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Autore: Arya Destiny98    21/06/2013    2 recensioni
Un ragazzo popolare ma solo nell'anima;una ragazza introversa,con un passato pieno di demoni:il liceo li costringerà ad incontrarsi e li catapulterà in un mondo del tutto nuovo per loro. Scopriranno l'importanza di avere qualcuno a cui dire 'A domani' prima di addormentarsi,qualcuno che li rende felici anche quando tutto sta andando a farsi fottere...
Dalla storia:
"Ti terrò stretta,tranquilla"
“Anche quando vorrò morire?”
“Ti darò una ragione per vivere o morirò con te.”
“E quando griderò per il dolore fino a non avere più voce?”
“Griderò con te e poi staremo in silenzio. Ad aspettare che le voci ritornino.”
“E se non succede?”
“Ci ameremo in silenzio.”
“Allora mi ami.”
“Sì,ti amo.”
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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                                           CAPITOLO DICIASSETTE
                                     Nightmares

AVVISO AI GENTILISSIMI LETTORI: questo è un capitolo un po’ strano,diverso dagli altri. Ho inserito alcune parti in cui il narratore è esterno alla storia per farvi seguire gli avvenimenti da entrambe le prospettive;spero che vi piaccia. Il dialogo* sotto l’ho preso in prestito e modificato leggermente da “vorreisoloessereperfetta”,su tumblr. Grazie per l’attenzione,buona lettura ;)

Il bambino stava accucciato dietro al divano. Ansimava. Il freddo invernale della vecchia casa gli penetrava nelle piccole ossa e lo faceva rabbrividire. Le ferite sulla guancia procurategli dalla madre, quella mattina, gli pulsavano dolorosamente. Ad un tratto la porta si spalancò. Una sagoma scura barcollò verso di lui,gemendo e singhiozzando, e si abbandonò sul mobile consunto con un tonfo. “Lucinda,non sapevo che fossi in città!”tuonò una voce maschile che fece sussultare il piccolo. “Fanculo”gracchiò la donna. Il bimbo si strinse le ginocchia al petto,provando a calmare i battiti frenetici del suo cuoricino. “Brutta troia,non sai cosa ti aspetta!Hai fatto un errore a tornare qui.” L’uomo rimase sulla soglia a debita distanza da Lucinda. “Dovevo pur trovare un posto dove stare. Il bambino ha bisogno di cibo.” “Lui dov’è adesso,eh?Sei talmente andata che nemmeno sai dove cazzo è tuo figlio!”le ruggì contro. Lucinda si ritrasse su se stessa,balbettando frasi sconnesse. “Questa cosa deve finire!Fanculo te e la tua Coca,Luce. Non ho più bisogno di te,ormai.”Uno sparo risuonò nell’aria e il corpo della donna si accasciò al suolo. Il bambino strinse le palpebre fino a sentir male agli occhi. Pochi secondi dopo si udì un nuovo colpo e un altro corpo che cadeva. Poi tutto si fece nero.
Gabriel’s POV
Mi svegliai che mi stavo mordendo l’interno della guancia a sangue,con rivoli di sudore freddo che mi percorrevano la schiena. Niente era più spaventoso per me di quegli orribili incubi. Andai in bagno e mi sciacquai la faccia con l’acqua fredda,bevendone a secchiate,come se avesse potuto ripulirmi l’anima da quello schifo. L’angoscia mi pervase ed ebbi quasi voglia di rannicchiarmi in posizione fetale nella vasca da bagno e di soffrire sulla fredda ceramica bianca. D’improvviso presi la mia decisione:afferrai l’iphone,le Vans,un giubbotto pesante e scappai a rotta di collo verso il posto che mi sapevo più sicuro al mondo.
                                                     ***********
“Derek,sono … sono incinta.”mormorò la quattordicenne facendosi piccola piccola. Le sue mani pallide trovarono subito la pancia ,appena sotto il piercing all’ombelico,per il momento ancora piatta. Il ragazzo moro la guardò con timore. “Come incinta?!Cosa cazzo stai dicendo?!” “Ho un ritardo di tre settimane. E ho fatto il test. Sono incinta.”Lei tenne gli occhi bassi,coperti da una matassa di capelli castani profumati di shampoo alla fragola. “Come hai potuto farmi questo?Io credevo che prendessi la pillola!”urlò Derek,isterico. La ragazzina singhiozzò. “Derek,io non sapevo quello che facevo. Era la mia prima volta,cazzo!Sei stato tu a dirmi di non usare il preservativo!”Ormai le lacrime le avevano inondato il viso,facendole colare il trucco ben elaborato e mostrando la fanciullezza camuffata dei suoi tratti. Non era altro che una bambina. “Sei una stronza!Mi vuoi incastrare,vero?Siccome sono maggiorenne potrai denunciarmi in tribunale e riscuotere un bel po’ di soldini per la tua merda di catapecchia e quelle teste di cazzo con cui vivi!Sei contenta di avermi rovinato la vita,puttana?!”Derek non si era mai accanito in quel modo contro chicchessia. Era sempre stato un ragazzo posato,carismatico e paziente con le ragazze che si portava a letto. Ma quella piccola sfrontata credeva di farlo finire col culo per terra con un semplice ‘sono incinta’.Non era ammissibile per lui. “IO ho rovinato la vita a TE?!Non sei tu quello che ha un parassita nella pancia di cui non può prendersi cura!”strillò la ragazza,finalmente reagendo. Scansò Derek con una spinta e se ne andò per sempre dalla sua vita.
Abigail’s POV
Doveva essere proprio così?!Quei ricordi non potevano semplicemente scomparire dal mio cervello?Mi alzai e vomitai tutto ciò che avevo nello stomaco. Rievocare quel periodo della mia vita mi dava sempre la nausea. Lacrime e moccio sporcarono la mia federa sgualcita. Non ero più la quattordicenne di allora. Ero cambiata:niente più piercing,alcool,droga, festini e ragazzi. I miei quindici anni erano sopraggiunti come un uragano ed avevano spazzato via tutto il marcio;o almeno,la maggior parte. Dopo una giornata perfetta passata con il mio neoragazzo dovevano per forza tornarmi in mente le schifezze e la merda  per ripetermi che quello che stavo vivendo era mera illusione. Gabriel non sarebbe durato. Non era il mio angelo custode,anche se si chiamava come uno di loro. Era solo un ragazzo che aveva battuto la testa molto molto forte e aveva creduto di poter vivere una vita con Abigail Wesley. Ecco il suo errore. Infilai la giacca di pelle e montai sul motorino scassato,pronta ad andare da lui e a lasciarlo,per il suo bene.
                                                           **********
I ragazzi corsero nella notte,lei sulla moto,lui con la sola forza delle gambe. Si incontrarono a metà strada,alla fievole luce dei lampioni si studiarono,come animali tra di loro sconosciuti. Poi ci fu chiarezza e la ragazza lasciò cadere la moto a terra. Il ragazzo le si avvicinò fino a sfiorarle il volto con il proprio. Lei lo guardò con la tristezza negli occhi e gli disse le parole più brutte de mondo: “Gabriel,non possiamo stare insieme.”   Lui sulle prime rimase impietrito. Poi scosse la testa con forza.                                                                                         

