Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: Terry17    22/06/2013    2 recensioni
Circa un anno e mezzo dopo gli eventi della saga videoludica, il dr. Eggman riesce a creare l'arma perfetta che potrebbe permettergli di conquistare il mondo. Durante la ricerca dei Chaos Emerald che gli servono per attivarne tutte le funzioni s'imbatte casualmente in una ragazza misteriosa dotata di incredibili poteri, che si allea con lui per permettegli di portare al termine il suo piano. Così Sonic si ritrova a dover radunare tutti i suoi migliori alleati per combattere contro un'avversaria imprevedibile e virtualmente capace di tutto, a risolvere il mistero legato alle leggendarie figure dei mobiani mutanti e affrontare una perdita inaspettata che potrebbe non essere l'unica...
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Knuckles the Echidna, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-E questo era l’ultimo!- esclamò Tails, dopo aver appeso l’ennesimo festone colorato fra gli alberi che circondavano  il suo laboratorio. La tavola era già stata apparecchiata con una tovaglia bianca, con una serie di palloncini colorati che si intrecciavano in prossimità dei bordi, i piattini e i bicchieri per gli ospiti erano già stati sistemati, ma mancavano ancora le cibarie, che Amy stava preparando in cucina con l’aiuto di Cream proprio in quel momento. Erano passate poche ore da quando lui e Amy avevano supplicato Knuckles di aiutarli nell’organizzazione della festa, e fino a quel momento l’echidna non si era fatto sentire.
-Tails! Tails, mi ricevi?- in quel momento, quasi come se avesse percepito i pensieri della volpe, Knuckles contattò Tails tramite la trasmittente che teneva nascosta fra gli aculei.
-Forte e chiaro! Ci sono problemi con Sonic? Si sta dirigendo da queste parti?-
-Non ci sono problemi. Volevo solo farti sapere che l’ho trovato e che ora lo sto seguendo. Avevi ragione, stava entrando nella Windy Valley.- disse l’echidna.
-Il localizzatore che gli ho posizionato addosso è molto preciso, sarebbe stato impossibile che avesse dato una località errata! Ora, Knuckles, attieniti al piano: devi seguire Sonic, ovunque vada, senza farti vedere. Non devi staccargli gli occhi di dosso!- gli ricordò la volpe.
-La fai tanto facile tu, che sei abituato a seguirlo ovunque. Qui tira un vento fortissimo, quasi non riesco a capire dove sto planando! Si può sapere come fa lui a...- l’echidna smise di parlare per un momento, ma Tails poté chiaramente sentirlo trasalire.
-Knuckles?- lo chiamò Tails, allarmato dall’improvviso silenzio dell’echidna.
-Ti richiamo più tardi!- gli rispose frettolosamente prima di chiudere la chiamata. Se Tails non avesse conosciuto Knuckles abbastanza bene da sapere che sarebbe stato uno scherzo per lui attraversare la Windy Valley nonostante i suoi venti fortissimi e le sue strade interrotte, si sarebbe preoccupato da morire per quell’improvvisa interruzione.
-Notizie di Sonic?- chiese Amy, guardando il walkie talkie nelle mani del volpino.
-Sono nella Windy Valley. Knuckles sembrava agitato, ma sono sicuro che se la caverà benissimo!- le spiegò rapidamente Tails.
-Spero solo che Sonic non lo sorprenda e che non si lasci sfuggire qualcosa!- disse la riccia, alzando gli occhi al cielo.
-Anche se Sonic lo scoprisse dubito che Knuckles si farebbe sfuggire qualcosa... Sai bene come risolvono le loro questioni!- le rammentò Tails, ripensando a tutte le volte in cui i suoi due amici avevano finito col disputare dei veri e propri duelli all’ultimo sangue per risolvere quelle questioni in cui non si trovavano d’accordo. Ed era relativamente difficile farli smettere, dal momento che Knuckles era una testa calda che non voleva sentire ragioni, mentre Sonic si divertiva un mondo a stuzzicare l’echidna e a combattere contro di lui.
-Se qualcosa dovesse andare storto stasera, quell’echidna se la dovrà vedere con me! Ad ogni modo Tails, mi chiedevo se avessi finito qua fuori, perché a me e a Cream servirebbe qualcuno che possa fare da assaggiatore!-
-Assaggiatore? Contate pure su di me!- esclamò il volpino che seguì la riccia nella piccola cucina dell’appartamentino sovrastante il laboratorio con l’acquolina in bocca.
Amy gli porse amichevolmente un vassoio contenente un pezzo di ogni pietanza che era stata preparata fino a quel momento: tramezzini, crepes, pasticcini e involtini, tutti farciti con vari ingredienti, e i soliti, immancabili, chilly dog.
-Serviti pure! Abbiamo proprio bisogno di un altro parere!- gli disse la riccia, indicandogli il piccolo Cheese che stava svotando il contenuto di un altro vassoio con un’ingordigia incredibile per un piccolo Chao delle sue dimensioni. La piccola Cream sembrava esserne molto compiaciuta.
-Agli ordini, signora!- esclamò prontamente Tails afferrando un tramezzino al prosciutto cotto farcito con uova. Lo trovò ottimo, e i commenti per gli altri stuzzichini non furono da meno.
 
Knuckles fu molto grato che Sonic avesse deciso di uscire dalla Windy Valley. L’esperienza per lui fu talmente traumatica da chiedersi come facesse quella valle praticamente sospesa nel vuoto ad essere una fra le mete turistiche più gettonate secondo le agenzie di viaggio: come facevano gli altri ad avventurarsi in quel labirinto come se niente fosse? Le correnti d’aria erano talmente forti che per lui planare (e di conseguenza seguire Sonic) era stato a dir poco impossibile. Inoltre il fatto di aver visto alcuni ponti che venivano addirittura sradicati dalla loro sede ed essere trascinati via dal vento come se fossero stati dei pezzetti di carta non aveva fatto altro che accrescere la sua preoccupazione. Come diavolo faceva Sonic ad attraversarli senza alcun problema? Knuckles non lo avrebbe mai ammesso nemmeno sotto tortura, ma quel posto lo aveva davvero spaventato a morte, persino più di quel castello infestato in cui il dottor Eggman si era rifugiato molto tempo prima.
