Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: Vale3    18/09/2004    2 recensioni
Gli Episodi I e II non ci hanno mai veramente rivelato quale fosse il legame che univa Obi-Wan Kenobi ad Anakin Skywalker...ci hanno sempre fatto vedere che non andava al di là del rapporto Maestro-Allievo...e, se subentrasse un affetto paterno?
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti

Ciao a tutti!! Sperando che la prima parte vi sia piaciuta almeno un pochetto, vi lascio felicemente alla seconda! Buona lettura!!

 

 

Era passata una settimana da quella tragica notte, e Obi-Wan, ormai del tutto ristabilito, faceva la spola, tra i vari pianeti e la Sala del Consiglio nel tempio Jedi, a Coruscant.

Quella mattina si era alzato di buon’ora, e si era recato presso il Consiglio, dove era stato convocato.

Arrivò con largo anticipo, ma i membri erano al completo come sempre; e mancava solo Yoda facendo preoccupare gli altri Jedi, intanto, immersi in fitte conversazioni gli uni con gli altri.

Il venerabile maestro arrivò entro breve. Al suo ingresso tutti tacquero.

Dopo essersi seduto, parlò con voce chiara.

    “Una forte interferenza nella Forza, ho sentito…per questo arrivato tardi sono” disse.  “Il Lato Oscuro dilagandosi sta, ora, in tutta la Galassia… periodi bui stiamo per affrontare…sempre più sistemi si stanno unendo sotto la sua ombra” concluse con tono preoccupato.

I membri del Consiglio l’osservarono, in attesa.

    “Cosa possiamo fare, per contrastare la sua potenza?” chiese Mace Windu.

Yoda scosse la testa.

    “Purtroppo, il destino questo è…contro di lui, nulla possiamo noi” disse.
Dopodiché volse uno sguardo gravido di mille significati ad Obi-Wan, il quale era rimasto in piedi al centro della stanza con viso leggermente corrucciato.

    “Grazie per essere qui, Obi-Wan” disse Yoda.

Il giovane maestro assentì con il capo, accennando un breve sorriso.

    “Ci dispiace per ciò che, passando stai, tu, Obi-Wan” continuò Yoda.

    “Anakin è vivo, maestro Yoda” disse con sguardo triste.

Mace Windu scosse il capo in cenno di diniego.

    “No, Obi-Wan…Anakin è morto, e questo, giovane maestro, lo devi accettare...anche se è difficile” disse abbassando lo sguardo.

    “Ma io lo sento…c’è ancora la sua presenza nella Forza…debole, ma c’e!” riprese in tono convinto.

Per un po’ nessuno parlò. Poi Yoda sospirò.

    “Obi-Wan…la verità dobbiamo noi dirti...una terribile verità” cominciò Yoda.

A quel punto, Mace Windu, dopo aver fatto scorrere lo sguardo sui due maestri, parlò.

    “E’ vero, Obi-Wan…i tuoi sensi, momentaneamente offuscati dal recente dolore, non hanno accolto un segnale della Forza, che però non ci è sfuggito…” disse.

    “Io non capisco” disse semplicemente Obi-Wan.

    “Hai ragione, Obi-Wan…su tutto; Anakin è vivo…” riprese.

Obi-Wan lo guardò stupito.

    “Allora è vero?” chiese con un moto di speranza nella voce.

Mace assentì.

    “Aspetta, però…è vivo, da un certo punto di vista…” disse.

    “Ancora non capisco” ripeté Obi-Wan.

    “Quell’Anakin che tu conosci, che noi tutti conosciamo, ha cessato di esistere quella notte…al contrario, è nato un altro essere, che noi dobbiamo temere per la sua potenza…” disse Mace Windu.

Obi-Wan rimase sbalordito, colpito da quell’affermazione.

    “Qual è la verità?” chiese.

Questa volta fu Yoda a rispondere.

    “La verità, Obi-Wan, è che Skywalker ha rinnegato il proprio io…” disse.

    “Da quella tragedia sul pianeta Mustafar, Anakin è definitivamente ceduto al Lato Oscuro, ed è stato recuperato da Palpatine, nonché Darth Sidius…quindi ora, è tra le sue fila che lo dovresti cercare…” concluse Mace.

