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Autore: _joy    22/06/2013    3 recensioni
Ambientata durante "Morsi di ghiaccio" - A complicare il già difficile rapporto tra Rose e Dimitri, all'Accademia è arrivata Tasha Ozera. Innamorata di Dimitri, tenta di convincerlo a seguirla come suo Guardiano. E la vacanza sulla neve non fa che aumentare il dolore e la gelosia di Rose verso quella che sembra ormai una coppia. E Lissa...anche Lissa sembra conquistata da Tasha. E comunque, nella sua vita ormai Christian sembra la priorità. E così, sola come mai prima, Rose si ritrova a pensare con nostalgia al periodo della loro fuga e, in particolare, al loro soggiorno a NY, quando vivevano tra gli umani e si chiamavano... Blair Waldorf e Serena Van der Woodsen
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Trip Vanderbilt, cugino di Nate, non mi è mai piaciuto.
 
Ha un’aria da politico probo… e contemporaneamente però c’è qualcosa in lui che mi stona.
È il nipote che ha seguito la carriera politica e Vanderbilt lo tiene su un piedistallo.
Lo ha anche fatto fidanzare con Maureen, insignificante ragazza che non sogna altro che seguire le campagne di suo marito con cappelli fioriti in testa.
 
Malgrado ciò, sorrido educata e saluto entrambi.
Trip mi abbraccia un po’ troppo stretto, ma quello che normalmente sarebbe un pestone ben dato sulle sue scarpe lucide diventa un sorriso radioso di falsa amicizia quando vedo gli ospiti entrati dietro la coppia: Lissa, Christian, Dimitri e Tasha.
«Trip» cinguetto «Che piacere vedervi!»
Maureen corre ad abbracciarmi e mi riempie di complimenti per il vestito.
Nate e Trip salutano Serena, il secondo con un’ombra di disapprovazione nello sguardo, perché Serena è nota per i suoi eccessi e le sue stravaganze dovute all’alcool e ai festini.
 
In realtà, non è Serena che si sbronza ma Lissa che accusa gli effetti dello Spirito…. Ma tralasciamo.
Presso i Vanderbilt, Serena è quella sregolata e io la principessina.
Improvvisamente, amo i Vanderbilt alla follia.
 
I saluti si protraggono e io ignoro completamente Dimitri e Tasha, ma ricevo una valanga di complimenti, specialmente da Trip.
Normalmente ne sarei infastidita, ma oggi arrossisco timida e mi stringo a Nate.
Ah, che attrice.
 
Lissa, molto gentilmente, sottoscrive ogni commento.
Sei bellissima  mi dice, attraverso il legame.
 
Io resto cortesemente impassibile.
A completare il quadro, compare Vanderbilt a reclamare l’attenzione dei due nipoti.
 
«Stai benissimo» Lissa mi si avvicina, titubante «Speravo potessimo parlare»
«Ti sembra il momento? Questa è la serata di Trip» la gelo.
Dimitri e Christian fanno subito un passo avanti, ma io mi volto verso la porta, per salutare Chuck e suo padre.
Il signor Bass mi prende la mano.
«Blair, è un piacere vederti. Sei bellissima stasera. Devo dire a Nate che è davvero fortunato»
Sorrido e Chuck si unisce al padre.
Se non sapessi che ha una mente diabolica e probabilmente vuole solo ferire Serena ne resterei stupita.
 
La serata va alla grande.
Come fidanzata di Nate sono al centro dell’attenzione (cosa che adoro) e volteggio da un gruppo di ospiti all’altro, sorridendo e parlando, mentre mi subissano di complimenti.
E – cosa incredibile – io me li godo tutti.
Davvero.
Normalmente odio le cene dell’alta società, piene di complimenti fatui e malignità represse.
A volte ho accompagnato Lissa alle cene dei Moroi e sono stata trattata come un essere invisibile.
Come una Dhampir, cioè.
Ci siamo per proteggere i Moroi, ma siamo praticamente arredamento.
A meno che non arrivino gli Strigoi, e allora siamo i migliori amici dei reali.
 
