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Autore: sykeslicious    22/06/2013    1 recensioni
«Gli sorrisi, consapevole che non mi potesse vedere, e appurai una cosa che bramavo da tempo: lui era il mio angolo di paradiso.»
Piccola -mizzica, mica tanto piccola- one shot sulla Niam, la mia otp.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                               Coldplay – Paradise.



I suoi occhi erano l’oceano.
Quando li scrutavi potevi persino percepire le onde del mare infrangersi sugli scogli più articolati, spruzzare quella tipica schiumetta bianca.
Mi girai verso la sua parte del letto, provocando il fruscio delle coperte.
Si poteva persino sentire quel rumore, in quella notte silenziosa, così silenziosa che potevo percepire ogni suo movimento, ogni suo respiro pesante.
Aveva dei lineamenti così dolci, e così tanti nei sul suo corpo pallido, che ti veniva voglia di morderli uno a uno, e saggiare la sua pelle profumata.
Poggiai la superficie del mio indice sul suo avambraccio, e la feci scorrere, provocandogli la pelle d’oca.
La bocca di Niall si schiuse, per lasciar andar via un piccolo mugolio, per poi sprofondare la testa ancora di più nel cuscino, in una richiesta di lasciarlo in pace e continuare a farlo dormire.
Gli sorrisi, consapevole che non mi potesse vedere, e appurai una cosa che bramavo da tempo: lui era il mio angolo di paradiso.




                                                                                                                    Justin Bieber –Boyfriend.                                                                                       
 

‘Stanotte mi hai svegliato.’ Sussurrò d’un tratto, con una voce così leggera che pareva un sospiro.                                                                                   
‘Mi dispiace, ma la tua pelle urlava di essere sfiorata.’ Il mio sospirò si infranse sulla sua bocca.
Socchiuse  gli occhi, ma non calando completamente le palpebre su i suoi occhi blu.
Sorrisi sulle sua labbra, prima di baciarlo a fondo.
Puntellai la punta della mia lingua sul suo apparecchio, e lui schiuse le labbra, lasciando scivolare la mia lingua lungo la sua.                                               
Gli afferrai le mani lasciate distese al suo fianco, e camminando lentamente con gli occhi chiusi, lo feci stendere sul divano, e io mi poggiai lentamente accanto, facendolo salire a cavalcioni su  di me.
‘Amo poterti baciare.’ Esalai allontanandomi da lui, per riprendere fiato.
‘Ringrazia il giorno di san patrizio allora.’ Rispose.
‘Ringrazio la birra, per averti fatto perdere il controllo e farti ascoltare tutta la mia dichiarazione.’ Sorrisi alzando le palpebre e scrutandolo.
Si accucciolò sul mio petto, e alzando il viso torno a baciarmi ancora e ancora.



                                                                                                                                   JLS – She makes me wanna.


Lui mi faceva stare bene.
Lui mi faceva sentire giusto, almeno per una volta.
Un ricordo mi scivolò tra le mani, impossessandosi della mia mente.
‘MI PIACE IL CAZZO,PAPA’,IL CAZZO!’ le lacrime salate che furtive arrivavano fino alle labbra di Liam, che le saggiava mentre il padre di fronte a lui urlava esasperato.
La sua famiglia non accettava che fosse gay.
E infondo Liam doveva capirlo prima.
Quando non venne preso, a 14 anni a x-factor, il mese successivo fu peggio di un inferno.
I genitori non lo guardavano più negli occhi.
Quando scendeva la mattina a fare colazione, alleggiava un silenzio così fitto che quasi si poteva tagliare con un coltello.
Ma poi i genitori lentamente andarono avanti, cosa che Liam invece, aveva fatto dopo nemmeno due settimane.
Non si accorse nemmeno delle labbra bagnate e zuccherose di Niall sulle sue, finchè il biondo non forzò la presa sui suoi fianchi.
A quel punto sbarrò gli occhi, e poi si dedicò alle labbra di Niall, pensando che era l’unico che l’aveva accettato, appena aveva detto che era omosessuale.




