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Autore: Ili91    21/06/2013    1 recensioni
[Sakura Hanazono, Yukimura/Kano, Altri]
È da poco passato il White Day, la primavera si sta avvicinando e, spinta da questi periodi così romantici, Sakura si convince che Yukimura e Kano si piacciano, e decide di fare qualcosa in proposito.
Tratto dalla prologo:
«Penso che Yukimura e Kano si piacciano» esclamò Sakura Hanazono improvvisamente.
[...]
Sakura si portò le mani al cuore e sospirò estasiata. «Come sono carini!»
Misaki inclinò la testa da un lato, poi riportò l'attenzione su di lei. «Penso che tu stia esagerando. A me sembrano solo buoni amici, nulla di più.»
[...]
Il sorriso sul volto di Sakura si allargò e sollevò una mano stretta a pugno verso l'alto. «Che il piano cominci!»
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Misaki Ayuzawa, Sakura Hanazono, Shouichirou Yukimura, Soutarou Kanou, Takumi Usui
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Three-point plan - 2° Capitolo Titolo: Three-point plan
Personaggi: Soichiro Yukimura, Sotaro Kano, Sakura Hanazono, Altri
Pairing: Yukimura/Kano
Genere: Commedia, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen-ai, What if? (lieve, lieve, nel senso che, anche se è ambientata a marzo, quindi manca poco alla fine del secondo anno di Misaki, lei e Usui in questa storia non stanno ancora insieme e la loro relazione è ai livelli dei primi volumi)
Introduzione alla storia: 
È da poco passato il White Day, la primavera si sta avvicinando e, spinta da questi periodi così romantici, Sakura si convince che Yukimura e Kano si piacciono, e decide di fare qualcosa in proposito. 
Tratto dalla prologo:
«Penso che Yukimura e Kano si piacciano» esclamò Sakura Hanazono improvvisamente.
[...]
Sakura si portò le mani al cuore e sospirò estasiata. «Come sono carini!»
Misaki inclinò la testa da un lato, poi riportò l'attenzione su di lei. «Penso che tu stia esagerando. A me sembrano solo buoni amici, nulla di più.»
[...]
Il sorriso sul volto di Sakura si allargò e sollevò una mano stretta a pugno verso l'alto. «Che il piano cominci!»
Note dell'autore:
- Per i nomi mi sono basata sulla traduzione italiana.
- Anche se è ambientata a marzo, non sono presenti spoiler di alcun genere.
- Capitolo: 3/4 - N° parole: 2131   


Three-point plan

2
Piano 2: la gelosia non è in casa

Takumi Usui attraversò il cancello del liceo Seika, ma dopo pochi passi venne fermato da Hanazono.
«Usui, possiamo parlarti in privato?» gli chiese con tono gentile e affabile. Dietro di lei c'erano anche Misa-chan e Shizuko Kaga, che la tallonavano a poca distanza.
L'attenzione di Takumi si concentrò su Misa-chan, che aveva le braccia incrociate al petto, l'espressione imbronciata e guardava da qualsiasi parte tranne che verso di lui. Qualunque fosse il motivo di quell'agguato, lei non doveva essere molto d'accordo.
«Certo» rispose Takumi, senza perdere di vista Misa-chan, la quale, se possibile, divenne ancora più imbronciata.
Hanazono sorrise gioiosamente, batté le mani una volta e fece un piccolo saltello. «Fantastico! Vieni, seguici.»
Sentendosi abbastanza curioso e interessato, Takumi seguì le tre amiche in un angolo appartato del giardino.
Mentre camminavano, Misa-chan si avvicinò a Hanazono e le sussurrò piano: «Non potremmo cambiare piano? Non penso sia una buona idea coinvolgere Usui.» Si voltò verso di lui e gli riservò un'occhiataccia minacciosa.
Takumi non aveva dubbi sul fatto non fosse la prima volta che faceva quella richiesta a Hanazono e non gli importava, anzi, l'adorava quando era così scontrosa, il che accadeva molto spesso.
«No» disse Hanazono. «Usui è la persona adatta.»