In quel momento Sonic stava sfrecciando a tutta velocita su una stradina di montagna apparentemente poco trafficata e senza sgradite sorprese. Da lì era molto più facile stargli dietro senza che il riccio se ne accorgesse. Gli bastava arrampicarsi su qualche spunzone di roccia e sorvegliare la scena dall’alto per individuare il riccio blu quando lo perdeva di vista. Era tutto decisamente molto più facile.
Ma quello che Knuckles non sapeva era che Sonic si era accorto che c’era qualcosa di strano. Si sentiva osservato, e per quella piccolissima motivazione stava prendendo quella strada: a chiunque sarebbe sembrata una normale stradina di montagna, ma in realtà questa conduceva a Red Mountain. Se davvero qualche pazzo spericolato lo stava seguendo, non si stava rendendo conto che presto avrebbero superato il confine fra Apotos e Mazuri e che la stradina tranquilla si sarebbe trasformato in un vero e proprio labirinto formato dalle vecchie strutture che il dottor Eggman usava per spostare i macchinari con cui raccoglieva i metalli che usava per le sue creazioni anni prima, da geyser nascosti lungo il percorso e, ovviamente, c’era anche il percorso interno al vulcano attivo che avrebbe reso la vita difficile ad ogni furbetto che stava cercando di seguirlo. Se la sensazione gli fosse rimasta, e se il suo fantomatico inseguitore si fosse rivelato, avrebbero potuto anche fare una gara di corsa per stabilire che lui era sempre l’essere più veloce del mondo! Forse non era nemmeno seguito da qualcuno, ma l’idea di ripercorrere quei luoghi pericolosi dopo tanti anni era sempre allettante.
Sonic ghignò quando si rese conto che la vegetazione stava diventando sempre più rada e la terra rossa, e anche Knuckles lo fece.
-Questo è un invito a nozze!- pensò l’echidna. Conosceva quel posto alla perfezione, con tutti i suoi passaggi segreti e le sue scorciatoie. Sarebbe stato un gioco da ragazzi continuare a seguire Sonic in quel posto. Sempre che non ci fosse stato vento contrario...
 
***
 
-Scusa Tails! Forse avremmo dovuto dirti che alcuni dei panini erano imbottiti con salsa piccante, come piacciono a Sonic!- disse una mortificata Amy a Tails, che si era letteralmente infilato il tubo da giardino di Vanilla in bocca con il getto d’acqua aperto al massimo per farsi passare il bruciore che sentiva alla lingua. Cheese si allontanò molto lentamente dai panini che la volpe aveva appena toccato, temendo di subire lo stesso destino. Cream portò a Tails un bicchiere di latte.
-Tieni. Secondo la mamma è perfetto per calmare il bruciore da cibo piccante!- gli disse la ragazzina, sorridendo. Tails spostò il tubo, vuotò il bicchiere tutto d’un fiato, lo restituì a Cream e puntò di nuovo il getto del tubo sulla sua lingua.
-Non credo che abbia funzionato molto bene.- disse Amy -Sarà meglio andarci piano con la salsa piccante!-
-Sono d’accordo.- disse Cream -Tails, vuoi un altro bicchiere di latte?-
-Buo, guazie!- rispose la volpe, senza staccarsi dal getto d’acqua.
-Tails, non fare tante storie per un po’ di salsa piccante! Hai quasi dieci anni, dovresti essere un ometto ormai!-
Tails mosse rapidamente gli occhi alla ricerca della fonte della voce, ma non si sognò nemmeno per sogno di spostare il getto del tubo dalla sua bocca. Amy e Cream si guardarono intorno, spaesate, finché non videro una donna pipistrello dai capelli bianchi con una tutina aderente nera con motivi a forma di cuore che lasciava ben poco spazio all’immaginazione atterrare davanti a loro.
-Buon pomeriggio, ragazzi. Dalle tavole imbandite e dai manicaretti che state preparando sembra quasi che stiate organizzando una festa!- notò Rouge the Bat guardandosi intorno con aria apparentemente poco interessata.
-Potrebbe anche essere. E allora?- chiese Amy, offesa dalla superficialità del pipistrello.
-Hai indovinato. Stiamo organizzando una festa per il compleanno di Sonic!- disse Cream, guadagnandosi un’occhiataccia di Amy.
-Oggi è il compleanno di Sonic, eh? Grazie per l’informazione, non me lo ricordavo proprio!- disse Rouge, con uno strano sorrisetto sul volto.
-Frena! Se stai pensando di autoinvitarti alla festa ti comunico che stai sbagliando tutto! È una cosa che riguarda solo Sonic e i suoi amici più stretti!-
-Ragazzina, ci conosciamo da anni ormai! Non credi che questo potrebbe bastare per far rientrare anche me nella sua cerchia di “amici più stretti”?- chiese lei, trattenendo una risatina per la reazione della riccia.
-Amy, Rouge ha ragione. Non vedo perché non potrebbe venire anche lei, se ne ha voglia!- disse Tails, prima di andare a chiudere il rubinetto del tubo di gomma.
-Grazie! Finalmente c’è qualcuno che si ricorda dell’esistenza delle buone maniere!- disse Rouge, alzando le mani al cielo. Cream le sorrise, mentre Amy le si avvicinò, sospettosa.
