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Autore: CassandraBlackZone    22/06/2013    2 recensioni
«Noioso.»
«Che?»
«I freni. Li hai tolti.»
Asia si girò verso la consolle e sbottò un sorriso. «Be’… si cambia.»
Senza girarsi, la siluriana soffocò una risata, salutò con una mano e chiuse la porta sempre dando le spalle. Di nuovo, Asia girò intorno agli innumerevoli comandi della macchina del tempo e in pochi secondi era già all’interno del vortice del tempo. Con una mano sfiorò la leva dei freni. «Dici… noioso?» con fare nostalgico, la ragazza camminò tra i corridoi del TARDIS giusto per aspettare che il suo ospite si svegliasse. Quell’ora la passò a pensare al passato.
Genere: Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Doctor - 1, Doctor - 11, Nuovo personaggio, River Song
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il Dalek non riusciva più a muoversi, cominciò a sentire l’aria venirgli meno. Cosa che non provava da molto tempo.“Cos… perché… perché non riesco… a parlare?!” Invano tentò di alzare la testa e di far muovere le gambe, ma il risultato era sempre lo stesso. Il Dottore scosse la testa deluso.
“Oh, stupido di un Dalek. Sei davvero così ottuso? Non ci riesci perché stai morendo” gli disse freddo il Dottore.
“Mo…rendo? Impossibile! Io… ho il corpo di.. un Cyberman! Ricomponi il buco… ricomponi!!”
“La cosa la trovo strana anche io. Mi sa proprio che abbiamo trovato il tuo punto debole”
La creatura di metallo si fermò ancora qualche minuto davanti al corpo inerte dell’alieno. Dal casco uscì un fascio azzurro che scannerizzò dalla testa ai piedi il Dalek. “ Tre forme di vita analizzate: Dalek, umano, Cyberman. Soggetto: in fin di vita. Tempo massimo: quarantacinque  minuti” Con un passo, la creatura misteriosa lo scavalcò e avanzò pericolosamente verso il Dottore e gli altri.
“State tutti indietro! Senza attaccare! River, non ti azzardare!”
“Sei sempre il solito!”
“Se gli facciamo vedere che non vogliamo attaccare, ci lascerà andare”
Più indietreggiavano, più rischiavano di cadere nel vuoto, ormai si stavano avvicinando alla capsula in cui era rinchiuso il Dottore.
“Dobbiamo fare qualcosa! Dottore!”
“Papà!”
“Zitti! Devo pensare!” Il Dottore cominciò il suo solito fai il punto della situazione e cercò in tutti modi una via di uscita: corridoio a senso unico- essendo a senso unico, non si può scappare, a meno che con un salto di tre metri non si scavalchi l’omone di ferro. Cosa praticamente impossibile. Saltare giù nel vuoto – essendoci il vuoto, assolutamente no. Combattere la creatura- potrebbe essere fattibile, ma avendo sconfitto con un solo colpo con chissà che cosa il Dalek, figurarsi cosa poteva fare con noi.
Il Dottore cominciò ad imprecare a bassa voce. Nessuna delle sue ipotesi sembrava essere quella adatta per l’occasione, sicché ognuna portava alla morte certa. E se fosse dalla loro parte? E se fosse invece il vero nemico’ Più se lo chiedeva più trovava difficile usare la solita soluzione del parlare civilmente
Ad un tratto l’enorme essere di metallo si fermò di punto in bianco e mosse il collo verso Asia. River d’impulso prese la figlia abbracciandola.
“No! Stai lontana da mia figlia!”
Sempre con la testa rivolta verso la ragazza, avanzò nuovamente di due passi. Asia aveva il cuore a mille.
Salve, signorina Asia”
River rilassò i muscoli lasciando Asia che rimase sconvolta dal saluto ricevuto. Anche il Dottore e Rey si guardarono l’un l’altro scrollando le spalle. Matt fu praticamente l’unico a sedersi a terra tirando un lungo sospiro di sollievo.
Lentamente Asia si liberò dalla presa della madre per avvicinarsi con cautela. “Tu… chi sei? Come mi conosci?”
La creatura si indicò con un dito “Sono io
Asia aggrottò la fronte continuando a non capire. “Mi spiace ma… con quel vocione non so proprio chi sei…”
Oh, chiedo scusa. Un attimo
Inaspettatamente, tutti, compreso il Dottore, fissarono disorientati la creatura che armeggiava con il palmare sul suo polso che pareva parecchio confuso anche lui.
