The beginning

Erano passati due giorni da quando Vegeta era stato sconfitto da Cell, e il sayan stava rimuginando sugli eventi accaduti.
Dannazione, quel cyborg lo aveva battuto.
Quell’ammasso di cellule aveva sconfitto lui, il grande Vegeta, Super Vegeta.
Cell si era dimostrato più forte di lui, molto più forte.
E la loro differenza era ben oltre la forza dimostrata, era una differenza più interna.
Quel mostro aveva combattuto molto più da sayan che non lui stesso.
La dimostrazione era il fatto che non avesse usato appieno il potere del Final Flash per timore di arrecare troppo danno a quello stupido pianeta.
Anni prima non lo avrebbe mai fatto, avrebbe colpito alla massima potenza, incurante delle conseguenze.
Il pianeta sarebbe esploso?
E allora?
Si, il Final Flash avrebbe causato danni irreparabili al pianeta, ma lui si sarebbe salvato in qualche modo, come sempre.
Si era trattenuto pensando un istante a Bulma e al piccolo Trunks.
Loro non avrebbero potuto salvarsi.
Dannazione!
Un vero sayan non si sarebbe comportato così!
Mai!
Ma ormai, anche se poco, lui si era fatto terrestre, e il vecchio Principe Vegeta era stato sostituito da un altro Vegeta, meno aggressivo e cinico.

Ora Cell aveva indetto un torneo, per dimostrare la propria potenza.
E non restava altro che accettare.
Lui avrebbe accettato, e avrebbe dimostrato che era lui il migliore, ma per farlo doveva tuttavia allenarsi.
Doveva tornare nella Stanza dello Spirito e del Tempo per allenarsi, ma gli serviva qualcuno con cui farlo, e quel qualcuno non era di certo Trunks.
Per l’allenamento che aveva in mente gli serviva qualcuno di molto più coriaceo e forte.
Passò mentalmente in rassegna i possibili partner.
Piccolo? Era forte e molto preparato, ma non avrebbero certamente combinato molto, in quanto il namecciano preferiva la meditazione all’allenamento fisico.
I guerrieri terrestri? Troppo deboli.
E allora perché non Gohan? No, era troppo debole, non abbastanza determinato.
E allora chi?
Sapeva che l’unico con cui poteva allenarsi era una sola persona, ma non lo avrebbe mai ammesso.
O si?
In fondo a lui premeva battere Kakaroth in un uno contro uno, senza interferenze.
E avrebbe avuto quella possibilità in un anno da soli, e come se l’avrebbe avuto.

Si alzò in piedi e cercò quell’aura tanto detestata.
Appena la identificò scattò in cielo lasciando dietro di se una scia di aura, dirigendosi verso i monti Paoz.
Il paesaggio scorreva veloce sotto di lui, mentre si arrovellava sulla scusa da utilizzare per convincere l’altro sayan ad allenarsi con lui.
Lo trovò appisolato sotto un albero con il suo moccioso mezzo sangue accanto.
“Svegliati Kakaroth!”
Goku si svegliò di soprassalto, così come Gohan.
“Oh sei te Vegeta, cosa vuoi?”
“Io, te, Stanza dello Spirito e del Tempo, allenamento”
“Cosa?!?”
“Hai capito muoviti”
“Ma…”
“Muoviti o giuro che farò esplodere questo posto” e cominciò a concentrare la propria aura nel palmo di una mano, indirizzandola verso la casa di Goku.
Gohan sentì scorrere un brivido lungo la schiena. Sua madre era in casa, e anche se avessero attaccato Vegeta contemporaneamente, non avrebbero salvato la donna.
“E va bene Vegeta, verrò con te. Così mi mostrerai il tuo potere e io farò altrettanto”
In realtà anche Goku fremeva all’idea di un intero anno di allenamento con Vegeta, in quanto neanche lui aveva dimenticato il loro duello e sapeva che in quel periodo avrebbero potuto svolgerlo senza interruzioni di sorta.

Goku teletrasportò se stesso e l’altro sayan al Palazzo del Supremo, con grande sorpresa dei presenti.
Spiegata la situazione i due si diressero all’interno dalla Stanza dello Spirito e del Tempo, pronti a scatenare l’apocalisse.
Entrarono prima Goku e poi Vegeta.
La porta si chiuse con un sonoro schiocco.