-Tu non fai mai niente per niente. Sono certa che hai in mente qualcosa!-
-Chi? Io?- il pipistrello si portò una mano sul cuore -Come potrei avere delle cattive intenzioni? E il giorno del compleanno di uno dei più grandi eroi del nostro mondo? Compleanno che, da quel poco che vedo, sarà soltanto una piccola serata estiva in compagnia di alcuni amici? Senza nemmeno una torta come si deve?- scosse la testa. -Mi fa male sapere che pensate tutto questo di me dopo tutte le avventure che abbiamo passato insieme. Ma non importa! Verrò comunque alla festa di stasera, solo per dimostrarvi che anche io posso essere una... ragazza normale che festeggia una festa di compleanno all’aperto. In mezzo agli insetti e a chissà quali altre creature strane!-
-Se la nostra presenza non ti è gradita puoi sempre passare la serata da un’altra parte, sorella!- disse Vector the Crocodile, trasportando il suo enorme impianto stereo nel giardino di Vanilla. Accanto a lui c’erano i suoi colleghi, che stavano trasportando degli scatoloni e delle buste molto pesanti che probabilmente contenevano alcuni dischi della sterminata collezione del coccodrillo.
-Non mi riferivo a voi! Stavo solo dicendo che sarebbe stato molto più carino festeggiare un compleanno in un luogo più... convenzionale, diciamo così. Come un ristorante o a casa propria!-
-Sonic considera il mondo intero la sua casa, quindi direi che una festa all’aperto è molto più che appropriata, in questo caso!- disse Espio the Chameleon, smontando Rouge in poco meno di una frase.
-Ben detto, Espio!- disse Amy, mostrando chiaramente di parteggiare per i Chaotix. -Quindi, cara miss Perfezione, se la festa e le persone che sono state invitate non ti sono gradite, perché non segui il consiglio di Vector e sparisci?-
-Amy! Ragazzi!- li richiamò Tails prima che potessero aggiungere altro. -Rouge, come ti ho già detto prima, per me, Cream e Vanilla non ci sono problemi se tu deciderai di unirti a noi. La festa inizierà stasera alle nove, ma puoi anche presentarti più tardi, se vuoi.-
-Meglio se mai!- mormorò Amy a denti stretti, ignorata da tutti.
-Grazie, tesorino. Sapevo che almeno tu, in mezzo a questo branco di maleducati, avessi mantenuto un po’ di buon senso e di buona educazione!- disse Rouge, alzandosi in volo. -Scusatemi, ragazzi, ma devo andare a farmi bella per stasera. Perché io, a differenza di certe ragazzine di mia conoscenza, ci tengo ad avere stile sempre e comunque. Ci vediamo più tardi!-
Il pipistrello volò via, ignorando completamente Amy e il fatto che avesse appena estratto il martello solo per tirarglielo addosso. Vector glielo strappò di mano prima che potesse farlo.
-A chi avresti dato della ragazzina, smorfiosa?!- le urlò contro nonostante fosse già lontana.
Quando Rouge fu abbastanza lontana poté esaminare il radar che portava al polso. Era camuffato da braccialetto, e per questo era molto difficile da notare. E, come pensava, il segnale veniva proprio dalla casa di Vanilla the Rabbit, dove si sarebbe tenuta la festa.
-Mi dispiace, ma non credo che a Sonic tornerebbe molto utile un Chaos Emerald in questo periodo. Sarà meglio che lasciate che a prenderlo sia una persona con un certo fascino e con un certo gusto per queste cose... Ad esempio una persona come me!-
All’improvviso sul radar comparve un secondo segnale. Proveniva da qualche chilometro di distanza e si stava muovendo piuttosto velocemente.  Il pipistrello sorrise fra sé e sé, pensando che quello doveva proprio essere il suo giorno fortunato e si diresse verso la fonte del segnale. Sul piccolo fiume che scorreva nel bosco c’era un tronco d’albero su cui un giovane gatto arancione stava cercando disperatamente di aggrapparsi. Sulla riva del fiume c’erano due persone che stavano inseguendo il tronco e il ragazzino: uno era un gatto rosso molto robusto, che probabilmente era il padre del ragazzino; l’altra era una specie di riccia dagli aculei molto strani, dalla forma frastagliata e irregolare. Indossava un basco con visiera nero e un giubbotto dello stesso colore, sotto al quale erano visibili una lunga maglietta viola scuro e dei pantaloni neri.
-Resisti, piccolo, stiamo arrivando!- urlò la riccia, prima di accelerare il ritmo della corsa per raggiungere una roccia particolarmente sporgente a cui il tronco si stava avvicinando. La ragazza si allungò e tese la sua mano al gatto in difficoltà, ma purtroppo questa mise un piede in fallo e cadde nel fiume a sua volta. Il gatto aiutò la sua potenziale soccorritrice e la fece arrampicare sul tronco a sua volta, ma lei sembrava comunque molto scossa.
-Sto bene... Devo aver bevuto un po’.- disse lei, prima di alzare la testa per vedere qualcosa che la  fece impallidire all’improvviso: a una cinquantina di metri da loro c’era una cascata. E anche il suo salvatore se ne accorse.
-Siamo condannati!- disse lui, deglutendo.
-Non è detto... Vedrai, andrà tutto bene!- disse lei, anche se non sembrava molto convinta.
Rouge diede una rapida occhiata al radar: il Chaos Emerald doveva essere su quel tronco insieme ai due ragazzi. Il pipistrello non ci pensò due volte prima di afferrare il gatto e la strana riccia rossa per la collottola e portarli sani e salvi a riva. La riccia si accasciò a terra, semisvenuta, mentre il gatto corse fra le braccia di suo padre.
-Jimmy, te l’ho detto mille volte che non  devi salire sui rami più sottili degli alberi perché potrebbero spezzarsi! Non dovevi rifarlo!- disse il gatto adulto, riabbracciando il figlio.