Dunque… vediamo… come funziona questo affare! Ah, sì… era così… ok! Fatto!” Con decisione, l’essere premette un pulsante e in un attimo l’armatura si dissolse e l’immagine dell’immensa creatura alta tre metri, venne sostituita da un alieno alto poco più 2 metri, vestito sempre con un’armatura ma aderente al corpo robusto. Occhi giallo-oro, pelle blu striato di verde e un ampio sorriso sul volto. “Così dovrebbe andare. Sono io, signorina Asia! Sono Anciar!”
Asia si portò le mani alla bocca cercando di soffocare un urlo. Ora che lo guardava meglio, togliendo il pizzetto, tutti quei muscoli e qualche anno riusciva a vedere il suo amico Nitan di diciassette anni. “Anciar?! Santo cielo, ma sei proprio tu?!”
“Sì!”
La ragazza dall’entusiasmo si gettò tra le braccia di Anciar che subito la prese in braccia “Quanto sono contento di rivederti! Ma… ma scusa… sei cresciuto un sacco!”
Il Nitan posò piano a terra Asia e si inginocchiò davanti a lei irradiando un largo sorriso “Già, ora ho trent’anni!”
“Trent… ma non era la prossima settimana che dovevi compiere venticinque anni?”
“Dopo che la signora River mi ha riportato da mia madre siamo tornati sul nostro pianeta, abbiamo subito ricevuto un segnale d’aiuto da parte di qualcuno da queste parti. Era la signora Vastra e io sono stato l’unico ad averla riconosciuta. Così ho detto a tutti che doveva assolutamente prepararci. Il più in fretta possibile abbiamo preparato una serie di nuove armi basandoci su dei dati mandatici da lei e poiché mancavano adulti, hanno utilizzato su noi ragazzi la crescita rapida d’emergenza
“Wo, caspita! Ma è fantastico!”
“Ora gli altri Nitan stanno combattendo insieme ai vostri contro gli androidi” Anciar si alzò e osservò Rey che tenne la testa bassa.“Ho visto che hai cercato di salvare il signor Matt. Perciò deduco che sei dalla nostra parte”
“Signor… Matt?”
“Oh, Anciar! Quello che Rey ha salvato non era Matt, era mio padre”
“Cosa? Il signor Matt è suo padre, signorina Asia?!”
“No! Aspetta…” Asia prese primo per un braccio Matt e poi il Dottore e si mise in mezzo tra i due. Anciar spalancò gli occhi appena vide i due uomini identici “Questo alla mia destra col farfallino è mio padre, quello a sinistra invece è Matt”
“Wo, caspita…”
Tutto eccitato il Dottore prese la mano di Anciar dandogli una rigorosa stretta di mano “Oh, ma è fantastico! Alla fine è successo! La neo generazione aliena: i Nitan! E’ davvero un onore conoscerne uno! Davvero, davvero un onore! Ohhhhh, sapevo che sarebbe successo!”
“Beh, è … un grande onore anche per me… signor padre di Asia”
“ Chiamami pure Dottore! Un giorno di questi mi dovrai raccontare un bel po’ di cose! Una bella intervista fra uomini! Se non sbaglio siete una specie dallo sviluppo evolutivo incredibile, giusto? Oh, beh! Mi racconterai tu!”
“Beh, Asia. Tuo padre è un tipo molto più sveglio”
Matt aggrottò la fronte offeso “Ehi!”
“Scusi signor Matt. Senza offesa”
“Ma tu guarda…”
“Ok ok, le presentazioni a dopo. Ora dobbiamo solo pensare a come risolvere la questione della guerra”
Il Dottore cercò di ricordare cosa doveva fare “ Oh, no… Sarah!”
Anciar si scansò velocemente e lo lasciò passare. Il Dottore si inginocchiò davanti al corpo freddo e metallico del Dalek già con in mano il cacciavite sonico: con una sola sonicizzazione aprì il petto dell’armatura e il tanfo di un corpo in decomposizione l’obbligò a coprirsi il naso.
 Rey si precipitò vicino a lui in preda alla preoccupazione.“Sarah! Sarah, mi senti?!”
“Non toccare nulla Rey! Il Dalek… sta marcendo” Con una smorfia di disgusto, il Dottore osservò il corpo flaccido del Dalek ormai tutto raggrinzito, quasi come se fosse disidratato. Il colpo inflitto da Anciar lo aveva preso in pieno.
“Forse… non avrei dovuto farlo, Dottore?” La voce del Nitan pareva così mortificata che il Dottore non poté far altro se non sorridergli. Dopotutto non era colpa sua, lui non lo sapeva.