                                                                                                             Gotye - Somebody that i used to know.


Diversamente da come può sembrare, anche Niall e io litigavamo, non tutto andava sempre rose e fiori.
Era dicembre, e ci trovavamo, come spesso in quel periodo, seduti in uno di quei divani comodi, sempre di colori scuri e formali, per registrare l’ennesima intervista di quella settimana straboccante di impegni.
Non so di preciso quale impulso prese il sopravvento nella mente di Niall, quando quest’ultimo poggiò il viso nell’incavo del mio collo, chiuse gli occhi, ispirò bruscamente e fece strusciare il suo ginocchio contro la mia coscia.*
Tutto in quel momento parve trattenere il fiato.
L’intervistatrice bloccò la domanda rivolta a Harry a mezz’aria, mentre Zayn, Louis e Harry ci indirizzavano sguardi persi.
Lo stavamo facendo seriamente? Di fronte alle telecamere di tutto il mondo?
Feci pressione con il ginocchio a Niall, che si destò come appena svegliato a malo modo, e ci volle qualche secondo di smarrimento per capire l’origine di quegli sguardi freddi.
Però nessuno si scusò, in realtà nessuno osò fiatare.
Proprio in quel momento si stopparono le riprese, la portò si spalanco per il pugno di Paul, che afferrò Niall e me dal braccio, e mentre cercavamo di opporre resistenza, Niall furtivamente allacciò le nostre dita.
Non ci sfiorammo, guardando di sottecchi o interagimmo in qualche i modi, in pubblico, per tre settimane esatte, finchè, per i manager, era passato un lasso di tempo sufficiente, abbastanza da far dimenticare a tutti l’accaduto.




                                                                                                                                   Linkin Park – Burn it down.


Era passato solo qualche giorno dall’immane disastro dell’intervista, ma nulla era tornato uguale.
Il divieto di toccarci, o di far strusciare i nostri sguardi ci faceva sprofondare il cuore nelle costole.
E tutta quest’attesta, non aveva fatto altro che covare in me un’idea che cercavo di scacciare dal mio cervello, ma orami era andata troppo in fondo: non ci saremmo mai potuti amare al calore del sole.
Ma infondo era solo colpa nostra, eravamo stati noi sprovveduti.
Dovevamo capire quando contenerci, quando tornare a galla, e annaspare aria, dopo essere affondati ognuno negli occhi dell’altro, dovevamo capire quando respingerci, dopo aver fatto quasi ustionare la nostra pelle, dopo tutti gli sfioramenti che ci concedevamo.
Ed è appunto questo, che Niall mi sputava contro, col dito puntato minacciosamente  e furiosamente contro di me, mentre le nostre urla echeggiavano nell’aria, ancora dense e palpabili.
Ed ogni singolo tentativo di trascinare quella inconsueta situazione alla normalità, veniva totalmente disorientato dai nostri ruggiti.
Le stesse urla che si sono fatte vaporose solo due settimane, molte lacrime che scavavano le nostre guance, e tanti fori da riempire nella nostra anima, dopo.







                                                                                                                                             Glee Cast – Lean on me.


Ma fu proprio quando le nostre urla cessarono, che iniziarono quelle con Louis.
Non avevo prestato molta attenzione agli altri, in quel periodo, prima che la marea con Niall si calmasse.
Ma dopo esserci riappacificati, proprio mentre pensavo che le cose sarebbe migliorate, che Louis mi sputò fuori tutto quello che era nato e cresciuto dentro di lui, in quelle settimane.
‘SIETE SOLO DEI SCONSIDERATI, CAZZO. AVETE MESSO IN PERICOLO TUTTI E CINQUE.’ Mi urlò contro dopo che avevano trasmesso l’intervista in tv.
‘ANCHE TU STAI CON HARRY, CI METTI IN PERICOLO TANTO QUANTO NOI METTIAMO IN PERICOLO LA BAND.’ Sgolai di rimando, il calore si stava diramando in tutto il corpo.
‘MA DIAMINE, NON CI METTIAMO A FARE I FIDANZATINI DEL CAZZO DURANTE UN’INTERVISTA!’
Niall si alzò, e corse di sopra, scappando dall’inferno che si stava spargendo centimetro dopo centimetro al piano di sotto.
Harry gli agguantò il polso sulle scale, e cinse il suo corpo con le braccia.
‘So che lo ami, Niall, e non ti preoccupare, Louis fa così solo perché anche lui vorrebbe fare coming-out, ma il mondo non è pronto, non è pronto a cambiare.’ Lo strinse in un abbraccio che aveva il retrogusto di ‘Conta su di me, quando non sei forte.’