-Lo so papà, ma non sono riuscito a trattenermi.- disse il piccolo Jimmy, mostrando una grossa pietra di colore celeste al genitore. -Ho visto questa bella pietra impigliata fra i rami, mi sono incuriosito e ho cercato di prenderla! Ma il ramo si è spezzato e sono caduto nel fiume! Ho avuto tanta paura...-
Il gatto annuì, comprensivo, e strinse subito la mano a Rouge. -La ringrazio. Se non fosse stato per lei mio figlio e quella ragazza sarebbero precipitati in quella cascata!-
-Dovere, dovere.- disse il pipistrello, senza staccare gli occhi dal ragazzino e dalla gemma nelle sue mani. Quasi come se le avesse letto nel pensiero, Jimmy le porse il Chaos Emerald azzurro senza alcuna esitazione.
-Se la vuoi tu puoi tenerla tu. È il minimo che possa fare per sdebitarmi per quello che hai fatto con me oggi.- disse il ragazzino, sorridendole.
Rouge era senza parole. Non capitava tutti i giorni che qualcuno le consegnasse un Chaos Emerald di propria iniziativa. Il pipistrello prese la pietra rivolgendo al piccolo Jimmy un sorriso radioso. -Grazie, piccolo. Cresci mantenendo questa mentalità e da grande farai impazzire tutte le donne, credimi!-
Il ragazzino rise. -Nah! A che serve fare impazzire le donne quando puoi diventare il migliore agente segreto del mondo?-
Rouge non poté fare a meno di sorridere. -Sai, io conosco molto bene quel genere di lavoro. Saperci fare con le persone è davvero molto importante, se vuoi sfondare nel campo.-
Lo sguardo di Jimmy si illuminò. -Sei una spia, vero?-
-Questo non posso dirtelo.- disse Rouge, ma dallo sguardo adorante che le rivolse il giovane gatto capì che lui aveva capito la verità.
-Figo.- commentò lui, ammirato. Prima che potesse farle altre domande suo padre lo richiamò. -Devo andare. È stato un piacere conoscerti, futura collega! Ringrazia tanto anche l’altra ragazza da parte mia!-
Il gatto si allontanò insieme a suo padre e Rouge cercò di rivolgere la sua attenzione alla strana riccia che aveva cercato di soccorrere Jimmy prima di lei. Però, questa era scomparsa nel nulla lasciando solo una piccola chiazza bagnata sul terreno.
 
***
 
Sonic aveva superato indenne la Red Mountain e le sue insidie, e in quel momento decise di tornare indietro, a  Apotos. Continuava a sentire la strana sensazione di essere seguito da qualcuno, e voleva sapere per quanto tempo il suo avversario era intenzionato a seguirlo. Già se lo immaginava, un robot di Testa d’uovo che gli stava alle costole aspettando il momento giusto per attaccarlo mentre invece doveva stare più attento a superare indenne il percorso ad ostacoli lungo il quale il riccio blu sfrecciava senza alcun problema. Lo immaginava con il fiatone e tutto mentre cercava di stargli dietro, e quel pensiero bastò a far scappare una risatina al riccio blu.
A qualche decina di metri di distanza Knuckles stava continuando a planare, maledicendo Sonic e la sua velocità supersonica. Non sapeva cosa ci trovasse il riccio blu nel percorrere a tutta velocità dei percorsi che sarebbero stati perfetti per degli aspiranti suicidi, dati tutti i pericoli in cui era possibile imbattersi. Quando aveva accettato di seguire Sonic a distanza Knuckles non aveva minimamente pensato che il riccio blu avrebbe potuto pensare di trasformare una tranquilla corsetta in una spericolata corsa a ostacoli in cui sarebbe bastato mettere un piede in fallo per andare incontro ad una fine orribile. Anzi, ripensandoci era proprio da Sonic the Hedgehog una cosa del genere: fortunatamente sembrava aver cambiato idea e in quel momento stava sfrecciando a tutta velocità verso una stradina di montagna verdeggiante che, per quel poco che sapeva, non conduceva in nessun posto pericoloso. A meno che non fosse improvvisamente eruttato un vulcano nella tranquillissima Apotos, cosa di cui dubitava, dal momento che la notizia di un’eruzione vulcanica nella regione di Apotos avrebbe destato talmente tanto stupore che sarebbe arrivata persino a Angel Island.
L’echidna osservò la posizione del sole e calcolò che dovevano essere all’incirca le sei e mezza del pomeriggio. Stava inseguendo Sonic da diverse ore ormai, e nessuno dei due si era ancora fermato a mangiare qualcosa. Solo ora che lo notava stava cominciando a sentire un certo languorino, ma sapeva anche che non poteva assolutamente permettersi di fermarsi, perché altrimenti avrebbe perso di vista il riccio blu e per lui sarebbe stato impossibile riprenderlo. Eppure nemmeno lui aveva mangiato: come diavolo faceva a continuare a correre mantenendo quel ritmo?
-Knuckles! Mi ricevi?-
-Forte e chiaro, Tails.- disse l’echidna, rispondendo all’apparecchio che teneva nascosto nell’orecchio. -Dimmi tutto!-
-Ho calcolato la traiettoria e la velocità di Sonic. Sta venendo qui, e se continua a correre con questo ritmo arriverà fra un paio d’ore. Se dovesse avvicinarsi troppo dovrai farti avanti con una scusa e cercare di fermarlo!-
-Non sarà un problema. Ho come la sensazione che sappia di essere seguito, perché sta scegliendo i percorsi più impervi lungo la sua strada. Sono stanco, ho fame e sto faticando a stargli dietro! Ho come l’impressione che me lo stia facendo apposta!- si lamentò l’echidna, provocando una risatina della volpe.