“No no, non preoccuparti. Se non ci fossi stato tu a quest’ora saremmo tutti morti”
“Dot…tore…”
“Dottore… Dottore, Sarah a parlato!”
Il Gallifreyano ritornò ad esaminare il corpo quando sentì chiaramente la voce di Sarah. La vera Sarah.
“Dottore… aiutami…”
Sentirla parlare lo rese infinitamente felice “Oh, Sarah Hamilton. Eccoti qui. Finalmente sei tu”
La ragazza cominciò a piangere lacrime nere, gli occhi smeraldo colmi di terrore ma con una piccola luce di speranza appena vide il Dottore “Dottore… ho paura! Non lasciarmi!”
“Ma… cosa sta dicendo?”
Il Dottore scannerizzò una seconda volta il corpo, Rey cominciò ad essere ancora più preoccupato di prima. “Deve essere rimasta al giorno in cui io e lei ci siamo incontrati. Il giorno in cui avrei dovuto salvarla”
“La… guerra sulla Terra?”
“Sì. Il suo subconscio poco ma sicuro deve essere rimasto sotto tutti quei ricordi di questo piccolo bastar… del Dalek”
“No…”
Il Dottore si fermò di armeggiare con il petto della ragazza e prese a guardarla “Che cosa no? C’è qualcosa che vuoi dirmi?”
A fatica Sarah cercò di pensare bene alle parole. Cercò di ignorare il dolore e prese tutto il suo coraggio “Mi dispiace… sono una debole…  Mi dispiace!”
Rey si rattristì nel sentire quelle parole. Cominciò a sentire come dei dolori sotto gli occhi e una fitta nel petto: senza indugio, il giovane CBM2 si sedette accanto a Sarah e la prese tra le braccia.
“No, non è vero! Tu sei la ragazza più coraggiosa che io conosca! Lo sei sempre stata! Quello che facevi, lo facevi per il bene di tutti noi! Sei stata scelta come capo di una squadra nonostante tu fossi un soldato semplice! Tu hai sempre combattuto per la nostra libertà! Tu… non puoi morire adesso!”
Dagli occhi di Rey uscirono le stesse lacrime nere di Sarah, due linee nere fino al mento.
“Io… non voglio che mi lasci… Non voglio!”
“Anciar, quanto manca al decesso?”
“Ora come ora. Mancano trentacinque minuti”
Il Dottore scosse la testa portandosi una mano fra i capelli “No, non riusciremo a salvarla. Non… possiamo fare nulla. Dobbiamo… lasciarla qui”
Rey strinse ancora di più il corpo dell’amica indietreggiando “No! Non la lascio!”
“Cerca di ragionare! Ormai è inevitabile! Lei ha dentro un organismo vivente ormai moribondo collegato. Morirà comunque. Tu invece hai una mente tua, puoi continuare a vivere”
“No! Senza di lei non posso vivere! Piuttosto rimango qui!”
“R…ey”
Incredulo il ragazzo fissò Sarah negli occhi e gli sgranò, pensando per un attimo che fosse accaduto un miracolo. Era lei. Lo aveva chiamato “S-Sarah? Tu… mi conosci?”
Il Dottore si avvicinò nuovamente ancora più stupefatto del CBM2 “Ma non può essere! Tu… prima! Erano le stesse identiche parole di quella volta! Tu…”
“Dottore… ora ricordo tutto, sa? Io ora so… che lei ha cercato di salvarmi”
L’alieno prese tra le mani il viso della ragazza togliendo le lacrime nere con i pollici “Shhh, non parlare. Non devi sforzarti”
“Non servirà a nulla… ormai morirò”
“ No no no, Sarah. Tu sei forte. Lo ha detto Rey, resisti e verrai salvata e…”
“Lui ora ha azionato… la disattivazione degli androidi e… dei dispositivi di gravità. Quando io morirò… questo pianeta esploderà. Non è possibile nessun… teletrasporto o la possibilità di un’astronave di venire qui…” Sarah tossicchiò un paio di volte e sputò dei grumi nerastri che le impedirono di parlare.
“Sarah, no!”
“Io… sto resistendo per…  voi! Dovete… scappare! Subito…”
Il Dottore strinse con forza le mani metalliche di Sarah implorandola con gli occhi “Ti prego. Vieni con noi. E’… è colpa mia se tu…”
“Le tue mani. Erano… loro che ho stretto a quel tempo… Oh, Dottore…” La ragazza allargò un sorriso ricordando quel momento, il Gallifreyano cercò invano di farne uno convincente e prese ad accarezzare i dorsi delle mani.