E invece… stasera sono la protagonista assoluta.
So che non è giusto per Maureen, ma non è colpa mia se lei è così scialba.
Dovrebbe essere la sua serata.
Ma io la metto in ombra e, sì, non faccio nessun passo indietro.
Ma cercate di capirmi: a me non è mai permesso essere la stella indiscussa.
Io sono sempre e solo l’ombra di Lissa.
Ma stasera è diverso: stasera è la mia rivincita.
 
William Vanderbilt ha un talento naturale per capire come tira il vento e mi tiene sempre vicina a sé, con Nate al seguito.
Più io scintillo, più lui usa la mia luce per stringere relazioni.
Mentre sorseggio dello champagne, mi dice addirittura che ho la stoffa della perfetta moglie per un Vanderbilt… o un Archibald si corregge, appena Nate gli lancia un’occhiata omicida.
 
Quando si aprono le porte del salone in cui si terrà la cena, io vengo immediatamente inclusa tra gli anfitrioni che fanno gli onori di casa.
Con Nate mi aggiro tra i tavoli in un lato della sala – mentre Trip e Maureen fanno la stessa cosa dall’altro lato – e controlliamo che tutti trovino il loro posto, siano a loro agio e via dicendo.
Mi sforzo di mantenermi impassibile quando vendo il tavolo dove siede Chuck.
Oltre a suo padre, c’è il gruppo di Lissa e due matrone che occhieggiano Bart Bass.
Chuck ha il muso lungo: nessuna donna da rimorchiare, visto che Lissa è occupata.
E poi, credo che Dimitri lo metta in soggezione.
Ci avviciniamo e Bart Bass si alza subito, imitato da Chuck, rivolgendomi un mezzo inchino.
Io sorrido graziosamente e poi guardo con intenzione Christian (perplesso) e Dimitri (impassibile, ma io che lo conosco intravedo una luce feroce nei suoi occhi), per sottolineare la loro mancanza di cavalleria.
«Signor Bass, non abbiamo avuto modo di parlare» dico, mentre Nate si occupa delle matrone «Spero ne avremo occasione più tardi»
«Certamente. Chuck mi dice che al momento anche tu vivi al Plaza. Ci fai onore, Blair»
Con la coda dell’occhio vedo Lissa rovesciare un po’ di vino per la sorpresa.
«Oh, sì, la ringrazio» gongolo.
Sorrido a Chuck e poi volto gli occhi verso gli altri, assumendo volutamente un’aria leggermente annoiata, come a dire che loro sono ospiti di serie B e parlo con loro solo perché devo.
«Spero i posti vadano bene» mormoro.
Lissa annuisce e ringrazia, visibilmente in difficoltà.
Chuck sbuffa.
Io gli sorrido:
«Chuck, né io né te troviamo il divertimento in serate come questa»
Lui mi guarda intensamente.
«Puoi giurarci, Waldorf»
Nate, alle sue spalle, gli molla uno scappellotto.
Poi mi prende per mano e facciamo il giro del tavolo, avvicinandoci a Lissa.
Nate sorride e le chiede come sta, lei risponde con voce sommessa.
Io resto impassibile e percorro la sala con gli occhi.
Non che me la cavi molto bene con l’etichetta, ma direi che sto trasmettendo il messaggio “Sono molto importante e non posso fermarmi troppo qui”.
Ma Nate insiste, accidenti a lui.
Impegna Lissa in una conversazione in cui tenta di coinvolgere anche Christian.
Quando gli domanda se NYC gli piace, quello sbuffa.
«Mi sembra piena di palloni gonfiati e gente falsa, veramente. Proprio il tipo di posto che può dare alla testa alla gente»
Mi lancia un’occhiata esplicita.
Ah sì?
 
Lo squadro dalla testa ai piedi con aria di vago disprezzo e poi sospiro abbracciando Nate più stretto.
 
Normalmente non ci bado, ma va detta una cosa: la ricchezza e i soldi sono una gran cosa.
La Rose vestita di tuta da ginnastica ha come armi la sua lingua tagliente e i suoi pugni, ma questa Blair può guardarti e con un battito di ciglia dirti che secondo lei vali meno di zero.
E se lo dice una ragazza coperta d’oro, allora…
Che figata.
Devo perfezionare le mie occhiate schifate.
 