                                                                    
 
                                                                                                                    Coldplay – The Scientist.


Strinsi le dita sul suo braccio, fino a fargli diventare la parte di pelle stretta bianca, a quel punto lo lasciai.
‘Dobbiamo parlare.’ Erano le uniche parole che ero riuscito a spingere fuori dopo giorni e giorni di prove.
E lui l’avevo capito, capito tempestivamente.
Abbandonò i suoi occhi nei miei, ormai era inutile anche solo provarci, a rimanere a galla, nei suoi.
Scivolavi giù, sempre più giù, nel baratro a cui io, diamine, non ero mai riuscito ad uscire, nemmeno ora, che stavo vedendo il nostro filo sfilacciarsi, fino a spezzarsi con un suono sordo.
‘Non reggo, Niall, non reggo più.’ le lacrime stavamo spingendo contro il mio orgoglio, volevano straripare, dovevano straripare.
Ma il mio orgoglio è più forte, oppure non sarei qui a far scivolare la mia vita via, distante da me.
‘Ho bisogno di percorrerti con gli occhi, ho bisogno di baciarti, ho bisogno di sapere e far sapere che sei mio.’
‘Ma non possiamo.’ Si pose al centro dei miei pensieri,  spazzandoli via, facendo piombare al suolo il muro che faticosamente avevo eretto.
‘Scusami.’ Calai lo sguardo, e mi avvicinai.
Dovevo baciarlo, dovevo, un’ultima volta.
Le urla dello staff ci destarono, e lui scomparì velocemente dal mio campo visivo, prima che potessi sospirare un addio.
Non ero riuscito a baciarlo, un’ultima  volta, non ero riuscita a saggiare il sapore della mia vita.
E alla fine il mio orgoglio perse, perse miseramente.




                                                                                                      One Direction - I should have kissed you.


Le sognavo ogni notte quelle dannate labbra, erano come il diavolo.
Mi svegliavo spesso con le labbra sporche di un rivolo di sangue per i troppi morsi dati durante la notte, sognando fossero le sue.
Era difficile, straziante non poterlo ammirare più e ringraziare chiunque ci fosse lì sopra, perché, insomma, come faceva uno come lui a stare con uno come me?
Le sue labbra però, erano rimaste il mio pensiero fisso.
Capitava di trovarlo a sonnecchiare nei luoghi più improbabili, e dovevo combattere tra ragione e sentimento, tra la cosa giusta per gli altri e la cosa più giusta per me.
Dopo tanti pensieri che non facevano che consumarmi il cervello, scappavo via, via da lui, via dai miei sentimenti.
Ed erano in quei frangenti, in quegli attimi che concepivo il fatto che continuavo ad amarlo.
Forse non avrei smesso mai.







                                                                                                                                      Glee cast – Born This way.


