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Autore: Mirini    22/06/2013    3 recensioni
Prudence è una ragazza come tante: non è bellissima e non sa sempre dire la cosa giusta. Delusa da una storia d'amore andata a finire male, non pretende più niente dalla vita, nè da se stessa e intraprende un viaggio studio a Seattle, dove la aspetteranno nuovi incontri, ma soprattutto nuove emozioni. Perchè l'amore può sconvolgere tutti, anche chi meno se lo aspetta.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                                   CAPITOLO 18






-Cazzarola!!- Senza rendermene conto ero lì, a sobbalzare davanti una finestra e a lanciare strani gridolini acuti.
Perché è qui? Perché diamine è venuto fin qui!?
Erano tutte domande retoriche quelle nella mia testa, perché il motivo è a dir poco evidente: Judy lo ha mollato a stento una settimana fa, col cavolo che un tizio così geloso e possessivo sarebbe rimasto tranquillo e a cuccia a casa, a New York, col cavolo!!!
Oh, Santa Judy, potevi scegliertene uno normale tu???
Ma tutte le imprecazioni mentali di quel momento non potevano impedire il suo proseguire imperterrito verso l’ingresso della sala.
Devo assolutamente bloccarlo.
Non so come, ma devo farlo. Se c’è una cosa che so, è che sicuramente Judy sarà a ballare da qualche parte con il suo uomo e l’ultima cosa che deve succedere è che Luke li veda, potrebbe impazzire di gelosia e chissà, magari avrebbe potuto anche usare le mani contro il prof o peggio, contro la mia amica.
Avevo paura? Di più: ero terrorizzata.
Di scatto mi scollo da vicino la finestra, dove ero rimasta incollata tutto il tempo, dirigendomi dritta spedita verso l’ingresso della sala.
Non deve entrare, non deve entrare!!!
I tacchi mi facevano male? E chi sentiva più dolore?
Apro velocemente la porta di ingresso ignorando il vento freddo di gennaio e lo vidi avanzare verso di me e rallentare pian piano davanti la mia figura.
Fiuuuuu, almeno mi aveva riconosciuta. Avevo qualche chance in più per convincerlo a non entrare.
Immediatamente fingo un’espressione entusiasta e gli corro incontro.
Non sono una brava attrice, ma sono quasi certa di essere convincente: è incredibile quante cose ti scopri capace di fare quando ti stai facendo sotto dalla paura.
-Luke! Che sorpreeeesa!- Ok, questo acuto potevo evitarlo.
Lui mi guarda interdetto. E certo: a stento ci parliamo, ora tutt’a un tratto mi vede super calorosa. Potevi pensarci prima, cretina!
Bando alle ciance, ormai siamo in ballo, balliamo… Mi è appena venuta un’idea.
-Sei venuto a farci una sorpresa?- Continuo fingendo tanta, ma tanta innocenza.
Lui finisce finalmente di guardarmi in cagnesco e apre la bocca: -No. La tua amica non ti ha detto niente?-
-Mmmm…- Fingo tanto, tanto dubbio e tanta pensierosità. –Perché? Doveva dirmi qualcosa?-
Dai dai….
-Ci siamo lasciati…-
Bingo!
-Oh! Davvero?????- Ti prego, fa che la mia faccia sia davvero stupita. –E come mai? Che è successo?-
E vai! Lui comincia a parlare, speriamo sia il racconto più lungo del mondo, devo assolutamente trovare un modo per allontanarlo da qui.
Cavoli, è un bel problema. Sto temporeggiando, magari questo finirà di parlare tra pochi secondi, non è mai stato un gran chiacchierone, già è tanto quello che sta dicendo or…
-Devo assolutamente chiarire un paio di cosette..- fa lui avvicinandosi alla porta di ingresso.
S.O.S.!! MAYDAY! MAYDAY! ALLARME ROSSO!
-NO!- Non riesco a trattenere l’urlo, mannaggia a me. –Cioè, voglio dire n-no! Insomma no! Devi sbrigarti se vuoi parlarle, non è qui, se si è ritirata già a casa non potrai farci più nulla, già.-
Bene, metterlo a cercare in un posto sdreuso. Ottimo diversivo, Pru!
Lui mi guarda come se fossi rincretinita.
-Se non è qui e non è a casa allora dove è?-
In effetti ripetuto così non mi sembra una cosa tanto intelligente quella che ho detto.
Lui mi si avvicina minaccioso.
-Per l’ultima volta, dov’è? Se vuoi prendermi in giro sappi che non è proprio serata.- La sua voce è più dura della pietra.
-Senti sarà in giro qua fuori, ok? Cerchiamola…- cerco di nascondere il panico nella voce, ma cavoli se me la sto facendo sotto!
Incominciamo a vagare fuori la struttura, tra studenti impegnati a strusciarsi, a chiacchierare o vomitare quello bevuto da poco, cercando di farlo vagare il più possibile. Ormai ho rinunciato a pensare un modo per liberarmi da lui: è troppo concentrato sul suo stupido orgoglio da maschio ferito per demordere, non mi resta che aspettare il momento in cui, sfinito, crollerà. Che freddo… Siamo a gennaio e io come una scema senza cappotto. Metterlo prima di uscire fuori no, eh? Almeno Judy è al sicuro, finchè lei sarà dentro e noi due fuori filerà tutto lisc…