“Sì, erano le mie e ora non ti lasceranno finché non starai bene. Te lo avevo promesso ”
“Ho… fatto di tutto, sa? Giuro che… ho fatto di tutto per non farmi… abbindolare dal Dalek… Mi dispiace… Mi dispiace davvero … Io non volevo attaccare nessuno… per tutto questo tempo… ho guardato lui… che usava il mio corpo… e io non reagivo…”
Le tempie del Dottore pulsavano di rabbia. Non per via del Dalek e di quello che aveva fatto, ma per quello che lui stesso aveva fatto: se solo si fosse accorto del Dalek, se solo sarebbe riuscito a salvare in tempo Sarah, probabilmente tutto quel casino non sarebbe mai accaduto “Basta scusarsi. Tu non hai nessuna colpa, sei stata bravissima. Hai fatto davvero un ottimo lavoro”
“Dottore”
L’uomo si voltò verso Anciar che pareva nel panico mentre teneva d’occhio il suo palmare da polso.
“Non abbiamo più tempo! Abbiamo solo venticinque minuti!”
Il Dottore diede un ultimo e disperato sguardo a Sarah che non demordeva: scosse la testa e increspò le labbra in un sorriso deciso. L’alieno accarezzò i suoi capelli rossi e stampò un lungo bacio sulla sua fronte.
“Abbi cura di te, ok?”
La ragazza annuì
“E tu, Rey. Abbi cura di lei”
“Certo, Dottore, e grazie di tutto”
Il Dottore a malincuore salutò i due con un triste sorriso. Sperava davvero di poterli salvare, non solo loro due ma anche tutti gli altri androidi. Conosceva amici che avrebbero tolto di mezzo il Dalek e avrebbe dato ad ognuno la possibilità di vivere veramente e non più nella menzogna, ma a quanto pare la cosa non era più possibile.
“Papà! Muoviamoci!”
Il Dottore raggiunse di corsa River e Asia prendendole per mano. Premuto il pulsante le porte blindate si chiusero.
“Ne sei… sicuro? Tu… potevi andare”
“Tu mi hai dato una coscienza mia, per questo sono ancora qui e non disattivato, come lo sono ora gli altri: mente mia, decisioni mie”
Sarah faticò a guardare negli occhi Rey. Un po’ era imbarazzata, ma allo stesso tempo era sollevata che fosse lì con lei “Io… ti guardavo sempre… non potevo… dire quello che volevo, ma… ogni tanto ci riuscivo…”
“Io l’ho sempre saputo che eri tu. E sono felice di rivederti”
Pur avendo quella fitta al petto, Sarah inspirò profondamente e pensò al passato e sorrise “Rey… Ti ricordi le colline… rosse? Ci andavamo sempre quando… scappavamo dalle lezioni di armi… tu non ci volevi mai andare…”
Il ragazzo soffocò una risata “Sì, me le ricordo. Davvero stupende. E ti ricordi quei bellissimi viaggi con gli scooter? Tu dicevi sempre che erano per conto di una missione quando non era così”
Sarah sbottò un sorriso ridendo
“Sarah. Ogni momento con te è stato stupendo”
“Sì, lo credo… anche io”
“Non m’importa se non sono reale, per me l’importante e che sono con te”
Con uno sforzo immane, Sarah allungò una mano al viso di Rey  “Io… sono reale. Ho dei ricordi con te… Perciò, tu sei reale”
"Siamo liberi, Sarah. Finalmente siamo liberi"
"Sì... siamo liberi..."
Il giovane CBM2 si abbassò e avvicinò le labbra a quelle di Sarah. Entrambi lasciarono che delle nuove lacrime nere rigassero le loro guance, per quegli ultimi venti minuti.
 
Ormai mancavano quindici minuti. Arrivati al TARDIS nell’arena non c’era più nessuno, solo i corpi inanimati degli androidi del Dalek: proprio come aveva detto Sarah. La Lega, Anciar e i suoi guerrieri lasciarono il pianeta subito dopo che River li avvisò. Mancavano solo lei, il Dottore, Asia e Matt.
Il Dottore subito si avvicinò alla consolle del TARDIS e impostò le coordinate per spostarsi fuori dal pianeta. Bastarono due o tre pulsanti ed una leva.