Lui non aveva proprio idea di cosa stessero parlando, né per cosa fosse adatto, ma non vedeva l'ora di scoprirlo. Tutto era sempre più interessante quando c'era di mezzo Misa-chan.
Arrivati nella parte posteriore del giardino, all'ombra di un albero, si fermarono.
«Che cosa volevate dirmi?» chiese Takumi, facendo scorrere lo sguardo su tutte e tre le ragazze, in piedi davanti a lui, una di fianco all'altra.
«Abbiamo bisogno del tuo aiuto» cominciò Hanazono, che sembrava la mente di quel piano a cui aveva accennato Misa-chan. «Abbiamo ideato un piano per...»
«Hai ideato un piano. Non darci meriti che non ci competono» la interruppe Kaga, che sottolineò la parola “meriti” con pesante ironia.
Hanazono sbuffò. «D'accordo, ho ideato questo piano perché sono convinta che Yukimura e Kano si piacciano e sarebbero perfetti insieme, e avrebbero bisogno solo di una spintarella per capirlo e accettarlo. Il primo piano è fallito, ma il secondo, che punta sulla gelosia, funzionerà. È qui che entri in gioco tu, Usui: avrei bisogno che facessi ingelosire Kano in qualche modo.»
A Takumi non interessava molto del piano, però... «Il presidente è compresa nella partita?»
«No!» esclamò Misa-chan, mentre, nello stesso momento, Hanazono diceva entusiasta: «Certo!»
Le due si guardarono e Misa-chan sospirò. «Sì, sì, faccio parte del piano anch'io.»
Non che Takumi avesse qualche dubbio in proposito, ma era divertente vederla in difficoltà. «D'accordo, vi aiuterò» acconsentì. In fondo, era convinto sarebbe stato interessante, in ogni caso.
«Benissimo, mettiamoci subito all'opera» affermò Hanazono.
Non sapeva se i sospetti di Hanazono avessero qualche fondamento, ma era curioso di scoprirlo.
***
«Yukimura, hai...?» Sotaro si bloccò, incerto su cosa dire, visto che pareva folle, paranoico e egocentrico anche solo pensarlo.
Yukimura abbandonò i registri che stava compilando prima che iniziassero le lezioni per prestargli attenzione. «Che cosa?»
Aveva un'espressione aperta e innocente e Sotaro avrebbe potuto scommettere che i suoi sospetti sarebbero stati ritenuti solo illazioni senza alcun fondamento.
«Riguardo a ieri, non pensi sia strano quello che ci è accaduto?»
Yukimura inarcò le sopracciglia e lo fissò confuso. «Non capisco cosa intendi.»
«Voglio dire... è come se non fosse stato un incidente, ma ci abbiano chiusi dentro volontariamente.» Detto ad alta voce sembrava ancora più stupido. «Nulla, lascia perdere» aggiunse, scuotendo una mano come a scacciare un insetto molesto.
«Ti senti bene, Kano?»
Sotaro sbuffò. «Sì, sì, dimentica quello che ho detto, per favore.»
La confusione non parve voler lasciare Yukimura e sembrava intenzionato a dire qualcosa, ma l'arrivo improvviso di Usui lo fermò.
Takumi Usui era il corteggiatore ufficiale del presidente d'istituto del liceo Seika, Misaki Ayuzawa, anche se qualcuno avrebbe detto stuzzicatore. In ogni caso, non sembrava che al presidente dispiacesse più di tanto la situazione, anche se Sotaro, a volte, faticava davvero a capire come ragionavano Usui e Ayuzawa – soprattutto il primo. Entrambe erano due persone fuori dal comune.
In quel momento, Usui era serio, anche se non mancava il solito cipiglio divertito.
«Usui, hai bisogno di qualcosa? Se cerchi il presidente, non è qui» disse Yukimura.
Usui sorrise, facendolo sembrare di colpo più inquietante. Sotaro sapeva che le ragazze lo trovavano bellissimo, ma questo non toglieva che incutesse anche timore, con tutte le sue doti e l'aura che lo circondava.
