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Autore: dadless    21/06/2013    3 recensioni
Ecco il continuo di "Kiss me underneath the mistletoe".
Dalla storia:
La guardo negli occhi -Li odio, Emma. Li odio profondamente, perché non ci permettono di amarci- dico accarezzando la sua guancia.
Lei scuote la testa, ridendo amaramente.
-Che succede?- chiedo confuso.
Fissa i suoi occhi nei miei -Sai, è già orribile che qualcuno possa odiare dei bambini indifesi, ma è ancora peggio che un padre odi i propri figli- conclude.
Sgrano gli occhi, incredulo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Does "Forever" exist? Yes.'
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Sono passati molti giorni da quando ho visto per la prima volta quella ragazza al parco.

Da quel giorno ci torno spesso con Jazzy.

Loro due parlano ed io resto sulla panchina con il cellulare in mano, a fissare quella foto.

Emma mi manca terribilmente e ogni giorno che passa mi rendo conto sempre di più di quanto sia impossibile un futuro insieme a lei. È passato troppo tempo e non ho più notizie di lei da quel maledetto pomeriggio.

Se solo James non fosse tornato, io adesso sarei accanto a lei.

Non sarei partito quattro anni fa.

Non sarei diventato un cantante famoso.

Non avrei tutte queste fan in giro per il mondo.

Ma in fondo, se avessi la mia piccola Emma, non penserei nemmeno a tutte queste cose.

Invece niente di tutto ciò è successo.

Sono partito quattro anni fa.

Sono diventato un cantante famoso.

Ho moltissime fan in giro per il mondo.

Non ho la castana dagli occhi verdi accanto.

Sospiro.

Ho perso quattro anni in cui avrei potuto amarla senza soffrire.

Ho perso quattro baci sotto il vischio.

Ho perso la possibilità di vederla crescere e diventare una donna.

Adesso ho solo il suo ricordo che mi accompagna ogni giorno da quattro anni.

Sorrido tristemente.

Davvero mi ero illuso di poterla dimenticare? Solo adesso mi rendo conto di quanto fosse insensata e stupida quella pretesa.

Continuo a fissare quella foto.

Eravamo così felici in quel momento. Mi ricordo che eravamo appena usciti da casa sua dopo essere stati insieme sul suo letto. L'avevo tenuta stretta al mio corpo, quasi come se avessi paura di perderla. Per un attimo avevo creduto che ci saremmo baciati, ma sono felice che il nostro primo bacio sia stato sotto il vischio, il bacio che lei aveva tanto desiderato. Quando le nostre labbra si erano sfiorate per la prima volta sotto quel ramo, avevo sentito come la sensazione che io e lei saremmo rimasti insieme per sempre, che lei fosse la mia anima gemella. Ma il nostro "Per sempre" si è interrotto in quel preciso istante in cui ho sussurrato "Ti amo" come un addio.

Appoggio le mani sul viso e sospiro, frustrato.

Non so cosa darei per fare l'amore con lei.

Anche solo una notte mi basterebbe.

Le accarezzerei i fianchi per poi far scorrere le mani fino al suo viso.

Strofinerei il mio naso sul suo collo bianco e profumato.

Bacerei quella sua voglia sul collo, l'unico spazio di pelle che non sia bianco come il latte.

Morderei dolcemente il suo labbro inferiore, leggermente più grande di quello superiore.

Affonderei i denti nella sua profonda fossetta sotto la bocca, come ha fatto lei quattro anni fa con la mia.

Le direi che la amo da impazzire, che l'ho sempre amata.

E poi entrerei in lei dolcemente, soffocando i suoi gemiti di piacere con un bacio pieno di passione.

Datemi anche solo una notte e sarei la persona più felice del mondo.

Datemi una notte per poterla amare senza alcun freno.

Datemi una notte, non desidero altro.

La suoneria del mio cellulare mi riscuote dai miei pensieri. Rispondo senza verificare chi mi stia chiamando.

-Pronto?- chiedo leggermente scocciato, pensando che potrebbe essere Nicole.

-Pronto, sono Scooter- sospiro sollevato.

