Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: mila96    21/06/2013    8 recensioni
Cassandra ha sedici anni e vive in un collegio di Londra per scappare dalla sua soffocante famiglia adottiva. Lei e Louis Tomlinson, il ragazzo più popolare del collegio, erano migliori amici, ma un inconfessabile segreto li divide.
Per ben tre anni non si sono rivolti la parola, ma ora gli eventi li spingono uno contro l'altra, perchè Cas è incinta.
Due domande assillano tutti:
Cos'è successa quella misteriosa notte?
E qual'è l'inconfessabile segreto?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
C’è odore di disinfettante e sapone al limone qua dentro.

Era l’unica cosa a cui Cassandra riusciva a pensare, chiusa dentro al bagno delle ragazze al terzo piano mentre i secondi scorrevano in modo estremamente lento sul display del suo telefono ormai da cambiare. Era chiusa là dentro da un’eternità, o almeno era quello che le sembrava.
Evidentemente anche il suo migliore amico Liam sembrava pensarla così, perché proprio in quel momento bussò alla porta per la sedicesima volta in un minuto.
-        Avanti Cas, fammi entrare, sto morendo di ansia qua fuori – borbottò il ragazzo rivolto alla porta chiusa.
Cassandra alzò gli occhi al cielo mordendosi la lingua per non insultare l’amico. Aveva i nervi a fior di pelle e una strana sensazione di panico le attanagliava lo stomaco. Sentiva un rivolo di sudore freddo colarle lungo la schiena perciò si appoggiò ad una parete e chiuse gli occhi inspirando forte per scacciare la paura.
-        Adesso basta – protestò Liam – io entro.
Prima ancora che Cassandra avesse il tempo di alzarsi in piedi Liam era entrato e si stava guardando attorno.
-        Ehi – esclamò – qui è molto più pulito che nei bagni dei ragazzi.
La ragazza gli rivolse uno sguardo omicida.
-        Ti avevo detto di aspettare fuori – sibilò acida, forse un po’ più del solito.
Liam, abituato al modo di fare della ragazza, le rivolse un sorriso enorme e inclinò la testa per guardarla meglio.
-        Guarda che non sei l’unica ad essere in ansia Cas – buttò lì Liam incautamente.
Cassandra stava per rispondere a tono quando il suo cellulare emise un bip bip metallico. Entrambi si paralizzarono e trattennero il fiato. La ragazza sollevò lentamente la bacchetta che teneva in mano, maneggiandola come se si trattasse di una bomba ad orologeria. Diede la schiena a Liam e sbirciò rapidamente. Il cuore smise per un istante di battere.
Liam cercò di sbirciare da sopra la spalla dell’amica, senza però riuscire a vedere qualcosa.
-        Avanti Cas, dovrai guardare prima o poi no?
Con le dita che le tremavano così violentemente da rischiare di spezzare quello che teneva in mano, la ragazza scosse forte la testa, troppo spaventata per cercare di fare qualsiasi altra cosa.
-        Non ci riesco Li. La mia vita dipende da questo coso. Potrebbe cambiare tutto – balbettò.
Liam fece passare le braccia sotto quelle della ragazza, cingendole dolcemente la vita. Cassandra sussultò e tirò su con naso mentre Liam le copriva le mani con le sue, grandi e calde.
-        Va tutto bene Cas – le sussurrò all’orecchio.
Lei annuì poco convinta, poi entrambi girarono la bacchetta e la guardarono. Liam tirò un sospiro di sollievo che costrinse la ragazza a voltarsi a guardarlo, ritrovandosi a pochi centimetri da lui.
-        È un buon segno, no? – chiese Liam con un sorriso.
Cassandra fece di no con la testa.
-        È positivo – sussurrò così piano che si sentì appena.
Tutto il colore svanì dal volto di Liam nello stesso momento in cui Cassandra scoppiò in lacrime. Il ragazzo sgranò gli occhi, perché la sua migliore amica non piangeva mai. Cassandra Collins, da quando il primo giorno di liceo l’aveva appeso ad un armadietto soltanto per aver preso in giro la sua amica, era la ragazza più forte che lui avesse mai conosciuto.
Vederla singhiozzare così gli spezzava il cuore. Si avvicinò a lei ancora di più, fino a far aderire il suo corpo a quello di lei. Le infilò le mani tra i lunghi capelli castani e la cullò dolcemente.
-        Andrà tutto bene Cas. Mi prenderò cura di voi – sussurrò.
-        Grazie Liam – mormorò lei in risposta, seppellendo il viso nella camicia di lui.
Rimasero abbracciati in quel modo per quella che a loro sembrava un’eternità, poi Liam decise di spezzare il silenzio.
-        Comunque credo che dovresti dirmi chi è il padre – azzardò.
La ragazza annuì piano, ma l’unica cosa a cui riusciva a pensare era:

Sono incinta. Aspetto un bambino.