-Allora ci sbrigheremo anche noi con i preparativi. Grazie al cielo Vector e Espio sono rimasti a darci una mano!- disse Tails. Knuckles sentì la volpe parlottare con qualcuno per qualche minuto. -Ti salutano e ti augurano una buona caccia al riccio!-
-Ricambiali e digli che se vogliono sono disposto a fare a cambio anche subito!-
-Vector si scusa, ma è troppo impegnato con gli addobbi per poter fare a cambio.- disse Tails, ridacchiando.
-Capito. Però ricorda le mie parole, Tails: questa è la prima e l’ultima volta che mi presto a fare un lavoro del genere! Ricordatelo!-
-Lo terrò a mente. Ci sentiamo più tardi, ciao!- la volpe chiuse la conversazione senza dare importanza alle sue parole. L’echidna sospirò.
-Chi me lo ha fatto fare...- pensò fra sé e sé riprendendo a inseguire Sonic.
L’echidna non avrebbe mai saputo dire quanto tempo fosse passato dalla telefonata di Tails quando Sonic si fermò all’improvviso. Knuckles si arpionò saldamente sui rami più alti di un albero nelle vicinanze e osservò attentamente il riccio blu che si guardava intorno come se stesse aspettando qualcosa. Il riccio fece spallucce e con un salto afferrò qualcosa da un altro albero nelle vicinanze e iniziò a mangiare. L’echidna si rese conto con orrore di essere atterrato sull’unico albero che non era un melo della zona e che se avesse cercato di prendere un frutto a sua volta sarebbe stato inevitabilmente scoperto. Knuckles si stava ancora mangiando le mani quando un ghigno comparve sul volto di Sonic. Quel sorrisetto diede all’echidna rossa la conferma che lui sapeva di essere seguito e che non aveva fatto altro che torturarlo per farlo uscire allo scoperto.
-Appena lo porto alla festa di Tails lo uccido, compleanno o non compleanno!- ringhiò lui appena lo vide ripartire. L’echidna ricominciò ad inseguirlo finché non lo perse di vista in una foresta relativamente poco distante da dove si erano fermati. Knuckles atterrò iniziò a guardarsi intorno, impaziente di ritrovare Sonic, quando questo gli spuntò all’improvviso da dietro le spalle.
-Ma guarda chi si vede! Il vecchio Knuckster!- lo salutò il riccio blu con un ghigno. -Qual buon vento ti porta così lontano da Angel Island?-
 -Non sono affari tuoi. E il mio nome è Knuckles. K-N-U-C-K-L-E-S. Lo hai memorizzato?-
-Come vuoi, Knucklehead!- gli rispose lui, solo per il semplice gusto di farlo innervosire ancora di più. -Senti, oggi ho una strana sensazione che mi perseguita... Come la sensazione di essere seguito da qualcuno! Ho corso lungo la Windy Valley e ho fatto anche un giretto a Red Mountain per convincermi che mi stavo sbagliando, ma è stato proprio tutto inutile! Era come se quella presenza invisibile avesse continuato a seguirmi! Non è che tu ne sai qualcosa?-
L’echidna digrignò i denti davanti a quella dichiarazione. -Hai rischiato di farci ammazzare entrambi per una semplicissima sensazione?!- chiese lui, furioso.
Il riccio sorrise maleficamente. -Entrambi? Allora avevo ragione quando ho pensato che mi stessi seguendo!-
-E chi te lo avrebbe detto?-
-Ti sei appena tradito. E ora sono proprio curioso di sapere perché mi stavi seguendo!-
-Non sono affari tuoi!- urlò Knuckles, punto sul vivo. Era affamato e nervoso, e il fatto che Sonic avesse deliberatamente “giocato con lui” fino a quel momento non lo aiutava certamente a calmarsi. Anzi, stava davvero morendo dalla voglia di prendere quel riccio blu a pugni finché non avrebbe cancellato quel ghigno insopportabile dalla sua faccia.
-Andiamo, Knux! Sappiamo entrambi che solo qualcosa di grosso avrebbe potuto spingerti ad allontanarti dal Master Emerald! Quindi, o mi dici cosa sta succedendo, oppure dovrò tirartelo fuori con le cattive!- disse il riccio blu, mettendosi in posizione.
-Sarà un vero piacere massacrarti, dopo tutto quello che mi hai fatto passare oggi!- disse Knuckles, imitandolo. Fu lui a fare la prima mossa, e Sonic evitò il suo colpo con estrema facilità.
-Troppo lento!- lo canzonò lui, iniziando a correre attraverso il bosco. L’echidna rossa, che ormai non ci vedeva più dalla rabbia, iniziò ad inseguirlo investendo in pieno e distruggendo tutto ciò che trovava lungo il suo cammino.
-Knuckles! Vi state avvicinando troppo! Se continuate così sarete qui in meno di dieci minuti e la torta non è ancora pronta!-
Knuckles ignorò l’avvertimento di Tails, ma si fermò solo perché anche Sonic lo aveva fatto.
-Adesso vedrai!- ruggì marciando verso di lui per poi fermarsi quando si rese conto che il riccio si era fermato perché non erano soli. Davanti a lui c’era una delle creature più strane che avesse mai visto in vita sua. Sembrava una specie di fusione tra riccio ed echidna con due grosse ali da pipistrello dietro la schiena. Aveva il pelo nero, a parte cinque, grossi aculei bianchi che coprivano la parte superiore della testa come se fossero stati uno strano cappello. Però la cosa più strana era che Knuckles ricordava vagamente di aver già visto una pettinatura simile da qualche parte, ma non ricordava dove potesse essere accaduto né in quale circostanza. Non ricordava di avere mai visto quella ragazza prima di quel giorno.
 
-Salve. Finalmente ci incontriamo faccia a faccia.- li salutò la straniera con un sorriso inquietante.
-Chi sei? Non hai l’aria di essere di queste parti.- notò Sonic, mettendosi istintivamente sulla difensiva. Non sapeva il motivo, ma sentiva che quella ragazza era pericolosa.
