Il profumo ecco che cosa era. Un effluvio che mai ti saresti aspettato di ‘udire’ in metropolitana. L’olfatto il più nascosto dei sensi, il più privato il più penetrante. Ecco. Era quello che mi aveva colpito e fatto viaggiare in senso contrario a quello della metropolitana. Un miscuglio di fragranze giovani che facevano a pugni con la primavera reticente. Ma che succede? Ragazzine effervescenti tutte tette, cuffie, musica a palla e discorsi all’infinito con un unico comune denominatore: One direction. One chi? A sì, quelli del concerto ad Assago di quella sera. Quelli che hanno sostituito i Duran Duran degli anni miei. Anche se prestando sempre crescente attenzione ai discorsi, poche sarebbero state disposte a portare all’altare uno degli One. Allora facevano a pugni per sposare Simon Le Bon, ora si sarebbero accontentate di molto meno e divertite di più. Fosse solo anche una questione di tempo oltre che di voglia di matrimonio. Già. Stai a vedere che anni di routine e di solide convinzioni che nulla è cambiato nella tua vita vengono messe in discussione da un profumo e da quattro ragazzini per alcuni nemmeno tutti ‘ortodossi’ sessualmente. Chiesa Rossa, Piazzale Abbiategrasso scorrono le fermate compresa la tua. Pensi. Ragioni come non avevi mai fatto. Eppure ne avevi avuto l’occasione più volte come quella volta che eri stato sul tavolo operatorio. Niente. Ora quel maledetto profumo mischiato vale più del bisturi del chirurgo. Assago. Prossima fermata il nulla, si torna indietro. Alla routine. Al bar degli amici che quando ti sentono arrivano con l’ipod e la musica degli One direction ti processano con gli occhi e emettono sentenza inappellabile. Questo è impazzito. No, solo l’illusione che siano tornati i tempi dei Duran Duran, ma basta aprire gli occhi e togliere le cuffie per scoprire che il profumo del tempo è finito…
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