Obi-Wan scosse la testa violentemente.

    “No, vi sbagliate…Anakin non sarebbe mai passato al Lato Oscuro, mai…” cominciò Obi-Wan indietreggiando.

    “E’ così, Obi-Wan…” disse Yoda scotendo lentamente il capo.

    “Ci dispiace che tu sia convinto di questo, Obi-Wan, e ci dispiace che, da una settimana stai mettendo sottosopra la Galassia per cercare di ritrovarlo…” aggiunse Mace Windu.

    “E voi, come fate a sapere queste cose? Non può essere stata interamente la Forza…l’avrei avvertita anch’io…” disse Obi-Wan con voce disperata.

    “Infatti” disse Yoda. “Una nostra spia ci ha avvertito, che giorni fa, Palpatine, dopo l’incontro con i Separatisti su Mustafar, ha dato l’ordine di cercare il giovane Skywalker per tutto il pianeta…sapeva che era lì, sapeva che era ferito, sapeva del vostro scontro, sapeva che aiutandolo sarebbe ceduto…”.

    “Ti diciamo questo, Obi-Wan, solo per evitarti altre sofferenze e delusioni…” disse Mace, ma fu interrotto da Obi-Wan.

    “Grazie per il vostro aiuto, ma credo che per una volta nella vita, seguirò il mio cuore, visto che la mente è stata per me solo un grande fallimento…cercherò Anakin, lo troverò, chiedo solo il vostro aiuto…mi è venuto in mente un piano…avete detto che lo tengono su Mustafar per guarirlo, giusto?” chiese.

Yoda e Mace annuirono.

    “Allora, si può organizzare una spedizione per andare a liberarlo…” disse Obi-Wan.

    “Non tieni conto di due cose di fondamentale importanza, giovane Jedi…” disse Mace. “La prima è che Anakin potrebbe rifiutare e non volere essere liberato, visto che da quanto ci hai detto, ha rifiutato anche il tuo aiuto…la seconda è la presenza di Palpatine…”.

    “Per quanto riguarda Anakin, non è consapevole di ciò che ha fatto, ne sono sicuro, lo conosco troppo bene…” riprese Obi-Wan, ma questa volta fu interrotto da Yoda.

    “Le persone non si conoscono mai abbastanza, Obi-Wan” disse.

Obi-Wan annuì e poi riprese.

    “Lo so, maestro, ma io conosco almeno la sua vera natura e sono sicuro che con l’aiuto della Forza potrebbe tornare a essere ciò che era…se riuscissimo a portare Anakin via di lì, e poi cercare di riportarlo alla ragione…lo faremmo curare e questo verrebbe ricordato solo come un brutto incubo…non lo posso abbandonare proprio nel momento in cui ha più bisogno di me anche se non ne è cosciente…” disse e subito dopo la voce gli si spezzò in gola.

Ci fu un interminabile momento di silenzio, nel quale tutti erano immersi in personali riflessioni su ciò che era stato appena detto.

Obi-Wan rimase con lo sguardo fisso nel vuoto per cercare di realizzare con la mente quello che aveva appena detto.

Fu distratto dalla voce di Mace Windu.

    “Quindi, vorresti creare un diversivo?” chiese.

Obi-Wan annuì, poi Yoda s’intromise.

    “A questo punto, solo un ostacolo c’è tra noi e il giovane Skywalker…” disse con fare pensieroso.

    “Vuol dire che autorizza la missione, maestro?” chiese Obi-Wan con un moto di speranza negli occhi chiari.

Yoda annuì.

    “A patto che qualcosa che distragga Palpatine si trovi entro breve…mi metterò in contatto con la Forza…a dopo, Obi-Wan, che la Forza sia con te…e con il tuo giovane Padawan…” disse Yoda e tutti  i Jedi del Consiglio annuirono.

    “E con voi, maestri” disse Obi-Wan prima di lasciare la Sala, seguito da molti sguardi incuriositi.

Appena svoltato l’angolo, Obi-Wan tirò un sospiro di sollievo.

Si sentiva più leggero: se prima era una missione impossibile, ora, con l’approvazione del Consiglio, era sicuramente una soluzione praticabile.