***

La campanella dell’intervallo costrinse i due ragazzi ad uscire dal bagno e a dirigersi verso l’aula di francese. Cassandra si era rifatta il trucco, aveva ritrovato il consueto sorriso sarcastico e aveva nascosto il test nella borsa.
Camminava impettita come sempre attraverso il corridoio, sentendosi tremendamente in imbarazzo per essere scoppiata a piangere in quel modo. Chiunque frequentasse il costosissimo collegio Le Sacre Coeur, situato nel centro di Londra, sapeva che era meglio evitare di infastidire Cassandra. Soltanto Liam le camminava accanto con un vago sorriso sulle labbra, come sempre.
-        Ti dispiace se ci fermiamo per un secondo all’armadietto? Devo prendere il libro di francese – Liam si sorprese di tanta gentilezza e annuì, accentuando ancora di più il suo sorriso.
Cas sbagliò per tre volte di fila il codice del suo armadietto e sorrise tra sé quando alla quarta volta riuscì ad aprirlo. Di solito ci volevano almeno il doppio dei tentativi. Si infilò nell’armadietto per dare la caccia al libro che cercava, disseppellendolo da una montagna di cianfrusaglie.
Liam, che solitamente la rimproverava per la sua mancanza di ordine e diceva quindici parole al secondo, era stranamente silenzioso e si limitava a fissarla con quello sciocco sorriso stampato in faccia.
Quello sguardo mi preoccupa. Pensò riemergendo dall’armadietto e mostrando trionfante il libro con la copertina tutta stropicciata.
-        Te lo porto io – si offrì subito l’amico, ma lei ritrasse velocemente la mano, la faccia come una maschera di cera.
Liam le passò una mano davanti agli occhi, schioccando le dita.
-        Ti senti bene? Ti viene da vomitare? – chiese prima di seguire lo sguardo della ragazza che lo condusse a Louis Tomlinson.
Cassandra continuava a fissare il ragazzo con uno sguardo vuoto. La scosse. Niente da fare. Sembrava sotto shock.
-        Si può sapere perché stai fissando Tomlinson che cerca di infilare la lingua in gola ad Ashley Timberlake? – chiese nello stesso istante in cui capì la risposta.
Quelle parole ebbero il magico effetto di risvegliare Cassandra che batté le palpebre senza però riprendere il solito sguardo seccato.
-        Pensavo che si fossero lasciati – balbettò, lo sguardo ancora fissato sulla coppia.
Liam la guardò. In quel momento sembrava ancora più piccola del suo metro e sessanta.
-        Perché avrebbero dovuto, Cas?  Sono la coppia storica di tutto l’istituto. Si dice che abbiano passato le vacanze insieme.
Quel tono allusivo provocò un brivido a Cassandra che si voltò e con un colpo un po’ troppo energico chiuse il suo armadietto. Le tremavano le mani.
Liam provò una sensazione del tutto sconosciuta alla base dello stomaco.
-        Ti prego, dimmi che Tomlinson non è il padre del bambino – disse a voce un po’ troppo alta.
Cassandra lo fulminò con lo sguardo e gli diede una spinta sorprendentemente forte.
-        Ma sei impazzito? Stai zitto! – sibilò.
-        Scusa – bisbigliò lui di rimando – riformulo la domanda, a bassa voce questa volta, dimmi che Louis sono-il-più-figo-e-il-più-coglione-gonfiato-della-scuola Tomlinson nonché ragazzo più figo del collegio è venuto a letto con te.
La ragazza continuò a guardarlo male.
-        No – rispose seccamente prima di andarsene e lasciarlo lì da solo.

***

La mensa era praticamente deserta. Molti degli studenti non era ancora tornata dalle vacanze natalizie e alle pareti le decorazioni penzolavano tristemente ricordando ai pochi rimasti che avrebbero potuto essere altrove. Tutti tranne Cassandra.
La ragazza era seduta ad un tavolo completamente vuoto e fissava il suo piatto con sdegno. La sola idea di portarsi il cibo alla bocca le faceva venire voglia di vomitare. Come tutti gli anni era rimasta all’istituto per Natale, così come durante tutte le altre feste. La sua famiglia adottiva non aveva abbastanza soldi per portarla in vacanza e la casa era già abbastanza affollata anche senza di lei.
In realtà preferiva di gran lunga i corridoi silenziosi del collegio alla casa stracolma di bambini urlanti.
Sussultò quando Louis Tomlinson si sedette davanti a lei. Sperò che non le leggesse in faccia ciò che pensava.
Sono incinta.
-        Ciao Cassie – disse lui sorridendo.
Il cuore di lei fece una capriola. Solo lui la chiamava così, quando erano bambini.
-        Ciao Louis – rispose con un mezzo sorriso.
L’imbarazzo le colorò le guance. Non solo Louis era uno dei ragazzi più popolari della scuola e lei era decisamente un’emarginata, Louis non le rivolgeva la parola in pubblico da tre anni. Lo fissò in attesa di capire da cosa fosse dovuto questo cambiamento improvviso.
Lui si protese verso di lei scoprendo le braccia piene di tatuaggi.
-        Senti – bisbigliò, le labbra ad un soffio dall’orecchio della ragazza – per quanto riguarda la notte di capodanno, per quanto sia stato divertente… era così, per scherzare. Non ha significato niente per me. Non voglio tornare ad essere tuo amico Cassie, non saremo mai più amici.
Cassandra rabbrividì sentendo un enorme vuoto prendere il posto del suo cuore.
Louis si alzò e la guardò, mostrando il suo solito sorriso.
-        Quindi facciamo finta che non sia successo niente, va bene? – chiese.
Nella sua voce non c’era più la cattiveria di prima, c’era allegria, sbruffonaggine. Era tornato il solito Louis Tomlinson, prezioso gioiello del collegio più prestigioso di Londra.
Cassandra si sforzò di annuire sebbene si sentisse come se le avessero spalmato del cemento sulle ossa.
-        Perfetto – canticchiò lui scompigliandole teneramente i capelli – ci vediamo Cassie.

Addio Lou, pensò lei di rimando. 

L'ANGOLO DELL'AUTRICE!
Inizio questo racconto senza sapere dove porterà, se vi piacerà, se piacerà a me. Inizio questa storia anche se ne sto scrivendo altre due e la mia amica mi ucciderà per questo. Inizio questa storia perchè ne ho BISOGNO. Ditemi se vi piace, se vale la pena di continuarla. A presto, spero.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: mila96