-Oh, ciao Scooter, dimmi tutto- mi sistemo meglio gli occhiali da sole sul naso.

-Volevo ricordarti che tra un'ora hai un'intervista e un servizio fotografico. Dove sei ora?- mi dice il mio manager.

Sgrano gli occhi.

Me n'ero completamente dimenticato.

-Sono al parco, dove ci siamo conosciuti. Adesso mi sbrigo. A dopo, Scooter- lo saluto velocemente e chiudo la conversazione telefonica senza aspettare la sua risposta.

Cerco con lo sguardo Jazzy e la trovo vicino a uno scivolo rosso con in braccio la figlia della sua amica.

Afferro la sua borsa e mi avvicino a lei velocemente.

-Jazzy, io devo andare ad un'intervista- dico porgendole la borsa -Stasera, se vuoi, vieni a casa mia con Jaxon- le propongo dandole un bacio sulla guancia.

Lei annuisce e ricambia.

Mi giro per allontanarmi quando qualcosa mi trattiene dalla maglietta bianca.

È una mano minuscola dalla pelle chiarissima.

Sorrido alla bambina.

-Ciao piccola- le bacio dolcemente una guancia che al mio tocco si scalda.

Lei sorride timidamente. Non sembra nemmeno quella bambina che l'altro giorno faceva impazzire la sua mamma.

Guardo i suoi occhi verdi e noto quanto siano familiari.

Striature gialle intorno alla pupilla e contorno azzurro dell'iride.

Mi ricordano terribilmente quelli della mia piccola Emma.

Scuoto la testa per evitare di perdermi tra i miei pensieri e prendo la sua mano per poi baciarla delicatamente, proprio come farebbe un padre.

Poi inizio a correre verso casa per prepararmi.

 

Appena entro in casa, butto per terra il cappello e appoggio da qualche parte i miei occhiali da sole. Mentre vado in bagno per lavarmi, lascio sul pavimento le scarpe, la maglietta e i pantaloni. Chiudo la porta e mi sfilo i boxer.

Devo assolutamente sbrigarmi!

Non lascio nemmeno il tempo all'acqua di scaldarsi un po' e mi metto sotto il getto gelido.

Fortunatamente è quasi Luglio e il caldo è insopportabile.

Passo velocemente il sapone sul mio corpo, ripensando agli occhi di quella bellissima bambina. Possibile che fossero così simili a quella della mia Emma? Forse mi manca talmente tanto da farmi venire le allucinazioni.

Sospiro e mi sciacquo un'ultima volta prima di coprirmi con un asciugamano bianco. Ne prendo un altro e inizio a tamponare i miei capelli biondi nel tentativo di asciugarli.

Cosa mi chiederanno?

Che cosa dovrei rispondere nel caso mi chiedano qualcosa su Nicole?

Sono agitato.

Respiro profondamente e inizio a vestirmi.

Mi infilo le scarpe, mi asciugo per bene i capelli e sono finalmente pronto per l'intervista, mentre per il servizio fotografico penseranno loro a come sistemarmi.

Afferro le chiavi di casa, quelle della macchina, il cellulare e gli occhiali, per poi uscire e chiudere il portone.

Guardo di sfuggita l'orario.

Mancano esattamente ventisette minuti.

Ce la farò? Lo spero.

Salgo in macchina e mi inoltro nel traffico di Los Angeles.

Avrei preferito andare a piedi, ma è troppo tardi.

Arrivo davanti ad un semaforo rosso. Sbuffo e inizio a picchiettare le dita sul volante. Scatta il verde ed io premo sull'acceleratore, quando un ragazzo in moto mi passa accanto per poi tagliarmi la strada, facendomi venire un colpo. La rabbia prende il possesso del mio corpo.

Respiro profondamente -Stai calmo, Justin- mi ripeto nel tentativo di calmarmi.

Sono arrivato anche a parlare da solo. Fantastico.

 

Riesco finalmente ad arrivare davanti all'hotel in cui si svolgeranno l'intervista e il servizio fotografico.

Parcheggio l'auto e scendo per entrare di corsa nella hall.