Non sapendo dove andare, svoltò nel corridoio che conduceva alla sua stanza; avrebbe meditato prima di parlare con Yoda riguardo la spedizione.

Arrivato, entrò nella grande stanza.

Era una camera spaziosa, forse anche a causa del semplice arredo. Pareti bianche, una sola grande finestra, un grande letto al centro e un paio di semplici comò addossati alle pareti spoglie. Era molto luminosa e esprimeva armonia e equilibrio. Proprio l’esatto contrario di quello che manifestava la Repubblica e la guerra dei Cloni che infuriava da qualche parte nelle vicinanze dei sistemi di Geonosis, Kamino e Mustafar, ormai base affermata dei Separatisti.

I  Jedi, dopo la liberazione di Obi-Wan, Anakin e Padmè su Geonosis e le gravi perdite subite per quell’azione, si erano ritirati nei loro confini, sperando di tornare alla normale vita, cercando di aspettare con serenità il sopraggiungere di una guerra che avrebbe condannato la loro esistenza per sempre.

Obi-Wan era in meditazione, ad occhi chiusi, seduto a terra davanti alla finestra che gli riservava un magnifico panorama.

Senza rendersene conto, il piano per la salvezza di Anakin, che stava delineando nei minimi particolari nella sua mente, si stava lentamente trasformando in un’interiore vendetta.

    “Attento ai tuoi pensieri, Obi-Wan, essi ti tradiscono” disse un voce familiare dietro di lui, ma che forse proveniva direttamente da dentro di lui.

Obi-Wan spalancò gli occhi per l’incredulità.

Non poteva essere…come poteva essere…dopo dieci anni di silenzio assoluto, perché ora…quando in passato, c’erano stato momenti nei quali quella voce avrebbe significato speranza, consiglio, aiuto…perché ora…

    “Qui-Gon…” disse, chiudendo lentamente gli occhi e voltandosi verso quella voce.

Alle sue spalle trovò Qui-Gon Jinn, il maestro sottoforma di spirito, unito con la Forza; lo guardava con un misto di malinconia e tenerezza.

Obi-Wan rimase senza parole. Era incredibile.

Fissava il suo maestro con sguardo sorpreso e ammutolito.

Qui-Gon gli rivolse un’occhiata curiosa.

   “Cosa ti turba, Obi-Wan? Sei sorpreso, questo è più che evidente...” disse trattenendo a stento un sorrisetto.

Obi-Wan si svegliò da quella specie di tepore che lo aveva improvvisamente inghiottito.

   “Beh, ecco…sono felice di vederti, non sai quanto…” riuscì semplicemente a dire il giovane maestro.

    “Avrei voluto rivelarmi a te molto prima, Obi-Wan, ma non mi è stato concesso…ma ora avrò modo di riscattarmi” disse Qui-Gon annuendo lentamente.

Obi-Wan aveva la mente confusa, voleva dirgli tante cose che erano accadute dopo la sua morte, ma non sapeva da che parte cominciare.

Se ne era andato troppo in fretta, non aveva avuto modo di salutarlo, di ringraziarlo per tutto quanto…era una di quelle cose che lo avevano fatto star male per più di dieci anni. Dieci anni, senza il più piccolo segno. Segno che gli avrebbe ricordato che Qui-Gon non si era dimenticato di lui. Questo sarebbe bastato; sarebbe stato sufficiente, per andare avanti senza temere nulla, senza temere la solitudine, che si era ingigantita a dismisura dopo la sua improvvisa scomparsa.

La rassicurante voce di Qui-Gon pose fine a quei tristi pensieri.

    “Obi-Wan” lo chiamò piano. “Sono venuto per dirti una cosa importante…”.

    “Ti ascolto, maestro” disse prontamente Obi-Wan, guardandolo dritto negli occhi.

Qui-Gon abbassò lo sguardo e si avvicinò al suo vecchio Padawan.

Restò un momento in silenzio.

    “Anakin è vivo” disse senza giri di parole.

Il cuore di Obi-Wan ebbe un tuffo. Per un orribile momento si sentì mancare e non riuscì a capirne il motivo…dopotutto sapeva già quanto gli aveva appena detto…solo che forse non ci aveva mai creduto veramente e la conferma di Qui-Gon lo aveva riportato alla realtà.