CAZZAROLA!!!
A un paio di metri da noi, ecco sbucare sotto un albero una coppia che si baciava con… ehm… Trasporto. Peccato che siano Judy e il prof!!! Il vestito rosso di lei è inconfondibile, ma io l’avevo vista, non è detto che Luke l’avrebbe riconosciuta… vero???
E invece ecco che il ragazzo affianco a me si blocca.
Mica l’avrà riconosciuta?
Giro la testa lentamente, avevo troppa paura di verificare… Ma forse si è fermato perché gli prude un piede, che ne so. Forse gli scappa la pipì, forse avrà visto una formica gigante rossa, oppure un ufo!!
E invece la sua testa è girata verso i 2 in questione.
Comincio a sudare freddo.
Fermalo, Prudence. FERMALO!!
-Attento! C’è una buccia di banana!-
Buccia di banana??? Come ti fa a venire in mente una buccia di banana??? Ma sei una rinc..
-Quella puttana!- sento sibilare Luke pieno di veleno.
Comincia ad avanzare verso i due con grandi falcate per il prato.
Cacchio.
Dopo l’iniziale momento di smarrimento comincio anche io ad arrancare verso di lui, le scarpe mi facevano troppo male x correre più spedita.
-Luke… Anf… Anf… fermati!-
I due idioti erano troppo impegnati a pomiciare per rendersi conto di qualsiasi cosa al di fuori di loro, persino le mie grida.
Finalmente vedo Judy girarsi esterefatta: -Luke! Che cos…? Aspetta, posso spiegare…-
-Lo conosci?- Sento la voce del prof… li ho quasi raggiunti…ormai zoppico che è una meraviglia.
-Non sono cazzi tuoi!- Riesco a malapena a sentire le parole rabbiose dell’ex di Judy che vengono seguite da un colpo sordo e un grido femminile, subito dopo vedo una sagoma scura cadere a terra con un tonfo, non ci vuole molta intelligneza x capire chi è.
-Prof!!- mi inginocchio al suo fianco seguita dalla mia amica e vedo che ha un labbro spaccato e il naso sanguinante, del tutto intontito.
Luke va calmato, altrimenti qua finisce mal…
-Che cazzo mi devi spiegare tu, eh?- Urla lui con rabbia verso Judy avvicinandosi pericolosamente.
Di scatto mi alzo, affiancando la mia amica.
-Se ti calmi forse potremo parlare civilmente, non siamo mica tutti trogloditi- gli risponde lei a tono, ma cavolo Judy! Un po’ più diplomazia, no? Dillo che vuoi farlo infuriare, dillo!
-Tu..-Sibila lui infuriato e fa per colpire Judy.
Ma io sono più veloce: d’istinto scatto in avanti e spingo la mia amica di lato, mentre con le braccia mi apprestavo a coprire il viso in attesa del pugno, schiaffo, qualsiasi cosa stia per arrivarmi.
Il colpo arriva secco e forte, alle mie orecchie però. E sento un ringhio interdetto. Mi scopro il viso per vedere cosa succede e vedo davanti a me due fianchi stretti, spalle ampie e una capigliatura corvina.
 Impossibile non riconoscerlo, ma soprattutto impossibile non nascondere lo sgomento, misto a paura, ma allo stesso modo sicurezza.
Dan con un braccio aveva bloccato il colpo di Luke mentre con l’altro l’aveva afferrato per il colletto e spinto all’indietro, bisbigliando non so cosa.
Incredibile, ai miei occhi Luke è sempre stato un ragazzo imponente, uno che per i suoi muscoli forse un po’ troppo gonfi era meglio avere come amico che come nemico, ma ora che lo vedo fronteggiarsi con il mio coinquilino è l’esatto contrario: certo Dan è meno muscoloso e più snello, ma di altezza lo supera di molto e da quel poco che ho visto anche di forza fisica non scherza. Del resto fino a un mesetto fa avevo terrore di lui, neanche fosse un serial killer.
Un gemito strozzato alle mie spalle mi riporta alla realtà. Judy non ha perso tempo ed è corsa dal prof Pelling, ancora scosso dal colpo ricevuto da un perfetto sconosciuto. Poverino.
Mi giro di nuovo e vedo di nuovo Luke avanzare, ma Dan è pronto ad allontanarlo di nuovo sibilando: -Via di qui.- Come al solito è di poche parole, ma mille fatti.
Visto il mio coinquilino manteneva la situazione sotto controllo, mi affretto ad aiutare la mia amica, cercando così di non pensare al suo essere così dannatamente bello da far attorcigliare lo stomaco e a immaginare la forza del suo corpo in momenti più intimi… Pru!! Ma in che situazione ti metti a fare pensieri sconci tu!! C’è il tuo professore di filologia che un altro po’ sta per morire dissanguato*!!! E tu ti ecciti!
-Portiamolo a casa!- Esclamo come un’isterica.
-Giusto!- Esclama Jude –Perché non ci ho pensato prima?!-
-Dove abita?-
-Negli alloggi universitari, proprio qui sopra. Non è molta strada..-
-Bene! Allora, tu rimani dove sei, prendilo sotto braccio, io farò la stessa cosa… Oooook. Ora solleviamolo e pian piano potriamolo a casa. Va bene?-
-Al mio tre! Uno, due…-
OH-ISSA!!
 
