurrò tra un bacio e l’altro.
«Non m’importa. M’importa solo di te, di noi, in questo momento.» sorrise lui sulle sue labbra.
Il bacio diveniva sempre più infuocato mentre s’incamminavano nell’ingresso: Louis costrinse Jessie spalle al muro, puntellando le mani ai lati della sua testa baciandole e mordendole il collo e facendo scontrare i loro pubi, in preda alla lussuria.
«Non riesco a resisterti, sei come una droga per me.» le sussurrò mordendole il lobo dell’orecchio e ansimando. La ragazza mugugnò di piacere e, avvolgendo le sue gambe attorno al bacino del fratellastro e aumentando l’attrito tra di loro, «Fammi tua.» soffiò ansimando nell’orecchio del ragazzo.


Stavo cercando su Tumblr delle gif di Louis in Kiss you, perché
in quel video dà molto l'impressione di Danny Zuko,
e poi mi imbatto in questa.
Dio benedica Tumblr!

KeepSmiling
Salve salvino! Wassuuuup everyonee?!
E sì, non state sognando, sono davvero io!
Ho aggiornato in nove giorni,
NOVE GIORNI ladies and gentlemen!
E' il mio record personale!
#proudofme :')
Vi ringrazio tantissimo come sempre
per le recensioni, siete meravigliose! *^*
Aloors, che ve ne pare del capitolo?
Oh, stavolta non potete dirmi niente
sulla lunghezza, è quattro pagine di word! u.ù Lool
Ebbene ho sganciato la bomba. #kaboom!
Ma come accennai qualche capitolo fa,
non mi soffermo sulle parti "hot",
ed è qui che entrate in scena voi!
Vorreste una one-shot del missing moment
dal momento in cui l'ho interrotto?
Fatemi sapere nelle recensioni!
Ps: mi scuso se magari mi sono
soffermata poco sul Ginger-haired boy
(Mr.Sheeran :3), o se ho sbagliato
qualche informazione su di lui,
ma non sono una sua fan accanita,
cioè voglio dire, adoro la sua musica,
ma non so tutto su di lui. Sorry :c
Detto questo, scappo a rispondere alle recensioni c:
Lots of Love,
Ila.xx

   
 
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