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Autore: Omega_    21/06/2013    0 recensioni
Tre ragazze che decidono di trasferirsi,di cambiare la loro strada,di fare ciò che hanno sempre voluto,di divertirsi,di conoscere altre persone,di allontanarsi da tutti per vivere la loro vita insieme.
Genere: | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COCO'S POV
"L'aereo diretto a Londra sta per partire" Sono le 7:00 del mattino, e l'aereo per Londra che dobbiamo prendere sta per partire. Iniziamo con il presentarci, siamo tre sorelle: Nadia, comunemente nota Na, la più piccola delle tre, ha 18 anni; Poi c'è , Fede(Federica) per le sorelle, ha 20 anni; Poi io, Corinne, semplicemente Cocò, 22 hanni la più grande. Na aveva appena finito la scuola, aveva le vacanze. Fede( ed io, lavoriamo, ma abbiamo preso un pò di vacanze giusto per staccare un pò. Uscivamo da una situazione un pò difficile, i nostri genitori si erano separati.Non che a me pesava molto, io oramai vivevo da sola da due anni. Ma per Fede e Nà, che erano ancora in casa con loro, è stata brutta come batosta. Così per le vacanze estive abbiamo deciso di andare a Londra dai nostri nonni materni. Na e Fede avevano deciso di stare con mia madre, quando saremmo tornate a casa, ed è stata proprio lei a regalarci i biglietti per Londra. "Dai ragazze, muovetevi o perdiamo l'aereo" Era sempre così, ogni volta che dovevamo partire, anche da piccole ovviamente, stavano trent'anni a salutare nostra madre. Sarà che io sono la più grande, o la più indifferente, ma non perdevo tempo in abbracci o cose varie. "Muovetevi!" Urlai ancora una volta, leggermente seccata. "Arriviamoo" Dissero all'unisono. Non dovetti aspettare, mi stavo già dirigendo verso l'aereo per salire. Misi i bagagli dove dovevano stare e diedi i tre biglietti alla hostess che mi fissava ostinatamente. "Cosa ti guardi?" sbottai. Ero leggermente irascibile, o semplicemente non sopportavo molto chi mi fissava in quella maniera. Ci sedemmo, Na e Fede avevano i posti vicini, io ero di fianco a loro. Nà ascoltava la musica, Fede leggeva un giornale, cosa che mi sorprendeva. Dopo due anni che io non vivevo più in casa con loro, erano cambiate molto.. A dire la verità erano cambiate molte cose. Me ne ero andata di casa perchè non sopportavo più la mia situazione famigliare e appena finito la scuola o preso armi e bagagli e me ne sono andata. Comunque, stava leggendo un giornale. E io usavo il pc. Usavo.. si fa per dire, era acceso, ma non facevo praticamente niente.. Mi annoiava stare davanti al pc, ci stavo raramente. *** Erano le 9:00 e finalmente eravamo arrivate a Londra. Ci aspettavano i nostri nonni, naturalmente, per accompagnarci nella casa dove avremmo trascorso l'estate. " E' da tanto che non vi vedo, come siete cresciute tutte e tre!" Il nonno è sempre stato così, tenero e gentile. "Non siamo dei Peter Pan nonno" "Perchè no? Io lo sono!" Ridemmo insieme, poi la nonna si avvicinò. "Per quanto rimarrete qua?" Na l'abbracciò. "Non lo sappiamo. Non abbiamo ancora i biglietti per il ritorno.." Sorrisi a quell'affermazione. Ero felice di non sapere quando saremmo tornate in quell'inferno. Mi chiedevo perché mia madre non prendeva il coraggio e venisse anche lei. Comunque, dopo aver posato i bagagli nella macchina, salimmo e per mezz'ora circa abbiamo parlato di tutto questo tempo passato mentre ci dirigevamo alla casa. Mi guardavo un pò in giro, non molto interessata alla discussione, ogni tanto Fefè mi dava dei colpi sul fianco con il gomito per farmi girare e rispondere. "Eccoci, siamo arrivati, questa è la casa che vi diamo. Noi siamo in questa di fronte." Scendemmo tutti dalla macchina, ci guardammo in giro e poi entrammo nella casa. La nonna ci diede una chiave a testa. Fede si guardò anche lei in giro. "Mamma mia, da quanto tempo che non ci veniamo.." Fede guardò quasi meravigliata quella villetta, luogo di molti momenti felici della nostra infanzia. Gli unici, forse, momenti felici della nostra infanzia. "Mmhm" annuì, ovviamente senza fare una frase molto lunga, dire che non avevo voglia di parlare è poco. Quindi cercai di emettere un qualsiasi suono per annuire a quell'affermazione. La nonna si avvicinò a me e Fede, guardandoci bene di profilo. "Uhm, voi due sembrate gemelle sapete.. Da piccole non si vedeva questa