«Cercavo te.» Usui avvolse un braccio attorno alle spalle di Yukimura, il quale diventò bordeaux. «Sono sempre contento di vederti, ogni singolo giorno.»
«Usui, che cosa...?!» esclamò Yukimura, a disagio e incerto su cosa dire. Il poveraccio non era ancora abituato al comportamento... esuberante di Usui, e non era abbastanza empatico da notare quanto quella fosse tutta una facciata.
Sotaro era curioso, doveva ammetterlo, ma non abbastanza da voler davvero sapere che cosa Usui nascondesse.
In quel momento, comunque, era confuso e non comprendeva quale fosse il fine dietro il comportamento di Usui. Si trattava solo di una presa in giro? Non comprendeva il suo scopo, sempre che ce ne fosse uno.
«Devo andare» fece Yukimura. Si alzò improvvisamente; teneva la testa china, nascosta alla vista, le spalle ricurve. «Kano, noi ci vediamo a pranzo, d'accordo?»
Sotaro riuscì a stento a mormorare un “certo”, che Yukimura era già sparito. «So che ti piace Ayuzawa, ha un senso quello che stai facendo?» chiese ad Usui, che non sembrava per nulla colpito dalla fuga di Yukimura.
«Perché, ti ha dato fastidio?»
«Cosa?» Sotaro era sempre stato molto intuitivo nel capire le persone, ma Usui lo colse davvero di sorpresa. «Che vuoi dire?»
«Pensaci su, okay?»
Pensare a cosa?
***
«Usui, non potevi essere più convinto, più insistente? Non susciterai mai la gelosia di Kano così» brontolò esasperata Sakura.
Era delusa, aveva puntato tutto sulla seconda parte del piano, certa che sarebbe stata più che sufficiente a far risvegliare quei tontoloni di Yukimura e Kano.
Eppure, nulla stava andando come aveva sperato.
Usui aveva tante buone qualità, ma Kano non sembrava sentirsi nemmeno un po' minacciato dalla sua presenza.
Era l'ora di pranzo e Sakura li stava tenendo d'occhio di sottecchi nella sala mensa.
Né Yukimura, né Kano parevano aver subito cambiamenti nell'atteggiamento dopo l'attacco di Usui. Yukimura intratteneva la conversazione come al solito, mentre Kano partecipava quietamente di tanto in tanto. Che la loro quasi relazione fosse così solida da non temere attacchi esterni?
Un dubbio la colse all'improvviso, facendole temere di aver preso un abbaglio. Magari, al contrario di quello che credeva, Yukimura e Kano non provavano nessun sentimento amoroso l'uno per l'altro. Magari erano solo amici e lei si stava impegnando tanto per niente.
Aveva tessuto piani, coinvolto persone, chiuso Yukimura e Kano in un ripostiglio per ore, non poteva assolutamente pensare di essersi sbagliata.
Si concentrò sui due sospetti innamorati, come se avesse potuto carpire tutti i loro segreti solo fissandoli intensamente.
Eppure, la scintilla non se l'era immaginata; poteva notare chiaramente ad occhio nudo che c'era qualcosa di non detto tra loro, qualcosa che voleva assolutamente portare alla luce. Kano sembrava un tipo un po' freddo, distante, probabilmente era quello il motivo per cui Usui non aveva fatto centro. «Devi riprovarci il prima possibile, sono sicura che puoi fare molto meglio di così.»
Usui scrollò le spalle, distogliendo per un momento l'attenzione da Misaki. «Va bene, ma Kano non ci cascherà.»
«Nel senso che sa quello che stiamo facendo?»
«Ci ha scoperti?» chiese Shizuko, stupita quanto Sakura. «Perché, perché mi sono fatta coinvolgere in questa storia?»
Usui scosse il capo. «Intendevo dire che sa che non sono davvero interessato a Yukimura.»
«Oh» sospirò Sakura, mentre Shizuko si rilassò, riportando l'attenzione sul suo pranzo. «Forse dovremmo utilizzare qualcun altro, ma non so proprio chi coinvolgere in questa storia.» Non aveva previsto di inserire altre persone nel piano, a chi mai avrebbe potuto chiedere?
