Settantotto giorni senza sentire la sua voce.

Due parole per aver mandato tutto a puttane.

Un attimo per ritrovarsi nel reparto di rianimazione.

Non riesco a vedere Zayn sommerso da tutti quei fili mentre lotta contro la morte.

I medici gli hanno dato pochi giorni di vita.

Maledetta me.

Maledette quelle fottute due parole.

Maledetto quel giorno in cui mi ha vista, se non mi avesse conosciuta non sarebbe su un lettino di ospedale.

Mi odio.

Tutti i ricordi di lui mi piovono addosso come grandine, fanno male.

Piango.

Le lacrime bagnano il mio viso per poi scendere sul mio pancione, nostro figlio.

Ormai è finita, tra due giorni, se non prima, lui si spegnerà.

Se si spegne lui, io non continuerò a vivere, come potrò crescere nostro figlio da sola?

-Perché Zayn?-gli sussurro-io ti amo con tutto il mio cuore, più di me stessa. È colpa mia. È colpa mia se tu sei uscito furioso di casa. Ricordi come mi dicevi? 'Non smettere mai di lottare' e ora lo dico a te. Non smettere di lottare. Nostro figlio ha bisogno di te.

Come faccio ad andare avanti senza di te? Il mio corpo è troppo gracile, troppo leggero per resistere. Il pancione pesa su di un corpo che sfiora i sessanta chili.

Ritorna da noi..

-Signorina, sono passati dieci minuti, deve uscire. Mi dispiace, queste sono le regole.

-Sì, vado..ti prego Zayn non puoi lasciarci ora.-esco dal reparto.

Fuori c'è Niall, il mio migliore amico, che mi aspetta.

-Ti aiuto An, vieni qui.-mi passa un braccio attorno alle sue spalle per sostenermi.

-Potevamo essere una famiglia perfetta..-singhiozzo.

-An, si riprenderà, ne sono sicura. 

-Niall..lo dici solo per rassicurarmi, lo sai anche te che non si sveglierà.

Niall trattiene a stento le lacrime, lo vedo.

Mi aiuta a salire in auto e poi partiamo per andare a casa mia.

-Questa settimana rimango da te. Non voglio lasciarti sola.

-Non ti disturbare Niall, non sei obbligato.

-Non se ne discute. Starò da te.

-Grazie.

Siamo arrivati, Niall mi solleva per aiutarmi a scendere dall'auto.

-Vieni qui An.

Mi attira verso di lui per abbracciarmi, stando attento al pancione di quasi nove mesi.

-Devi stare tranquilla, tutto andrà per il meglio.

Mi stampa un bacio sulla guancia e mi conduce alla porta di casa, un tempo mia e di Zayn.

Entro, lo sguardo mi cade su una foto mentre ci baciavamo distesi sul prato,l'aveva scattata Niall.

Eravamo perfetti. 

Ormai ho finito le speranze.

Se c'è veramente qualcuno lassù, spero che mi abbia ascoltato..

-Niall non ce la faccio. Ogni angolo di questa casa mi ricorda un momento passato con lui..

-Anabell, non abbatterti. Ora stai tranquilla, fallo per il bambino.

Annuisco singhiozzando.

 

 

Mi riprometto per l'ennesima volta di non piangere, di non pensare a lui come se fosse già morto, ma non ce la faccio.

Mi sfioro il pancione sentendo il bambino scalciare.

Mi piego dal dolore.

-Anabell, ti si sono rotte le acque?-chiede Niall preoccupato.

-Non lo so, sento un dolore fortissimo verso il basso.

Inizio a respirare con calma.

Ordino a Niall di prendere la valigia che avevo preparato con Zayn in camera nostra.

Usciamo di corsa, ormai è calata la notte, non c'è traffico.

Arriviamo in ospedale di urgenza e subito un gruppo di medici mi porta in sala parto.

-Ma come partorisco subito?

-Signorina, ormai è questione di minuti!-urla l'ostetrica.

-An, ci sono io con te.

Niall mi stringe forte la mano per rassicurarmi.

Mi mettono sopra un altro lettino e mi dicono di spingere forte e contemporaneamente respirare.

-Signorina, l'ultima spinta!

Non ce la facevo più, piangevo dal dolore, dalla tristezza, dall'esasperazione.

Sento delle urla stridule colmare il vuoto lasciato nel pancione.

-È nato An!-esclama Niall.

-È lei il padre?-gli domanda l'ostetrica.

-No, è un amico..

-E che cognome metto? 

-Malik, James Malik.-rispondo prontamente.

 

 

Niall è qui accanto a me.

Tengo il bambino tra le mie braccia.

Faccio cenno a Niall di prenderlo e mi alzo cautamente.

-Che fai?-chiede preoccupato.

-Devo far vedere a Zayn nostro figlio. Domani potrebbe essere troppo tardi.

Niall acconsente e mi accompagna davanti al reparto di rianimazione, lui rimane davanti e mi apre la porta.

Varco la soglia del reparto, arrivo al quarto lettino a destra.

Zayn giace lì inerme, tenuto in vita da una macchina.

Mi siedo vicino a lui col bimbo in braccio.

-Zayn..questo è nostro figlio, James. Ormai ho perso ogni speranza, ma io voglio credere che ti riprenderai. Quando James camminerà, tu dovrai essere lì con me,

Quando gli cadrà il primo dentino, tu dovrai esserci,

Quando gli compreremo i giochi, tu dovrai divertirti con lui,

Con chi giocherà a calcio se non con te?

Devi farcela per noi due. Mi ero promessa di non piangere, solo tu sai quanto sono fragile.

Zayn ha gli occhi chiusi, ma so che mi sente, ne sono sicura, anche se i medici dicono che è in coma.

