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Autore: Laay    22/06/2013    4 recensioni
Lex, insieme all'infanzia, la felicità e l'ingenuità di Lane, si era preso brutalmente anche la cosa più importante che una ragazza possa conservare: la sua verginità.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Buongiorno Nicholas. Perdonami, sono dovuta correre via con Joe, ma ti ho preparato la colazione. Joe, Dani e Kevin sono andati a fare un giro, ho chiesto loro di lasciarti dormire. Spero di vederti presto.        Lane.’
 
Il sole era alto in cielo, coperto appena da alcune nuvole di passaggio che sembravano assumere le forme degli oggetti in cui si rispecchiavano in terra. Lane era uscita da poco, Nicholas lo dedusse dal fatto che il caffè che gli aveva preparato era ancora caldo e il suo profumo aleggiava ancora leggero nell'aria. Si fermò alla finestra, guardando le strade e l'imponente grattacielo che sorgeva davanti a lui. Notava il contrasto tra l'enorme staticità che c'era in quella casa in quel momento e la sfrenata frenesia che si impadroniva della Grande Mela. Sorseggiando dalla tazza iniziò a pensare a tutto quello che era sul punto di accadere e poi, all’improvviso, il cuore gli si svuotò; non si era mai sentito in quel modo prima d’ora. Non era dolore, era vuoto. Poggiò di scatto la mano sulla parte sinistra del petto, come per sentire se ci fosse ancora qualcosa e automaticamente chiuse gli occhi. Vide un bambino, un bambino che urlava il suo nome e sua madre che gli stringeva la mano. Riaprì gli occhi e sentì come se la bolla immaginaria che lo circondava fosse scoppiata. Non era più da solo.
 
*
-Ti sembra questa l’ora di tornare?- Urlò furioso Lex, comodamente seduto sulla poltrona di casa, come un padre aspetta sua figlia in ritardo da una festa.
-Quando abbiamo ripulito tutto ci abbiamo messo un po’ di tempo, si è fatto tardi, molto tardi.- Disse Lane, come in cerca di una giustificazione.
-Non è una scusa plausibile. E adesso sparisci dalla mia vista!- Urlò Lex, alzandosi dalla sua postazione.
La ragazza annuì, senza indugiare, portò il bambino in bagno per lavarlo.
Da quando erano tornati a New York, si parlava soltanto di Joe. Di quanto Lane dovesse smettere di vederlo, di quanto tempo ci passava insieme. Lane non si era mai azzardata a fare una scenata davanti a Lex perché quello le aveva detto che Joseph era stato assassinato, cosa che invece si era rivelata falsa. Aveva semplicemente lasciato scorrere le cose per il loro verso, evitando di parlarne e fare storie.
La ragazza spogliò con cura il suo bambino, mentre entrambi si divertivano a scambiarsi strane facce buffe. Lo ripose nell’acqua tiepida con cui era stata riempita la vasca e gli diede i suoi pupazzetti per lasciarlo giocare mentre gli avrebbe fatto lo shampoo.
Lei amava quel bambino, lo amava con tutta se stessa. Lo amava anche se era il frutto di qualcosa di orribile, ma Lane voleva soltanto che suo figlio fosse felice, che fosse amato, nient’altro. Era suo figlio, il suo sangue scorreva nelle vene di quella piccola vita. Sapeva che un giorno, avrebbe trovato qualcuno che l’avrebbe amato insieme a lei, qualcuno che il piccolo Joe avrebbe potuto chiamare papà, qualcuno che avesse fatto sì che tutta la violenza da cui quel bambino era nato, si trasformasse in amore, amore puro, amore vero.
Aveva appena finito di fare il bagnetto al piccolino, i vetri del bagno erano tutti appannati e Lane aveva permesso a Joe di fare qualche disegnino su quelle superfici riflettenti la loro immagine.
Gli stava facendo fare l’aeroplanino sino al letto, ascoltando la sua fragorosa risata, fin quando sentì una musichetta proveniente dalla borsa: era il suo cellulare.
-Pronto?- Rispose Lane, mentre asciugava il bambino e teneva il cellulare conficcato tra l’orecchio e la spalla.
-Hey…- Accennò la voce, un po’ impacciata- Disturbo?-
-No, non disturbi mai Nicholas! Sto asciugando Joseph, gli ho fatto il bagnetto.- Rispose.
-Dagli un bacio da parte mia! Senti, grazie per la colazione.-
-Nick, sono io a doverti dire grazie, fai davvero tanto e con Joe sei fantastico!- Disse Lane, mostrando tutta la sua felicità.
-Devo ancora ricordarti che senza di te non sarei qui?-
-Nick…-
-Non dire niente. Stasera a cena, va bene?- Chiese, mordicchiandosi un labbro in attesa della risposta.
-Nicholas, a cena? Non mi sembra il caso…- Rispose la ragazza, esitante, mentre vestiva suo figlio disteso sulle lenzuola di lino color panna che ricoprivano il letto.
-Perchè?-
-Vedi, non ho tutta questa libertà, mi dispiace, oggi non ho proprio possibilità di uscire, Nicholas. - Era dispiaciuta di non poterlo vedere, ma Lex si sarebbe infuriato. Era diventato più irritabile da quando erano tornati a NYC.
-Ci vedremo comunque, Lane, ho bisogno di parlarti.- Disse il ragazzo, terminando subito dopo la telefonata.
-Nick? Nicholas?- Urlò la ragazza ad un telefono muto.