«Io avrei un'idea.»
***
Sakura fissò un po' intimorita i tre ragazzi che Usui aveva chiamato. Da quanto aveva sentito, i tre non avevano una buona reputazione a scuola; anche se, guardandoli bene, non sembravano cattivi ragazzi.
Giravano intorno a Misaki con degli occhi che potevano benissimo essere definiti a cuore e sembravano simpatici. Senza contare che era stato proprio Usui a suggerirle di utilizzare loro, perciò doveva essere una buona idea.
«Beh, vi ho fatto venire qui perché ho bisogno del vostro aiuto.»
«Di cosa hai bisogno?» chiese uno di loro; Ikuto Sarashina le sembrava si chiamasse.
«E perché dovremmo aiutarti?» aggiunse Naoya Shirakawa.
Il terzo, Ryuunosuke Kurosaki, si limitò a guardarla curioso.
Sakura si morse il labbro e gettò a Misaki un'occhiata supplichevole.
Misaki sbuffò e si rivolse direttamente ai tre. «Abbiamo bisogno di voi, non potreste aiutarci?»
Aveva parlato con tono duro e un'espressione quasi arrabbiata dipinta in faccia. Sinceramente, Sakura temeva che in questo modo i tre ragazzi non avrebbero mai accettato di aiutarli. Però, quando riportò l'attenzione su di loro, avevano assunto uno sguardo sognante.
«Lo faremo! Cosa dobbiamo fare?» chiese Shirakawa.
Sakura sorrise. I membri del suo piano in tre punti erano aumentati, sicuramente avevano anche più possibilità di riuscire nell'obiettivo.
***
D'accordo, cominciava a diventare imbarazzante.
Si poteva anche sopportare Usui infastidire Yukimura, ma tutti e tre quelli del trio ebete insieme no.
Insomma, Sotaro stava provando a fare i compiti, ma con tutto il chiasso che stavano facendo, non riusciva nemmeno a capire cosa stava leggendo.
Il trio ebete aveva seguito lui e Yukimura in biblioteca. Sotaro aveva capito subito che non promettevano nulla di buono, soprattutto quando aveva visto cosa nascondevano: fiori e strumenti musicali.
Uno di loro, Sarashina, si era armato di violino – non era bravissimo, ma nemmeno così male -, mentre gli altri due avevano optato per un triangolo e un tamburello.
L'insieme risultava inascoltabile, in quanto non c'era armonia fra i tre strumenti.
Se il comportamento di Usui era in qualche modo giustificabile, Sotaro proprio non capitava perché il trio ebete dovesse quasi imitarlo. Non ricordava nemmeno che il trio ebete avesse mai rivolto la parola a Yukimura, comunque.
Quando il concerto terminò – erano fortunati che la bibliotecaria fosse assente o li avrebbe sbattuti fuori e mandati dal preside -, Yukimura sorrise e batté le mani. «Non siete male, vi state preparando per un concerto?»
Se da una parte Sotaro non batté ciglio davanti all'innocenza di Yukimura, il trio ebete si scambiò un'occhiata perplessa. «Era una serenata» spiegò Kurosaki. «Per te» specificò Shirakawa.
Decisamente, cominciava ad esserci qualcosa di strano in quella scuola.
Prima Usui, ora il trio ebete. Per un momento lo sfiorò il pensiero che ci fosse un punto in comune, magari anche collegato agli avvenimenti del giorno prima.
«Perché?» chiese Yukimura, confuso. «Non penso di aver fatto nulla per meritare un simile premio.» Si voltò verso di lui. «Ne sai qualcosa?»
Sotaro scosse il capo. «No.» Anche se cominciava ad avere qualche sospetto, sebbene continuasse a sfuggirgli il fine.
Il trio ebete sospirò. «Sei davvero ottuso!» si infervorò Shirakawa.
Sarashina gli posò una mano sul braccio per calmarlo, poi disse: «Ci piaci, per questo ti abbiamo fatto una serenata.»