“Bene. Siamo fuori dal pianeta, quindici minuti prima che possa esplodere il pianeta: ultimo problema della giornata e potremmo finalmente festeggiare! Yeah!”
“Domanda del giorno: come evitare che ciò avvenga?”
“Ottima domanda River, ma non devi chiederlo a me, ma bensì a Matt”
La donna squadrò scioccata il Dottore “Come scusa?”
“Non sto scherzando. Lo devi chiedere a lui”
L’umano spalancò gli occhi e s’indicò con un indice “Aspettate… che cosa dovrei fare io?! C-che cosa centro io?”
“Smettila di usare la sua voce come copertura. Ho subito capito che eri tu. Sei riuscito a sfondare l’altra porta, quella che ho nascosto a Matt, e soprattutto lo hai fatto stare zitto tutto il tempo perché te la ridevi sotto i baffi”
L’espressione preoccupata e scioccata, scomparve in un attimo dal volto di Matt e si deformò in disappunto e delusione “Tsk, certo che sei davvero noioso quando vuoi ma hai maledettamente ragione! Stavo godendo come un matto! Speravo davvero in un bel fiasco”
River ed Asia si guardarono sconvolte “Matt?”
“Sei… davvero tu?” si aggiunse Asia.
Il presunto Matt alzò un sopracciglio, guardò prima l’archeologa e la figlia e sghignazzò. Decisamente non era Matt “Spiacente, dolcezze. Ma non sono il vostro caro amico Matt. Sono un vecchio amico del vostro uomo”
“Chi sei?! Dov’è Matt?”
“Wo, calma bambina! Hai appena compiuto quindici anni, non diciotto. Abbassa quel tono e non fare quel broncio, ti si formeranno le rughe prima del tempo”
“Se sei uscito hai sicuramente qualcosa da dirmi”
“Oh, Dottore mi conosci davvero così bene”
Il Dottore cominciò ad irritarsi e si avvicinò a Matt prendendolo per il bavero della giacca. L’idea di dover chiedere aiuto proprio a lui lo disgustava molto e sapeva che se ne sarebbe pentito amaramente, ma aveva altre alternative? Sfortunatamente no. Sperava davvero che ne valesse la pena.
“Senti, non ho voglia di scherzare e specialmente di sentirti parlare, ok? Dimmi subito quello che sai e poi ti farò sparire”
L’uomo fischiettò per poi ridacchiare di nuovo “Come siamo nervosetti! Hai mai pensato ad una camomilla invece che al solito tè?”
Il Dottore strinse ancora più forte “Parla. Ora”
“D’accordo. D’accordo. Parlerò. Ma prima ho bisogno di una certa cosa. Non so se mi spiego” L’uomo allontanò il Dottore con un pugno e corse verso Asia, bloccandole le braccia. La ragazza si divincolò cercando di liberarsi
“Ah! Mamma!”
“Asia!”
River si preparò con in mano una pistola laser, ma Il Dottore la bloccò con un braccio
“No… River. Lascia fare a me… Ahio…”
“Papà!”
“Sì, papà. Perché lasci che un pazzo prenda tua figlia?”
Il Dottore sentì il sangue ribollirgli dalla rabbia, ma cercò di contenersi e di opprimere il pensiero di ucciderlo lì in quel preciso istante. Ovviamente dopo averlo separato dal corpo di Matt.
Si rilassò respirando a fondo e usò la sua arma migliore: trattare parlando.
“Perché essendo pazzi entrambi, so quello che vuoi fare. Perciò fai ciò per il quale sei uscito”
“Che cosa stai facendo. Matt ha… Lui, ha nostra figlia!”
“Ti prego River, sto cercando di rimanere calmo quanto te”
“Come puoi essere così tanto sicuro? Chi ti dice che io ora non uccida tua figlia ora?”
“Perché io ti conosco più di chiunque altro. E so che non lo farai”
Il Dottore prese a guardare negli occhi Matt . Quest’ultimo rimase in silenzio per poi sbuffare deluso.
“Con te non ci si può neanche divertire. Bisogna sempre arrivare al punto”
“Mancano dieci minuti prima che il pianeta esploda. Di tempo ce ne poco per divertirsi, come dici tu”
“Ok ok. Ho capito” L’uomo mise una mano sulla fronte di Asia. A contatto con la sua pelle, l’arto si illuminò di una luce dorata mentre la ragazza rimase immobile chiudendo di volta in volta gli occhi: svenuta completamente, lui la posò delicatamente sul pavimento di vetro “Bene, ora se volete togliervi di mezzo”
River lanciò uno sguardo perplesso al Dottore, che subito le accennò di fare ciò che voleva e così entrambi si spostarono per lasciarlo passare.
