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Autore: samaralove    21/06/2013    1 recensioni
In solo tre giorni aveva cambiato tutto. Il mio mondo era completamente cambiato e anch’io lo ero. Si può amare cosi un uomo appena conosciuto? Prima di ora avrei tranquillamente risposto: Non è possibile. Solo nei libri. Il mio destino aveva già scelto ora toccava solo a me fare l’ultima mossa. Una mossa che avrebbe cambiato la vita a tutti, non solo a me per sempre.
Dal capitolo 5 :
< Perfetto! Angelo, così ti chiamerò quando sono felice, e amore anima mia quando sarò super felice e mia adorata moglie quando sarò arrabbiato. > Continuò stando al gioco.
< E tu come mi chiamerai? > Mi chiese sussurrandomi nell’orecchio, il suo profumo era afrodisiaco sapeva di bosco e menta.
< Vediamo, mio dolce amore in privato, amore tra amici , mio Signore marito in pubblico e Mio Re quando sarò furiosa. > Dissi tra un bacio e l’altro
Dal capitolo 12 :
< Sì amate Robert. Ma amate anche me. Non potete negarlo . Anche Robert l'ha capito. >
< Negarlo o no , non cambia la situazione. Rimane la stessa. E l'unico a soffrire sarete voi. >
< No, se sceglierete me. >
< Io, ho già scelto. >
Il mio nome è Elisabeth Bennet e questa è la mia storia...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
Capitoli:
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Il mio nome è Elisabeth Bennet e questa è la mia storia … 

 
Capitolo 19

Le malelingue ...