    “Lo so maestro” disse.

Qui-Gon annuì.

    “Vi ho seguiti silenziosamente durante tutti questi anni di forzato silenzio…ho assistito, con orgoglio, alla tua profonda maturazione, alla crescita di Anakin, la quale non è stata per niente facile…” disse con fare stanco.   “Ho seguito il rapporto che lentamente si è instaurato tra di voi, un rapporto che, a prima vista, può sembrare superficiale, ma che in verità è più profondo che mai…neanche voi ne siete consapevoli…” continuò.

Obi-Wan ascoltava in silenzio, rapito da quelle parole, pronunciate un po’ con rammarico.

    “Avrei tanto voluto aiutarti, Obi-Wan, in questo compito che ti avevo pregato di svolgere alla mia morte…non mi sono reso conto della sua difficoltà…anch’io avrei presentato problemi, problemi che avrebbero minato alla base di tutto l’addestramento…quindi, volevo dirti, di non perdere te stesso, continuare a vivere e…soprattutto, qualunque cosa accada, all’Ordine Jedi, ad Anakin, non fartene una colpa…una colpa che non è tua, una colpa che potrebbe schiacciarti sotto il suo peso…ricordati che questo è il Destino, stabilito dalla Forza…e che noi non siamo che pedine nelle sue mani…tutto ciò che è successo, che sta succedendo e che succederà, è stato già scritto, e non può essere in alcun modo modificato…se questo avverrebbe, sarebbe la rovina di tutti…”.

Obi-Wan annuì lentamente.

Restarono un attimo in silenzio, nel quale entrambi erano immersi nei propri pensieri. Poi, all’improvviso, avvertirono un forte tremito nella Forza. I due Jedi si guardarono negli occhi, rimanendo stupiti e al tempo stesso preoccupati.

Quel tremito, quella scossa non era certo un segno positivo.

    “Il dolore di Anakin” disse improvvisamente lo spirito di Qui-Gon scotendo il lentamente capo e abbassando lo sguardo.  “Essendo il Prescelto, ha una potente influenza sulla Forza…questo non è altro che il suo più forte sentimento, purtroppo…”.

Obi-Wan rimase pensieroso. “Sembra quasi un richiamo…” disse , borbottando tra sé.

    “Qualcosa ti turba, Obi-Wan?” chiese Qui-Gon.

Obi-Wan lo guardò prima di rispondere.

    “No, maestro” disse, cercando di nascondere i suoi reali sentimenti in quel momento.

Qui-Gon rimase a guardarlo in modo penetrante.

Obi-Wan non riuscì a sfuggire ai suoi occhi, e seppe di non essere in grado di nascondere ciò che provava.

    “Mi dispiace” disse abbassando lo sguardo, sentendosi definitivamente sconfitto. “Mi dispiace per tutto, per Anakin...”.

Qui-Gon lo fissò curioso, il giovane maestro continuò.

    “Mi dispiace…ora il cerchio nel mio immenso fallimento è completo…era un bravo ragazzo…eppure, guarda dove il mio insegnamento lo ha condotto…l’ho rovinato, lui mi odia; mi sono fatto odiare, non so perché, mi è sempre stato a cuore, ma forse non l’ho mai dimostrato, anche nei più piccoli gesti quotidiani…è stato uno dei miei più grandi errori…l’ho fatto diventare freddo, crudele, gli ho fatto dimenticare come si ama, perché lui lo sapeva fare…sapeva dare affetto alle persone cui teneva…sono stato un complice inconsapevole della sua caduta…sarebbe stato meglio che lo addestrassi tu, la vita a volte è ingiusta…ho fallito e non finirò mai di convincermene…” disse.

    “Ascolta, Obi-Wan” lo interruppe Qui-Gon. “Tu non hai nessuna colpa…e, se lo avessi addestrato io, credimi, sarebbe successa la stessa cosa…”.

Obi-Wan alzò lo sguardo.

    “Maestro, ma è…è impossibile…tu sei la persona e l’insegnante migliore che abbia mai avuto la fortuna di incontrare…” disse sgranando gli occhi azzurri per l’incredulità.