Sono in anticipo di esattamente due minuti, ma so che Scooter avrebbe preferito che io fossi qui già dieci minuti fa.

-Eccomi- avviso il mio manager del mio arrivo.

Appoggio una mano sul mio petto e respiro profondamente.

Ho il battito del cuore accelerato.

-Sei in ritardo, Bieber- mi ammonisce lui guardando le lancette del suo orologio.

Alzo un sopracciglio -No, Scooter. Sono in anticipo di ben due minuti- affermo sicuro.

Lui prende in mano il suo cellulare e controlla l'orario.

Annuisce -Hai ragione. Cazzo, due minuti! Un vero record per te- dice ironico.

Fingo di spolverarmi la spalla -Modestamente- concludo fiero di essere riuscito a fare tutto in poco tempo.

Scooter alza gli occhi al cielo scherzosamente. Io rido.

-Ora andiamo, Bieber- con due dita afferra il mio orecchio destro e mi trascina in una stanza sotto lo sguardo divertito dei presenti.

Appena entrati nella stanza, mi guardo intorno. È pieno di vestiti, scarpe e vari accessori. Non vedo l'ora di scoprire come mi vestiranno. Mi siedo davanti ad uno specchio e, dopo pochi minuti, arriva una donna sui venticinque anni. Probabilmente è la stylist. Senza degnarmi di un saluto, mi afferra per un braccio e mi alza. Poi mi squadra da capo a piedi prima di annuire a se stessa. Si volta verso i vestiti e afferra un indumento nero. Me lo lascia tra le mani.

-Cambiati- ordina uscendo dal camerino.

Mi chiedo come faccia certa gente a lavorare.

Scuoto la testa prima di verificare cosa io debba indossare.

Corrugo la fronte.

Me lo rigiro tra le mani.

Sì, è proprio un costume.

Strano, di solito mi fanno vestire con T-shirts, giacche, jeans, sneakers, e oggi solo un costume.

Lo infilo velocemente, appoggiando i miei vestiti in un angolo, piegati.

Esco e davanti alla porta trovo un uomo abbastanza giovane e calvo ad aspettarmi. Mi trascina fino a una porta dell'hotel. La apre e ci ritroviamo nel giardino. Intravedo una piscina.

Ho un brutto presentimento.

L'uomo continua a trascinarmi fino a quando, senza che io me ne renda conto, mi ritrovo fradicio.

Sputo l'acqua che mi è entrata in bocca e tossisco per quella che ho ingoiato.

Un attimo.

Io mi sono lavato, asciugato e profumato, cercando di essere veloce, per poi essere buttato dentro una piscina?

Wow.

Sospiro e lascio che mi sistemino i capelli bagnati. Che io avevo già lavato e asciugato.

Justin, stai calmo.

Bene, sto parlando di nuovo da solo...

Dopo pochi minuti arriva il fotografo.

-Allora, Justin. Voglio delle pose che siano molto naturali. Quindi, guarda il meno possibile l'obiettivo. Tutto chiaro?- mi chiede l'uomo.

Annuisco e subito dopo i flash iniziano ad accecarmi.

Sbatto velocemente le palpebre e inizio a fare alcune pose.

Seguo i consigli del fotografo e non guardo l'obiettivo, ma rivolgo lo sguardo altrove.

 

-Perfetto, ora scelgo le migliori- dice dopo l'ultimo flash. Schiocca le dita e qualcuno mi lancia addosso un asciugamano bianco per coprirmi.

-Bravo, Justin- si congratula Scooter -Ora c'è l'intervista, quindi sbrigati- conclude il mio manager.

Annuisco e mi appoggio l'asciugamano sulle spalle. Scuoto la testa per sistemare meglio i miei capelli e seguo Scooter fino a un tavolino bianco situato sotto un ombrellone del medesimo colore. Una donna sulla trentina è seduta con un tablet in mano, ma, appena ci nota, si alza per stringerci la mano.

-Ciao, sono Julie e ti farò qualche domanda- si presenta.

-Ciao- la saluto con un sorriso prima di sederci per iniziare l'intervista.