Dopo 78 giorni mi ostino a non ascoltarli.

 

 

Io voglio vedere i suoi occhi brillare come quando mi guardava mentre facevamo l'amore, come quando mi accarezzava le guance delicatamente come solo lui sapeva fare, come quando mi sorrideva e io perdevo un battito.

Tra uno o due giorni le macchine si spegneranno, smetterà di vivere, e io insieme a lui.

Come farò a crescere James da sola?

Siamo solo io e il bambino.

E quando James sarà grande cosa gli dirò di suo padre?

Stampo un lieve bacio sulle labbra a Zayn sperando che si svegli come nelle favole, ma non succede.

 

Niall mi chiama per andare al reparto di sopra, ormai è ora di cena.

Mi è stato molto vicino, devo tutto a lui.

Rimane anche per cena e la notte, poi domani si trasferirà da me.

Ormai è come se fosse mio fratello, ci conosciamo da quando andavamo all'asilo, è un amico stupendo.

-Dai An, devi mangiare..

-No. Non ho fame.-rispondo con un tono di voce fermo.

-Ma sei uno stecchino anche se hai partorito! Ti prego An..

-Senti Niall, non mangerò questa fottuta cena, ok? Ho la nausea.

-Sei quasi anoressica.

-Non sono anoressica. E basta con questi rimproveri. Sono diventata mamma, senza che Zayn fosse accanto a me a tenermi per mano mentre partorivo, è solo stata colpa mia se ora la sua vita è appesa a un filo, cosa gli dirò al bambino quando sarà grande? Che sua madre lo ha cacciato fuori di casa ed è stato investito da un'auto? Gli dirò così, tanto per perdere anche lui. E mi vieni a dire che devo mangiare, dopo tutto quello che sta succedendo pensi che abbia la voglia di mangiare??-scoppio in un pianto liberatorio

Il mio cuore è come una nuvola, il vento la porta via facilmente.

E così io mi lascio trascinare via, sperando che i miei problemi spariscono, e invece ritornano a galla più di prima.

Niall mi abbraccia forte forte, mi accarezza i capelli.

-Scusa An, ma qualcosa dovrai mangiare, altrimenti finirai per svenire.

Annuisco e metto in bocca un qualcosa che dovrebbe chiamarsi pollo, ma sembra tutt'altro.

Niall mi porge un fazzoletto per asciugare le lacrime. Devo allattare James.

Finito di allattarlo mi distendo sul lettino e cerco di dormire.

Sprofondo nel sonno subito, sono troppo stanca.

 

 

Sono le nove.

Ho passato la notte in bianco per James. Non ce la faccio a stare in piedi.

Sento bussare la porta, vedo Niall entrare in lacrime.

Mi sento subito mancare.

-Niall, non è quello che penso vero? Niall, guardami, dimmi che..

-È morto.-singhiozza Niall che si siede sulla poltroncina e porta le mani sul volto dalla disperazione.

Era uno dei suoi migliori amici.

Il cuore smette di battere.

Le gambe cessano di muoversi.

Il sangue smette di scorrere nelle vene.

La testa inizia a girare, e a pensare: 'E adesso?'

Mi rannicchio sulle ginocchia ripensando a tutti i momenti passati con Zayn.

Le braccia ormai sono trasparenti, gracili, come se non ci fossero più.

Le lacrime scendono, scendono, bagnano tutto il mio volto, ormai non ha più senso vivere.

Non posso vivere così.

La mia vita ora è una merda.

Era Zayn la mia vita.

Ma devo andare avanti per nostro figlio.

Devo strapparmi di dosso questa brutta bestia, l'anoressia.

Lo farò per Zayn.

Per tutte le volte che mi diceva di mangiare di più, anche se poi rivomitavo tutto ciò che mangiavo.

Per tutti quei ti amo detti a fior di labbra prima di addormentarci.

Per tutti quegli attimi indimenticabili passati insieme.

Per tutte le vacanze che abbiamo trascorso insieme.

Sono una codarda.

Lui non ci sarà più a baciarmi la mattina, 

Non ci sarà più a dirmi 'sei perfetta' quando mi lamenterò del mio fisico.

Non ci sarà più a urlare 'svegliati piccola' per svegliarmi.

Non ci sarà più ad abbracciarmi mentre guarderò la tv.

Non ci sarà più accanto a me.

La vita è una merda.

Ti strappa le persone che ami più di te stessa solo per farti soffrire.

Non c'entra un cazzo il destino.

È la vita che è uno schifo.

Il destino è solo una fottuta convenzione che ci viene imposta solo per avere un minimo di certezza che la nostra vita ci riserverà anche delle cose belle. 

Invece ci sono soltanto cose brutte.

Le cose belle che ottieni, le ottieni solo perché ti sei fatto un culo tanto per raggiungere il tuo obiettivo, non perché è la tua vita che ti ha voluto dare qualcosa.

E intanto le immagini di Zayn rimarranno impresse nelle fotografie, che ormai tappezzano ogni angolo della casa, un tempo nostra.

James adesso ha bisogno di me.

Adesso devo ricominciare.

 

 
SPAZIO AUTRICE:
CIAUUU!! 
SICCOME NON HO ISPIRAZIONE PER LA MIA FF, HO SCRITTO QUESTA OS.
SPERO VI PIACCIA.
PENSO SIA L'ULTIMA SU ZAYN, POI NE FARÒ ALTRE SU TUTTI I RAGAZZI e_e
RECENSITE IN MOLTI!
È UN PO' TRISTE, MA MI SENTO COSÌ OGGI, PERCIÒ..
BEH, CHE DIRE..
RECENSITE E FATEMI SAPERE!!
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