*** 

Mentre Robert e Elisabeth erano fuori , Katherina fù affiancata da un giovane uomo di bell'aspetto che indossava una mascherina a celare la sua identità. Indossava un abito di alta sartoria, cucito con le migliori stoffe sul mercato. Il completo era azzeccato con lo sfondo, era blu mare. Probabilmente scelto per non essere notato. L'uomo la prese e la condusse in un luogo appartato.
<< Come vi permettete! Non è da gentiluomo comportarsi così, cosa penserà la gente? >> Urlò inviperita la ragazza, lisciandosi l'abito per mantenere una compostezza persa in partenza a causa del nuovo venuto. Vedendo che l'uomo non preferiva parola, si arrabbiò ancora di più se possibile.
<< Chi siete voi? Non vi ho mai visto. Parlate ora ! >> Continuò guardinga alterata e maestosa, da nobile quale era.
<< Calmatevi, signorina. Il mio nome è Marcus River. Come voi il mio desiderio più grande è dividere Robert e Elisabeth. Se ci uniremo in questa missione saremo vincitori. >> Esclamò a bassa voce il ragazzo fissandola negli occhi. Doveva convincerla. Il piano iniziava da quello.
<< Anche voi siete un altro preso all'amo dalla bella e esotica Elisabeth! Mettetevi in fila. Dopo Robert, dovrete battervi con vostro fratello e con Philip. Questa è una battaglia persa. >> Finì la ragazza indignata per essere stata condotta via dalla festa così senza nessun motivo.
<< Provare non può far male, non credete? Collaboriamo, non avete niente da perdere voi >> Concluse con il pensiero di aver già vinto.
<< Non vi prometto nulla. Ora devo andare. >> Disse prima di rientrare nella sala, libera dalla presenza ingombrante e malefica di quell'uomo. Si chiese cosa avesse fatto Elisabeth per suscitare interesse in un uomo viscido e portatore di sventura. Per la prima volta non ne fù invidiosa.
Rientrando nella sala capì che la serata era terminata, quindi era l'ora di ritirarsi nella propria camera. Prese il corridoio laterale e salì le scale che la condussero in un enorme corridoio dai mobili di buon fattura e rigorosamente ben puliti. Conosceva la governante del Re. Era una donna rigorosa, che sapeva farsi rispettare. Probabilmente era proprio per quello che si trovava cosi in alto per essere solamente una popolana. L'ammirava, un giorno voleva divenire forte come lei. Arrivata davanti alla sua porta entrò senza invito, trovando la sua cameriera pronta ad attenderla.
<< E' stata una serata istruttiva! >> Esclàmò la ragazza sedendosi davanti alla toilet, mentre la cameriera iniziava a toglierle collane e fermagli per la notte.
<< Cosa intendete mia signora? >> Chiese la donna gentilmente. L'amava come una sorella, anzi come una madre e avrebbe fatto qualunque cosa per lei.
<< Ho conosciuto Marcus River, il fratello di Daniel, niente a che fare con il fratello, è rozzo e maleducato. Ma è nemico giurato di Elisabeth! Non ho capito se la desidera o vuole impedire che stia con Robert semplicemente. >> Continuò guardando la sua cameriera attraverso il riflesso dello specchio. Si fidava di quella donna, l'aveva cresciuta e amata, diversamente dai propri genitori.
<< Ma questo non deve importarvi, mia signora. L'importante è che i due si dividano! >> Esclamò aiutandola ad alzarsi per la svestizione.
<< Se non è giusta per lui devono dividersi se no... dobbiamo elaborare un piano. >> Disse fermando la donna.
<< Cosa c'è di meglio di qualche malelingua... Possiamo mettere una voce sul suo disdicevole comportamento per farla giungere a Robert, e una voce che raggiunga Elisabeth dove si dice che Robert ci crede e voglia lasciarla. Lei è orgogliosa non chiederà mai spiegazione e il gioco è fatto. Mi permetta di agire in suo volere, non la deluderò! >> Disse la donna sorridendo prima di riiniziare a svestire la padrona per la notte.
La ragazza guardò fuori la finestra dove alloggiava la Luna. Sperò che quell'impedimento portasse a un chiarimento di cuore e di dovere. Il suo intento era solo uno: la felicità di Robert. Se lei stava giocando doveva andarsene.
Consapevole che l'indomani nuovi voci su la futura Regina sarebbero passate di bocca in bocca, si distese sul morbido letto per abbracciare Morfeo e un caldo sonno riparatore.
Appena sveglia incontrò gli occhi della sua cameriera, consona che il piano era già in moto.
<< Allora raccontate! >> Esclamò cinguettando, alzandosi per poi mettersi seduta sul letto.
<< Mi signora, nella corte girano voci nuove! Si racconta che Elisabeth mentre il Re non vede si accompagni con Daniel. Si dice anche che la sua verginità sia stata già raccolta da Daniel stesso. Questo porta a pensare che il suo amore per il Re sia solo una facciata per divenire Regina. Che scandalo. Dopo tutto il gran lavoro di ieri sera. Che spreco. Povero il nostro Re.>> Parlo fingendo di essere colpita dalle scoperte appena udite. Come se non fosse stata lei a divulgarle.
<< Il Re? >> Chiese stando al gioco, sorridendo.
<< Gira voce che il Re sia furioso e che voglia annullare il matrimonio. >> Rispose ancor più sconsolata.
<< Ottimo lavoro. >> Rispose alzandosi per il bagno mattutino, prima di pranzo.
Maria, appena udito le voci sul conto della sorella corse a riferirle. Bussò alla porta e non aspettò di essere invitata.
<< Sorella, avete udito le voci sul vostro conto che girano nel palazzo? >> Chiese senza più fiato e con tanta preoccupazione.
<< Che voci, sorella? Che succede? Calmatevi ! >> Rispose avvicinandosi alla sorella.
<< Si dice che voi abbiate una tresca con Daniel, che non siete più vergine. Si dice anche che Robert creda a queste chiacchiere perché a sua volta ha notato i vostri sguardi. Per questo voglia troncare il fidanzamento. La più papabile come rimpiazzo è la sua amica di infanzia Katherine. >> Concluse tutto senza riprendere fiato, mentre la fissava basita.