 

 
 
-Abbiamo… Anf… Problema…Anf…-
-Anf…Anf…EEEEH?-
-Abbassa la voce idiota! Sarebbe proprio bello se si svegliasse qualcuno e notasse un docente svenuto e penzolante tra due studentesse, non trovi?!-
-Ma io non ti sento Judy!-
 -Allora zitta! E smetti di ansimare! Sembriamo due lesbiche all’opera! Attireremmo più spettatori di Megan Fox in top less!-
-Su Megan Fox non riesco proprio a darti torto!-
Eccolo che spunta tra gli alberi sghignazzando.
L’occhiataccia che rivolgo a lui e alla mia amica (non so al momento chi mi irrita di più) sono molto eloquenti.
La mia amica stranamente sospira di sollievo.
-Prendi il mio posto!- esclama a Dan. –Devo prendergli le chiavi dalla giacca e andare ad aprire la porta dell’appartamento, meglio se lo faccio io che conosco già la strada.-
Il mio coinquilino non replica e prontamente sostituisce la mia amica, il peso alla mia spalla si fa più leggero. A dir la verità mi sento un po’ leggera pure io. Non so perché, ma per riuscire a stare dritta in piedi mi sembrava uno sforzo disumano.
-Pru, che hai? Oddio! Sei stata tutto questo tempo senza cappotto e con un braccio da fuori! Facciamo presto prima che ti prendi un malanno.- Dice la mia amica allarmata.
Mi sa che è troppo tardi: non sono mai svenuta in vita mia, ma se la senzazione è quella che sto provando ora mista a un voltastomaco enorme allora… Beh, sono cazzi!
-Ma no, tranquilla! Appena entreremo a casa del prof, al chiuso, mi sentirò meglio!- Cerco di fare un sorriso incoraggiante.
-Faccio subito.-
Judy traffica un po’ con gli indumenti del professore e corre verso l’ingresso degli alloggi lasciando me e Dan soli.
Perfetto.
Certo in altre circostanze sarei super felice, ma il ricordo della discussione di poche ore fa seguita dall’ennesimo pianto non mi fanno certo sentire al settimo cielo.
D’istinto sbuffo.
-Prego, non c’è di che, eh!- sbotta lui.
Che cosa?!
-E per cosa ti dovrei ringraziare scusa? Guarda che ce la saremmo cavata benissimo da sole!-
Va beh, forse questa palla universale la potevo evitare… Ma non sono in vena di dargli soddisfazioni!
-Certo certo…- Sento borbottare lui.
Ci mancava solo che mi facesse salire la rabbia alle stelle.
-Tu piuttosto, come mai vieni a ficcare il naso nei fatti degli altri?! Cos’è, mi pedini ora?-
-Ma chi cazzo ti credi di essere?! Uno non solo viene a darti una mano e tu un altro poco mi mandi a fare in culo?! Senza contare i precedenti ovviamente.-
-Quali precedenti?! Ah, forse intendi quando questo qualcuno ha permesso che la sua ragazza mi chiamasse “puttana”!!!-
-Che sbraitate voi due! Ma siete cretini? Ho bloccato la porta con una sedia, muoviamoci a portarlo dentro prima che qualche vicino si svegli!- La voce trafelata di Jude interrompe il mal celato battibecco tra me e Dan. Da un lato mi sento anche sollevata, chissà quale rispostaccia mi sono risparmiata.
-Credo rimarrò qui per stanotte.- Dice Judy dopo aver adagiato insieme a me e Dan il prof sul letto (non senza pochi sforzi). –Non credo Luke ci abbia seguiti… -
-Rimango con te!- aggiungo subito dopo.
-Ma scherzi? Ma se non ti reggi neanche in piedi-
-La tua amica ha ragione- sopraggiunge la voce bisbigliata di Dan. –Non stai bene, saresti solo di peso-
-E certo! Quando mai non sono di peso!- comincio a sbraitare, ma le gambe mi tradiscono e un secondo dopo mi trovavo seduta sulla sedia alla quale mi ero appoggiata.
-Mi gira solo un po’ la testa… E.. Brr… Ho un po’ di freddo, ma mi passerà sicuramente!-
-La febbre sta salendo, portala a casa.- Dice Judy risoluta. -Se avrò problemi vi farò uno squillo, ma non credo ce ne saranno.-
-Non ti lascio sola!!- Il mio ringhio a dir poco flebile a stento esce dalla mia bocca. Comincio a divincolarmi come una matta, ma evidentemente sto davvero male perché non riesco a ostacolare il corpo di Dan che, senza una parola, mi solleva dalla sedia e cerca di condurmi verso l’uscita. Almeno mi sembra. Cacchio, mi si è appannata pure la vista.
Dopo quella che mi è sembrata un’eternità mi trovo su un comodo sedile in pelle. La macchina di Dan? Credo di si: lui si è seduto affianco a me e davanti c’è un aggeggio circolare, immagino sia il volante.
-Traditore.- Riesco a bofonchiare a malapena.
Come vorrei un letto. E una coperta. La testa è così pesante e sento così freddo…
Sento qualcosa sotto la testa. E’ freddo, mi viene un brivido, ma è così comodo… E poi davanti a me vedo qualcosa di molto chiaro, sembra quasi qualcuno mi avesse messo davanti del ghiaccio.
-Senti-
oh! Sentire la voce di Dan così vicina mi fa rendere conto che quelli che ho davanti sono i suoi occhi e probabilmente quella che mi mantiene la testa la sua mano. –Sei una brava amica e sei anche molto dolce, ma scotti come una pentola a pressione e se non ti riporto a casa finirai x contagiare anche me!-
Che aveva detto? Boh. Adesso mi sembra tutto così fievole, mentre il sediolino sotto di me cominciava a tremare per il motore.
Caddi in un sonno profondo, non prima di essermi sentita bofonchiare un “asghgiufrfdesae” privo di senso. Forse me lo sono sognato, ma conoscendomi, direi proprio di no.
 