-Sì, diciamo pure che sono qui per compiere una piccola missione.- disse lei con noncuranza, fissando Knuckles. -Se vuoi puoi andartene. Io voglio solo il rosso.-
Knuckles sussultò per la sorpresa, e Sonic si voltò verso di lui. -Conosci questa ragazza, Knuckles?-
-Non l’ho mai vista prima.- gli rispose, continuando a fissarla a sua volta. Era certo di non averla mai vista prima di allora, ma in qualche modo sapeva che era venuta lì per lui. E non sapeva se la sensazione che stava provando in quel momento fosse più associabile alla sorpresa o al panico.
-Sapevo che avresti risposto in questo modo. Tu non conosci me, ma io conosco te ed è questo l’importante!-
Knuckles spalancò gli occhi per la sorpresa e si mise sulla difensiva a sua volta. -Che diavolo stai dicendo? Sei una ladra? Sei qui per il Master Emerald?-
La ragazza rise. -Non sono qui per quella stupida pietra, ma per te. Tu sei l’ultimo discendente vivente di Pachacamac, l’uomo che ha rovinato la mia vita e quella dei miei simili. E in quanto tale devi morire!-
Sonic fissò la strana creatura con un determinazione. -Che razza di ragionamento è? Knuckles non ti ha fatto niente di male, perché dovresti ucciderlo?-
La ragazza ignorò il riccio blu e chiuse lentamente la mano a pugno mentre fissava Knuckles. -Il mio nome è Eden, e sarò la causa della tua rovina!-
Eden... Quel nome non gli diceva proprio nulla, a parte il fatto che fosse molto simile alla parola dell’antica lingua del suo popolo per indicare gli angeli. Ma non poteva lasciare che quella strana coincidenza lo facesse distrarre.
-Questo è ancora tutto da vedere!- le rispose Knuckles, con tono battagliero. Eden abbassò la testa e sorrise.
-Sapevo che non sarebbe stato facile.- mormorò lei portandosi la mano sul braccio destro per poi farla scivolare fino a raggiungere l’altra mano. Solo allora Sonic e Knuckles notarono che la ragazza impugnava una spada giapponese, una katana, e si prepararono all’attacco ormai imminente. Eden rialzò lo sguardo e inclinò la testa di lato come se fosse stata una bambina curiosa. -Ma non ha alcuna importanza. Mi piacciono le sfide impossibili!-
La ragazza scattò come una saetta contro il riccio e l’echidna, che non poterono fare altro che cercare di evitare i suoi fendenti. Sonic si rese conto fin da subito che lei non voleva fargli niente, infatti cercava di respingerlo per colpire Knuckles, ma il riccio blu non era disposto a lasciarglielo fare. Non avrebbe permesso alla prima psicopatica che passava di lì per caso di fare del male ad uno dei suoi migliori amici.
Eden smise di attaccare per un istante per riprendersi dallo sforzo, e Sonic ne approfittò per colpirla con uno Spin Dash. La ragazza cadde a terra e le sfuggì la spada di mano, e il riccio blu la raccolse, trionfante.
-Vedo che non fai più la spaccona senza il tuo giocattolino.- commentò con un ghigno trionfante che fece sorridere la creatura.
-E chi ti dice che la spada mi serva per forza?-
Eden si alzò in piedi di scatto e si scagliò verso Knuckles, che riuscì ad evitare il suo colpo appena in tempo. Fu felice di esserci riuscito quando notò con orrore che la mano della ragazza era passata attraverso l’albero alle sue spalle e l’aveva tirata fuori come se non fosse successo niente, il tutto senza causare danni evidenti. L’echidna impallidì.
-Come diavolo ci sei riuscita?- mormorò, scioccato. -Non ho mai visto niente del genere. Tu non sei una ragazza normale. Dimmi che cosa sei!-
Eden lo fissò con odio. -Il Chaos ha le sue forme: tu puoi controllare una gigantesca pietra verde che regola l’energia dei Chaos Emerald. Se ti sei mai chiesto cosa potrebbe fare una creatura senziente con il potere di quelle pietre, guarda me.-
La ragazza improvvisamente si trasformò in una riccia blu, un perfetto clone al femminile di Sonic con cinque aculei bianchi sulla testa e gli occhi viola. Cominciò a camminare verso Sonic trasformandosi prima in una gatta azzurra, in una giovane lepre dal manto color miele e in una vecchia volpe dal manto argenteo, per poi riprendere le sue vere sembianze. -I miei aculei bianchi. I miei occhi. Il mio sesso e la massa corporea. Sono solo questi i limiti delle mie trasformazioni. Sono un mostro, ed è stato Pachacamac a ridurmi in questo stato. So che forse sono esistite altre creature come me, ma non è rimasta traccia di loro. Ti sei mai chiesto perché sono rimaste poche echidne nelle Mystic Ruins dopo la venuta di Chaos? Perché poco tempo dopo quell’incidente nacque una creatura come me nella tua tribù, e i tuoi antenati ne sono stati talmente terrorizzati da scatenare una vera e propria caccia alle streghe. Si sono quasi autodistrutti per assicurarsi che non nascessero altri piccoli mostri. Che sciocchi!-
La ragazza scosse la testa con un sorriso triste. -Solo sette persone sono state capaci di amarmi per quella che ero. Fra queste c’erano mia madre e mio fratello. Mia madre morì quando ero piccolissima e mio fratello non poté restare con me a causa di quella che ero, e lo stesso è stato per le altre persone che sono riuscite ad accettarmi. Ma cambierà tutto. Io cambierò tutto questo ad ogni costo.-
L’echidna non sapeva come sentirsi nei confronti di quella strana creatura. Era perfettamente consapevole di quanto potesse essere doloroso essere soli e isolati dal resto del mondo, ma allo stesso tempo trovava assurdo il fatto che quella ragazza si volesse vendicare proprio su di lui.
