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Autore: RedHotSoul    22/06/2013    1 recensioni
"Summer Wave" è la storia di Alessandro e Valeria e del loro struggente amore reciproco, che li sommergerà come un onda nella calda estate.
"L’avevo vista per al prima volta a scuola: occhi verdi come due smeraldi, che mettono in risalto i suoi lunghi capelli rossi [...] fin dal primo sguardo rimasi incantato" così descrive Alessandro, il narratore della storia, il loro primo incontro, il momento in cui le loro vite si incrociarono fondendosi l'un l'altra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il mattino seguente mi svegliai presto pur non avendo nulla da fare e quindi rimasi a pensare a ciò che era accaduto il giorno precedente, finché il pomeriggio andai a prendere con Matt la legna, per il falò sulla spiaggia, nel bosco vicino al confine, mentre Riccardo e Alice andavano a comprare gli alcolici, di solito ci andavo io con lei, ma Riccardo si era preso una leggera cotta per lei e, anche se a dir la verità un po’ mi dava fastidio che un mio amico uscisse con Alice, quando mi chiese se poteva andare lui a comprare l’alcol con lei acconsentii senza pensarci due volte, poiché anche lei si meritava un po’ di divertimento dopo tutto.
Quando incontrai Matt, gli iniziai a raccontare ciò che era successo il giorno prima, poiché ero ancora preoccupato per Valeria, ma lui mi tranquillizzò dicendo che se ci fosse stato qualcos'altro dietro Valeria me lo avrebbe sicuramente detto e che quindi non c’erano motivi per i quali preoccuparmi, poi aggiunse che non dovevo pensarci e, come ogni miglior amico avrebbe fatto, concluse dicendo con tono di scherzo che avrei dovuto iniziare a pensare a ciò che sarebbe potuto succedere quella sera tra me e Valeria; lo spinsi ridendo e dissi:- Sei un idiota, io ti dico che sono preoccupato per lei e tu ti metti a fare battute?-
-Guarda che ero serio e poi così magari al tiri su di morale- disse ridendo anche lui –e comunque smettila di preoccuparti se qualcosa andasse storto te lo direbbe-.
Presa la legna, la portammo sulla spiaggia e sistemammo le cose per il falò dopo di ché, essendo ancora presto, ritornammo a casa e la sera ci ritrovammo di nuovo lì, accendemmo la legna, e aspettammo che gli alti arrivassero, prima che Valeria arrivasse ero ancora un po’ preoccupato, ma quando arrivò con Alice ancora più sorridente del solito mi tranquillizzai e l’andai a salutare.
C’era molta più gente di quella che mi sarei mai aspettato: erano presenti praticamente tutti i ragazzi e le ragazze del nostro anno e non solo, ma per fortuna Alice e Riccardo avevano comprato abbastanza alcool per tutti e forse anche troppo, infatti dopo tre ore ce n’era ancora e le presone continuavano a bere, anche se la maggior parte di esse non era particolarmente lucida.
Io e Valeria decidemmo di bere poco e passammo tutta la serata insieme, tranne quelle volte che andavo vicino a Matt, che era ormai ubriaco, per evitare che continuasse a bere o che si sentisse male anche se infondo mi divertiva vederlo ubriaco.
Passata la mezza notte, decidemmo tutti quanti, o meglio tutti quelli che avevano ancora coscienza delle proprie azioni, di farci il bagno: presi Valeria in braccio e, mentre mi diceva di non gettarla in acqua, mi avvicinai alla riva e la gettai in acqua, quando risalì in superficie iniziò a schizzarmi, poiché ero rimasto ancora asciutto, e a ridere, poi mi tuffai e, quando risalii, mi si avvicinò e mi baciò.
Uscimmo dall'acqua prima degli altri, lei mi prese la mano e si incamminò verso la scogliera, per rimanere un po’ da soli in tranquillità; quando fummo abbastanza lontani si fermò, si sedette su uno scoglio liscio e alzò la testa per guardare il cielo stellato; io mi sedetti affianco a lei, le sistemai i fulvi capelli bagnati e le diedi un bacio sulla guancia, lei si girò verso di me e io avvicinai lentamente le mie labbra alle sue, lei chiuse gli occhi e , poco prima che le nostre labbra si sfiorassero, io chiusi i miei, dopo di che lei si avvicinò di più e ci baciammo con dolcezza, poi si allontanò lentamente e incominciammo a fissarci negli occhi sorridendo; mi avvicinai di nuovo a lei e la baciai più fervidamente, lei mi morse il labbro e sorrise, mi staccai lentamente, mi avvicinai al suo orecchio e sussurrai: -Ti amo-.
Era la prima volta che lo dicevo, poiché era la prima volta che provavo quel sentimento, quel sentimento di cui avevo tanto sentito parlare ma che non avevo mai compreso fino a quel momento.
Mi allontanai dal suo orecchio fissandola negli occhi, diventati lucidi all'improvviso, aspettando una risposta, ma non ne ebbi una, si avvicinò a me velocemente e mi baciò con passione passando la mano dietro la mia nuca e stendendosi sulla roccia, spingendomi con la mano sopra di lei; continuammo a baciarci sempre più fervidamente, dopo di che feci scivolare lentamente le mie labbra sul suo collo, iniziandolo a baciare lasciando dei leggeri segni rossi sulla sua candida carnagione fino ad arrivare al suo vergine e umido seno.
gemé stingendomi più forte a lei ed incurvando leggermente la schiena, le slacciai il pezzo di sopra del costume e glielo sfilai con dolcezza mentre, lei prese la mia mano facendola scivolare sul suo fianco vicino al laccio del costume e continuò a stringermi sempre più forte al suo petto, lasciandosi sfilare anche il pezzo si sotto del costume, lei, mentre con una mano mi stringeva forte a se, con l’altra spinse il mio costume verso il basso sfilandolo.
gemé di nuovo questa volte più forte di prima, mentre io risalivo lentamente il suo collo, la guardai nei dolci occhi verdi mentre lei guardava nei miei e, ubriachi di amore, ci baciammo.
eravamo soli, nudi, nella leggera brezza di quella calda notte estiva inumiditi dalla passione e dalle gocce provocate dalle onde del mare, che si infrangevano sulla scogliera, sotto la leggera luce della luna piena e delle candide stelle.
  
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