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Note: Ed eccoci alla
diciassettesima flash ;D Oggi tratterò della coppia SveziaxFinlandia che
sinceramente adoro tantissimo, li trovo straordinariamente adorabili *^* Penso
di non aver fatto un disastro con caratterizzazioni e simili, in caso chiedo
scusa ^^" Questa volta ho optato per qualcosa di più triste e vagamente
malinconico, tanto per variare un po' di genere :D
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito i precedenti capitoli e che
continuano a seguire questa raccolta, grazie davvero.
Domenica dichiarerò ufficialmente chiusa la raccolta, spero continuerete a
seguirla fino alla fine ^^
A domani, con una NorvegiaxDanimarca
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Autore: SunliteGirl
Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Svezia ( Belward Oxenstierna), Finlandia (Tino Vainamoinen)
Coppia: SveziaxFinlandia
Rating: verde
Avvertimenti: -
Prompt: chiosco
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Potrei avere un gelato?
Tino lavorava a quel chiosco ogni estate
come aiutante. Il proprietario era un amico di famiglia di vecchia data e, non
appena gli aveva offerto quel lavoretto, non aveva potuto che accettare. Non
desiderava essere un peso per la sua famiglia e racimolare qualcosa in vista
dell'università di certo non gli avrebbe fatto male. In Svezia nemmeno in
quella stagione si poteva dire facesse caldo e forse questo era uno dei motivi
per cui i clienti non erano mai troppi. Eppure, in quei mesi, aveva avuto modo
di incontrare molte persone, con caratteristiche e abitudini particolari. La
persona che però l'aveva colpito più di tutte, era un ragazzo alto e dallo
sguardo freddo, tanto da incutergli un certo timore. Ogni giorno si presentava
al chiosco e con un accento svedese gli chiedeva un gelato, nonostante la
temperatura non particolarmente alta. Lo fissava sempre negli occhi, mentre lo
faceva, e Tino provava un certo timore nei suoi confronti, misto a qualcosa di
più intenso e profondo, che ogni volta gli causava un batticuore e un forte
rossore alle guance. Man mano che il ragazzo si presentava puntuale a chiedere il
suo gelato, Tino veniva a conoscenza di diverse cose di lui. Ad esempio, si
chiamava Berwald, aveva vent'anni e studiava Economia all'Università. Non
lasciava mai trapelare nulla di troppo personale, ma invece gli rivolgeva un
gran numero di domande, per poi ascoltare con aria interessata. Con il tempo,
Tino si affezionò tanto a lui da non provare più timore per quella sua aria
scontrosa e glaciale, e da intuire ogni suo stato d'animo semplicemente
scrutando i suoi occhi chiari e tanto intensi quando lo guardavano.
Un giorno Berwald smise di presentarsi e Tino lo
aspettò sempre, fino alla fine dell'estate. Non incontrò più quel ragazzo
svedese, ne venne mai a sapere cosa gli impedì di tornare da lui. Ed era
strano, perché mai una volta si erano tenuti per mano, o scambiati un bacio o
dichiarazioni d'amore, eppure sapeva che, in quei brevi istanti, si erano amati davvero.
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