-Ascolta, Eden. Tutto quello che ci hai raccontato è molto triste, ma non è nemmeno giusto che ti vendichi su un innocente!- disse Sonic ancora prima che lo stesso Knuckles potesse aprire bocca. Eden scosse la testa.
-Se sapessi di cosa stai parlando non cercheresti nemmeno di fermarmi, Sonic the Hedgehog. Vai a casa. Lasciami risolvere la mia faccenda in sospeso in pace.-
-Mai!- urlò il riccio blu, più determinato che mai. -Non ti permetterò di fare del male a Knuckles!-
-Sonic, forse è meglio se fai come dice.- intervenne Knuckles all’improvviso, raggelando il suo amico. -Tu non centri niente. Lei vuole solo me, e so di poterla affrontare!-
-Non posso lasciarti da solo in un momento come questo! Questa qui ha davvero intenzione di farti a fettine! E qualcosa mi dice che il poter cambiare aspetto per lei è solo la punta dell’iceberg!-
-Dici bene, blu!- disse Eden, facendo un semplice cenno con la mano. Sonic sentì come se qualcosa lo stesse trascinando a terra e notò con orrore che il suo piede destro era completamente affondato nel terreno. Il riccio provò a sollevarlo senza successo, e la mutante gli rivolse uno sguardo inquietante. -Hai fatto la tua scelta, Sonic the Hedgehog. Non vedo altra soluzione che porre fine alle tue sofferenze prima di occuparmi del mio vero obiettivo!-
Il riccio e l’echidna si sentirono raggelare dal panico. -Cosa? Tu vuoi davvero...?- annaspò Knuckles.
-Se l’è voluta lui. Doveva andarsene quando gliene ho dato la possibilità.- annunciò lei, gelidamente, sollevando la mano verso di lui. -Death...-
-No!- Knuckles non ci pensò nemmeno per un momento: l’echidna scattò immediatamente, appena sentì quella parola funesta uscire dalle labbra di quella strana ragazza. In un battito di ciglia era davanti al riccio blu, con le braccia spalancate.
-...Dimension!-
-Knuckles!- Sonic urlò nello stesso istante in cui vide una specie di nebbia eterea investire in pieno il suo amico al suo posto. Il riccio blu rimase paralizzato dall’orrore, si aspettava che sarebbe successo qualcosa di terribile... E invece il suo amico era ancora lì davanti a lui, e il fatto che abbassò le braccia non appena fu tutto finito lo rincuorò come solo poche cose erano riuscite a fare fino a quel momento.
-Tutto qui?- chiese Knuckles, sorpreso. -Che cosa avrebbe dovuto farmi quella cosa?-
-Te ne accorgerai presto.- disse lei, liberando Sonic senza perdere il suo ghigno sadico. -Sappi solo che stai per vivere un’esperienza unica nel suo genere.-
Knuckles cercò di attaccarla con un pugno, ma lei lo schivò facendo soltanto una giravolta. -Ti renderai presto conto che quello che ti ho fatto è un enorme favore. Ti sei mai sentito solo e abbandonato? Ti sei mai chiesto chi sei davvero, chi era la tua famiglia? Lo scoprirai presto. Li rivedrai tutti.-
La ragazza evitò un altro pugno prima di scivolare accanto a Sonic, strappargli la katana di mano e volare via nella notte. Knuckles partì immediatamente all’inseguimento, ma Sonic lo superò ben presto grazie alla sua velocità supersonica. Riuscì a starle dietro per un buon tratto di strada, ma questo non gli impedì di perderla di vista fra le fronde degli alberi.
-A quanto pare sei brava soprattutto a scappare, eh? Spero per te che tu non ti faccia rivedere tanto presto da queste parti!- urlò Sonic, per poi voltarsi verso Knuckles, che in quel momento doveva averlo raggiunto... Ma dietro di lui non c’era nessuno.
-Ehi, Knux! Non dirmi che ti sei infiacchito nell’ultimo periodo!- urlò Sonic, vedendo che il suo amico non lo aveva raggiunto. Si aspettava di vederlo spuntare in quel momento, brontolandogli contro, e invece non accadde nulla.
-Knuckles?- chiamò Sonic, iniziando seriamente a preoccuparsi. Sapeva di essere veloce, ma sapeva anche che l’echidna non avrebbe avuto molti problemi a seguirlo fin lì. Il riccio blu cominciò a correre nella direzione da cui era venuto, e non lo incrociò. Pessimo segno.
Quando raggiunse di nuovo la radura assistette ad uno spettacolo agghiacciante: Tails e Amy stavano fissando qualcosa che giaceva a terra con gli occhi lucidi e spalancati, e con loro c’erano anche Vector e Espio dei Chaotix, e anche il coccodrillo sembrava stravolto. Espio invece stava controllando qualcosa per terra.
-Sonic!- lo chiamò Amy, correndo verso di lui e lanciandogli le braccia al collo senza il suo solito entusiasmo. In quel momento sembrava quasi che gli stesse chiedendo di abbracciarla, senza pretendere come invece faceva di solito. Ma il riccio non rispose all’abbraccio perché non si era nemmeno reso conto di quel contatto. Tutte le sue energie fisiche e mentali erano troppo concentrate ad elaborare le immagini del corpo che in quel momento giaceva a terra. Knuckles.
Alla fine anche Espio si voltò verso di lui. E scosse la testa. -È morto.- annunciò lui, con voce sicura e al tempo stesso incredula.