    “Avrei fallito, perché questo era il destino di Anakin, era nella sua natura…non annullarti,Obi-Wan, sei un ottimo maestro e un grande Cavaliere Jedi…ho avuto sempre ragione su questo…e anche Anakin…sono sicuro che in fondo al cuore è una brava persona…ho avuto modo di osservarvi in tutti questi anni, silenzioso, invisibile, vi sono stato accanto proprio nei momenti in cui voi vi sentivate più soli…” disse Qui-Gon sorridendo. Obi-Wan annuì leggermente, dopo essere arrossito per quello che aveva detto il maestro poco prima.

Qui-Gon rise.

    “In cuore, sei rimasto il ragazzino timido e meraviglioso che ho conosciuto più di vent’anni fa…” disse, guardandolo malinconico.

Obi-Wan sorrise e Qui-Gon gli poggiò sulle spalle, le mani incorporee, ma ad un tratto Obi-Wan sentì una reale stretta, come se Qui-Gon fosse veramente lì con lui.

Alzò lo sguardo fino ad incrociare i suoi occhi e, notò con sorpresa, che non era perlaceo e trasparente, ma stava effettivamente prendendo forma e colore sotto i suoi occhi.

    “Trovalo, Obi-Wan, solo tu puoi farlo; il grande affetto che hai scoperto provare per lui, ti condurrò sulla giusta via…io lo so che tu lo ami come un figlio, come succedeva per me con te…trovalo, è l’unica speranza per il futuro dei Jedi…tengo a te e tengo ad Anakin…trovalo, ha bisogno di te ed è molto ferito e debole…sento che sta perdendo speranza…trovalo, perché Anakin non è malvagio…” disse Qui-Gon.

Dopodiché abbracciò forte Obi-Wan, come non aveva mai fatto. Non era mai stato tipo da mostrare i suoi reali e profondi sentimenti…aveva sempre cercato di essere un padre più che un maestro per Obi-Wan, un padre che esprimesse affetto e sicurezza, non uno di quei maestri autoritari e freddi.

    “Mi sei mancato tanto…”.

Qui-Gon sobbalzò sentendo pronunciare quelle parole, per poco non morte in gola ad un Obi-Wan che si stringeva a lui, come nella speranza di ritrovare quella sicurezza e quella comprensione che un tempo erano state di vitale importanza per lui.

    “Sono fiero di te…” rispose, ma non finì la frase, che prese lentamente a svanire per tornare ad essere un tutt’uno con la Forza.

Ben presto, Obi-Wan si ritrovò ad abbracciare solo aria. Abbassando le braccia e lo sguardo, sorrise tristemente.

    “Grazie” sussurrò.

***

Erano passate un paio d’ore dall’incontro con Qui-Gon,  e Obi-Wan stava percorrendo a passo sostenuto il corridoio verso la Sala del Consiglio per il colloquio con Yoda, riguardo gli ultimi dettagli per la spedizione.

Arrivato alla porta metallica della sala, si fermò, fece un gran respiro e si decise ad entrare.

Yoda era in meditazione; gli dava le spalle, seduto sulla poltroncina.

    “Maestro Yoda” lo chiamò piano, ben sapendo che l’anziano aveva già avvertito la sua presenza.

Il venerabile maestro si voltò a guardarlo.

    “Parlare, noi dobbiamo” disse. Obi-Wan annuì.

    “Dobbiamo partire presto, maestro” continuò con voce un po’ concitata.

    “Fretta, tu hai? La fretta non è una buona alleata, Obi-Wan” replicò Yoda interrompendolo.

    “Certamente, maestro, ma non c’è tempo da perdere… Dobbiamo salvare Anakin prima che sia troppo tardi per farlo… Ho un piano” tentò di sveltire Obi-Wan, sentendo il tempo e la speranza scorrergli tra le dita.

    “Maestro” cominciò, percorrendo con la mente il piano che aveva ben delineato.  “Tutta la spedizione si baserà su un diversivo…bisognerà distrarre Palpatine su Mustafar, attaccando la base dei Separatisti, così la sua attenzione sarà attirata da quello scontro…e io potrò introdurmi all’interno della cella di Anakin, e tirarlo fuori da quell’inferno…” disse.

    “Spiegati meglio, Obi-Wan” chiese Yoda interessato.