Kurosaki si avvicinò a Sotaro e lo fissò intensamente. «A te dà fastidio, vero?»
Sotaro inarcò le sopracciglia e, in quel momento, collegò. Gli strani comportamenti di Usui e del trio ebete, Sakura Hanazono che lo seguiva... Poteva scommettere che anche il ripostiglio con la chiusura difettosa fosse opera loro.
Hanazono, il presidente Ayuzawa, Usui, il trio ebete e chissà chi altro – era abbastanza certo che ci fosse di mezzo anche l'altra amica di Ayuzawa e Hanazono, Shizuko Kaga - stavano... stavano tentando di mettere insieme lui e Yukimura.
Ora era tutto chiaro, o quasi.
Per esempio, non comprendeva assolutamente quali ragioni li avessero spinti a tanto.
Non immaginava nemmeno chi fosse che aveva cominciato tutta quella storia, anche se si sentiva piuttosto sicuro nell'escludere il presidente Ayuzawa, Usui e il trio ebete, nessuno di loro avrebbe mai dato vita a qualcosa del genere. Per quanto riguardava le altre due, le conosceva a stento, quindi non sapeva cosa pensare.
Uhm, come avrebbe fatto a convincerli a smettere?
Non c'era niente di particolare tra lui e Yukimura, si stavano impegnando per nulla.
Beh, sospirò, probabilmente, non ottenendo risultati, avrebbero finito per stancarsi e avrebbero smesso.
«Allora?» insistette Shirakawa. «Sei... arrabbiato?» Sorridevano tutti e tre, come se non si aspettassero altro che una sua risposta positiva.
Davvero, erano troppo palesi! E lui non era certo uno stupido.
«No» rispose. Fu una risposta abbastanza secca e decisa e sperò fosse sufficiente. Comunque, era contento che chiunque avesse mandato il trio ebete e Usui a corteggiare Yukimura, avesse scelto sempre ragazzi, piuttosto che ragazze. Proprio non le sopportava.
«Oh...» sospirarono all'unisono i tre, con espressione delusa.
Raccattarono gli strumenti e i fiori, e se ne andarono con la testa china, scontenti del fallimento.
«Ma cosa volevano?» chiese Yukimura.
Sotaro scrollò le spalle. «Non lo so.»
Poco dopo, la calma venne ristabilita e poterono tornare a concentrarsi sui compiti.
***
«È stato un fallimento» disse Kurosaki.
«Completamente inutile» aggiunse Sarashina.
«Devi esserti sbagliata» completò Shirakawa.
Sakura piegò la testa e la incavò nelle spalle. Dispiaciuta di vederla così amareggiata, Misaki si avvicinò per consolarla. «Non mollare prima del tempo, hai un altro punto nel piano, vero? Magari quello funzionerà.»
«Lo pensi sul serio?» chiese Sakura.
«Certo.» Salura era così entusiasta che avrebbe fatto il possibile per impegnarsi nell'ultimo punto del piano.
Avrebbe funzionato, in un modo o nell'altro.


Spazio Autrice: Scusate davvero tanto il ritardo, è stato un casino trovare l'ispirazione per Kaichou, che per mesi è mancata. Poi, complice probabilmente anche una scena Kano-Yukimura nel vol. 14, sono riuscita a ultimare anche il secondo capitolo. Il terzo e ultimo capitolo di questa mini-long, invece, ha già una scena pronta. Certo, non sto dicendo che lo pubblicherò settimana prossima (ma potrebbe anche darsi), però almeno sono riuscita ad iniziarlo e conto di postarlo in tempi molto più brevi.
In questo capitolo, Sakura prova a sfruttare il fattore gelosia, includendo, oltre ad Usui, anche il trio ebete nel progetto. Trio che sarà presente anche nel prossimo capitolo.
Detto questo, spero che abbiate apprezzato questo aggiornamento.
Nel prossimo vedremo la conclusione del piano ordito da Sakura: funzionerà o no?
A presto!
Ilaria

   
 
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