 
 
*Nda: ovviamente il prof non sta morendo dissanguato, è la nostra Pru che al momento è un bel po’ agitata. (Ebbè direi! u.u)
                                                      



Ciao a tutte!
… Sono viva! Ebbene sì, non riuscirete a liberarvi così facilmente di me J.
Bando alle ciance, vi devo un bel po’ di spiegazioni e scuse. Pensavo di aggiornare prima, molto prima! Ma sono spuntati un sacco di impegni e cose da fare un mese dopo l’altro; non sono riuscita ad abituarmi perché gli impegni cambiavano man mano, poi aggiungiamo vari progetti che mi ronzano in mente… Ecco spiegato il patatrack! Che dire, sono mortificata e ora con l’arrivo dell’estate (a proposito: che afa!!!) non sono ancora in modalità vacanze, anzi, questo x uno studente universitario è il periodo più brutto, in più aggiungiamo la palestra e la preparazione campo scuola x ragazzi (ebbene sì, faccio anche quello) e ne avrò piene le tasche fino a fine luglio. In tutto ciò non trascuro la vita privata, altrimenti perderei lo spunto e l’ispirazione e poi cavoli, un po’ di svago ci sta!!! Insomma, spero di aggiornare in tempo! E spero non decidiate di abbandonare la storia anche se avreste tutta la mia comprensione :P Detto ciò, spero il capitolo vi piaccia e mi piacerebbe sentire i vostri pareri… Ho già in mente il prossimo capitolo (Mwahahahah) devo solo buttarlo giù (d’oh!)… E ringrazio di cuore chi recensisce (che bello, c’è qualcuna nuova ^-^) e chi ha messo la storia tra le preferite, seguite ecc (che bello, state aumentando ^-^) … Buone vacanze e buon mareeeee (a chi può :’( )
Baci
Miri
  
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