Sapevo di essere sempre stato una persona molto precisa, che non prende mai decisioni alla sprovvista, infatti dopo mesi, mesi di indecisioni, mesi di ‘se’ ‘ma’, avevo trovato la risposta, che infondo era sempre stata davanti a me a sbracciarsi, ma io guardavo sempre oltre, sempre a frugare nelle decisioni che rendevano felici gli altri, e non me.
Ma ora ero convinto, ora ero pronto, e non mi sarei tirato indietro.
Bussai su legno della sua porta, la stanza accanto alla mia.
Dopo vari rumori che mi fecero sogghignare, aprì la porta.
Non penso riuscisse a vedermi, forse solo il mio contorno, infondo era notte, ma non potevo aspettare, non più ormai, avevo aspettato troppo, troppo per resistere ancora qualche ora.
Mi tuffai sulle sue labbra, e dopo mesi, respirai.
Lui sussultò appena, e dopo qualche secondo di incertezza, fece scivolare le sue dita sul mio volto, accarezzandolo piano.
Sentì il cuore rovinare fra le costole, respirai sulle sue labbra e chiusi gli occhi, forse per vivere meglio la favola.
Pensai che quando qualche astronauta tornava sulla terra, e la scorgeva da lontano, sentiva nel suo cuore scalpitare le stesse emozioni che stavo provando in quel momento.
Casa, Niall era semplicemente la mia casa.
Inclinai il volto per aver un accesso migliore, ma dopo poco mi allontani leggermente, senza aprire gli occhi.
Fasciai il suo busto con le braccia, abbandonando la testa sulla sua spalla.
Lo sentì sorridere, e  giuro di aver sentito il mio cuore aprirsi, dopo mesi in cui era stato sigillato, non volevo permettere l’accesso a ulteriori emozioni, quelle che avevo dentro bastavano a sgretolare ogni piccola parte di me.
‘Mi dispiace, mi dispiace per averci pensato così tanto.’ Le uniche parole che riuscì a confessare in quel momento perfetto, che di parole, non ne aveva proprio bisogno.
‘Siamo nati così, forse non saremo perfetti, non saremo quello che la società pretende, ma sono certo di essere nato per amarti, Niall.’ Continuai, siccome lui non proferiva parola.
‘Lo so, so di essere nato per amarti anche io’ Sussurrò sull’attaccatura dei miei capelli biondicci.
Lo strinsi ancora di più, senza pensarci.
Non l’avrei fatto scappare, non di nuovo.
Sono nato così, e sono disposto a lottare contro la società, basta che lui mi stringa la mano sempre.




                                                                                                                                                    Glee cast – It’s time.


Lui in effetti non mi aveva mai lasciato la mano.
L’aveva stretta così forte da farmi male a volte, quando stavo scivolando lentamente, senza riuscire a risalire e afferrare dell’aria.
Erano passati anni, ma lui non l’aveva mai lasciata cadere lungo il mio fianco, mai lasciata, ed insieme, mano nella mano, sapevamo sempre quando era il momento giusto.
Quando era il momento di dire ai manager del nostro amore, e che nessuno, neanche loro l’avrebbe potuto esaurire.
Quando era stato il momento di confessarlo al mondo, nonostante la paura ci attanagliasse lo stomaco.
Quando era stato il momento di spronare Louis e Harry ad amarsi in pubblico.
Quando era stato il momento di sposarci, e incorniciare la nostra vita.
 Perché, anche se passavamo dentro a scelte sbagliate e buie, lui era sempre lì, mano nella mano, a illuminarmi il cammino.






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* questa 'scena' è accaduta realmente, ecccola qui: http://data.whicdn.com/images/50571506/tumblr_inline_mh9u4dAIEe1qz4rgp_large.gif
(se non apre, basta che copiate il link nella barra di ricerca.)

SONO TORNAAAATA!
No okei, non ve ne fotte una beata minchia, ma facciamo finta, shh.
Allora, niente, questa os la iniziai a scrivere intorno all'estate/ottobre dell'anno scorso, ma per motivi -che sinceramente ora non ricordo- l'ho lasciata stare, anzi, l'avevo proprio eliminata dal desktop.
Poi, la settimana scorsa, prima di iniziare gli esami l'ho ritrovata, ed ero davvero intenzionata a finirla, infatti eccomi qui!
Niente, che dire, è una Niam, li amo da morire insieme, e nulla.
Ci sono anche minuuuuscoli accenni di Larry, inutile dire che sono una Larry shipper.
A presto!


  
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