Tails cadde in ginocchio e cominciò a piangere. Amy si portò le mani davanti alla bocca, inorridita, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime. Anche Vector abbassò la testa, fissandosi i lacci delle scarpe. Sonic rimase in piedi, fissando il camaleonte che aveva appena detto che il suo amico era morto. No, non poteva essere, Knuckles era in piena forma, come era stato... Ancora prima che Sonic finisse di porsi la domanda, essa ricevette una risposta: il riccio rivide nella sua mente, nitida come se stesse assistendo alla scena proprio in quel momento, la ragazza misteriosa, Eden, colpire in pieno Knuckles con una specie di campo di energia azzurro che gli era passato attraverso, lasciandolo apparentemente intatto.

-Tutto qui? Che cosa avrebbe dovuto farmi quella cosa?-
-Te ne accorgerai presto. Sappi solo che stai per vivere un’esperienza unica nel suo genere.-


-Eden... è stata lei!- urlò Sonic, senza nemmeno rendersene conto. E si diede dello stupido, perché non aveva capito quello che stava succedendo e perché aveva lasciato andare via senza fare niente l’unica persona che forse avrebbe potuto impedire l’irreparabile. Ma ormai era troppo tardi.
Ma all’insaputa di tutti loro, c’era un’altra persona che stava assistendo alla scena: proprio lei, l’artefice della prematura dipartita di Knuckles the Echidna, li stava fissando mentre stava seduta su uno dei rami più alti degli alberi che circondavano la casa di Tails, studiando attentamente il comportamento di quelli che ormai erano diventati i suoi nemici giurati. Era definitivamente in ballo, lo sapeva bene: loro non le avrebbero mai perdonato quello che aveva fatto quella notte. Aveva ottenuto quello che voleva, eppure non si sentiva felice, anzi... Si sentiva triste, provava pietà per tutti loro, per quelli che stavano piangendo la scomparsa della sua vittima. E poi, perché si era spinta a tanto? Tutto quel dolore, quell’inutile sofferenza, poteva essere evitata: sarebbe semplicemente bastato lasciare andare la sua vittima. Perché non lo aveva fatto? La risposta era piuttosto semplice: perché lei era una grandissima egoista. Ma non riusciva ancora ad ammetterlo.
-È per una giusta causa...- mormorò, sperando che bastasse a zittire il suo senso di colpa.






Angolo dell'Autrice che si ripresenta dopo due anni: Ok, questo aggiornamento è arrivato con ANNI DI RITARDO, ma cercate di capire: era uno dei capitoli che avevo perso completamente. Altri ero riuscita a recuperarli, e altri no. E c'è di peggio che questo era stato appena riscritto quando è successo. Immaginatevi la mia faccia quando faccio per postare e scopro che mi è partita la chiavetta! Vi sorprende che mi siano serviti due anni per riprendermi? Mettendo poi in mezzo tutte le varie disavventure fra maturità, università, patente di guida, editing dei fumetti di Sonic della Archie, GDR, e chi più ne ha più ne metta,... insomma, ho vent'anni ormai! Ma dato che non lascio mai le cose a metà dovevate aspettarvi che prima o poi sarei tornata a rompervi le scatole... e a ripetere l'epopea che si verificherà da qui in ava...

??: AUTRICE!
Au: Eccolo...
*Entra Knuckles sfondando la porta*
Kn: Signorina, so che purtroppo la trama prevede questo... increscioso punto, ma per stavolta non potevi...
Au: Eh no, purtroppo questo punto centrale era e centrale rimane! U_U
Kn: Uffa! ç_ç
Au: Guarda il lato positivo, hai ancora il posto da cronista fisso nell'angolo delle recensioni! ^^
Kn: Con Sonic, Shadow e...
Au: Evita gli spoiler! è.é
Kn: Preferirei essere morto sul serio a questo punto! *alza gli occhi al cielo*
Au: Non in questa vita! è.é
Kn: Spero che le mie cosiddette fan non siano tutte delle pazze schizzate allucinate come te!
Au: Un mio amico ti ha scambiato di corpo con Omega! ^.^
Kn: Perché non posso avere dei fan normali? ç_ç
So: Non credere di essere messo meglio di noialtri. A proposito, cordoglianze!
Au: Sonic, si dice "condoglianze"!
So: Non fare la precisina! è.é
Au: Mi lasciate finire l'angolo in pace almeno stavolta? Dalla prossima volta in poi è tutto vostro!
Kn: Tutto nostro... Dovrei condurlo solo io per quello che mi hai fatto! è.é
Au: Ah giusto, quasi dimenticavo! ^.^ *tira fuori un'aureola di cartapesta e la mette in testa a Knuckles mentre Sonic si sganascia dalle risate*
Kn: Mi stai prendendo in giro, vero?
Au: Si nota così tanto? ^.^
Kn: -.- *butta via l'aureola che centra in pieno la testa di Sonic*
So: Knuckles! Non si buttano via le aureole in questo modo! è.é
Kn: Che c'è, temi di essere il prossimo? U_U
So: Io non sarò il prossimo a morire, cadavere! è.é*
Kn: Ora è personale! è.é*
*Sonic e Knuckles iniziano a picchiarsi*
Au: Sigh...

Riprendendo l'angolo dopo questo delirio (anche se ammettiamolo, non ci stancheremo mai di vederli litigare con una vecchia coppia sposata -NON NEL SENSO YAOISTA DEL TERMINE! è.é**-), devo anche informarvi che oggi, anzi ieri pomeriggio ormai ho anche riscritto il prologo, quindi potete darci un'altra occhiata se volete... Anche all'angolo dell'Autrice di quella parte perché ho accennato a qualcosa circa il seguito della fanfiction.
Detto questo ringrazio cordialmente Martucchia14, Xelfilia e Marty Fantasy per aver inserito la ff nei preferiti e
Martucchia14, Xelfilia, fenicex8 e mendoza per le seguite e Xelfilia per le ricordate. Per ora e tutto e dovremmo sentirci presto, se la chiavetta o il pc non decidono di ribellarsi all'improvviso come l'ultima volta! ^^/

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: Terry17