    “Radunare un numero tale di Jedi da poter sostenere una battaglia per un certo lasso di tempo…non dovrebbero esserci perdite, i Separatisti non rappresentano una vera minaccia… Palpatine, sicuramente, vorrà interessarsi personalmente all’insurrezione, così, molto probabilmente avremo campo libero su Anakin, la sua attenzione e la sua guardia caleranno riguardo il ragazzo…” riprese Obi-Wan,  ma s’interruppe ripensando a ciò che aveva appena detto.

Era stato parziale…

Per la prima volta nella sua vita aveva preferito Anakin a qualcun altro; sembrava strano, ma era sempre stato così… in quel caso, aveva messo da parte la vita di tutti quei Jedi che avrebbero dovuto lottare per qualcosa che li accomunava solo lontanamente… lo aveva fatto inconsapevolmente, certo, ma lo aveva fatto…

Quel ragazzo, quel ragazzo lo aveva cambiato, e lui non se n’era neppure reso conto…dieci anni insieme, lo aveva cresciuto, lo aveva curato, lo aveva amato…aveva imparato da lui ad amare, a provare affetto per le persone a lui care…quel sentimento lo aveva provato solo quando era vivo Qui-Gon…ma ora i ruoli erano cambiati, ora era lui il maestro…

Aveva la curiosa sensazione di aver imparato più lui, in quei dieci anni, che Anakin…di essere stato un inconsapevole allievo che ha appreso umanità…umanità persa subito dopo la morte di Qui-Gon; era diventato un po’ come un guscio vuoto, e quel bambino, nell’età dell’innocenza lo aveva cambiato e aiutato…ora, era il momento di ricambiare il favore.

Yoda lo fissò in attesa.

    “Lo so, maestro…rischiare la vita di tutti quei Jedi per salvare quella di uno solo…ma sappiamo tutti chi è veramente Anakin… è un prezzo che si deve correre il rischio di pagare…” riprese Obi-Wan, come cercando di spiegarsi.

Yoda annuì lentamente.

    “So, io so cosa il ragazzo significhi per te, Obi-Wan” lo prevenì.

Obi-Wan rimase in silenzio, in attesa.

    “Tu bene gli vuoi, come un padre…invidiabile questo è” disse ammiccando con un occhio. “…e anche so, che qualunque sia la decisione presa dal Consiglio, tu, lo stesso partiresti…e rischiare di perdere uno dei miei migliori Jedi, non posso permettere…il Consiglio approva…all’alba di domani rotta su Mustafar, noi faremo; questa sera, comunicarlo a tutti i Cavalieri, dovrò” concluse Yoda abbassando leggermente la testa.

    “Sarò puntuale maestro” disse Obi-Wan alzandosi.

Fece un breve inchino di congedo e uscì dalla Sala.

Fuori, nel corridoio, si fermò davanti ad una grande vetrata che dava su Coruscant.

Vedeva, ma in realtà non guardava…

Era felice…uno sprizzo di felicità gli invadeva il cuore, facendolo battere all’impazzata.

Si sentiva leggero…nella sua tenera euforia, percepiva che sarebbe andato tutto liscio…

Avrebbe riavuto Anakin con lui molto presto; gli avrebbe detto tutto…sarebbero tornati amici come prima, il vuoto che aveva improvvisamente lasciato si sarebbe nuovamente colmato…quell’esperienza sarebbe stata ricordata solo come un brutto incubo.

 

Ma l’impresa si prospettava tutt’altro che facile.

 

 

 

Fine parte II

 

Anakina: Grazie! sei molto gentile…cercherò di aggiornarla presto…ciao!

Maximan89: Grazie, credi davvero che sia coinvolgente? Avevo paura, che fosse troppo malinconica e strappalacrime per essere apprezzata…cmq mi fa piacere che qualcuno faccia teorie su episodio III, così, tanto per ingannare il tempo che ci separa dall’uscita nelle sale (Maggio 2005! J ), cmq, grazie ancora…ciao!

 

Allora, che ne dite? Vi prego aiutatemi, lasciando una commento…mi farebbe molto felice! Speriamo…^^

Il prossimo capitolo arriverà presto, promesso!

Alla prossima!

 

Che la Forza sia con voi!

 

 

Vale3

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: Vale3