assomiglia molto visibile.. Comunque, non venite qua, da quando eravate piccole.." Girai leggermente il viso verso la nonna e la guardai. "Oh su, non fare il broncio! Siete identiche se non fosse per i capelli e gli occhi!" Non era la prima a dircelo. Io e Fefè eravamo molto identiche, avevamo preso da nostro padre determinati lineamenti. Fede era un pò più bassa di me, i capelli erano castani chiari, gli arrivavano appena sotto le spalle, e gli occhi erano color nocciola, da piccola mi divertivo sempre a guardare i suoi occhi. Mentre io.. io ero più alta, capelli quasi a metà schiena e capelli color castano scuro quasi nero e gli occhi azzurri cielo, rispetto a Fede, io ero molto più tesa, sempre con la schiena super dritta, abitudine di pianista. Mentre Nà, era la più bassa tra le tre, i capelli erano sempre boccolosi, lei era proprio nera, gli occhi erano verdini misto a un marroncino chiaro. Ero persa nei miei pensieri, come mi capitava spesso. "Dai entriamo e sistemiamoci!" Entrarono entrambe, io rimasi a fissare il giardino e aggrottai la fronte ricordando che una volta c'era un ragazzi ricciolo con cui Fefè giocava spesso. "cosa c'è che non va Co?" La nonna era rimasta lì a guardarmi. Mi persi un'attimo nei suoi occhi blu per qualche secondo. "Niente, pensavo." "Vostra madre mi hai detto che tu non vivi più a casa.. da.. due anni giusto?" Annuì leggermente, e poi presi la mia roba e entrai senza dire più niente. Sistemammo un pò la casa, perchè era leggermente in disordine. Dopo qualche minuto, Fefè si girò di colpo guardando nel giardino vicino. "Woa! Ragazze venite qua!!" "Che cosa succede?" "Guardate là, è il nostro vicino!" Rimasi leggermente perplessa, non era cambiato una virgola, o almeno non i capelli e gli occhi e le fossette. FEDE'S POV Mi misi a posto i capelli, e uscii fuori andando verso il ragazzo che avevo visto da dentro. Mi avvicinai sorridendo. Era famigliare, dalla faccia che Co aveva fatto prima, probabilmente ci giocavamo da piccole. Era un ragazzo alto, un corpo mozzafiato, tonico e con dei muscoli che facevano svenire, i capelli erano scuri ed era ricciolo, e i suoi occhi.. erano due perle, due smeraldi verdi, ci si perdeva dentro a quei occhi ogni volta che lo guardavi. Si avvicinò a me, e mi tese la mano sorridendo. La strinsi sorridendo timidamente "Ciao! Siete nuove qui?" "Ehm, veramente, non proprio, venivamo qui da piccole. Ma sono passati tanti anni.." "Ah, siete le tre sorelle per caso? Comunque, piacere, io sono Harry!" Quando sorrise, mi mancò il respiro. Quel sorriso svelava due bellissime fossette ai lati della bocca, e le sue labbra erano rosee e piene. "I-Io sono Federica... Ma.. Chiamami solo Fede!" Mi sorrise ancora una volta, iniziammo poi a parlare un pò del perchè ci eravamo trasferite li con tanti bagagli se era solo una vacanza. Gli parlai delle mie sorelle e di quando una di loro era peggio di una tomba, mentre dell'altra era super vivace. Parlando di loro, solo allora mi resi conto, che effettivamente io e Nà avevamo sofferto per questa cosa dei nostri genitori, ma nessuno aveva mai chiesto a Cocò come stava veramente, ha sempre sorrido e detto che stava bene, mentre nei suoi occhi si vedeva tutt'altro. Ma qualcosa mi fece tornare nel pianeta terra, mi ricordai improvvisamente di Harry, era il bambino con cui giocavo quando era bambina. Rimasi lì a parlare ancora un pò con lui, poi dopo, quando sentii una delle due cristonare come non so cosa, lo salutai e andai dentro a vedere cosa era successo. La scena era abbastanza idiota. Cocò era appoggiata al muro che rideva come una cretina e Nà era sul tavolo con una scopa in mano che urlava contro qualcosa, alla fine, era solo un piccolo ragnetto insignificante. Credo la mia faccia era più che sconvolta. "Ma che cazz.." Le guardai entrambe e dopo, Cò riprese a mettere a posto le sedie, e Na continuava a urlare contro quel povero esserino. Dopo che avevamo messo a posto, ci sedemmo mentre Cò cucinava, e io raccontavo ad entrambe cosa era successo con Harry. "Ma non mi dire che ti piace!" "Beh.. Non è male come ragazzo, ed è anche simpatico!" Sentii un calore improvviso sulle mie guance e quando Co si giro con un forchetta in bocca perchè assaggiava la pasta, fece cadere la forchetta per terra.

  
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