“Vi ringrazio” Matt  aprì le porte del TARDIS,allungò il braccio in direzione del pianeta e increspò le labbra in un ghigno “Bene signori. Lasciate che vi mostri il mio asso nella manica”
La luce dorata della mano si staccò da essa e come un enorme getto si avvicinò a gran velocità al pianeta di ferro dei CBM2: lentamente quella luce circondò tutta la superficie, trasformando il pianeta in una sfera dorata. Finito il lavoro la mano riprese il suo colorito rosa “Ecco qua. Così dovrebbe andare”
“Asia. Asia mi senti?” River cercò di svegliare la figlia schiaffeggiandola, ma senza risultati. Non appena Matt si avvicinò con cautela a River, la donna lo squadrò mentre lui le sorrideva.
“Non ti preoccupare. Sta bene, è solo svenuta”
“Tu… chi sei veramente? Che cosa le hai fatto?!”
“Ma che modi. Vi ho solo salvato la vita, va bene? E specialmente ho salvato la vita della tua cara figliola”
“Che cosa?!”
“ Ha eliminato l’energia in eccesso di Asia, River. Niente di più”
“ In eccesso… intendi dire…?”
“La sua energia incontrollata. Sì”
La donna si calmò sedendosi su una sedia della consolle e si massaggiò le tempie “Oh… Tu mi farai seriamente diventare pazza… Tu e i tuoi stupidi segreti nascosti…”
Il Dottore si mise vicino alla moglie e la baciò sulla fronte “Oh, River. Tu lo sai quanto me perché ho così tanti segreti”
River alzò la testa sorridendo “Sì, lo so. Altrimenti che razza di moglie sarei”
“Oh, ma che scenetta commovente. Mi viene quasi da piangere”
Un leggero boato allarmò il Dottore e River che si precipitarono alle porte del TARDIS: entrambi rimasero senza parole, non appena videro che all’interno della sfera dorata non rimase altro che polvere.
“Oh, ecco fatto il pianeta è esploso”
“No… è impossibile! Quella era… quella era solo semplice energia rigenerativa!”
“Solo energia rigenerativa, River? Ma mi vuoi prendere in giro?! E’ ovvio che una simile quantità di energia non può che fare da ottimo isolante per simili esplosioni! Mi meraviglio di te!”
“Ok, adesso falla finita” lo ammonì il Dottore.
“Ti sei offeso ,Dottore? Oh, quanto mi dispiace”
“ Il tuo compito qui è finito. Ora ritorna da dove sei venuto”
Il Dottore appoggiò le mano sulla testa di Matt, chiuse gli occhi e inspirò profondamente
“Devo già andarmene? Ma che peccato”
“Vedi di chiudere la bocca. Mi devo concentrare”
“Non ti va di parlare di questa bellissima avventura? Di Sarah? Non ti va di parlare della gloriosa soldatessa?”
“Ho detto taci”
“Oh, certo. Capisco. Mi ero scordato che odi pensare al passato: se sono momenti di morte. E’ da tanto che non usi questo metodo. Parecchio aggiungerei, dove sono finite le tua capocciate?”
“Ho fatto un grande sbaglio mettendoti nella testa di Matt. Sei un grande chiacchierone”
“Ho preso dal migliore. Sai, io dico invece che dovresti esserne contento. Almeno ho protetto il tuo amichetto mentre tu dormivi”
L’alieno scrollò le spalle annuendo sempre con gli occhi chiusi “In effetti… non hai tutti i torti”
“Visto? Non sono poi così male”
“No no, Non mi freghi. Non oggi”
L’uomo sghignazzò di gusto schiaffeggiando leggermente le guance del Dottore “Questo lo so benissimo, mio caro. Dopotutto: non è ancora il momento
Ci volle solo una piccola pressione con i pollici e gli indici. L’uomo svenne tra le braccia del Dottore. Il Gallifreyano fece un profondo sospiro di sollievo “Già. Non è il momento”
 
ANGOLO DELL’AUTRICE: Ok… Ok, credo che il finale non verrà un granché… ho avuto un blocco totale e perciò può sembrare davvero insolito e… strano.
E devo ammettere che questo capitolo non l’ho proprio scritto bene >.< uff…
Spero di avere le idee più chiare nella prossima storia!!!
Detto questo, ci si vede all’ultimo capitolo!! ;)
 
 
Cassandra
   
 
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