 *“Dammi le mani.”le sussurrò. “No” “Perché no?”  “Ho paura.” “E quindi?” “Quindi … sono fredde.” “Vuoi lasciarmi,Abi?È questo che vuoi?” “Sì,ma no.” “Sì o no?” “Non lo  so,Gabe.” “Sei gelida,lo sai?” “Te l’avevo detto. Ma come lo sai se non mi hai ancora toccata?” “Non fuori. Dentro.”  “E fuori come sono?”  “Calda. Sei il Sole.” “Non è vero.” “Dammi le mani,Abi,te lo dimostrerò.” “No,perché poi cambi idea.” “Perché dovrei?” “Non voglio che tu te ne vada.” “Cambi discorso,ma comunque non lo farò,prometto.” “E io?” “E io che ne so,scusa?” “Lo sai.” “Non vuoi andartene. Hai solo paura di soffrire se rimani. Non scapperai.” “Non farmi andare via,ti prego.” “Nemmeno tu,tienimi stretto,ne ho bisogno.” “Anche tu,tienimi,ti prego.” “Lo farò.”  “Anche quando vorrò morire?”  “Ti darò una ragione per vivere o morirò con te.” “E quando griderò per il dolore fino a non avere più voce?” “Griderò con te e poi staremo in silenzio. Ad aspettare che le voci ritornino.” “E se non succede?” “Ci ameremo in silenzio.” “Allora mi ami.”  “Sì,ti amo.” “E io? Ti amo?”  “Non lo so. Non sono nella tua testa.”  “Prendimi le mani,Gabriel Thomas.” “Perché?”  “Perché non ho più paura.” “Allora mi ami?”  “Sì,ti amo. Con tutta me stessa.” “Perciò non mi lasci?Resti,vero?”  “Per sempre,Gabe.”  “Per sempre,Abi.”                    

  
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