Scooter mi dà una pacca sulla spalla, per poi lasciarci soli.

Mentre lei è presa dal suo tablet, io mi guardo un po' intorno.

Passano alcuni minuti e, non sapendo cosa fare, inizio a canticchiare una melodia.

Mi mordo subito il labbro inferiore perché è proprio la canzone della mia piccola Emma.

Julie sorride e passa varie volte il dito sullo schermo. Sento un suono e capisco che è iniziata la registrazione.

-Allora, Justin... Come procede la tua carriera?- ecco la prima domanda.

Sorrido -Beh, credo stia andando tutto molto bene. Insomma, le mie Beliebers mi sostengono sempre e spero che apprezzeranno anche il nuovo disco che sto incidendo- risposta abbastanza diplomatica. O almeno lo spero.

Lei spalanca gli occhi -Questa è una notizia bomba! Care Beliebers, preparatevi perché tra poco potrete ascoltare nuove canzoni- dice eccitata per aver scoperto questa informazione. Poi non capisco perché durante questa registrazione parli come se le mie fans l'ascolteranno. Quest'intervista finirà su un giornale, che le persone leggeranno...

-Vuoi darci qualche anticipazione del nuovo album?- chiede.

Sorrido -Preferisco che sia una sorpresa- rispondo.

Julie però sembra non voglia cedere così facilmente. -Dai, Justin. Solo un piccolo dettaglio- cerca ancora di convincermi -Per esempio, potresti dirci se la melodia di qualche minuto fa sia una traccia del nuovo CD- propone.

Spalanco gli occhi. L’ha sentita?

Cerco di riassumere un'espressione normale -Ehm... no... insomma- non so proprio
cosa dirle.

-Quindi è così?- chiede sorridendo.

-No, è una canzone che ha scritto una mia... amica- spiego balbettando.

Vorrei che Emma fosse la mia fidanzata, invece ormai non siamo più nemmeno amici. Ma di certo non potrei dire a Julie tutta questa storia.

-Oh, va bene- dice non molto convinta -Cambiamo argomento...- propone.

Grazie.

-Allora, parliamo di amore. Come va con Nicole?- chiede con un sorriso malizioso.

Bene, avrei preferito continuare a parlare del nuovo album.

-Ecco, non penso ci sia molto da dire. Insomma, i giornali ne parlano già molto e penso che ormai le persone ne abbiano abbastanza della mia vita sentimentale- rispondo senza lasciar trapelare informazioni.

Lei annuisce.

Bravo, Justin. Se solo non ci fosse Julie di fronte a me, mi farei un applauso.

 

L'intervista finisce dopo pochi minuti e il fotografo mi porge le foto scelte.

Le guardo attentamente.

-Vanno bene- dico semplicemente.

Lui annuisce per poi sparire da qualche parte.

Spero che le mie Beliebers le apprezzeranno, anche se mi dispiace che ormai io mi ritrovi costretto a fare solo foto a torso nudo.

Insomma, le mie vere fans mi amano anche senza bisogno di queste immagini, no?

 

 

 

 

 

 

EHI!

Sì, ho cambiato colore… sinceramente preferisco l’altro, ma in questo momento non ho nemmeno voglia di respirare, figuriamoci schiacciare due tasti per cambiare colore… cioè, è troppo stancante… forse è colpa di questo caldo… BOH!

Vabbè, tralasciando le mie stronzate, spero vi piaccia questo capitolo, anche se so che in questi capitoli la storia è noiosa, ma sono di passaggio e mi servono.

Vi ringrazio come sempre tutte, dalla prima all’ultima (o dal primo all’ultimo, non so se ci siano maschi a seguire questa storia) siete fantastiche/fantastici o_O

Sì, esatto, non ho nemmeno le forze per scrivere che ringrazio come al solito chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi ha recensito e chi ha semplicemente letto… e alla fine l’ho scritto… vabbè, me ne vado!

Un abbraccio very coccoloso,

la vostra Morena (^.^)

p.s. buona estate e che Heartbreaker sia con voi (??)

  
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