<< Cosa? Ma sono calugne! Non è vero! Robert ci crede? >> Chiese al vento alzandosi percorrendo la camera in lungo e in largo. << Bene, voi non siete obbligati ad andarvene. Robert vi permetterà di rimanere. Tu Sara diverrai la cameriera di Maria. Io chiederò aiuto ai miei amici di città. Wiliam troverà sicuramente un posto e un lavoro per me! Vai, avverti Enrico. >> Parlò rassegnata uscendo dalla stanza senza udire neanche una parola pronunciata dalla sorella.
<< Elisabeth, dovete parlare con Robert e chiarire... >> Ma furono parole al vento .
Maria, sapeva che l'unica persona che poteva avvicinarsi ora a Elisabeth era Daniel, così decise di trovarlo.
Percorse tutto il palazzo in lungo e in largo alla ricerca del ragazzo, poi lo trovò nella biblioteca ignaro di tutto.
<< Daniel, avete sentito cosa si dice in giro? >> Chiese la ragazza diretta. Ormai aveva un rapporto ben stretto con il ragazzo e non amava i giri di parole.
<< Probabilemente che Elisabeth è stata magnifica ieri? >> Rispose stranito dalla domanda, guardandola interrogativo.
<< Magari... no si dice che voi e mia sorella abbiate una tresca, e che abbia perso la verginità con voi! >> Parlò soffermandosi sulle parole " tresca " e "Verginità" perché capisse.
<< Ma è assurdo! Cosa dice Robert? Non crederà mica a questa menzogna! >> Poruppe indignato.
<< Non l' ho ancora visto, ma si dice che lui ci creda e che voglia rompere il fidanzamento! >> Concluse la ragazza scoraggiata senza più forze.
<< Come sta Elisabeth! Deve parlare subito con il Re e sistemare le cose o lo perderà per sempre, come perderà la dignità e l'orgoglio! E' tutta colpa mia, non sarei dovuto venire, mi dispiace. Non voglio che Elisabeth soffra. >> Concluse il ragazzo angosciato.
<< Andate da lei e fatela ragionare. Deve assolutamente parlare con Robert ! >> Disse seria e convincente.
<< Sarà fatto! >> Rispose sicuro per poi alzarsi dalla poltrona dove era seduto e accorrere in aiuto di Elisabeth. A quella visione Maria sorrise, consapevole che quello era l'effetto di Elisabeth sugli uomini.
Il ragazzo cercò Elisabeth per tutta la corte. Infine la trovò al roseto, seduta di schiena all'entrata, ricurva e triste. Sì avvicinò e per poi sedersi alla sinistra della ragazza.
Osservandola notò gli occhi rossi e gonfi di pianto e i capelli al vento senza nessuna acconciatura, ribelli. Era bellissima. Come sempre per il ragazzo.
<< Elisabeth, non fatevi abbattere dalle bugie della gente. Noi sappiamo che sono false. E anche Robert lo sa. Dovete parlarne con lui e chiarire. Non credo che vi lascerà mai. Vi ama. >> Le parlò il ragazzo con il cuore in mano.
<< Lui non mi vuole parlare... mi avrebbe cercato se avesse voluto. >> Rispose tra le lacrime.
<< Non avete pensato che forse è impegnato in questioni di stato . Forse è per questo che non vi ha cercato. Non avete pensato che quelle parole fossero solo bugie per allontanare voi e Robert? Sapete che prima di voi c'erano moltissime aspiranti. >> Continuò non sapendo cosa altro dire, per tirarla su.
<< Elisabeth, sapete che vi amo. Ma odio vedervi così. Voglio solo la vostra felicità. Basta, vi prego. O tornate da Robert per chiarire o verrete via con me. Non siete obbligata a sposarmi, la mia casa è sempre aperta per voi e per i vostri fratelli. >> Finì il biondo, fissandola. Vedendo che non reagiva decise di agire. Si avvicinò e la baciò. Assaporò prima le sue labbra e poi approfondì il bacio. Era un bacio dolce e un pò salato a causa delle lacrime. Fu un bel bacio, ma entrambi capirono che non era quello che cercavano. Non c'era passione nè ardore. Entrambi eravano attratti dall'altro , ma non era amore. Con quello fu tutto più chiaro. Non eravano fatti per stare insieme. Entrambi ora ne eravano a conoscenza. Sorridendo Elisabeth interruppe il bacio.
<< Devo trovarlo... grazie davvero Daniel. Devo andare adesso . >> Disse prima di scappare dal roseto, lasciando un Daniel consapevole e felice.
Daniel aveva finalmente capito a chi apparteneva veramente. Ora finalmente capiva i suoi attacchi di gelosia. Ora che era tutto più chiaro, riusciva a vedere molto meglio quello che accadeva intorno a lui e dentro di lui. Con questa consapevolezza raggiunse la persona in questione.
Intanto, vagai  per il palazzo alla ricerca di Robert. Finalmente dopo mi imbattèi in lui. Era con Wiliam, il mio amico della città. Che appena mi vide mi salutò con affetto mostrandomi il contratto appena stipulato di lavoro. Ne fui contenta, almeno lui non aveva avuto conseguenze. Appena si allontanò fissì Robert e parlì.
<< Devo parlarti è importante. >>
<< Sarei venuto io stesso a cercarti, dopo aver finito con William. >> Parlò il ragazzo.
Impaurita che volesse dirle che non la amava più, parlò a raffica.
<< Robert, io ... non è vero quello che dicono. Io non ho nessuna tresca con Daniel. Lo sapete che io amo voi! Sono vergine e una seduta con il dottore potrebbe confermarlo ... io non... >> Stavo dicendo o meglio farfugliando, prima che mi interrompesse.
<< Calmati! Per questo stavo venendoti a cercare. Sarei venuto prima, ma tra la riunione e i contratti di lavoro, non ho avuto tempo. Amore, io ti credo. So che mi ami e non credo alle bugie diffuse in corte per screditarti. >> Parlò sicuro prima bloccandomi per parlare e poi abbracciandomi per calmarmi. La sua voce era un balsamo per le mie ferite.
<< Ma , dicevano che mi volevi lasciare... che non mi amavi più perché ti avevo tradito... io... >> Continuì farfugliando.
<< Amore, niente è vero. Come le bugie sul tuo conto. Ora è tutto chiarito. Siamo insieme. E' quello che conta. Volevano metterci alla prova. Hanno perso. >> Finì prima di baciarmi. Un bacio che sapeva di amore e felicità un bacio che non avrei mai dimenticato.
Finito il bacio mi ricondusse nella mia stanza. Ero felice. Tutto si era chiarito.

Nell'ombra tutto era stato spiato, senza che i due ragazzi se ne accorgessero.



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