Lane non capì subito a cosa si riferisse Nicholas e quando si sarebbero visti, ma non ci pensò. Giocava con il suo bambino, l'unica gioia della sua vita. Avrebbe tanto voluto vedere lo sguardo dell'amore della sua vita riflesso negli occhi di quella creatura. Ma di una cosa era certa: quel bambino era suo e soltanto suo e non c'era cosa più bella. Dopo poco si accasciò sul letto, abbracciando il piccolo fagottino già disteso ed entrambi, con lo stesso ritmo del respiro, si addormentarono. Lane si chiedeva cosa sognasse il suo bambino. Gli schiaffi del padre? Gli occhi di Joe? Il sorriso di Nicholas? O magari sognava di giocare con Kevin, Danielle e i loro bambini? O magari sognava della cioccolata, o dei biscotti. O forse Peter Pan. Se lo chiedeva spesso, si.
Negli ultimi cinque anni la vita di Lane era cambiata del tutto, e per quanto fosse ancora in una brutta situazione si reputava più felice. Era più indipendente, più forte e non era più da sola in fondo. A NYC non vivevano più nello sgabuzzino, ma in una bella villa a due piani. Non era grandissima, ma aveva dello spazio verde che abbracciava la casa in cui Joe poteva giocare. Lane gli aveva comprato il cavalluccio a dondolo, la casetta di legno, l'altalena e lo scivolo. Ormai conducevano una vita agiata e non era più un mistero il perché Lex non li facesse vivere nella miseria. L'uomo aveva già stabilito che suo figlio avrebbe preso il suo posto alla sua morte. Sarebbe stato il Capo. E un capo non può vivere in condizioni disagiate, no?
E questo era lo stesso motivo per cui gli serviva Lane, lo stesso motivo per cui il padre l'aveva abbandonata. Quello che sto per raccontarvi servirà solo per smettere di infagare la figura del padre della ragazza, ma purtroppo sarà una storia di cui lei non sarebbe mai venuta a conoscenza.
Era il 3 Novembre di 17 anni prima, quando la madre di Lane morì assassinata, quando sua figlia aveva solo 3 anni. Suo padre riceveva un misero stipendio e per mantenere la famiglia entrò in un brutto giro di affari, seminando debiti in giro. Quando non riuscì più a pagare gli interessi più il debito, gli strozzini lo minacciarono, e quando i soldi non arrivarono dopo la seconda minaccia conficcarono un colpo di pistola nella testa di sua moglie, come avvertimento. L'uomo rimase sconvolto mentre guardava le gocce di sangue che scendevano e si confondevano col rosso del tappeto del salotto del loro appartamento. Non sapeva come avrebbe cresciuto sua figlia, ma anche in quello non fu libero. 
-Dammi la bambina o vi uccido entrambi.
-No, non posso lasciartela, non togliermi anche mia figlia, ti prego!
-Vuoi che muoia? Vuoi morire?
-No, no. Voglio che sia felice.
-Lo sarà.
Glielo promise, prima di uccidere anche lui, appena poco dopo che l'uomo abbandonò sua figlia nelle mani di uno sporco destino. Ma cosa avrebbe dovuto fare? Cosa avreste fatto voi?
A Lex serviva un erede, e qualcuno che lo generasse.


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Dopo mesi e mesi eccomi tornata con un nuovo capitolo! Pensavate fossi morta? lol Marta non mi permette di lasciare la FF in sospeso, quindi devo terminarla prima di iniziarne un'altra che ho già in mente.
Beh in questo capitolo ho spiegato un po' di cose, la FF sta comunque per terminare, e avevate bisogno che alcuni concetti si chiarissero!
Spero di non avervi annoiati, spero vi piaccia e spero che non siate troppo delusi dal mio ritorno!
Mi auguro continuiate a seguire! (:
Grazie a tutti, come sempre!
Sono sempre reperibilie su twitter (
https://twitter.com/Laay_N) se avete bisogno! (:

  
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