Torno alla conversazione.
Lissa sta dicendo che Manhattan le è mancata davvero e che magari domani potremmo mangiare tutti insieme. Tasha aggiunge che la città è incredibile e che a parte un piccolo problema – occhiata eloquente verso di me – davvero pensano di…
La interrompo volutamente e maleducatamente:
«Amore» mormoro, sistemando la cravatta a Nate «È appena entrata tua madre»
Nate sussulta, poi si scusa e sparisce.
Io faccio per andarmene, ma Lissa mi prende la mano.
«Blair» mormora, accorata «Possiamo parlare un attimo, per favore?»
«Ora no. Devo ancora vedere come se la cavano gli altri ospiti, poi c’è la cena…»
«Per favore» mi prega, con gli occhi tristi.
 
All’improvviso, alle mie spalle, lo sento.
Dimitri.
Sento il suo odore e per un attimo il cuore perde un colpo.
Raddrizzo le spalle e sento la sua voce, bassa ma pressante.
«Rose, dobbiamo parlare»
 
Mi rifiuto di cedere al suo tono da professorino mancato.
Mi volto di scatto e lo guardo negli occhi.
 
Pessima mossa.
Cazzo quanto è bello.
Rose, concentrati.
 
«Bè, io sono impegnata»
Lui si acciglia e mormora:
«Mi sembra che tu stia dimenticando i tuoi doveri. Sai che…»
Lo interrompo:
«Se avessi letto il manuale del Guardiano doc o quel che è sapresti che la prima regola è mimetizzarsi, quindi quella roba che hai addosso non va bene»
Tento di assumere un tono che grondi disprezzo ma non so se sono convincente: è più bello di chiunque altro, qui dentro.
Per mantenere la mia freddezza non vedo altro da fare che una prudente ritirata.
Faccio un cenno con la testa a tutti e mi allontano.
 
Quando ci sediamo per mangiare sono ancora in subbuglio.
La cena è ottima, ma è la classica cena da ricconi: poca roba disposta in modi assurdi, che non ti sazia.
Saranno felici le donne qui dentro, per la linea.
Prima del dolce, William Vanderbilt si alza e prende la parola con un lungo discorso in cui cita Trip e Maureen tipo tre volte e la sua Fondazione quindicimila.
Comunque, dopo vari sproloqui politici, augura ai due colombi tanta felicità (e una radiosa carriera per lui) e, all’improvviso…
«Abbiamo un altro motivo di gioia» dice «tutti voi conoscete mio nipote Nate e la sua splendida fidanzata, Blair Waldorf. Cosa posso dire, se non che sono la persona più orgogliosa del mondo per i nipoti che ho e per le scelte che hanno fatto con le loro compagne? Brindate con me a Nate e Blair, vi prego!»
 
Io quasi mi strozzo.
Ma che… siamo praticamente fidanzati ufficialmente!
Aiuto: io lo sto per lasciare di nuovo.
 
Cosa posso fare?
Bevo, sorrido, ringrazio.
Quando l’orchestra inizia a suonare, Nate mi prende la mano e mi porta sulla pista.
Ci siamo solo noi e Trip e Maureen.
Mi chiedo oziosamente se i riflessi di luce che vedo in sala siano creati dalle gemme sul mio vestito.
«Inaspettato, eh?» mi chiede Nate.
Annuisco.
«Mi sta tormentando con questa cosa della politica. E ora inizierà con te, per farti fare la first lady»
 
Wow.
Sarei una fantastica first lady!
 
 
Ma per il resto della serata mi sento un macigno sul cuore, mentre il senso di colpa mi scava dentro.
Non mi diverto più.
I complimenti, il vino, le risate… è tutto falso.
E io sono la più falsa di tutti.
 
Quando mi sembra di non farcela più mi allontano ed esco da una portafinestra che dà sul giardino.
Cammino per i viali illuminati e mi siedo su una panchina solitaria.
E lì mi trovano.
 
Lissa e Dimitri arrivano nel buio.
«Rose» mi chiama piano lei.
Io sono stanca di scappare.
Annuisco, stanca.

   
 
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